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LA NOVELLA DI CIAPPELLETTO
E' la prima Novella del Decameron.Il novelliere è Panfilo.Essa si articola su due punti:
Sgli uomini si rivolgono ai santi come mediatori nei loro rapporti con Dio; ma lui non bada ai santi, i quali, essendo un'invenzione umana possono essere anche andati all'inferno, e coglie invece solo le buone intenzioni di coloro che rivolgono a Lui le loro preghiere;
SDio può convertire un fatto negativo in uno positivo;
Panfilo narratore di 2° viene sostituito da Cappelletto, narratore di 3°.
La Novella ha un PROLOGO e un EPILOGO di tipo commentativi e meditativi, infatti Boccaccio medita sul rapporto tra Dio e l'uomo.
Dopo di che subentra il ritratto di Ciappelletto che viene visto dagli occhi di Boccaccio e di Musciatto ed è un ritratto molto negativo, era anche omosessuale.
L'AZIONE si divide in due parti:
il dialogo tra i due usurai;
il dialogo tra Ciappelletto e il frate;
la santificazione di Ciappelletto;
Opposizione tra il frate confessore e Cepparello il confessato, opposizione tra MALIZIA e CREDULITA', malizia = Musciatto, usurai e Cepparello, credulità = popolo e frate; questi due gruppi rappresentano dei mondi diversi :
il mondo religioso medioevale superstizioso
il nuovo mondo spregiudicato, cinico, opportunista dei mercanti, l'unica loro virtù è la furbizia, l'arte di vivere (l'industria), e come strumento usa la parola.
Come Boccaccio vuole esaltare la parola lo vediamo perché il racconto di Ciappelletto ha due destinatari diversi, il racconto infatti muta a seconda del narratario, infatti per il frate il racconto è esaltante, ammirevole e vero; per gli usurai il racconto è completamente falso.
Il comportamento di Cepparello è astuto e suscita stupore per il suo ingegno; e con questo Boccaccio ci vuole dire che la parola non riesce a stabilire la realtà.
In più questa novella può essere vista come un modello di irreligiosità, infatti alcuni critici hanno pensato al Decameron come una sorta di percorso ascendente perché l'ultima novella dell'ultima giornata (101) è l'esaltazione della cristianità, Griselda e Federigo degli Alberighi diventano un rovesciamento proprio di Ciappelletto.
La novella è narrata da Pampinea, il tema della terza giornata è il raggiungimento dell'oggetto del desiderio tramite l'ingegno.
Lo stalliere è ingegnoso e astuto, infatti spia il re per poi prenderne il posto, ed è talmente bravo a imitarlo che quando va dalla regina fa finta di essere imbronciato perchè sa che quando il re è imbronciato non parla, e proprio per questo non verrà scoperto.
Ma anche il re è astuto, infatti si accorge che qualcuno ha preso il suo posto, ma lui fa finta di niente per tre motivi:
non voleva rattristare la moglie;
per evitare che la moglie vada ancora a cercare il servo perché è stato soddisfacente;
per non fare una brutta figura.
L'altra astuzia del re è capire che il traditore sicuramente è uno della famiglia (servitù), allora tasta il cuore a tutti e, a causa della tachicardia che lo stalliere aveva per la paura,lo scopre, a questo punto il re gli taglia i capelli, ma lo stalliere, ancora più sveglio taglia una ciocca di capelli a tutti in modo tale che la mattina seguente Agilulfo non lo riconoscesse.
Secondo Boccaccio l'amore attraversa tutte le classi sociali (de amore).
Anche l'ingegno oltrepassa tutte le classi sociali e in questa novella lo stalliere e Agilulfo duellano a colpi di astuzia, ma il vincitore non sarà uno solo bensì tutti e due (democrazia dell'eros e dell'ingegno).
Una particolarità di questo racconto è che non vengono messe in discussione le classi sociali anzi, per qualche momento vengono messe alla pari (Chicchibìo e la gru).
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