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La Divina Commedia
La Divina Commedia è un poema in 100 canti, diviso in tre cantiche. Inferno, Purgatorio e Paradiso, ognuna delle cantiche è composta di 33 canti, l'Inferno ne ha 34 perché il primo rappresenta il proemio.
Il poema è il racconto del viaggio immaginario che Dante compie nei tre regni dell'oltretomba per giungere al cospetto di Dio.
Il viaggio ha inizio l'8 aprile del 1300 e dura sette giorni. Il poeta narra di essersi trovato, all'età di trentacinque anni, in una selva oscura (il peccato) nella quale non sa dire come sia entrato perché era « pien di sonno », cioè la sua ragione era ottenebrata.
Uscito, la mattina del venerdì santo, dalla selva si trova dinanzi tre belve (una lonza, un leone ed una lupa che rappresentano i tre vizi da lui considerati capitali, cioè incontinenza, violenza, fraudolenza) le quali gli sbarrano il cammino Il poeta Virgilio che rappresenta la ragione gli viene in aiuto, mandato da Beatrice, e gli spiega che per uscire dalla valle occorre attraversare il regno dei morti.
Virgilio gli dice inoltre che tale viaggio è voluto da Dio, e questa rivelazione, all'inizio del poema, ci chiarisce la funzione dell'opera: essa si propone di riportare sulla retta via gli uomini traviati dal peccato attraverso la descrizione delle pene cui sono sottoposti i peccatori e della beatitudine che è data in premio alle anime elette.
Nell'Inferno e nel Purgatorio Dante ha come guida Virgilio che rappresenta la ragione: infatti l'uomo può sollevarsi dal peccato grazie alla ragione, cioè se riconosce i suoi errori e si pente; nel Paradiso il poeta è guidato da Beatrice, simbolo della fede e ciò per dimostrare che la coscienza dell'uomo, una volta purificata, viene illuminata dalla fede a comprendere le verità superiori e può pervenire alla beatitudine del regno di Dio.
Lo schema del viaggio è fondato sulle concezioni religiose, geografiche e astronomiche medievali: l'inferno è un'immensa voragine a forma di imbuto, col vertice al centro della Terra a cerchi concentrici degradanti e sempre più stretti.
Dopo il vestibolo, o antinferno, dove stanno gli ignavi, vi sono nove cerchi, il primo dei quali, il Limbo accoglie le anime di coloro che morirono senza battesimo e che non peccarono; nel secondo cerchio si trovano i lussuriosi nel terzo i golosi, nel quarto gli avari e prodighi e nel quinto gli iracondi e accidiosi, tutti peccatori, questi, di incontinenza.
Nel sesto e nel settimo cerchio stanno, rispettivamente, gli eresiarchi e i violenti contro Dio, natura e arte, cioè i peccatori di violenza o matta bestialità. I peccati più gravi sono puniti negli ultimi due cerchi: l'ottavo diviso in dieci bolgie, accoglie seduttori, adulatori simoniaci, indovini, barattieri, ipocriti, ladri, consiglieri fraudolenti, seminatori di discordie e falsari cioè i fraudolenti che usarono le loro arti malefiche contro chi non aveva ragioni di non fidarsi di loro; il nono cerchio una palude ghiacciata nel cui fondo è confitto Lucifero è il luogo di punizione del più grave peccato di cui ci si possa macchiare il tradimento dei parenti, della patria, degli amici e dei benefattori.
Il Purgatorio è concepito come un'alta montagna al centro dell'emisfero delle acque, agli antipodi di Gerusalemme, divisa in tre parti: l'antipurgatorio, il Purgatorio propriamente detto e, sulla cima, il Paradiso terrestre. Il vero Purgatorio è diviso in sette gironi dove si espiano i peccati - seguiti dal pentimento - di superbia, invidia, iracondia, accidia, avarizia e prodigalità, gota e lussuria. Nel Paradiso terrestre Dante incontra Beatrice, scesa dal cielo, e Virgilio scompare.
Per giungere nell'Empireo, che è la sede dei beati Dante attraversa i nove cieli che, secondo la concezione tolemaica rotano attorno alla Terra: in ciascun cielo (Luna, Mercurio Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno, Stelle Fisse e Primo Mobile) gli vengono incontro beati che, nascendo, avevano ricevuto, secondo le credenze astrologiche del tempo, l'influsso da quel cielo.
Giunto nell'Empireo Dante può osservare tutti i beati disposti " in forma di candida rosa ", e per intercessione della Vergine, può contemplare e intuire a mistero delta Trinità.
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