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Il romanzo




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IL ROMANZO

Romanzo: genere letterario narrativo e in prosa dalla trama estesa e ricca di storie verosimili o fantastiche e di personaggi. Sull' origine del romanzo la critica ha dibattuto a lungo, incerta se riconoscerne un'identità letteraria fin dall'antichità, nel mondo greco-latino oppure se farlo risalire alle forme narrative dei romanzi francesi medievali; o se infine considerarlo una forma di espressione del tutto inedita e non riferibile ad alcun precedente nella tradizione, come sostenevano i romanzieri del seicento. Del resto proprio la natura tematicamente e stilisticamente composita del romanzo fa sì che il processo che ha portato alla creazione di questo genere letterario sia ricco di molteplici 'paternità': varie sono le forme e i generi letterari, già codificati nell'antichità, che hanno lasciato la loro impronta nel romanzo, dall'epica alla satira al teatro, sia tragico sia comico, dalla storiografia annalistica alla cronaca e ai resoconti di viaggio. La parola deriva dal francese antico romanz , che nel XII secolo indicava qualsiasi espressione in lingua volgare francese in opposizione a quella in latino. Dal francese derivò l'aggettivo italiano 'romanzo' che, dopo aver indicato in un primo tempo soltanto i componimenti in volgare, come aggettivo sostantivato diventò sinonimo di narrazione, quasi sempre di avventure cavalleresche. Dopo essere stato riferito a narrazioni sia in prosa sia in versi nel corso del XII secolo il sostantivo romanzo passò ad indicare quasi esclusivamente i racconti in prosa. Il romanzo moderno nasce in Inghilterra nel 700.. In questo periodo il romanzo divenne sempre più popolare, gli scrittori furono in grado di analizzare la società con sempre maggiore profondità e i romanzi rivelarono le condizioni di vita delle persone schiacciate dai condizionamenti della società o impegnate a liberarsene. Si deve osservare che la divulgazione del romanzo presso un vasto pubblico è legata soprattutto all'invenzione della stampa a caratteri mobili che permise la diffusione dei libri, a basso costo, tra quei ceti che ne erano sino ad allora rimasti lontani. I grandi romanzieri inglesi di questo secolo inaugurano le forme del romanzo che saranno ereditate dalla narrativa del secolo successivo: sei quelli principali.

Il romanzo epistolare: forma particolare di romanzo che, invece di procedere attraverso la narrazione diretta dei fatti, è costruito sullo scambio diretto di lettere di due o più personaggi. Le lettere possono essere voci diverse che esprimono punti di vista e approcci morali della stessa realtà oppure possono essere voci di un solo personaggio. In quest'ultimo caso, si fingono ritrovate oppure indirizzate a un destinatario che poi le divulga e che talvolta interviene dall'esterno per chiarire punti oscuri e spiegare gli eventi intercorsi tra due lettere. In Italia un esempio può essere il Foscolo con 'Le ultime lettere di Jacopo Ortis' o il Verga con 'storia di una Capinera'.

Il romanzo giallo: termine che designa un ampio ventaglio di opere il cui intreccio ruota su tensioni, delitti e colpi di scena che non necessariamente vengono risolti da un 'investigatore Il nome 'giallo' deriva dalla copertina di una collana Mondadori volta ad offrire al lettore italiano i migliori prodotti della narrativa di crimine e mistero .In questo senso possono essere definiti gialli , romanzi e racconti appartenenti ai generi più diversi. Si va dai classici del poliziesco all ' hard-bouiled, dai thriller alle storie di spionaggio.

Il romanzo gotico: romanzo in cui prevale il mistero e il terrore molto diffuso in Gran Bretagna fra la seconda metà del 700 e i primi dell'800.Sviluppatosi nell'ambito del romanticismo inglese, comprende romanzi e racconti, ambientati in abbazie e castelli medievali diroccati, popolati di fantasmi e dotati di passaggi segreti.

Il romanzo picaresco: genere narrativo di origine spagnola, sviluppatosi nel XV secolo, i cui protagonisti sono avventurieri furbi e privi di scrupoli, coinvolti in peripezie di ogni tipo.

Il romanzo rosa: genere narrativo sviluppatosi soprattutto nel'900. Ha come antenati i romanzi sentimentali sette-ottocenteschi. In Italia tale genere si affermò ai primi del'900 quando alcuni editori individuarono un pubblico femminile al quale offrire romanzi specifici affidati a collane ben identificabili.

Il romanzo storico: forma di romanzo centrata sulla rappresentazione di vicende e personaggi che appartengono a epoche storiche precise. A volte vicende e personaggi sono storicamente reali, ma le prime si sviluppano lungo direzioni romanzesche, i secondi vengono messi al centro di dimensioni passionali. Altre volte si tratta di vicende inventate ma inserite in un contesto storico reale.

La generazione successiva dei romanzieri francesi manifestò un forte interesse verso il romanzo inteso da un lato come forma artistica fine a sé stessa e dall'altro come strumento quasi scientifico per lo studio della società. Lo scopo di Gustave Flaubert, in romanzi come Madame Bovary e L'educazione Sentimentale, era quello di rappresentare la realtà quotidiana impiegando lo stesso senso plastico della forma e dell'esattezza stilistica che aveva caratterizzato la poesia epica. Convinto che il romanziere dovesse avere nei confronti dei propri argomenti la stessa oggettività di uno scienziato verso i propri esperimenti, Flaubert insegnò come nessun argomento in arte sia di per se buono o cattivo: quello che importa è solo la forma, il modo in cui il tema viene costruito all'interno del testo. All'ammirazione di Flaubert per gli scienziati fece eco quella di Emile Zola che, rifacendosi alla filosofia del positivismo, concepì il romanzo come una sorta di laboratorio sperimentale, in cui però oggetto dell' esperimento fossero le persone reali. Zola teorizzò il suo metodo rappresentativo definendolo 'naturalismo' e assegnando al narratore il compito di analizzare gli effetti dell'ereditarietà, dell'ambiente sociale e del momento storico. Al modello del naturalismo di Zola si sarebbe rifatto anche il verismo italiano ebbe nei romanzi I Malavoglia e Mastro Don Gesualdo e nelle novelle Vita dei Campi e Novelle Rusticane ,di Giovanni Verga ,le sue opere maggiori.

Dopo il periodo verista, la letteratura italiana visse un ' epoca di profonda crisi della narrativa , la cui tradizione, venne ulteriormente compromessa dalle scelte anti-narrative della letteratura decadente. Fu il percorso di Luigi Pirandello, che riuscì a equilibrare spinte sperimentali e narratività in un romanzo come il Fu Mattia Pascal. Intenzionalmente frammentaria, saggistica e anti-romanzesca fu invece un'opera come Uno nessuno e centomila, cui lo scrittore siciliano affidò il compito di riassumere la propria sconsolata visione del mondo. Ai margini dell'ufficialità letteraria nazionale, intanto, il triestino Italo Svevo compiva un personalissimo cammino, che lo avrebbe portato nella sua opera narrativa a corrodere dall'interno la tradizione naturalistica, attraverso l'invenzione di eroi inetti che, dopo i romanzi una vita e Senilità avrebbero trovato la loro massima realizzazione in La coscienza di Zeno, libro fondamentale della letteratura europea del 900.

IL NARRATORE

non ci può essere atto narrativo senza la presenza di un narratore, che racconti la storia; non dobbiamo, però, confondere il narratore con l'autore della storia stessa. quest'ultimo è,infatti, una persona realmente esistita, che ha progettato e scritto il testo mentre il narratore è come una voce che ha il compito di narrare gli avvenimenti della storia stessa. Per capire bene il testo narrativo è di grande importanza scoprire il punto di vista del narratore. Capire il punto di vista significa capire la posizione che il narratore assume nei confronti dei personaggi e della storia narrata in generale. Il narratore può essere esterno alla storia narrata, è al di sopra dei personaggi, conosce e vede tutto ciò che accade, si dice onnisciente e si comporta come chi dall'alto di una montagna osserva una scena che si svolge ai piedi della montagna stessa per cui nessun particolare gli sfugge ed è anzi in grado di prevedere il corso degli avvenimenti. La persona delle forme verbali è la terza. Il narratore può essere interno alla storia stessa, identificandosi con un personaggio della storia per cui conosce solo una parte dei fatti che si svolgono a cui ha assistito direttamente; in compenso può scavare in profondità nelle pieghe della sua psiche per analizzare e capire le sue paure. La persona delle forme verbali è naturalmente la prima. Il primo punto di vista si ritrova nei romanzieri dell'800, da Manzoni a Tolstoj, da Dostoévskij a Balzac e così via. Il punto di vista del narratore interno alla storia è tipico del romanzo del 900 quando gli scrittori, sotto l'impulso delle teorie psicanalitiche propugnate da Sigmund Freud , cominciarono a 'frugare' nei meandri della propria coscienza e, per far ciò, non poterono non ricorrere alla tecnica del cosiddetto io-narrante: basti pensare all'opera di Proust, a quella di Svevo a quella di Sartre, tanto per citare pochi ma significativi esempi. Il narratore per raccontarci la sua storia usa vari mezzi narrativi. Innanzi tutto la sua posizione temporale rispetto al racconto che può essere di quattro tipi diversi: posteriore e allora il racconto è al passato; anteriore e il racconto sarà al futuro; contemporanea e il racconto sarà al presente e infine articolata in tutte e tre le posizioni appena descritte.

I personaggi

I personaggi nell'ambito della storia rappresentano un altro degli elementi base; essi sono agenti e pazienti delle azioni: sono, cioè, coloro che seguono le azioni e le subiscono quindi senza di loro non ci sarebbe azione narrativa. Possiamo classificare i personaggi a seconda del ruolo che svolgono, quello più importante è il protagonista intorno al quale ruota la storia e che dà impulso alla vicenda narrativa. All'interno di un romanzo i personaggi principali possono essere uno o più. Poi ci sono i personaggi secondari, questi hanno minore importanza agiscono sullo sfondo della vicenda comunque sono utilissimi a determinare l'ambiente, il contesto, a creare atmosfere, cosa che ai soli protagonisti non riuscirebbe sicuramente. I personaggi secondari possono avere il ruolo di: antagonisti ossia coloro che si oppongono al protagonista e con cui spesso si scontrano per raggiungere l'oggetto del desiderio. Il destinatario è colui che alla fine della storia conquista l'oggetto del desiderio; l'aiutante è quel personaggio che aiuta o ostacola il protagonista o l'antagonista nelle loro azioni.

I personaggi oltre che per il ruolo svolto possono essere distinti anche per i loro tratti psicologici. I personaggi statici sono quelli che lungo il corso della narrazione non subiscono alcun genere di cambiamento; i personaggi dinamici sono i personaggi che hanno capacità di mutamento. I personaggi dinamici vengono definiti evolutivi se nel corso del romanzo reagiscono diversamente ai valori della vita.

I personaggi piatti sono caratterizzati da scarsi tratti psicologici, che di solito rimangono immutati nel corso della storia. Sono costruiti attorno ad un idea e consentono all'autore di compiere variazioni all'interno di una più complessa strategia narrativa. I personaggi a tutto tondo sono psicologicamente complessi, imprevedibili, difficilmente etichettabili.

Fabula e intreccio

C'è un'altra libertà di cui gode l'autore di un testo narrativo infatti nel momento in cui decide di scrivere un romanzo egli ha senza dubbio in mente una serie di avvenimenti da narrare che si succedono l'un l'altro secondo un rapporto logico causale e temporale. Questa successione logica e temporale degli avvenimenti si chiama fabula;

mentre il modo in cui l'autore stabilisce di raccontare i fatti si chiama intreccio. Fabula e intreccio coincidono se l'autore racconta i fatti nella loro successione logico e temporale; se invece il racconto dello scrittore non tiene conto dello svolgersi del tempo allora la fabula e l'intreccio non coincidono.

Le sequenze

In ogni testo narrativo l'autore ci da una serie di informazioni, alcune delle quali sono indispensabili per capire lo svolgimento della storia, mentre altre aggiungono particolari meno importanti, che servono, a comprendere meglio determinate situazioni.le prime costituiscono gli eventi essenziali, le seconde invece gli eventi accessori.Ogni evento essenziale, inseme ai relativi eventi accessori, forma un nucleo narrativo, vale a dire una porzione di testo più o meno completa, che svolge una parte ben precisa del racconto. I nuclei narrativi possono essere definiti in maniera più sintetica ovvero tramite le sequenze; queste sono parti di testo di senso compiuto e più piccole rispetto ai nuclei narrativi sia per estensione che per complessità.

RELAZIONE LETTORE TESTO.

Ma cosa succede in noi quando cominciamo a leggere un libro?Usufruendo dei termini propri noi ,i lettori, iniziamo a istaurare un rapporto con il testo. A qualcuno ,oggi, che esisto mezzi di comunicazione più immediati e che catturano la nostra attenzione, può sembrare strano, infatti, un libro per la sua composizione potrebbe sembrare un scrigno, da aprire con pazienza e attenzione per poterne conoscere il contenuto o una mappa da rispettare in tutti i suoi punti e anche con impiego della memoria , soprattutto per i particolari, per giungere a quell'immenso tesoro. Un tesoro che non è materiale, ma sotto certi aspetti, parte integrante dell'uomo stesso infatti nelle opere letterarie , sia che affrontano temi quotidiani o che descrivano orizzonti lontani raggiunti solo dall'immaginazione, parlano dell' uomo; in quanto le opere letterarie, mettono a confronto concezioni diverse della vita presentano i problemi dell'uomo e ne descrivono i tratti psicologici, finiscono per essere un tassello del mosaico che rappresenta l'umanità. Quindi il lettore accostandosi a un libro non fa altro che conoscere un po' come sia composita al suo interno l'umanità e come questa sia cambiata nel tempo. Il lettore, inconsciamente consapevole di ciò, si porge nei confronti dell'opera con ansia, e attesa ma soprattutto convinto che questo incontro gli lascerà qualcosa. Cosa? sicuramente non un mal di testa ne un senso di vuoto, ma, una crescita del suo mondo culturale; questo accade perché il lettore, come un bambino che si accinge a camminare per la prima volta , è instabile non ha il senso della profondità non riesce bene a calcolare le distanze, e solo poi con il tempo e l'esercizio riuscirà ad acquisirli ; così il lettore passando da libro a libro acquisterà la competenza della lettura che lo porterà a focalizzare meglio tutto ciò che è presente in un testo , da solo potrà notare come la sua lettura sia più attenta anche nei particolari. Si perché è inevitabile che ogni libro letto , all'interno della nostra mente, non sia solo un insieme di caratteri ma vada ad arricchire la nostra 'memoria letteraria' influenzando inevitabilmente il nostro modo di leggere i nuovi testi. piccole rispetto ai nuclei narrativi sia per estensione che per complessità. Maria, giovane figlia di un vedovo che si era risposato, all'età di sette anni, poco dopo la morte della madre, è destinata al convento, non in seguito al manifestarsi di una sua vocazione alla vita monacale, ma per un'irrevocabile decisione familiare. Nella nuova famiglia, composta dalla matrigna e dai due fratellastri Gigi e Giuditta, non c'è più posto per lei: il convento è la sola via d'uscita possibile ai mali della società di quel tempo. Ha quasi 20 anni Maria quando nel 1854 a Catania scoppia l'epidemia di colera ed è costretta quindi a far ritorno a casa, trasferendosi con tutti i familiari nella tenuta di campagna a Monte Ilice.

IL TUO SGUARDO CADE SU UN LIBRO.

.COMINCIA COSì UNA MAGNIFICA AVVENTURA.

Pensi che è un giorno come tanti , però in te c'è qualcosa di diverso e non sai cosa; non ti va di uscire con i tuoi amici, sei stufo di quei soliti locali, hai voglia di qualcosa di diverso ,ci pensi su, avvicinandoti a una finestra vedi che fuori sta piovendo e così decidi di restare in casa.

Chiami i tuoi amici ti scusi con loro, e poi cominci a pensare a come trascorrere la restante parte della giornata. Inizialmente ti vengono in mente tante cose,potresti dilettarti un po' vicino ai fornelli, o continuare quel quadro lasciato in sospeso, o rivoluzionare l' ordine di casa tua , lavorare un po' a computer ma mentre ci stai pensando, opti per qualcosa di più tranquillo, accendi lo stereo metti su il tuo CD e cominci a rilassarti .Dopo un po' ti accorgi che sei insoddisfatto ,si , il tuo CD ti piace , ma tu in realtà stai cercando altro; lo capisci quindi accendi la televisione e subito ti accorgi che è peggio , infatti non riesci a guardare un programma per più di cinque minuti senza cambiare.

Ti annoi ,spegni la TV, stai quasi pensando di chiamare i tuoi amici per dirgli che sei riuscito a liberarti; ma poi proprio accanto al telefono, mentre stai componendo il numero il tuo sguardo cade su un libro ; lo guardi , lo riconosci, è il libro che hai comprato la settimana scorsa e ricordi che non avevi avuto neppure il tempo di leggere la prima pagina .Metti giù la cornetta, lo prendi , lo scruti,e mentre fai tutto ciò senti che dentro di te qualcosa sta cambiando, forse ora sai come trascorrere la serata. Ti guardi intorno per cercare il posto ideale, non lo trovi così cominci a leggere mentre sei in piedi, istintivamente cerchi la posizione più comoda, senza staccare gli occhi da quell' insieme di caratteri che già ti stanno portando in un'altra dimensione, infatti non ti sei accorto che ti sei seduto a terra, sei troppo preso. Così hai intrapreso la tua avventura, si la tua avventura di lettore ,perché ti proietti in quella storia, in quel luogo , e in quel tempo. È già, un libro non è un insieme di pagine, ma molto di più, Dikinson lo considerava un vascello veloce in grado di portarti in terre lontane,è dunque una magnifica avventura.Un' avventura che inizia con la prima pagina,e che non puoi più abbandonare quando sei appena agli ultimi righi di questa. Non sai cosa ti aspetta nelle pagine successive , sai che ha stuzzicato la tua fantasia e che ti porta inesorabilmente a divorare una pagina dopo l' altra. Così il libro ti ha tolto dalla realtà che pesa sulle spalle, ha allontanato ogni altro pensiero e ha lasciato sfumare il mondo che ti circonda, trasportandoti altrove.

È proprio una bella magia, la più apprezzabile che si conosca.


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