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TITOLO: Il Gattopardo
AUTORE: Giuseppe Tomasi Di Lampedusa
CASA EDITRICE: Feltrinelli
ANNO DI EDIZIONE:
GENERE DEL LIBRO: romanzo storico - narrativo ambientato in Sicilia nel periodo tra il 1860 al 1910. Questo romanzo potrebbe anche essere definito psicologico - sociale.
Giuseppe Tomasi Di Lampedusa, scrittore italiano, il cui nome è legato a un unico romanzo, Il Gattopardo, nacque a Palermo nel 1896 da una famiglia di antica e cospicua nobiltà siciliana, ed egli ebbe educazione cosmopolita. Durante uno dei lunghi soggiorni in Inghilterra, dove uno zio era ambasciatore, conobbe e sposò una baronessa baltica, dottoressa in psichiatria. Grande conoscitore della cultura di Francia e Inghilterra, infatti egli era critico saltuario di letteratura francese e storia negli anni 1926-27 per un mensile culturale. Tomasi di Lampedusa visse appartato a Palermo, sostanzialmente estraneo alla società letteraria, tra il 1955 e il 1956 scrisse un romanzo progettato molti anni prima, "Il Gattopardo", che nei pochi mesi della spedizione dei Mille e dell'unità d'Italia, con brevi lampi sugli anni successivi, condensa la decadenza di un mondo - quello della grande aristocrazia siciliana - riassunto e dominato dalla figura del protagonista, il principe Fabrizio Salina, tratteggiata su quella del nonno dell'autore. Rifiutato da Elio Vittorini per conto dell'editore Einaudi, il romanzo fu pubblicato postumo, nel 1958, da Giorgio Bassani per Feltrinelli e costituì il più clamoroso caso letterario del dopoguerra e il primo best-seller italiano. Quando morì, nel luglio del 1957 ( a Roma ), stava progettando un secondo romanzo "I gattini ciechi ", che avrebbe probabilmente aggiunto qualche capitolo al precedente "Il Gattopardo".
RAPPORTO TRA FABULA E INTRECCIO: nel romanzo fabula e intreccio coincidono quasi sempre poiché gli eventi sono narrati seguendo l'ordine cronologico. Vi sono però alcuni flashback come, per esempio, la descrizione del viaggio per Donnafugata ( parte II ); un esempio di anticipazione si ha quando si parla del matrimonio Angelica-Tancredi: " Quei giorni furono la preparazione a quel matrimonio che fu mal riuscito " ( parte IV ).
REGISTRO LINGUISTICO: il registro linguistico utilizzato dall'autore, lo possiamo classificare medio.
NARRATORE E FOCALIZZAZIONE: il narratore è onnisciente e la focalizzazione è mista.
DON FABRIZIO, IL PRINCIPE: serio e saggio aristocratico siciliano di mezza età, di origine tedesca. Egli viveva in perpetuo scontento. La moglie di Don Fabrizio è Maria Stella da cui egli ebbe cinque figli: Paolo, Concetta, Caterina, Carolina e Francesco Paolo. Nel romanzo si parla soprattutto di Concetta, lasciando agli altri figli un ruolo secondario.
CONCETTA: giovane non bella, timida e riservata. Figlia del Principe, nel romanzo si innamora di Tancredi.
TANCREDI ( PRINCIPE DI FALCONIERI ): nipote di Don Fabrizio che egli preferiva agli stessi figli. Era stato affidato al principe dopo essere diventato orfano a soli quattordici anni.
ANGELICA SEDARA: bella ragazza diciassettenne innamorata di Tancredi. Angelica è figlia di Don Calogero, il principe di Donnafugata.
PADRE PIRRONE: Padre Gesuita molto legato alla famiglia del Principe.
Nell'apertura del romanzo si ha subito la presentazione di una condizione politico-sociale in cambiamento. Si parla infatti di decadenza per quanto riguarda la nobiltà e ascesa al potere di una borghesia sempre più determinante nell'equilibrio sociale dell'epoca.
La famiglia del Principe si reca durante l'estate, come di consueto, a Donnafugata dove trascorrerà alcuni mesi. Al suo arrivo la folla la attende e si svolgono i soliti rituali. Dopo alcuni giorni di permanenza, Padre Pirrone annuncia a Don Fabrizio che la figlia Concetta sembra aver interesse, apparentemente ricambiato, nei confronti di Tancredi. Durante il primo pranzo a Donnafugata, a cui prendevano parte tutti i personaggi più illustri del paese, il giovane conosce Angelica, un tempo compagna di giochi di Concetta, figlia del sindaco del paese. Tancredi dimostra subito una certa simpatia per la giovane Sedara e nasce così una breve, ma intensa rivalità fra le due ragazze; alla fine Angelica riuscirà a prevalere su Concetta. Quest'ultima proverà sempre un po' d'invidia nei confronti della rivale anche se mascherata da ostentata felicità. Poco prima di partire per Caserta, Tancredi si fidanza con Angelica, ma questo si saprà più tardi. La famiglia del Principe si reca al palazzo Ponteleone, dove si teneva un ballo, classico appuntamento dove si trovano " le solite duecento persone che componevano il mondo [.] per congratularsi di vivere ancora " ( parte VI ). In un momento di riflessione Don Fabrizio pensa alla morte e capisce di essere l'ultimo dei Salina, poiché Tancredi ormai fa parte della borghesia i suoi figli non sono degni del nome. In seguito si celebreranno le nozze fra Angelica e Tancredi mentre Concetta rimarrà sola. Angelica e Tancredi, con i figli del Principe, accompagneranno quest'ultimo anche nel momento del trapasso che, come previsto, rappresenta l'estinzione della stirpe.
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