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Il romanzo viene pubblicato nel 1774, scritto in pochi mesi da un'appena ventiquattrenne Goethe, narra la storia, scritta in lettere, di una straziata passione amorosa conclusa con la disperazione e l'autodistruzione del protagonista.
Werther diventa un mito per molte generazioni romantiche influenzando i costumi sociali e molti scrittori che trassero spunti dall'opera come Ugo Foscolo e l'Ortis.
Ricco di valori romantici, l'autore si scosta con saggia ironia da contenuti convenzionalmente patetici del romanzo accostando l'angoscia amorosa ad aspetti di rappresentazione storica e sociale del contesto.
Se la società tedesca dell'epoca era ancora legata al potere aristocratico e per tanto la classe borghese riusciva malamente a emergere, com'era già successo invece in Inghilterra e Francia, è possibile interpretare la passione di Werther come una ribellione contro il vuoto dei valori del mondo: le prime lettere in cui sono esposti i suoi pensieri sulla vita l'amore e l'arte, sono un atto d'accusa contro il formalismo delle classi dominanti.
La trama
Nella prima parte Werther, giovane borghese acculturato di animo nobile, racconta all'amico Guglielmo la nascita e l'evoluzione del suo amore per Lotte, figlia del sindaco di Wahlheim villaggio di campagna dove il protagonista si è ritirato, stanco della vita cittadina.
Egli va costruendosi un mondo immaginario che lo allontana dalla realtà, incantato dalla natura, specchio del fascino che Lotte, di nobile famiglia intelligente e sensibile, esercita su di lui. Lei vive ancorata alla famiglia, accudisce i suoi fratellini, si mostra positiva e concreta in ogni suo gesto. Ma per Werther è una creatura irraggiungibile perché promessa al giovane Albert, un animo onesto ma arido e senza ideali.
Nella seconda parte sono narrate le frequenti visite di Werther nella casa di Lotte e Albert ora sposi; l'amore si trasforma in turbamento, anche perché la giovane trascinata dalla potenza della passione di Werther, è attratta verso di lui ma al contempo cerca di allontanarlo. La catastrofe è imminente. In un solo incontro il protagonista le rivela il suo amore. La lunga sequenza di lettere scritte in prima persona dal protagonista dal maggio 1771s'interrompe con quella del 6 dicembre 1772, la narrazione continua con l'intervento di Guglielmo che racconta in terza persona le ultime vicende dell'amico: la disperazione di Werther, l'ultimo incontro con Lotte, la preparazione del suicidio infine il colpo di pistola alla tempia.
Una nota pragmatica
Il romanzo è preceduto da una breve nota di Guglielmo, il destinatario delle lettere che nella parte finale diventa narratore dell'epilogo tragico della vicenda.
Il lettore è invitato ad assumere un atteggiamento di ammirazione e amore per Werther e piangere il suo infelice destino. Si tratta di una dichiarazione poetica, un appello al lettore di avvicinarsi ad un testo ricco di pathos comune a tutti gli uomini.
Una visione angelica e un mondo immaginario
In questa lettera, una delle prime, è tratteggiato il mondo immaginario che si sta creando nella fantasia di Werther. Trasferitosi al villaggio egli vive in uno stato di beatitudine irreale. L'incontro con Lotte è una visione angelica che lo conquista immediatamente. Ella è ammirata per la sua operosità e spontaneità che catturano l'anima di Werther. Tra i momenti d'esaltazione, inquietudine e sconforto, Werther si compiace/delizia nel suo mondo immaginario, l'unico in cui il suo cuore può esprimere liberamente le emozioni.
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