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Ambito:Tecnico-scientifico
Titolo:"Dentro la libertà...la libertà dentro"
Sui muri dei palazzi, sui pali della luce, sui vetri delle cabine telefoniche, sui sedili degli autobus, sulle fiancate dei treni, sui cartelloni pubblicitari, sui giornali, alla radio, in tv, nella tua, nella mia, nella testa di tutti c'è la parola libertà!!!
"Sentiti libero di essere te stesso", "Sentiti libero di fare ciò che ti pare, quando ti pare e come ti pare", "Sentiti libero di credere in ciò che credi, di fare nuove esperienze, di regalarti una vacanza, un nuovo tv-color, un nuovo video-fonino, un nuovo rasoio", "Sentiti libero di essere manipolato e di far guadagnare me, ingannando te".
A questo si riducono anni e anni di dure lotte, di uomini più o meno coraggiosi, più o meno costretti a combattere, di litri e litri di sangue versati, di fiumi di parole pronunciate da un uomo , per dar voce a pensieri di migliaia di suoi simili, di tragedie, stragi, di eccidi e genocidi?
Nella storia, spesso emergono "storie" di uomini, che pur di essere liberi, hanno commesso atti impronunciabili, di popoli che seguendo quest'ideale, hanno dovuto sopportare soprusi e torture indicibili e oggi tutto quello che riusciamo a dire, sono frasi che di libertà non ne hanno neanche un lontano sentore.
Anche nella Bibbia, l'esodo del popolo ebraico, testimonia, in un certo senso, la necessità di trovare un luogo in cui stare, un posto in cui nessuno ti dica come e quando vivere tra un lavoro forzato e l l'altro, una terra in cui essere liberi.
Certo questo tipo di libertà, è quella fisica, del corpo, che può decidere dove andare, che fare, se lavorare, cosa mangiare, eccetera eccetera, ovviamente nel rispetto altrui.
Mentre la libertà, che viene negata alla società contemporanea, in cui si può far rientrare anche quella della seconda metà del '900, è quella mentale,della mente, del pensiero.
Perché se prima eravamo, schiavi nel corpo, ora di sicuro, lo siamo nella testa.
Anche in passato, i potenti sapevano che c'era una libertà diversa da quella visibile agli occhi, ma non potendola bene identificare, pensavano bene di imprigionare il corpo per imprigionare la mente.
I moltissimi casi questo "metodo"se cosi lo si può chiamare, ha funzionato, ma ci sono stati uomini, che hanno resistito, e patito le pene dell'inferno ma restando liberi.
Oggi, invece, siamo tutti liberi di vestire come più ci pare e piace, di scegliere cosa mangiare, e persino di decidere la persona che ci deve governare, cose che prima erano un'utopia di molti se non di tutti, oppure andare a scuola e studiare che prima erano il sogno di tanti bambini, oggi ci disgustano quasi.
Oppure avere la possibilità di poter aiutare i nostri genitori lavorando, anche se prima eri costretto a farlo, però almeno facevi qualcosa, oggi invece nessuno ha più voglia ne di lavorare, ne di studiare ne di fare nulla.
Questo perché ovunque siamo, con chiunque ci troviamo, sentiamo persone che attraverso l'abuso dei mass-media, ci sussurra all'orecchio cosa, comprare, leggiamo frasi dai giornali che "c'invitano" a fare quello che loro vogliono che facciamo, vediamo alla tv attori di false vite, che c'inculcano "il" modo di vivere, "il" modo di comportarci, per ottenere un pizzico di futile felicità momentanea, a discapito di tutto e di tutti.
Attenzione, non sto certo dicendo che essere felici è una cosa brutta, o sbagliata, ma dico che la vera felicità non sta nel mettere una maschera, vivere con gli altri ed essere felici a patto che quelli intorno a me siano felici, ma al contrario vivere senza alcuna maschera ed essere felici di riuscire ad essere se stessi, di riuscire a stare fuori dal coro, di poter cantare una canzone diversa, è dura questo lo sappiamo tutti, ma la prospettiva di poter davvero fare qualcosa, anche solo per il gusto che si prova nel farlo è troppo allettante per essere trascurata.
Allo stesso modo, si può essere liberi anche stando incatenati dietro a delle sbarre, o legati ad un palo, la vera libertà sta nelle nostre teste, e anche se per questo rischiamo di sentirci esclusi, venire esclusi, di essere perseguitati e massacrati di botte, come disse Martin Luter King in "I have a dream", non dobbiamo permettere che questo tipo di protesta, contro la futilità degeneri in violenza, ma rispondere alla forza fisica con quella dell'anima.
E come Eluard, in "Libertè", scrive la parola LIBERTA', su quaderni, armi e banchi di scuola, anche io lo voglio scrivere come ultima parola di questo tema...
LIBERTA'
P.s.
Questo tema è scritto da me, in occasione di una simulazione di prima prova a scuola, ed esprime soltanto le mie idee riguardo alla società che mi circonda. La prof. Me lo ha valutato con un 7/8, ma non m'interessa.
Scusate per eventuali errori(orrori)ortografici, e sintattici sfuggiti al correttore ortografico.
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