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Decadentismo
Il decadentismo nacque in Francia contemporaneamente al realismo-positivismo, costituendo di fatto l'altra faccia della cultura degli anni 1850-60. Il termine «decadente» ebbe in origine senso negativo. Fu infatti rivolto polemicamente contro alcuni poeti che esprimevano lo smarrimento delle coscienze e la crisi di valori del tempo, avvertendo, di là dall'ottimismo ufficiale e spesso ipocrita della società, il fallimento del sogno positivistico. Ma quegli scrittori fecero della definizione una polemica insegna di lotta. Essi ebbero insomma la coscienza di vivere un'età di trasformazioni e di trapasso, si sentirono insomma gli scrittori della crisi, e avvertirono che il loro compito non era quello di proporre nuove certezze, ma di approfondire i termini esistenziali di questa crisi sul piano conoscitivo.
Le componenti culturali del Decadentismo vanno individuate nel "superomismo" di Nietzsche, nell'"intuizionismo" di Bergson (alla base della conoscenza non c'è la ragione ma l'intuizione) e nella scoperta dell'inconscio di Freud.
FREUD, fondatore della psicanalisi, determinò la presenza di tre livelli o zone della psiche: l'inconscio, il subconscio e la coscienza. La prima è la zona più misteriosa dell'individuo, assolutamente libera da ogni controllo della volontà. Addentrarsi nell'inconscio è assai arduo: un tentativo terapeutico, che si rivelò a Freud abbastanza proficuo, consiste nell'analisi dei sogni. Il "subconscio" è una zona in cui dominano ancora gli istinti naturali ma di cui il soggetto è consapevole. La "coscienza" è invece la sede in cui l'attività psichica si esplica sotto il dominio della volontà.
Il decadentismo nasce in Francia, con la corrente del Simbolismo.
SIMBOLISMO
Il simbolismo
della poesia decadente con la sua musicalità che rompe la tradizione, e tutte
quelle metafore e sinestesie lontane dal concetto che si vuole esprimere ma lo
stesso con delle analogie, rende la poesia incomprensibile ad un pubblico
conformista che vive nella quotidianità della vita.
Per l'artista simbolista la realtà è mistero e la natura
si presenta come una foresta di simboli che al poeta spetta di interpretare e
svelare. A tale scopo il poeta simbolista rifiuta la tradizionale logicità e
referenzialità del linguaggio e ricorre massicciamente a tecniche come il
simbolo, l'allegoria, l'analogia, la metafora ricercata, la sinestesia, gli
accostamenti imprevisti e misteriosi, le accumulazioni apparentemente
insignificanti. Per i simbolisti la realtà non è
quella della scienza, della ragione o dell'esperienza, è qualcosa di più
profondo e misterioso che può essere inteso soltanto dalla poesia. Il poeta aspira a
risalire alle sorgenti stesse dell'essere, vuol farsi veggente, rivelare
l'ignoto. La natura è rappresentata come una foresta di simboli tra loro
corrispondenti che racchiudono le chiavi del significato dell'universo. Poeta
simbolista è Baudelaire e i poeti maledetti.
Visione del mondo decadente Alla base della visione del mondo decadente vi è l'irrazionalismo. Viene radicalmente rifiutata la visione positivistica, basata solo su luoghi comuni. Il decadente ritiene che né la ragione né la scienza possano dare la vera conoscenza della realtà, perché il vero significato di questa lo si trova al di là delle cose, quindi solo rinunciando alla visione razionale si può raggiungere l'ignoto. Ogni cosa visibile non è altro che un simbolo, ma che dietro il quale si nasconde un mistero profondo, invisibile attraverso un occhio razionale. Mezzi usati per cogliere il lato misterioso delle cose sono: gli stati d'animo irrazionali (nevrosi, follia, allucinazioni) anche a volte ricercati tramite l'assunzione di alcool e droghe. Questo manifesta un bisogno di scappare da una realtà in cui i decadenti non si riconoscono e dove non vengono accettati. (poeti maledetti)
POETI DECADENTI
I decadenti erano in contrasto con le teorie del "positivismo" sfidando il
concetto secondo il quale tutto si può spiegare dando una certezza assoluta.
Essi, infatti, esaltano l'irrazionale fondando i loro pensieri sui sogni, sul
misticismo e sul mistero.
Per questo loro pensiero diverso da quello delle masse, essi preferiscono
esiliarsi da loro per godere della loro sapienza e distinguersi dalle masse.
La poetica dei decadenti si sviluppa sul ripudio delle istituzioni sociali
storiche e della cultura tradizionale. Alla poesia si affida il compito di
penetrare nel mistero della vita attraverso l'esplorazione dell'inconscio che
solo il genio poetico può attuare con le proprie folgorazioni. Il poeta si fa veggente,
capace di interpretare e decifrare i simboli ella natura.
Tematiche Malattia: Da un lato rappresenta una condizione storica, una crisi profonda, che provoca smarrimento. Da un altro può essere interpretata come condizione privilegiata, che distingue i decadenti dalla massa, una sorta di stato i grazia. Morte: intesa come conseguenza della malattia. Vitalismo di Nietzsche: esaltazione della vitalità, in contrapposizione alla malattia. Superomismo dannunziano: modo per scacciare l'attrazione della morte, per cercare di sconfiggere le malattie. Uomo sicuro di sé che contrasta la malattia e la morte senza dubbi e debolezze. In D'Annunzio ha anche un significato politico: critica la democrazia e il liberalismo, vorrebbe una dittatura di un superuomini, capaci di sottomettere il popolo e rigenerare l'Italia.
Poetica I poeti diventano dei veggenti, capaci di spingere lo sguardo là dove l'uomo comune non vede nulla e di rivelare l'assoluto, il mistero, l'ignoto. La poesia acquista quindi molto valore, perché si sostituisce alla ragione, quale strumento di conoscenza della realtà. L'arte si basa sull'estetismo, il quale mette al primo posto la bellezza. Non sono più importanti quei valori antichi come il giusto o l'ingiusto, il bene piuttosto del male; ora diviene importante la bella parola, nella letteratura, e il bel gesto, nell'arte. Ne consegue una rivoluzione del linguaggio, il quale assume un significato strettamente denotativo, evocativo. Alle immagini nitide si sostituiscono l'impreciso, il vago, l'indefinito. La sintassi si fa vaga e imprecisa.le singole parole assumono significati e sfumature diversi da quelli comuni. Lo strumento più utilizzato è quello dell'analogia, espressione di una visione simbolica del mondo, dove ogni cosa rimanda al suo lato oscuro, misterioso. Usata molto anche la sinestesia, con la quale si associano due parole appartenenti a due campi sensoriali diversi: è utilizzata per cogliere la realtà non più solo attraverso vista e udito ma anche attraverso olfatto, tatto, gusto, in un reciproco gioco di corrispondenze. Concezione del tempo come durata: non c'è più differenza tra passato e presente, perché il passato sopravvive con i ricordi, che condizionano il presente.
Eroi delle opere decadenti Esteta: uomo che vuole trasformare la sua vita in un'opera d'arte, sostituendo alle leggi morali le leggi del bello e ricercando continuamente sensazioni e piaceri sbalorditivi. Inetto a vivere: escluso dalla vita, alla quale non sa partecipare per mancanza di energie vitali. Può solo rifugiarsi nelle sue fantasie. Vorrebbe provare forti emozioni, ma si sente impotente. Più che vivere, si osserva vivere. Donna fatale dannunziana: dominatrice di uomini, lussuriosa, maga ammaliatrice al cui fascino è impossibile resistere. Porta l'uomo alla follia, alla perdizione, alla distruzione. Il Fanciullino pascoliano: rifiuto della condizione adulta, vissuta al di fuori del nido familiare.
Decadentismo e romanticismo Il Decadentismo può essere interpretato come esasperazione del Romanticismo. Sulla base di un comune irrazionalismo, del rifiuto della realtà e della fuga verso un altrove ideale e fantastico, nel Romanticismo troviamo uno slancio dell'io (titanismo), mentre nel Decadentismo vi è un senso di smarrimento e di stanchezza.
Decadentismo e naturalismo Due correnti diverse compresenti nello stesso periodo (anni '70-'80). Le opposte fisionomie delle due correnti si possono spiegare col fatto che esse sono espressioni di gruppo intellettuali diversi, che reagiscono diversamente ad uno stesso avvenimento. I naturalisti sono borghesi e accettano la scienza, i decadentisti sono aristocratici e non trovano alcun significato profondo per la vita nella ricerca scientifica.
BOUDELAIRE
Colui che si può
definire anticipatore del decadentismo. Percorse una vita difficile cominciata
con la morte del padre. Nascondeva il suo dolore dietro una maschera fatta di
cinismo e arroganza e si sfogava in ambienti insani con uso di droghe e alcol.
Egli pubblicò una raccolta di poesie (i fiori del male) non apprezzate
dall'opinione pubblica in quanto giudicate immorali.
L'Albatro: le caratteristiche positive dell'albatro rappresentano gli ideali che egli ricerca (desiderio di volare alto, oltre la realtà). Le caratteristiche negative, invece, rappresentano la realtà, nella quale non si identifica.
Corrispondenze: definisce la natura come una foresta di simboli, che solo tramite la poesia gli uomini possono percepire. Manifesto del simbolismo.
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