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Confronto tra i proemi de Iliade, Odissea, Eneide, Orlando Furioso, Gerusalemme Liberata
I cinque proemi analizzati hanno innanzitutto in comune il genere: sono infatti tutti incipit di poemi epici, ma appartengono ad epoche diverse.
Per quanto riguarda
la metrica, l'Orlando Furioso e
Bisogna però evidenziare un'importante differenza: al contrario degli altri tre, i poemi di Ariosto e di Tasso presentano un preciso schema di rime.
Soffermandoci poi sul contenuto, elemento comune ai primi quattro poemi è la presenza dell'ira che, in quest'ordine, forma una climax discendente: nell'Iliade è protagonista assoluta, come dimostra la posizione della parola 'menin' all'inizio del primo verso; nell'Odissea è sempre presente l'ira, ma non più come protagonista, come dimostra il fatto che viene nominata solo nell'ottavo verso; anche nell'Eneide è presente l'ira, ma nel settimo verso:è quindi già più importante per il protagonista rispetto a quella dell'Odissea; infine, si parla ancora di ira nell'Orlando Furioso,precisamente nel quinto verso, mentre non ve ne è traccia nella Gerusalemme Liberata.
Un altro elemento importante è l'oggetto del canto del poeta: nell'Iliade si tratta esclusivamente di guerra ed eroismo; nell'Odissea si parla invece più che altro dell'errare (nostos), anche se vi sono scene di battaglia e richiami alla guerra di Troia; l'Eneide associa le due caratteristiche dei poemi precedenti, proponendo prima le peregrinazioni (nostos) del protagonista e poi la guerra per ottenere il territorio del Lazio; nell'Orlando Furioso, l'Ariosto rispetta le caratteristiche principali dell'epica, cioè guerra ed eroismo, ma vi associa gli amori e le cortesie, tipiche delle corti rinascimentali italiani del suo tempo; nella Gerusalemme Liberata troviamo un procedimento analogo, ma il Tasso, anziché rifarsi all'amore e alla cortesia delle corti, cristianizza il suo eroe.
Costante di tutti
questi poemi è la presenza dei protagonisti nel primo verso; cambia invece nel
tempo la posizione e il tipo di invocazione alla Musa. Nell'Iliade e
nell'Odissea è presente subito nel primo verso, anche perchè all'epoca di Omero
il culto delle Muse era molto più radicato nella cultura locale; nel poema di
Virgilio
Nel complesso quindi questi proemi di poemi epici hanno numerosi punti in comune, ma, analizzandoli, si può seguire l'evoluzione della loro forma e del loro contenuto nel corso dei secoli.
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