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ANALISI DI UN ROMANZO
Il deserto dei Tartari
di Dino Buzzati
I. Giovanni Drogo viene trasferito alla Fortezza Bastiani dove starà per quattro mesi e poi si trasferirà.
II. Drogo dopo quattro mesi però non riesce ad andarsene, attirato dal deserto, e rimane altri due anni, quando per la prima volta fa la guardia alla Ridotta Nuova e proprio quella sera i soldati avvistarono una figura nemica, ma solo il mattino dopo si capì che era un cavallo nero.
III. Alla Fortezza arriva un nuovo soldato di nome Giuseppe Lazzari che esce dalla Fortezza di nascosto per prendere il cavallo, ma una sentinella si accorse di lui e gli chiese per tre volte la parola d'ordine che lui non sapeva, e così venne ucciso come da regolamento.
IV. Alcuni giorni dopo all'orizzonte si videro delle file di soldati che andavano verso la Fortezza e così il maggiore Matti suonò l'allarme, ma quando l'esercito si avvicinò si capì che era l'esercito del Nord passato per segnare i confini.
V. Il giorno dopo partì una spedizione per delimitare il tratto di frontiera ancora scoperto.
Al capo della spedizione c'era il capitano Monti assieme al tenente Augustina che per non mostrarsi debole di fronte all'esercito nemico, rimane impietrito sotto la neve e la stessa notte muore.
VI. Passarono altri due anni, finché Drogo non si decise a chiedere una licenza di due mesi per ritornare in città dove cerca di ritrovare le amicizie e l'amore, ma capisce che la fortezza in quattro lo ha cambiato e decide di ritornare alla Fortezza Bastiani.
VII. Drogo ritornato alla Fortezza viene invecchiato dal tempo e la compagnia si riduce perché i giovani cercano di andarsene il prima possibile, così rimangono solo i vecchi.
VIII. Una sera il colonnello Simeoni rivela a Drogo di aver visto un punto all'orizzonte e gli afferma che secondo lui erano i Tartari, che stavano costruendo una strada militare ma nessuno crede a queste supposizioni, nessuno tranne Drogo.
IX. Con il tempo si capisce che le teorie di Simeoni e Drogo erano esatte, ma Drogo ormai in fin di vita viene portato via dalla Fortezza e si ritrova seduto su una poltrona di una camera d'albergo a combattere contro la morte.
In questa stanza capisce di aver sprecato la sua vita e quella stessa notte muore.
ESPOSIZIONE: Drogo viene nominato ufficiale e trasferito alla
fortezza Bastiani.
2. ESORDIO: La situazione iniziale non viene modificata.
3. PERIPEZIE: L'unica difficoltà che incontra Drogo è affrontare la
morte.
4.SPANNUNG: lo scopo della vita di Drogo è la ricerca di una
battaglia.
5. SCONVOLGIMENTO: Drogo muore proprio mentre la battaglia
desiderata da lui tutta la vita viene
combattuta da altri.
Le frequenze prevalenti in questo romanzo sono le descrittive perché parla della fortezza e di quello che la circonda, dialogate perché parla spesso con i suoi compagni, ma quella più accentuata è quella riflessiva che ti fa entrare proprio nella mente del personaggio.
Il ritmo rimane lento e monotono.
PRINCIPALI: Drogo
SECONDARI: Augustina, Ortiz, Matti, Simeoni.
COMPARSE: Maria (l'amore giovanile di Drogo), le vecchie conoscenze riscoperte in città.
PROTAGONISTA: Giovanni Drogo viene per errore trasferito alla Fortezza Bastiani dalla quale dovrebbe andarsene dopo quattro mesi.
Allo scadere del tempo previsto decide però di non partire, perché ormai non riesce più a staccarsi dalla consuetudine e dalla disciplina della vita militare.
Rimane con la speranza di compiere gesta eroiche e di poter combattere contro i Tartari senza averne mai la possibilità
Solo prima di morire capisce che l'unica battaglia che può veramente affrontare è quella con la morte.
In questo romanzo non c'e la presenza di nessun antagonista, aiutante, oggetto magico, ..
La presentazione dei personaggi è INDIRETTA perché vengono presentati durante il corso della vicenda attraverso dialoghi, azioni e riflessioni.
DROGO: è un uomo solitario avvolto nei suoi pensieri ed è soggiogato dalla fortezza.
AUGUSTINA: era distaccato dalla realtà, si credeva superiore e bello, in pratica faceva lo snob.
ORTIZ: aveva circa 40 anni con un volto asciutto e signorile.
Ortiz ha già 18 anni di esperienza quando Drogo arrivò alla fortezza, ed è il primo vero amico di Drogo.
In tutto il tempo della storia rimane un personaggio freddo e costante.
MATTI: un uomo molto sicuro di se stesso con un'ottima abilità di
persuasione, e si crede superiore agli altri.
I LUOGHI: il centro dove si svolgono le vicende è la fortezza, fin da quando Drogo lascia la sua casa.
La fortezza è un luogo freddo, squallido e vuoto, ma reso affascinante dall'imponente deserto del Nord; bianco con piccole montagnette rocciose e cespugli, animato forse solo nella fantasia dei soldati, da piccole macchioline nere che fanno sperare in un'invasione nemica ma si rivelano poi vane.
Questo romanzo si svolge in un tempo passato. Il tempo è sempre uguale e monotono.
TS: è la durata reale degli avvenimenti cioè la vita di Drogo.
TR: in alcuni casi l'autore si sofferma su certe invece che su altre, ad esempio usa "sono passati due anni" senza raccontare cosa di fondamentale avviene in quei due anni.
Il narratore è INTERNO ed è probabilmente un amico di Drogo o qualcuno che era nella fortezza con lui.
La focalizzazione è INTERNA, infatti, il narratore racconta solo ciò che ha visto ho che gli è stato raccontato.
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