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Qualche numero statistico sul carcere
Nell'Inchiesta sulle carceri italiane proposta dall'Osservatorio Antigone sono riportati alcuni dati interessanti per capire la dinamica della criminalizzazione femminile in Italia: la percentuale di donne sulla popolazione detenuta è del 4.29%, per un numero di detenute totale di 2.369: 1068 imputate, 1.229 condannate e 72 internate.
Le donne che nel 2001 sono entrate in carcere dallo stato di libertà sono 6.129, un numero, che questa inchiesta, dice essere stabile rispetto al decennio precedente.
Le donne straniere sono il 42,29% rispetto la totale (1.002).
L'istruzione tra le detenute si diversifica in percentuali diverse in cui il 36,18% ha il diploma di scuola media inferiore, il 21,45% ha il diploma di scuola media superiore o di formazione professionale, pochissime sono le laureate (l'1.79%), il 17.62% ha la licenza elementare. L'11,4% è priva di studio, mentre il 5.13% è analfabeta.
Gli Istituti penali femminili sono otto in tutta Italia: (Trani, Pozzuoli, Arienzo-Caserta, Rebibbia-Roma, Perugina, Empoli, Pontedecimo-Genova e Giudecca-Venezia), vi sono poi 52 sezione femminili all'interno di carceri maschili.
A questo proposito: «Si ritiene importante l'eliminazione di sezioni femminili in istituti maschili. Tali sezioni, infatti, numericamente inferiori, corrono il rischio di essere un po' dimenticate. I piccoli numeri per altri, non consentono la realizzazione di progetti relativi a corsi scolastici o professionali, o progetti comunque mirati a specificità femminili» (Anastasia, Gonnella 2002).
I reati più commessi dalle donne sono quelli che concernono la droga, e quelli contro il patrimonio, per quanto riguarda la prostituzione, questo reato non è incriminabile come status di prostituta ma come reato legato a tale condizione, ossia lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, violazione del foglio di via, atti osceni, rissa e reati simili.
Le maggiori incriminate per questa tipologia di reato sono soprattutto le donne dell'Est europeo, le immigrate africane e le donne balcaniche.
Le donne rom vengono spesso incriminate per vagabondaggio e negli ultimi anni si è aggiunto tra i reati commessi dalle donne, anche quello di associazione criminale di stampo mafioso.
La popolazione femminile genericamente, non viene condannata a pene lunghe, tanto più che le condanne si concentrano a pene inferiori ai tre anni, anche perché il ricorso all'uso della violenza, è meno presente nel genere femminile.
I dati si riferiscono al 31 Dicembre 2001, e sono stati raccolti dall'Associazione Antigone che si occupa di carcere ''per i diritti e le garanzie nel sistema penale'', è nata alla fine degli anni ottanta nel solco della omonima rivista contro l'emergenza promossa, tra gli altri, da Massimo Cacciari, Stefano Rodotà e Rossana Rossanda. E' un'associazione politico-culturale a cui aderiscono prevalentemente magistrati, operatori penitenziari, studiosi, parlamentari, insegnanti e cittadini che a diverso titolo si interessano di giustizia penale. Il presidente Mauro Palma è Componente italiano del Comitato Europeo per la prevenzione della tortura. I dati raccolti dall'Osservatorio sulle condizioni di detenzione sono stati utili per avere non solo un quadro statistico ma anche in quanto permettono di capire i punti critici e le situazione da migliorare anche in un ottica europea. Cfr. anche www.associazioneantigone.it
Quanto segue è stato detto dagli operatori del carcere di Trapani e riportato in Anastasia e Gonnella, 2002 pag. 77 e 78.. «Essere donna in un carcere che è maschile non è facile, perché alcune esigenze prettamente femminili rischiano di non essere considerata con la dovuta attenzione aumentando il disagio della rea all'interno della struttura, disagio che non è contemplato nella pena assegnata all'atto del processo. A volte però l'esigenza di rimanere vicino casa da parte delle detenute rende la permanenza nelle sezioni un male minore.»
I reati contro la legge sulla droga commessi da donne sono al 34,47%, seguono poi i reati contro il patrimonio con la percentuale del 22,18, i reati contro la persone sono il 13,18% mentre la durata media delle pene femminili fino ai tre anni è del 32,24% dai 5 ai 10 del 27,00% e dai tre ai cinque del 25,35%.
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