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TERAPIA ELETTROCONVULSIVANTE
Un altro importante ed efficace metodo terapeutico è quello della terapia elettroconvulsivante(TEC), meglio nota con il termine "elettroshock".
Tale terapia è stata introdotta nel 1938 da due psichiatri italiani, Ugo Cerletti e Lucio Bini;
1: 30000 trattamenti, ed è di solito collegato ad altre patologie del paziente quali ad esempio disturbi cardioritmici, ipertensione endocranica dovuta ad edema cerebrale, ictus recente o malformazioni vascolari.
Ma soffermiamoci ad analizzare nel dettaglio quali sono i meccanismi coinvolti nell'induzione di una corrente elettrica nel cervello.
Si definisce intensità di corrente elettrica i il rapporto tra la quantità di carica ∆q che attraversa una sezione trasversale di un conduttore in un intervallo di tempo ∆t, e lo stesso intervallo di tempo ∆t.
i = ∆q / ∆t
da questa formula è possibile calcolare la quantità di carica elettrica, mediante la formula inversa:
∆q = i . ∆t
si definisce inoltre come differenza di potenziale elettrico ( o tensione elettrica )
∆V = VB - VA tra due punti A e B immersi in un campo elettrico il rapporto
∆V = ∆U / q
Da qui deriva che la differenza di energia potenziale ∆U è uguale a
∆U = ∆V . q
Ma poiché q = i . ∆t
Risulta che ∆U = ∆V . i . ∆t
Il fisico tedesco George Simon
Ohm scoprì sperimentalmente agli inizi del XIX secolo che l'intensità di
corrente i è legata con una relazione
di proporzionalità diretta alla tensione elettrica ∆V secondo la formula i
= ∆V / R dove R è una
costante caratteristica del conduttore nel quale fluisce la corrente elettrica
e dipende dalle caratteristiche fisiche del conduttore stesso. R esprime la difficoltà che incontra la
corrente nel fluire da un estremo all'altro del conduttore, per tanto R è definita come resistenza elettrica
del conduttore.
Applicando la formula inversa della legge di Ohm, la differenza di potenziale risulta uguale al prodotto tra l'intensità di corrente e il valore della resistenza
∆V = i . R
Questa relazione modifica la formula per il calcolo della differenza di energia potenziale che diventa:
∆U = ( R . i ) . i . ∆t = ∆U = i2 . R . ∆t
Considerando la differenza di energia potenziale ∆U = ∆V / q risulta che la quantità di carica q è uguale al rapporto tra la differenza di energia potenziale e la differenza di potenziale, pertanto:
q = ∆U / ∆V
ne deriva che q = ( i2
. R . ∆t ) / ( i . R ) q = i .
∆t
Calcolare la resistenza del circuito costituito dal generatore, dagli
elettrodi e dalla testa non è un'operazione semplice: mentre il cervello, per
il suo grande volume, ed il cuoio capelluto sono dei buoni conduttori e hanno
resistenza rispettivamente pari a 220 Ω/cm e 222 Ω/cm, l'osso del
cranio presenta una resistenza molto più elevata pari a circa 17760 Ω/cm,
e soprattutto variabile da individuo a individuo. Per tanto si preferisce fare
riferimento all'indicazione della quantità di carica mediante la formula q = i . ∆t
in cui non è necessario conoscere il valore della resistenza. La
quantità di carica poiché assume valori molto bassi si indica in milliCoulomb [
mC = 10-
Come è noto dall'esperienza fatta dal fisico inglese James Joule un conduttore metallico percorso da corrente elettrica si riscalda a causa delle collisioni che avvengono all'interno del conduttore stesso tra gli elettroni di conduzione e gli ioni del reticolo cristallino provocando un aumento di energia cinetica. Un singolo stimolo elettroconvulsivante riscalda il cervello in media di 0,0026°C: un aumento di temperatura di gran lunga inferiore di quello che si verifica a causa di un'infezione lieve del tratto respiratorio inferiore.
CONDUZIONE DI CORRENTE ELETTRICA DAL CERVELLO A TUTTO IL CORPO UMANO
Il sistema deputato alla trasmissione degli impulsi elettrici lungo tutto il corpo è il sistema nervoso.
Il suo ruolo principale è quello di controllo e organizzazione dell'intero organismo. Esso è un apparato molto complesso che elabora informazioni provenienti sia dal corpo sia dall'ambiente circostante, modulando di continuo tutte le funzioni vitali.
Il sistema nervoso è composto da due tipi di cellule:
le fibre nervose o neuroni
le cellule gliali o glia
Il neurone è l'unità
anatomica e funzionale del sistema nervoso. Esso, a seconda del suo
collocamento, svolge funzioni diverse, come la raccolta di informazioni e la
trasformazione in impulsi elettrici (recettori
neuronali), trasmissione di tali impulsi ai centri di elaborazione (neuroni afferenti), elaborazione delle
informazioni e produzione di risposte sotto forma di impulsi elettrici (interneuroni), trasporto delle risposte
dai centri di elaborazione a tutto l'organismo (neuroni efferenti). Ogni neurone ha una propria reazione agli
stimoli ed è indipendente dagli altri neuroni.
I neuroni sono costituiti da un corpo centrale più voluminoso detto soma, in cui è racchiuso il nucleo.
Tale corpo centrale è seguito da un lungo prolungamento che costituisce la
fibra nervosa ed è altrimenti detto assone
o neurite. Esso è destinato alla trasmissione del segnale elettrico in
direzione centrifuga; l'assone è caratterizzato anche dalla presenza di piccoli
prolungamenti detti dendriti che
svolgono la funzione di comunicazione intercellulare. Fasci di neuriti formano
le fibre nervose che si dividono in fibre
mieliniche, nel quale gli assoni sono ricoperti da mielina che ha il
compito di isolarli dall'ambiente esterno e di accelerare la trasmissione degli
impulsi nervosi,
e di fibre amieliniche, nelle quali gli assoni non sono avvolti dalla membrana ma sono separati tra di loro solo dalle ciglia gliali.
I nervi sono associazioni di fibre nervose di diverso diametro e di diversa tipologia., allineate longitudinalmente e coperte da un membrana (nevrilemma).
Le cellule eccitabili reagiscono agli
stimoli variando le proprietà di
permeabilità della membrana Questa variazione si propaga nei neuroni sottoforma di segnale elettrico, più precisamente come differenza di concentrazione ionica che
genera un differenza di potenziale ∆V. Normalmente la differenza di
potenziale presente all'interno di una cellula nervosa è di - 70mV, ed è detto potenziale di riposo. Il potenziale d'azione invece è la
risposta della fibra allo stimolo che supera la soglia. Il potenziale d'azione
si propaga lungo tutta la membrana grazie all'impiego di energia prodotta
dall'attività metabolica della cellula stessa. Questa capacità di propagazione
è detta conducibilità della cellula.
La velocità di propagazione del potenziale d'azione dipende anche dal diametro
del neurone e dalla resistenza R dei liquidi intra ed extra cellulari. La
propagazione del potenziale d'azione lascia dietro di sé una zona in cui i
canali restano inattivati. Tale periodo in cui un nuovo stimolo elettrico
sarebbe inefficace è detto periodo di
refrattarietà assoluta e di refrattarietà relativa. La frequenza massima
dei potenziali d'azione che una fibra può condurre è di 250 impulsi al secondo.
La depolarizzazione di una zona della membrana comporta l'apertura localizzata di alcuni canali Na+ che produce un potenziale d'azione circoscritto: la differenza di potenziale passa da -70mV a +35mV e la corrente diretta verso l'interno della cellula fluisce lungo l'assone depolarizzando le cellule adiacenti. Dopo il periodo di refrattarietà la ripolarizzazione della membrana rende nuovamente il neurone sensibile agli stimoli. Poiché tali variazioni avvengono in tempi molto brevi (pochi millesimi di secondo) per monitorare tali variazioni è necessario utilizzare strumenti molto sensibili come l'oscilloscopio a raggi catodici: due elettrodi sono sistemati all'interno e all'esterno del neurone in cui fluisce la corrente elettrica.
La zona di contatto tra due neuroni o un neurone ed una cellula bersaglio è detta sinapsi, che in base alla tipologia di informazione che esse trasmettono si distinguono in sinapsi elettriche o chimiche.
Il sistema nervoso viene generalmente distinto in due parti: sistema nervoso centrale SNC e sistema nervoso periferico SNP
SISTEMA NERVOSO CENTRALE
Il sistema nervoso centrale è costituito dall'encefalo e dal midollo spinale; esso ha il compito di tradurre i segnali provenienti sia dall'esterno che dall'interno del corpo e di elaborare risposte adeguate ad ogni stimolo; mentre il sistema nervoso periferico è costituito dai nervi cranici, nervi spinali, nervi sensitivi e nervi motori.
I nervi sensitivi sono quelli che attraverso le vie afferenti
trasmettono le informazioni al SNC mentre i nervi motori sono quelli che attraverso
le vie nervose efferenti trasmettono il segnale dal SNC alla periferia
controllando ghiandole, organi e muscoli.
L'encefalo è racchiuso nella scatola cranica ed è rivestito da tre strati di tessuto connettivo dette meningi. A sua volta è costituito da cervello, diencefalo, cervelletto e tronco encefalico.
Il cervello costituisce la
parte più voluminosa dell'encefalo e contiene miliardi di neuroni e cellule
gliali. Inoltre è immerso nel liquor,
che svolge una funzione di protezione meccanica, ed è parte essenziale della barriera ematoencefalica che ha il
compito di proteggere il cervello da sostanze nocive in eccesso nel sangue. Il
cervello è diviso in due emisferi separati da un solco chiamato chiusura interemisferica e uniti alle
estremità da alcune fibre che costituiscono il corpo calloso che favorisce la cooperazione tra i due emisferi
consentendo lo scambio di informazioni. Inoltre ciascun emisfero è suddiviso
ancora in quattro lobi: frontale,
parietale, temporale e occipitale.
La parte superiore degli emisferi è detta corteccia cerebrale che forma la sostanza grigia (colorazione dovuta all'assenza di mielina). Al di sotto d essa si trova la materia bianca, caratterizzata dalla presenza di neuriti mielinici. La corteccia è caratterizzata da solchi e sporgenze dette circonvoluzioni. La corteccia assolve a numerosi compiti ed è pertanto divisa in aree:
aree sensoriali: punto di arrivo delle informazioni sensitive;
aree motorie: punto di partenza delle fibre che controllano i muscoli somatici;
aree di associazione: coordinano l'operato delle altre aree.
I nervi che partono dall'area motoria raggiungono direttamente il midollo allungato e il midollo spinale, dando vita alla via nervosa piramidale, che ha il compito di inviare impulsi nervosi ai muscoli volontari. La via nervosa extrapiramidale invece è composta da tutte le altre fibre che partono da aree motorie secondarie e raggiungono il midollo dopo aver transitato per diverse altre strutture nervose. Le cellule nervose di entrambe le vie, dopo essere giunte al midollo, si collegano con le fibre che costituiscono la parte motrice dei nervi spinali.
Altre due importanti strutture del cervello
sono:
- i gangli della base: strutture
subcorticali che rappresentano importanti vie di passaggio della via nervosa
extrapiramidale;
- sistema limbico: costituito da
gruppi di strutture collegate che giocano un ruolo importante nell'attività di
controllo delle risposte emotive, dell'apprendimento e della memorizzazione.
Il diencefalo è quella regione posta alla base dell'encefalo comprendente il talamo e l'ipotalamo.
Il talamo è il centro di
raccolta di tutti i dati sensoriali (olfatto escluso); esso costituisce anche
un'importante punto di collegamento con la corteccia cerebrale ed inoltre gioca
un ruolo essenziale nelle emozioni: è infatti la parte dell'encefalo che
provoca il pianto o il riso.
L'ipotalamo, nonostante le sue dimensioni molto ridotte, è responsabile di importantissime funzioni viscerali come la regolazione delle sensazioni, il controllo della temperatura corporea, degli stati emotivi e della sessualità. L'ipotalamo esercita anche il controllo sull'ipofisi, ghiandola endocrina responsabile del rilascio di numerosi ormoni.
Il cervelletto ha dimensioni
molto ridotte rispetto all'encefalo (quasi 1/10) ed è situato nella zona
postero-inferiore dell'encefalo stesso. Anche esso è suddiviso in emisferi e
ricoperto da un corteccia detta cerebellare ricca di fitte circonvoluzioni.
L'attività principale del cervelletto è quella della coordinazione dei
movimenti e della regolazione della postura, assicurando l'equilibrio mediante
il coordinamento degli impulsi giunti dall'apparato vestibolare e visivo. Esso
dunque gioca un ruolo importante nel
movimento in quanto è la sede della dei
movimenti e permette maggior velocità di esecuzione, maggior precisione e il
minor sforzo possibile.
La struttura che mette in relazione l'encefalo con il midollo spinale è il tronco encefalico. Esso è costituito da tre componenti fondamentali: midollo allungato, ponte di Varolio, mesencefalo.
Nel midollo allungato avviene la decussazione delle fibre nervose che provengono dai due emisferi del cervello: si verifica per tanto che l'emisfero destro è la sede di controllo della parte sinistra del nostro corpo, mentre l'emisfero sinistro controlla la parte destra. Esso è inoltre responsabile di altre funzioni vitali quali il controllo del ritmo veglia-sonno, della respirazione, della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna.
Il ponte di Varolio invece è
una struttura anatomica che funge da collegamento tra il cervelletto ed il
midollo allungato ed è attraversato da
un fitta rete di vie nervose piramidali .
Anche il mesencefalo è una struttura di collegamento che mette però in relazione il ponte e il cervelletto con il diencefalo. Esso è un importante centro ottico e acustico che provvede a regolare attività automatiche. Esso è responsabile anche dell'attenzione a causa della presenza della formazione reticolare, ossia una struttura formata da diversi neuroni raggruppati in piccoli nuclei.
Il midollo spinale è lungo
circa
La sostanza bianca è costituita da fibre mieliniche che conducono lo stimolo nei vari segmenti formando delle sinapsi con i neuroni sensoriali e con i neuroni spinali motori. Le fibre della sostanza bianca collegano i veri livelli del midollo, mentre le fibre lunghe che arrivano all'encefalo o giungono da esso sono dette vie lunghe ascendenti o discendenti.
La sostanza grigia è composta da quattro estremità dette corna ed ha la classica forma di una "H". Attraverso le corna posteriori, le vie sensitive trasmettono impulsi sensoriali all'encefalo, mentre dalle corna anteriori partono i messaggi motori dell'encefalo destinati ai muscoli scheletrici.
SISTEMA NERVOSO PERIFERICO
È costituito dai nervi che mettono in collegamento il SNC con tutti gli
organi del corpo. Le fibre nervose che compongono il SNP si dividono in nervi motori e nervi sensoriali in relazione al fatto che essi siano collegate con
i neuroni dei centri motori o con le cellule degli organi di senso.
Il SNP si divide fondamentalmente in sistema nervoso somatico e sistema nervoso neurovegetativo.
Il sistema nervoso somatico agisce sull'attività dei muscoli scheletrici, volontari, ed è costituito da nervi encefalici (12 paia) e nervi spinali (31 paia).
Il sistema nervoso neurovegetativo è regolato dall'ipotalamo e governa la regolazione delle funzioni neurovegetative. Esso è formato da tre parti distinte:
il simpatico ha una funzione eccitatoria e prepara l'organismo a situazioni di stress o comunque di maggior dispendio energetico;
il parasimpatico invece produce sulle funzioni involontarie l'effetto opposto, ossia le inibisce.
Il sistema nervoso enterico è costituito da fibre che innervano tutto il tratto gastrointestinale, il pancreas e la cistifellea regolando le varie fasi della digestione.
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