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L'Alimentazione dell'Anziano
La senescenza dipende dal soggetto se è più o meno attivo o passivo ed i primi sintomi di invecchiamento sono un rallentamento del metabolismo basale, della funzionalità renale, epatica e digestiva (già a 45-50 anni). L'alimentazione nell'anziano non si scosta molto da quella dell'adulto. Nella terza età infatti, il fabbisogno calorico si riduce rispetto all'età precedente del 20-30% ed è di circa 1800-2100 calorie al dì; è bene non trascurare gli alimenti ricchi di vitamine (frutta e verdura ma anche carne e pesce) per prevenire situazioni di osteoporosi. L'anziano ha bisogno di 1 gr di proteine per kg di peso corporeo, e se non vengono assunte in modo equilibrato si va incontro a denutrizione. Alimenti consigliati:
carne magra bianca;
uova;
legumi;
latte e formaggi.
I grassi, soprattutto se di origine vegetale. Tra questi quello più adatto è l'olio extravergine d'oliva, perché contiene il giusto apporto di acidi grassi saturi ed insaturi, non contiene colesterolo ed è ricco di tocoferolo, che previene l'invecchiamento dei tessuti.
Le verdure preferibilmente crude per la presenza di vitamine che sono tremolabili ed aiutano i processi metabolici.
Problematiche dell'Anziano
Per molti anziani alimentarsi può essere un problema socio-economico e talvolta psicologico, determinato dalle abitudini alimentari e dai gusti del passato. Influenzano inoltre l'alimentazione le abitudini della famiglia, l'ambiente e la religione, oltre che lo stato di salute. L'anziano viene anche influenzato e condizionato dalle sue opinioni sulla nutrizione e da esperienze personali di tolleranza e intolleranza. E' difficile correggere errori presenti nella loro dieta, perché sono sicuri delle loro convinzioni. Il problema maggiore sono i rischi da carenze alimentari, soprattutto: calcio, che induce osteomalacia, cioè una diminuita consistenza delle ossa per sostituzione del tessuto osseo calcificato con tessuto poco mineralizzato; ferro, che da anemia, malattia del sangue provocata della diminuzione dei globuli rossi e dell'emoglobina; vitamine.
Questi problemi possono creare dimagrimento, anoressia e astenia (eccessivo dimagrimento). Gli studi fatti sulla maggior parte di questi soggetti, hanno dimostrato che hanno dei pregiudizi nei confronti del cibo: es. l'intolleranza digestiva verso il latte e i suoi derivati, la frutta e la verdura cruda ecc. Tutti questi pregiudizi possono determinare un comportamento sbagliato e creare una dieta monotona, squilibrata e carenziale.
La dieta viene inoltre condizionata da: scarse risorse economiche, carovita, forti problemi sociali, perché inducono l'anziano a comprare soprattutto alimenti con prezzi modici (e quindi si prediligono gli alimenti con valori biologici bassi, ad es. più verdura meno carne). La dieta dell'anziano necessita di cibi leggeri, facili da digerire che portino all'organismo tutti i nutrienti e gli elementi necessari, con un giusto valore energetico; intolleranza digestiva, che porta ad eliminare dalla dieta alimenti utili determinando errori alimentari talvolta gravi;
un altro elemento è la dentatura che condiziona la linea guida alimentare (la scarsa dentatura, o assente, provoca nell'anziano un rifiuto verso i cibi integri e una preferenza per quelli centrifugati, tritati o macinati).
Bisogni Nutrizionali dell'Anziano
Nell'anziano le modificazioni fisiologiche, ormonali e metaboliche agiscono sugli organi e sui tessuti. La senescenza produce una progressiva diminuzione di cellule nobili, cioè attive, con un conseguente aumento di cellule rimpiazzate da tessuti adiposi. Talvolta il peso resta costante anche se c'è un cambiamento di tessuti nell'organismo: meno massa muscolare, ma maggiore accumulo di adipe. Questo accumulo può essere causato da una dieta squilibrata associata ad una scarsa attività fisica e lavorativa. La diminuzione della massa cellulare attiva si manifesta a carico di tutti gli organi addominali, ma soprattutto a carico del tubo digerente dato che, a 80 anni il metabolismo basale è diminuito del 20/30% rispetto l'adulto.
Altre regole importanti che l'anziano deve seguire sono:
orario dei pasti regolari;
cucina semplice e leggera, poco elaborata, facile nella digestione;
pasti piccoli e frazionati;
la razione calorica deve essere assunta in base al consumo energetico e al riposo: può rimanere simile o uguale a quando era adulto se ha mantenuto un'adeguata attività fisica.
Il fabbisogno di protidi nell'anziano si aggira all'incirca su 1,5 gr per kg di peso
La quota di carboidrati introdotta è uguale a circa il 50% delle calorie totali della dieta.
Inoltre: i lipidi, sono indispensabili per l'equilibrio alimentare, utili per l'apporto di acidi grassi essenziali e la quantità consigliata è circa del 25-30% delle calorie totali della dieta. I grassi di tipo vegetale, sono utili anche nel trasporto delle vitamine liposolubili, vitamine A, D, E, che rendono i cibi più saporiti e gustosi. Ma mentre l'eccesso di vitamine idrosolubili (vitamine B e C) per l'organismo non rappresenta un pericolo, perché queste sono espulse con le urine, l'eccesso di vitamine liposolubili, che non possono essere espulse con le urine, può indurre malattie. Le vitamine A, B, C, D sono necessarie nella terza età (ad esempio la vitamina D, con l'aiuto della luce, fissa il calcio nelle ossa). Se un soggetto segue una dieta di 1500 calorie al giorno avrà sicuramente una carenza vitaminica. I sali minerali più importanti sono il ferro, il calcio, il magnesio e lo zinco; la loro mancanza può provocare anemia.
L'introduzione di ferro viene distribuita fra ossa e muscoli e la sua carenza determina tremore, convulsioni, disfunzioni neuromuscolari. Il mancato assorbimento, invece, causa fragilità delle ossa e alterazioni dentarie, in particolar modo nella donna nella quale si lega al problema ormonale (menopausa). La mancata introduzione di vitamina D3 determina osteoporosi; questa vitamina favorisce l'assorbimento del calcio a livello intestinale, aiuta la fissazione di questo nei tessuti e regola il livello di calcemia nel sangue. Il calcio interviene anche nel meccanismo della coagulazione del sangue, nella regolarità dell'attività miocardica e del sistema nervoso. Viene introdotto facilmente con la dieta attraverso alimenti quali latte e derivati, soprattutto quelli stagionati, ortaggi a foglia verde e pesce. La carenza di zinco genera dermatiti. Esiste una cura topica con creme, ma anche un'aumentata introduzione di alimenti ricchi di zinco previene malattie dermiche. Il sale di sodio non deve superare 8 gr al dì, il giusto consumo è di 2,3 gr ogni giorno; pertanto l'uso sconsiderato genera ipertensione, ritenzione idrica. I liquidi introdotti giornalmente devono essere 1,5 - 2 litri al giorno. Altro fattore molto importante riguarda le fibre, le quali mantengono costante la motilità intestinale.
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