LA Radio e LA televisione
Tra gli anni del New
Deal e la seconda guerra mondiale, negli Stati Uniti comparvero su larga scala
nuovi mezzi di comunicazione di massa, come il cinema sonoro, i rotocalchi e
soprattutto la radio. Inventata dall'italiano Guglielmo Marconi (1895) la radio
divenne il nuovissimo mass media attraverso il quale, chi lo gestiva, poteva
comunicare con un pubblico quantitativamente enorme e imprecisato, anonimo e
indifferenziato. Se negli Stati Uniti si affermò un libero mercato di emittenti
commerciali, sostenute dagli introiti pubblicitari, in Europa prevalse il
monopolio statale di emittenti date in concessione a compagnie, come l'italiana
Eiar. Alla fine degli anni Trenta in Italia erano diffusi più di un milione di
apparecchi radio e fanno parte della memoria collettiva le immagini di
capannelli di persone intente ad ascoltare la voce del duce o le radiocronache
sportive.
Negli anni a cavallo tra le due guerre la radio diventerà un formidabile
strumento per la propaganda nei
regimi totalitari andando incontro a una serie di specificazioni tecniche che
ne miglioreranno qualità e potenza: in Italia la prima trasmissione radiofonica
è costituita da un discorso di Mussolini
nel 1924, mentre in Germania la radio diventerà una vera e propria arma
nelle mani del genio della propaganda nazista.
Negli
stessi anni in Gran Bretagna (1936) comparvero le prime trasmissioni televisive
regolari, destinate a una ristrettissima cerchia di utenti (in Italia le prime
trasmissioni sperimentali risalgono al 1938). Fu infatti solo dopo la seconda
guerra mondiale che si diffuse con una rapidità impressionante la televisione
in bianco e nero, prima negli Stati Uniti (che nel 1950 iniziarono la
sperimentazione del colore) e negli anni Cinquanta anche in Italia, dove il
colore fu introdotto nel 1977.
Insieme
all'automobile, la televisione è uno dei beni di consumo più caratteristici
delle società di massa contemporanee. Uno strumento dotato di grandissime
potenzialità, sempre oggetto di competizioni politiche per il suo controllo, la
cui diffusione capillare in ogni angolo del mondo ha svolto un ruolo decisivo
per l'omologazione dei gusti e dei bisogni, come per la conoscenza degli stili
di vita del mondo occidentale.