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REALISMO : Caratteristiche generali
Pag 672 - Gustave Courbet e la rivoluzione del Realismo
L'arte della prima metà dell'Ottocento attraversa una sorta di crisi di identità: di fronte alle violenze e alle condizioni della popolazione l'artista non poteva più fuggire nel mondo della mitologia. Nascono così i movimenti realisti al fine di dare risposta alla prepotente domanda di vero e di quotidiano; non si vuole più ingannare, proponendo soggetti falsi, al contrari, si cerca di documentare la realtà. In Francia questo movimento si sviluppa come metodo scientifico per indagare la realtà, il primo e unico fine dell'artista è di annotare minuziosamente le caratteristiche del mondo che lo circonda, astenendosi da qualsiasi giudizio soggettivo. Il rappresentate di questo movimento è Jean-Désiré-Gustave Courbet.
Pag 672 - Gustave Courbet
Si formò da autodidatta, fece delle copie dal vero di alcuni dipinti del Louvre ma ben presto arriva a rifiutare ogni influenza di tutte le forme d'arte ufficiali e proclama che la pittura può consistere soltanto nella rappresentazione di oggetti visibili. Nel 1861, nonostante sia sempre stato contrario all'insegnamento dell'arte, apre una propria scuola, rimanendo dell'opinione che l'arte è individuale. La tecnica che adotta è straordinariamente innovativa e personale, si concentra sui piccoli fenomeni quotidiani.
Pag 675 - L'Atelier del pittore
opera |
Atelier del pittore |
grandezza |
359 x 598 (grandi dimensioni) |
Data di realizzazione |
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Tipo di opera |
Olio su tela |
Esposizione odierna |
Musée d'Orsay, Parigi |
Soggetto |
Courbet intento a dipingere una tela |
In questa tela
l'autore esprime i propri ideali artistici ed umani, i quadro riprende la moda
dell'epoca del gigantismo dei quadri, dell'affollamento di personaggi e
dell'ambientazione classicheggiante. Al centro l'artista ha rappresentato se
stesso intento nell'ultimazione di un'opera, affiancato dalla Verità e da un
bambino dai vestiti logori, che significa che
REALISMO : Il fenomeno dei Macchiaioli
Pag 676
Fin dagli anni '40 dell'Ottocento Firenze era una delle capitali culturali più libere e attive d'Italia, punto di riferimento per giovani artisti e perseguitati politici. Questa schiera di intellettuali si riuniva nel Caffè Michelangelo, di cui anima del gruppo è sicuramente Diego Martelli, primo a teorizzare "la macchia in opposizione alla forma". Il movimento macchiaiolo nasce in questo ambiente e si sviluppa tra il 1855 e il 1867, ma influirà sulla pittura italiana fino agli inizi del Novecento. Le premesse di questo movimento sono da ricercarsi nella rivolta all'accademismo e nella volontà di ripristinare il senso del vero; le nostre percezioni visive avvengono grazie alla luce ed ogni nuova pittura deve riprodurre queste sensazioni. La luce viene percepita attraverso le modulazioni dei colori e delle ombre, nella realtà non esiste la linea di contorno (il disegno scompare), solo bruschi cambiamenti da colore a colore; pertanto la pittura deve cercare di ricostruire la realtà per masse di colore, e il modo più semplice per riuscirvi è l'impiego delle macchie. I classici soggetti di carattere storico e mitologico sono subito abbandonati per lasciare spazio al vero, da cui nacque inevitabilmente un interesse sociale.
Pag 677 - Giovanni Fattori
opera |
Soldati francesi del '59 |
grandezza |
15.5 x 32 |
Data di realizzazione |
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Tipo di opera |
Olio su tavola |
Esposizione odierna |
Collezione privata milanese |
Soggetto |
Truppe di Napoleone III |
Fattori fu il maggior pittore italiano dell'Ottocento. Già dagli anni '50 frequenta il Caffè Michelangelo, dove incontra il critico Diego Martelli. L'adesione alla macchia è spontanea grazie al suo interesse nell'indagare la realtà (puro verismo), infatti per Fattori il verismo porta allo studio accurato della società presente, mostra le piaghe di questa e riporterà ai posteri le abitudini ed i costumi di questa epoca. I temi preferiti dell'artista erano la vita militare e il lavoro, situazioni quotidiane reali e spesso dolorose. Nei soldati che rappresenta si riconoscono operai e contadini strappati dal lavoro; altra sua attenzione è puntata sul lavoro dei contadini e alla loro fatica, in particolar modo alla figura umana e animale (buoi e cavalli).
Pag 679 - I Soldati francesi del '59
Fattori potè studiare dal vivo i soldati; in questo olio sono rappresentati otto soldati e un ufficiale in attesa. L'autore abbandona il tradizionale chiaroscuro per accostare pure e semplici macchie di tonalità diverse. Il dipinto è insolitamente sviluppato in larghezza ed è organizzato in semplici fasce di colore: la prima e più larga, ocra, costituisce il terreno,la seconda, grigiastra, rappresenta il muro, la terza, azzurro pallido, rappresenta il cielo, elemento che conferisce senso di profondità al dipinto.
opera |
Rotonda di Palmieri |
grandezza |
12 x 35 |
Data di realizzazione |
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Tipo di opera |
Olio su tavola |
Esposizione odierna |
Galleria d'arte moderna, Firenze |
Soggetto |
Donne al mare |
Pag 679 -
Rappresenta delle ricche signore sedute sotto un tendone di uno stabilimento balneare mentre fanno i bagni di aria di mare. Anche questo quadro è stato sviluppato in orizzontale, quasi a suggerire l'immensità dell'orizzonte. Le fasce di colore sono accordate per assonanza o per dissonanza tra loro; la prima fascia, ocra, rappresenta la parte in ombra della rotonda, la seconda, gialla, la parte al sole, la terza, azzurro intenso, il mare, la quarta, bruno rossiccia, le rocce, la quinta, azzurro grigiastro, il cielo estivo, e come ultima, arancio dorato, la tenda.
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