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ARTISTA: Leonardo
Note Generali: L'Adorazione dei Magi è una tempera mista ad olio che si trova attualmente al museo degli Uffizi, a Firenza. Tutta la scena ha una profonda religiosita' ed un significato simbolico, oltre a possedere alcuni elementi architettoni che richiamano sicuramente il passato.
Composizione: Tutta le scena ruota attorno ad un nucleo centrale composto dalla Madonna ma soprattutto da Gesu'. La tecnica che Leonardo è solito usare nei suoi quadri, il cosiddetto "sfumato leonardesco", è presente anche in quest'opera, donando all'immagine linee non ben definite e una notevole dinamicità. Tutte le figure del dipinto sono rivolte verso Gesu', forze centripete, e tutte ricercano la Salvezza nel piccolo bambino. Sullo sfondo, non ben delineati, ci sono degli elementi architettonici che richiamano al passato, fra cui il Tempio di Gerusalemme ormai in rovina. Simbolicamente questo probabilmente sta a significare che non ci si può aggrappare al mondo pagano ma bisogna avere fede, credere in Dio e in Gesu'. Solo così ci si potrà salvare dallo scorrere inesorabile del tempo. Le emozioni sui volti dei singoli personaggi sono molto forti, lontani da quei canoni classici così cari agli artisti prima di Leonardo: persone rappresentate in momenti di gioia e sofferenza estrema alle quali viene contrapposta l'immagine aulica e tranquilla di Gesu', insieme a quella della Madonna.
Tecnica: La tecnica, come in quasi tutti i dipinti di Leonardo, è quella dello sfumato leonardesco. Questa tecnica consiste nel non delineare bene i contorni in modo da lasciarli sfumati, "indefiniti". Un esempio chiarificatore sull'uso di questa tecnica lo troviamo nella Gioconda e nei suoi occhi, che, grazie appunto allo sfumato leonardesco, non guardano in una precisa direzione ma sembrano spaziare e osservare gli spostamenti dell'osservatore. Leonardo da anche prova di una notevole conoscenza in campo architettonico, sfoggiando appunta la sua tipica personalità poliedrica preparata in ogni campo. Rappresenta infatti il Tempio di Gerusalemme con elementi classici come gli archi a tutto sesto e affiancandoci cavalieri che combattono, cavalieri che non si sono avvicinati a Gesu' e che vogliono essere da ammonimento a quelle persone che si erano allontanati dalla Chiesa e dalla religione cristiana in generale. Una contrapposizione, in conclusione, fra mondo "pagano" e mondo cristiano, con la quale Leonardo sottolinea appunto la vittoria finale di Cristo su tutti i miti e gli dei pagani.
Ambientazione: Ancora una volta Leonardo stupisce tutti quanti ambientando questa scena non al chiuso, bensì in uno spazio aperto. Mentre prima di Leonardo i dipinti erano tutti al chiuso, dentro stanze e palazzi, adesso Leonardo ha voglia di spaziare e di sentirsi a contatto con la Natura (e quindi di trasmettere questa emozione bellissima all'osservatore, a noi quindi). L'Adorazione dei Magi non è però l'unica scena che viene rappresentata all'aperto: già nel suo primo dipinto, "Paesaggio della Val D'Arno", 1473, aveva fatto capire come lui amasse gli spazi aperti, e lo ha riconfermato con quello che è uno dei suoi capolavori piu' eccelsi, "La Vergine delle Rocce", nel quale stravolge le regole ambientando la scena della Madonna col Bambino in una grotta, usando come sempre lo sfumato leonardesco e sfumando in un paesaggio misterioso e naturale.quindi rappresentando nello stesso dipinto Natura, Uomo e Dio.
Colori: l'uso dei colori è monocromo ed è particolarmente accurato. Mancano, come in tutte le sue opere, contrasti netti di colore che caratterizzeranno invece le opere di Raffaello. Leonardo preferisce colori tenui e non molto vivaci, sicuramente per agevolare la tecnica dello sfumato leonardesco (e quindi per non delineare nei minimi particolari i contorni) e anche per infondere nel dipinto un senso di pace e di serenità (non dimentichiamoci che spesso nei dipinti di Leonardo c'è calma, tranquillità e solo a volte, come in questo caso, c'è un ipotetico rumoreggiare di sottofondo causato dai cavalieri e mondo pagano.quindi colori molto forti e accentuati stonerebbero con la grazie e la calma del paesaggio.
Commento: Ho scelto questo quadro principalmente per la simbologia che in esso è contenuto. Oltre ad essere uno dei suoi capolavori, nel quale è rintracciabile lo sfumato leonardesco, il dipinto mi ha colpito per questa contrapposizione che lui fa fra mondo pagano e mondo cristiano. Si capisce che lui considera vincente il mondo cristiano e mostra come il mondo pagano sia costretto, alla fine, a soccombere e a cedere alla forza inesorabile del tempo. Le emozioni espresse dai volti dei personaggi sono molto forti, è anche nei volti è possibile intravedere una contrapposizione (la seconda nel dipinto) fra i volti smarriti della gente e la tranquillità di Gesu' e della Madonna. Un profondo senso di movimento (centripeto in questo caso che ha il suo centro nel Bambino tenuto da Maria.) permea il dipinto, sia in primo piano sia nello sfondo, dove cavalieri appartenuti all'era pagana combattono perché ignari della venuta di Gesu' e quindi schiavi delle passioni umane. Un quadro, per concludere, che magari non raggiunge i livelli pittorici della "Gioconda" o della "Vergine delle Rocce", ma che comunque rappresenta benissimo la personalità irrequieta e che vuole rompere le regole di Leonardo.
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