|
Appunti superiori |
|
Visite: 1895 | Gradito: | [ Picolo appunti ] |
Leggi anche appunti:Il Futurismo: modernolatria contro il passatismoIl Futurismo: modernolatria contro il passatismo Il futurismo è un'avanguardia Abbandono dell'italia e della pittura naturalistica. viaggio ad alhambra.ABBANDONO DELL'ITALIA E DELLA PITTURA NATURALISTICA. VIAGGIO AD ALHAMBRA. Abbandonata Lo scavo archeologicoLO SCAVO ARCHEOLOGICO 1- Che cos'è l'archeologia? E' la disciplina |
1- Che cos'è l'archeologia?
E' la disciplina che studia le testimonianze materiali ovvero i monumenti i prodotti artistici e i manufatti della vita quotidiana delle civiltà antica.
2- Di quali discipline si completa?
Si completa della filologia, della numismatica, dell'epigrafia e di altre discipline.
3- Come si individua un sito archeologico?
Fondamentali sono le fonti scritte, che analizzate e studiate, forniscono le prime indicazioni agli archeologi. Altri dati possono essere ricavati dalla toponomastica, cioè la denominazione dei luoghi che può riflettere e indicare la presenza di zone archeologicamente interessate. Altri indizi sono ricavati da luoghi dove culti odierni affondano le loro radici nell'antichità, ad esempio Paestum.
In altri casi si utilizza l'analisi del terreno o sistemi di trivellazione che permettono di esaminare gli strati più profondi del terreno. Utili anche sistemi elettrici (magnetometro a protoni), con i quali si può rilevare la presenza di antiche strutture o reperti. Come quest'ultimo, efficace è il sistema della fotografia aerea che consente l'individuazione di strutture murarie e addirittura di antiche città. 4- Elenca le fasi dello scavo archeologico.
Dall'individuazione del sito archeologico, si passa allo scavo vero e proprio in cui si dovrà necessariamente esaminare i rapporti tra i vari strati di terreno per fissarne la cronologia. Il terreno di scavo precedentemente diviso in settori, sarà analizzato scendendo ordinatamente di strato in strato.questa è un 'opeerazione delicatissima, che richiede la massima attenzione da parte dell'archeologo: ogni momento dello scavo e ogni minimo reperto deve essere registrato e segnalato attraverso il rilievo scritto, fotografico o grafico, poichè lo scavo, distruggendo lo strato, deve essere quanto più possibile ricostruibile attraverso la testimonianza scritta o grafica.
I reperti, in seguito, devono essere poi accuratamente divisi e documentati, per essere poi attentamente studiati e vagliati. Operazione finale e indispensabile di uno scavo archeologico sarà poi la pubblicazione dei dati, dei risultati e delle conclusioni.
5- Quali sono gli altri metodi scientifici per la datazione di un reperto?
Alcuni particolari resti possono essere datati anche con mezzi scientifici, con il sistema del Carbonio 14 che, attraverso l'analisi della radioattività residua di un reperto organico, può stabilirne la datazione. Invece la dendrocronologia è lo studio degli anelli di crescita di un tronco d'albero, e serve per stabilire la data di un reperto di legno; mentre la termoluminescenza permette di fissare la cronologia di resti (come le ceramiche) fino alla fase protostorica, misurando la quantità di luce emessa dai reperti contenenti alcuni tipi di cristallo, come il quarzo, che trattengono l'energia di radiazioni ionizzanti, liberata appunto sotto forma di luce in forni particolari.
6- Spiega la fotografia aerea.
La fotografia aerea è utile per individuare un'architettura sepolta sotto un campo coltivato e prato sarà facilmente individuabile con la fotografia aerea, poichè la differenza del colore della vedetazione, inevitabilmente più chiara in corrispondenza degli strati minori di terra sovrastanti i resti murari antichi, segnerà chiaramente la pianta dell'edificio.
7- Che cos'è un'unità stratigrafica?
L'unità stratigrafica è una parte di terreno che si estende generalmente in senso orizzontale, nella quale stanno,mescolate al terreno, le testimonianze archeologiche di un determinato periodo storico.
8- Indica le diverse tappe della storia dello scavo archeologico: nel Medioevo - nel Rinascimento - nel Settecento - agli inizi dell'Ottocento - nel 1900 - nel 1953.
La storia degli scavi archeologici inizia nel Medioevo, ma prima vera e propria ricerca archeologica, determinata da un innata passione per il mondo antico, fu il Rinascimento. A Roma, nella seconda metà del XV secolo, vennero scoperte le pitture della Domus Aurea, che ispirarono gli artisti dell'epoca e fu ritrovato, tra le rovine delle Terme di Tito, il Laocoonte (1506), opera che suscitò tanto scalpore meraviglia e interesse nella cultura del Rinascimento.
Dopo di questi, altri numerosi ritrovamenti portarono alla formazione delle prime collezioni private dei principi eruditi, che, a volte, divennero i nuclei iniziale degli odierni musei di arte classica. Nel settecento con la nuova ripresa di interesse per il mondo antico che portò alla formazione della cultura neoclassica si diede un nuovo forte impulso alle scoperte archeologiche, che crearono la base dalla quale si sviluppò l'archeologia moderna. In Italia iniziarono, sotto il governo di Carlo III di Borbone, gli scavi di Ercolano (1738), di Pompei (1748) e di Stabia (1759), mentre a Roma ebbero luogo i primi ritrovamenti nel Foro romano. Agli inizi dell'Ottocento furono conosciuti dal mondo occidentale i marmi del Partenone che lord Elgin trasportò a Londra e che suscitarono meraviglia e incredulità del mondo dell'archeologia di quegli anni abituato a studiare sulle copie romane. Di questi stessi anni fu la scoperta dei marmi di Egina, trasportati a Monaco e restaurati, ovvero completati, dal Thorvaldsen secondo i criteri del restauro del tempo. La seconda metà dell'Ottocento vide svolgersi grandi imprese di scavo, attuate dalle scuole archeologiche tedesca, francese e inglese: vennero così intraprese le grandi campagne di Olimpia, di Efeso, di Pergamo, di Delo, di Delfi, di Atene ecc. sempre in questo periodo si collocano le imprese di Schliemann, che, nel 1870 gli scavi nella Troade, ritrovato nell'antica Troia e, in seguito, nel Peloponneso, rinvenendo importanti monumenti funerari a Micene. Egli arrivò a dimostrare la verità storica di Omero, anche se le conclusioni che si possono ricavare solo da uno scavo organizzato scientificamente furono tratte dalle campagne successive, realizzate dal Blegen che analizzò i resti dell'antica Troia tra il 1932 e il 1938. Successivamente l'orizzonte dell'archeologia si ampliò con nuove campagne che approfondirono le fasi precedenti il mondo greco (scavi a Cnosso, sotto la guida dell'inglese Evans, nel 1900) ed estesero le analisi oltre i confini di esso (Mesopotamia).
Appunti su: |
|
Appunti Film foto | |
Tesine Pittura disegno | |
Lezioni Poesia | |