La spiritualità nell'arte"
Kandinskij nelle sue opere espone le sue
teorie nell'uso del colore.In particolare in "Spiritualità nell'arte"esprime il
nesso strettissimo fra l'opera d'arte e dimensione spirituale. Il colore può
provocare nello spettatore: un effetto fisico di sensazioni momentanee dovuto
alla percezione del colore dalla retina e un effetto psichico dovuto alla
vibrazione spirituale con cui il colore raggiunge l'anima. L'effetto psichico
del colore è determinato dalle sue qualità: esso ha un odore, un sapore e un
suono. Per esempio il rosso provoca in noi dolore non perché viene associato al
sangue ma per le proprie sue caratteristiche,per il "suo suono interiore"Ogni
colore produce un effetto psichico sullo spettatore dall'attrazione alla dispersione,dalla staticità al dinamismo..K. utilizza una
metafora per spiegare ciò: il colore è il tasto,l'occhio è il martelletto,
l'anima è un pianoforte con molte corde'artista è la mano,che toccando questo o
quel tasto, mette in vibrazione l'anima umana"è il scrive K nella
Spiritualità dell'arte. Il colore può essere caldo o freddo, chiaro o scuro.
Questi 4 suoni principali possono essere combinati fra loro. Colore di
riferimento per quelli caldi è il giallo per i freddi è l'azzurro. Il colore ha
un movimento: una vibrazione che tocca le corde dell'interiorità. K descrive i
colori in base alle sensazioni che suscitano paragonandoli a strumenti
musicali. Elabora un "teoria dell'armonica" accostando il colore con i timbri
prodotti da particolari strumenti musicali. Il giallo dotato di follia vitale è
paragonato al suono di una tromba; l'azzurro è distante come un cielo
artistico, è paragonabile al suono di un flauto. Il rosso è caldo, irrequieto
diverso dal giallo non avendo la sua superficialità. È paragonato al suono di
una tuba. L'arancione esprime movimento ed energia, è paragonabile al suono di
una campana. Il verde è assoluta mobilità in un'assoluta quiete, fa annoiare, è
una quiete appagata. Ha i toni del violino. Il viola è instabile è paragonabile
alla zampogna. Il blu è il colore del cielo è profondo, è associato al
violoncello. Il grigio è ugualmente statico al verde, indica quiete ma a
differenza del verde in cui è presente l'energia del giallo, nel grigio c'è
assoluta mancanza di movimento. Il bianco è dato dalla somma di tutti i colori
dell'iride, interiormente è un non-suono, è la pausa tra una battuta e l'altra
di un'educazione musicale. Il nero è mancanza di luce, è un non-colore. E' un
silenzio di morte, è la pausa finale di un'esecuzione musicale. Ma a differenza
del bianco fa risaltare gli altri colori. Il quadro è costituito dal colore che
assume una forma. Il colore e la forma non possono esistere separati nella
composizione: se il colore viene associato alla sua forma privilegiata le
emozioni che provocherà saranno potenziate. Il giallo ha un rapporto
privilegiato con il triangolo, il blu con il cerchio, il rosso con il quadrato.
La composizione del quadro non deve rispondere ad esigenze solo estetiche ma
alla necessità interiore dell'artista: l'onestà tramuta la pittura in eventi
sonori, in canti, in sinfonie. La chiave di lettura di questo sistema cromatico
è la risonanza interiore, La forza del colore pulsa e vibra sottopelle.K
afferma ne "Lo situle all''arte" che: "
il più ricco insegnamento viene dalla musica,essendo l'arte che no usa i sui
mezzi per imitare i fenomeni naturali, ma per esprimere la vita psichica
dell'artista e creare la vita dei suoni. L'artista cerca di ritrovare le stese
potenzialità della musica nella propria arte. Ricerca il ritmo pittorico.Per K.
la pittura deve essere sempre più simile alla musica e i colori devono sempre
più assimilarsi ai suoni. La musica è pura espressione di esigenze interiori e
non imita la natura: è di se stessa astratta. Anche la pittura deve essere
astratta, abbandonando l'imitazione di un modello. Solo una pittura astratta,
non figurativa, liberata dalla dipendenza con l'oggetto fisico, può far nascere
la spiritualità. Il termine astratto viene dal verbo latino abstràhere=trarre
via da qualcosa in questo dalla realtà conosciuta. La bellezza assieme alla
perfetta espressione del mondo interiore dell'artista viene raggiunta tramite i
colori senza connessioni con gli oggetti esistenti. Il suo primo acquarello
astratto sarà nel 1910 un senza titolo. Sul foglio di carta ci sono solo
chiazze colorate'elemento unificante è il vuoto di colore della carta inteso
come confine della forma colorata. Come nella musica anche qui vi sono toni
dominanti e ricorrenti. Le forme sono poco visibili dunque nei suoi dipinti. E
assumono sempre più rilevanza gli accostamenti di colore. In Composizione VI
realizzata nel 1913, si rivela la potenza di un colore che è spirituale. I
colori accesi si combinano per ostare la fine del mondo, il diluvio universale.
Le forze naturali sono trasformate in puri colori.