Nietzsche e l'"odissea del Superuomo"
"2001: Odissea nello
spazio" di Kubrick è un film
molto controverso e dai tanti significati, a cui ogni singolo spettatore
può dare una sua interpretazione.
Secondo una delle interpretazioni più attendibili, il film rappresenterebbe l'evoluzione dell'umanità dallo
stadio bestiale a quello umano, e poi, nel finale psichedelico, il mutamento
dallo stadio attuale di "uomo tecnologico" a
quello di Uomo Nuovo. Come il monolito ha consentito nella preistoria il
passaggio dalla scimmia all'uomo, così, nel 2001, su Giove, consente l'evoluzione dall'uomo al Superuomo. Infatti, il feto astrale con cui si conclude il film (foto a lato) è
probabilmente il Superuomo, o meglio l'Oltreuomo (Übermensch), di cui parla filosofo tedesco Friedrich Nietzsche.
Tale ipotesi è suggerita dal commento musicale che accompagna l'inizio e la
fine del capolavoro kubrickiano, tratto dal poema sinfonico "Così parlò
Zarathustra" di Richard Strauss, ispirato, appunto, all'omonimo capolavoro di
Nietzsche, in cui l'antico profeta persiano Zarathustra, ritornato sulla Terra,
annuncia l'avvento dell'Oltreuomo. Che lo Star Child di
2001 possa raffigurare l'Übermensch, è avvalorato anche dal fatto che
Nietzsche, nel discorso di Zarathustra intitolato Le tre metamorfosi, paragona
l'oltreuomo proprio a un bambino. Le tre metamorfosi spiegano come debba
svolgersi l'evoluzione dello spirito umano dall'obbedienza, simboleggiata dal
cammello, alla negazione violenta dei vecchi valori, impersonata dal leone,
infine alla pura affermazione, di cui è appunto immagine il fanciullo. Al
bambino è associata la rinascita, la mancanza di un passato, l'oblio. Il fanciullo non ha valori esterni a se stesso, e
rappresenta l'Übermensch che dev'essere creatore di valori sempre nuovi.
Ammettendo un'ideale
continuità nell'opera di Stanley Kubrick, si può supporre che il grande regista americano abbia
sviluppato queste due diverse concezioni dell'oltreuomo (inespresse in
"2001: Odissea nello spazio") in due dei suoi film
successivi: "Arancia meccanica" e "Shining". Alex, il giovane protagonista di "Arancia meccanica" che pratica l'ultraviolenza, è probabilmente
l'emblema dell'Übermensch che è al di là del bene e del male. Nietzsche
sa che il superuomo verrà tacciato di immoralismo; non dubita che "i buoni e i
giusti chiamerebbero diavolo il superuomo". E anche l'Alex di Stanley Kubrick è
l'incarnazione del demoniaco. Il diretto rapporto tra il feto astrale e il
personaggio di Alex, sembra dimostrato dall'affinità tra l'ultima immagine di
2001, in cui è inquadrato l'occhio dello Star Child, e la prima immagine di
Arancia meccanica, che Kubrick ha realizzato subito dopo 2001, con l'occhio di
Alex in primo piano, come a dimostrare che Alex è la personificazione negativa
dell'oltreuomo.
Invece, Danny, il bambino
dotato di poteri extra-sensoriali di "Shining", potrebbe rappresentare
il superuomo come figura "luminosa", che "dona la virtù" e redime. In effetti, grazie al suo shining (tradotto in italiano con
"luccicanza"), Danny si trova allo stadio dell'illuminazione, della luce
interiore. Quindi una personificazione positiva dell'oltreuomo.