La scultura rossiana : effetti di luce

La scultura rossiana : effetti di luce

La scultura inserita in un complesso architettonico (statue-colonne delle cattedrali ecc.) o nella forma di opera plastica isolata (statua,busto),dall'antichità alla prima metà dell'Ottocento, ha coltivato una vocazione prevalentemente monumentale e celebrativa; da questo punto di vita la storia della scultura evidenzia una sostanziale continuità fino alla seconda metà dell'Ottocento, quando essa viene investita da un profondo rinnovamento che elegge l'antimonumentalità una caratteristica primaria e si dispiega nell'elaborazione di nuovi linguaggi artistici .

La svolta moderna nella scultura tardoottocentesca ruota attorno a due artisti diversi tra loro: Auguste Rodin e Medardo Rosso. Lo scultore torinese Medardo Rosso attinge i suoi soggetti alla vita quotidiana, propone il punto di vita unico dell'opera, nega alla scultura la tradizione funzione di monumento per calarla nella transitorietà dell'attimo e nell'astrazione visiva, mettendo cosi in discussione la durata stessa dell'opera, fragile anche nei materiale usati(la cera).

Il soggetto fondamentale della scultura di Rosso è la luce e gli effetti di questa sulla materia rossiana per eccellenza: la cera.

Complice la mentalità positivista,in essa si incarna la ricerca di una sintesi dell'atmosfera che ci restituisce un'impressione delle cose.

Talvolta il lavoro di Medardo Rosso viene descritto come una traduzione in scultura di quanto gli impressionisti facevano in pittura.

"Niente è materiale nello spazio.noi non siamo che scherzi di luce".                                     Rosso affermò inoltre : ".quello che importa in arte e far dimenticare materia". Tutto ciò che accade è istantaneamente filtrato dall'occhio di un artista nella sua maturità ,intrisa di passionale ricerca della luce che penetra la materia.

Lo sculture italiano lavora principalmente   di modellato con la cera , perché questa è la sola tecnica che gli consente una rapidità di esecuzione e di tocco, ed è più semplice la resa del senso di disfacimento atmosferico dei volumi. Essendo la cera una sostanza molle, è più agevole da plasmare nei dettagli e capace con la sua luminosità di rendere il gioco del "non finito" dello scultore torinese.

Il colpo sicuro del pollice dispone la luce in una fuggevole quanto dinamica mobilità assecondata dalla fluidità della cera (sarà questa la materia rossiana per eccellenza:il bronzo mortificherò sempre un poco le sue immagine).

Lo sculture italiano Medardo Rosso definisce la sua poetica in poche parole:

"Come la pittura, anche la scultura ha la possibilità di vibrare in mille spezzature di linee, di animarsi per via di sbattimenti d'ombre e di luci, più o meno violenti, d'imprigionarsi misteriosamente in colori caldi e freddi

- quantunque la materia ne sia monocroma - ogniqualvolta l'artista sappia calcolare bene il chiaroscuro che è a sua disposizione; di riprodurre in un una parola gli esseri con tutto il loro ambiente proprio e di farceli rivivere"