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Il teatro medievale x - xi - xii - xiii sec.




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IL TEATRO MEDIEVALE X - XI - XII - XIII sec.


In epoca Medievale il teatro muore quasi completamente, viene visto come la fonte del male, del vizio e del paganesimo, fino all'epoca Rinascimentale ogni forma di "teatro" sarà per così dire "mascherata" sotto il "TEATRO LITURGICO".

Il Medioevo vuole accantonare tutto ciò che genera il riso, tant'è che in quell'epoca si perse traccia di alcuni importanti trattati greci sulla Commedia. (es. "Il Nome della Rosa")


IL TEATRO LITURGICO


- La Chiesa rende possibile una forma di "teatro", purché essa non abbia nulla a che vedere col paganesimo, bensì diventi una forma di comunione con una realtà metafisica.

L'attore, infatti, non tende a mimare il personaggio, in quanto ciò darebbe vita ad un'idolatria, egli infatti deve riassumere in maniera schematica quel personaggio, senza immedesimarsi in esso.


- Il teatro liturgico nasce ALL'INTERNO DELLA CHIESA. E le rappresentazioni avvengono principalmente in 2 momenti: NATALE e PASQUA. Messe in scena in cui frati e suore approfondiscono un episodio evangelico, come ad esempio la Natività, la Crocefissione o la Resurrezione.


- Mettere in scena i momenti liturgici è una meditazione monastica, infatti il pubblico è inizialmente formato dagli attori stessi.


- Il teatro liturgico è un cosiddetto teatro d'élite, ovvero nato esclusivamente per la comunictà monastica



IL "QUEM QUÆRITIS"


La prima forma di teatro liturgico pasquale è il "QUEM QUÆRITIS" (etim. Chi Cercate), una testimonianza della resurrezione di Cristo.

Il Quem Quæritis è il nucleo rappresentativo che porterà in seguito alla rappresentazione dei misteri della Pasqua.

Esso avviene nel presbiterio o nella zona absidale e presenta una teatralità particolarmente ridotta.

Tale forma di "teatro" si svilupperà poi nelle varie "Visitationes".

I costumi sono quelli tipici della liturgia, il teatro viene ridotto al minimo perché conservi il suo valore simbolico.

All'interno del coro ogni voce ha la stessa importanza e si muove parallelamente alle altre.


A


B


C



FUNZIONE DEL TEATRO


Il teatro liturgico ha funzione catechetica  nel momento in cui le porte della Chiesa e del Chiostro vengono aperte al popolo.

Ma nel momento in cui i laici partecipano al teatro liturgico con strumenti e danzesi può avere la succitata catechesi o una pericolosa spettacolarità all'interno della Chiesa.

Quando il teatro liturgico diventa spettacolare, infatti, i monaci cacciano il popolo dalla Chiesa, permettendogli di danzare e dare spettacolo inizialmente sul sagrato, poi sulle piazze.

In seguito a tale concessione nascerà il teatro liturgico in volgare, destinato al popolo.


TAPPE DEL TEATRO LITURGICO


  1. IN CHIESA TRA MONACI (latino)
  2. IN CHIESA TRA MONACI E LAICI (latino)
  3. TRA LAICI SUL SAGRATO (latino)
  4. TRA LAICI SULLE PIAZZE (volgare) = il vero teatro Medievale

- La Chiesa "chiude un occhio" sulla spettacolarità del teatro nelle piazze.


RISUS PASCALIS


Era un modo per celebrare la vittoria della VITA sulla MORTE.

IL CARNEVALE E LE FESTE DEI FOLLI


venivano prevalentemente svolti in Chiesa, con tanto di testi scritti dai Chierici più giovani.

Durante tali feste si manifestava il cosiddetto MUNDUS INVERSUS, in cui ad esempio un bambino veniva nominato Papa etc.


Spettacolo erano anche Giotto e Cimabue, nel primo ad esempio le scene fanno parte di una PRASSI TEATRALE e si rifanno a messe in scena dell'epoca.


Durante il carnevale avviene ciò che nella vita "normale" non può avvenire e, il mercoledì delle ceneri, tutto torna come prima.

LOCI DEPUTATI


Un Locus Deputato è un luogo fissato per la rappresentazione di una parte del Vangelo e si trova solitamente nelle navate laterali delle chiese, ricavato in cappelle secondarie.

I loci deputati, soprattutto quelli presenti sul sagrato, verranno poi ripresi negli affreschi giotteschi.


IL CORO


Il luogo della chiesa chiamato "coro" deve il suo nome alla forma che richiama quella dell'orchestra dell'edificio teatrale greco.

In epoca medievale il coro partecipa alle rappresentazioni tramite danze o canti, soprattutto gregoriani.


IL GIULLARE, IL TROVATORE E L'AMORE CORTESE


Nel Medioevo gli attori non hanno un unico nome, dunque non hanno identità, vengono chiamati in base a quello che sanno fare.

L'attore inteso come buffone continua nel Medioevo e, tale visione di esso si protrarrà fino all'epoca della Commedia dell'Arte.

L'attore medievale è detto giullare e giudicato infame, inteso come individuo senza fama.

Nel momento in cui i giullari verranno chiamati a recitare presso i signori o alle feste ecclesistiche, iniziano a riacquistare importanza e vengono stipendiati per ricreare i nobili.

Col passare del tempo il giullare non si limiterà più all'uso del corpo, ma tornerà ad utilizzare la parola, per far ridere o per far pensare (grande letteratura). La dignità dell'attore si eleva quando egli recita la grande letteratura.

Nel XIII sec. Iniziano a nascere le città, iniseme alle quali verrà alla luce la figura del trovatore.

Trovatore è colui che trova un nuovo linguaggio per esprimere un nuovo sentimento legato all'amore. Nascerà così l'amore cortese.

Con la nascita dell'amore cortese nasce la visione della cosiddetta donna - angelo, poi ereditata da Petrarca, Dante e gli scrittori del Dolce Stil Novo.

La figura del giullare, prima di acquisire importanza era giudicata la figura del non - uomo. Il suo vestito bicolore era infatti giudicato diabolico e, secondo alcune credenze, sarebbe anche potuto esser stato cucitodal diavolo.


"IL SETTIMO SIGILLO"

I.Bergman - 1956 - Bianco e Nero


E' un film ambientato in un Medioevo dominato dalla peste, in quanto il regista vuole riflettere sul perché della vita e della morte, sulla presenza, assenza o non - risposta di Dio.

2 protagonisti: un cavaliere e il suo scudiero che tornano dalla Crociata in Terra Santa.

Forte riferimento iconografico a Dürer, in particolare all'incisione "il cavaliere con la morte e il diavolo"

Il Cavaliere incontra la morte sulla spiaggia, ma le chiede una sosta, in quanto il suo corpo non è pronto a perire. Il tempo concesso sarà quello di una partita a scacchi.

Altri personaggi sono: la strega e la famiglia di attori, che stà a simboleggiare la gioia di vivere, il sole, il bene, il paradiso.



CARNEVALE E QUARESIMA

Il Carnevale è GRASSO, una "raccolta" di piaceri. E' grasso come il maiale, inteso sia come carne che come carnalità, prostituta.

Durante il Carnevale prendevano luogo maltrattamenti di animali per trovare un cosiddetto capro espiatorio che condensasse tutti i mali del mondo (ciò che poi diventerà anche la Strega).

La Quaresima è il periodo di ASTINENZA, MORTIFICAZIONE E DIGIUNO, durante la quale vi erano prescrizioni e divieti alimentari.

In LETTERATURA si usava mettere in scena la disputa tra Carnevale e Quaresima in due tipologie:

a.      Battaglia

b.     Processo

Per quel che concerne la tipologia della battaglia il testo era affrontato come una PARODIA delle Chansons des Gestes.


I COSTUMI E LE MASCHERE DEL CARNEVALE


Le maschere avevano principalmente due temi:

a.      ANIMALI (per volontà di identificazione)

b.     DEMONI (Es. inizialmente anche Arlecchino era una maschera di tipo demoniaco)


Si usava identificarsi nell'animale o nel demone così da entrare in comunione con la terra e con ciò che vi sta sotto.


Il costume medievale è semplice, ripreso da Masaccio, Bosch, Brügel.etc


IL SAGRATO DELLA CHIESA


Il Quem Quæritis, forma parateatrale si "evolve" nel TEATRO LITURGICO. Continua in seguito ad ingrandirsi, diventando, però, pericolosamente SPETTACOLARE nel momento in cui fanno la loro comparsa alcuni elementi profani (zampogne.etc). A questo punto della sua evoluzione il teatro liturgico esce dalla chiesa e si sposta sul sagrato.


CHIESA





LOCI DEPUTATI                                                           SAGRATO








"ITER AT DEUM"


Nei "Loci deputati" (Eng. "Mansions" - Franc. "Maisons") si mette in scena un evento biblico.

Tutto ciò che era IN chiesa, quando arriva lo SPECTACULUM, si ritrova sul sagrato.


Il teatro liturgico più importante è inizialmente quello francese. Il primo testo è del XII secolo e si tratta del "Jeu d'Adam", scritto in lingua volgare con lo scopo di istruire il popolo. Testo che è stato inoltre tradotto in scultura nelle formelle di Wiligelmo del Duomo di Modena.


Il "Jeu d'Adam" veniva meso in scena tra due grandi loci deputati:


Il Paradiso


Poli Contrapposti

L'Inferno



SILENZIO PARADISIACO vs CASINO INFERNALE


SI DEVE TENDERE AL PARADISO, NON DEVE MAI PREVALERE IL PIACERE SUL MESSAGGIO EVANGELICO.

Quando ciò succederà e il teatro si allontanerà dalla Chiesa, dunque sarà venuta meno la sua componente sacra, tutte le rappresentazioni si sposteranno sulle PIAZZE.


IL TEATRO LITURGICO IN ITALIA


Il teatro liturgico in Italia è composto di "LAUDI" , testi sacri in lingua volgare, rivolti a Cristo, alla Vergine e ai Santi, che nascono nell'Italia Centrale: Umbria, Lazio e Toscana.

Le Laudi non sono più dirette dagli Ecclesiastici, bensì da laici da essi nominati.

Esse si svilulppano seguendo lo schema seguente:


STROFA - RITORNELLO - STROFA - RITORNELLO - STROFA - RITORNELLO - etc





"MOLIÈRE"

(film della fine degli anni '70)


Si sintetizza il Carnevale in un'Idea di Carnevale, che riassume quelli di tutta Europa e di tutto il mondo.


"AMADEUS"


In questo caso è preso in esame il Carnevale settecentesco, di una raffinatezza che non ha nulla a che vedere col medioevo, e dalle cui maschere si ispireranno in seguito quelle del Carnevale di Venezia.



FILMOGRAFIA inerente al teatro medievale:


"Il Settimo Sigillo" - I.Bergman

"Molière"

"Amadeus"

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