Impressione onirica: Henry Rousseau, "La
zingara addormentata"
1897, New York, Museum of Modern Art
Jean
Cocteau(1889-1963, poeta, scrittore e regista)commentò quest'opera nel modo
seguente: "Il mistero si crede solo e si dà nudo[.]del resto non è forse senza
causa che il pittore, il quale non trascurava mai nessun particolare, non abbia
indicato alcuna traccia nella sabbia, né un'orma intorno ai piedi dormienti. La
zingara non è venuta qui. Essa è qui e non è qui. Non è in nessun luogo umano."
Questo
dipinto manifesta come la pittura naif di Rousseau, ingenua e candida, possa
nascondere al suo interno un intenso significato simbolico che prelude alla
pittura surrealista. Non c'è uso di prospettiva, in quanto tutto è disposto su
piani verticali; la profondità è data dal colore blu intenso del cielo, sul
quale brillano poche stelle e la Luna piena, e dalle montagne in lontananza
quasi sospese dal suolo da un sottile velo di nebbia. L'atmosfera è silenziosa,
sospesa e carica di mistero: il paesaggio è arido e desolato, illuminato quasi
a giorno dalla Luna; il leone dalla coda tesa, dai crini rigidi e dai tondi
occhi sbarrati china cautamente il muso verso la zingara.
È un paesaggio
metafisico ed astratto, creato dall'immaginazione di un pittore che riesce a
tradurre in immagini le sue visioni fantastiche più di qualsiasi riproduzione
del reale.