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IL FUTURISMO
Il futurismo fu un movimento letterario, artistico e politico.
Questo, come movimento artistico italiano, fu fondato nel 1909 da F.T. MARINETTI.
Esso , attraverso tutta una serie di manifesti e un'intensa e spesso clamorosa opera di propaganda propose un'arte e un costume che cancellava qualsiasi traccia del passato e di ogni forma espressiva tradizionale, che si era rivelata incapace di rendere l'idea del movimento e della velocità. La pittura "antica" con le sue immagini immobili aveva impedito allo spettatore di entrare nel quadro. Il Futurismo, creando OPERE DINAMICHE, intendeva mettere lo spettatore al centro dei dipinti per esaltare la vitalità e il progresso. I Futuristi nel "mito" del movimento e della velocità vedevano la chiave della città industriale, della fabbrica, della locomotiva e di tutti gli elementi del mondo contemporaneo che stavano trasformando il volto dell'Italia contadina.
Il movimento futurista fece capo ad un gruppo di pittori composto da U. Boccioni, C. Carrà, G. Balla, F. Depero, G. Severini.
ASTRATTISMO
Con il termine Astrattismo si fa riferimento a tutte quelle forme di espressione che non hanno alcun richiamo al mondo reale e il cui significato va ricercato nei segni visivi e nella loro composizione.
A partire dal 1910 si orientano a produrre ARTE NON FIGURATIVA.
L'iniziatore dell'astrattismo in Europa viene considerato W. Kandinskij (1866 - 1964), un pittore russo che nel 1910, a Monaco, dipinse il primo acquerello astratto, dando l'avvio a tutte le correnti non figurative del Novecento.
Gli artisti di questo gruppo si proponevano di esprimere con autenticità i propri impulsi spirituali e il proprio mondo interiore.
Per fare ciò, ricorsero a particolari accostamenti di linee e di colori, tratti per creare "accordi " come avviene per le note musicali.
I soggetti perciò non avevano più alcuna forma attinente al reale, ma erano costituiti dall'equilibrio tra forme astratte, tra colori freddi e caldi, tra le linee e le masse, tra i piani e la profondità degli sfondi.
A differenza di Kandinskij, l'olandese Piet Mondrian diede origine a un ASTRATTISMO RIGOROSAMENTE GEOMETRICO. I suoi quadri erano divisi in precisi reticoli matematicamente calcolati, riempiti in parte da colori.
ARTE METAFISICA
Un gruppo di pittori italiani, dopo le provocatorie esperienze dell'arte europea (cubi-
smo - futurismo - astrattismo ), sentì il bisogno di rifare una " pittura - pittura ", os-
sia di tornare a dipingere con figure, con racconti, con messaggi come nella migliore
tradizione italica. Per realizzare questo progetto essi non vollero però copiare la natura, ma inventarono dei simboli come manichini, idoli, nature morte, vedute di piazze e di interni che portavano l'interesse degli spettatori "al di là delle cose fisiche " come appunto indica il termine " metafisica "
Il vero scopo della pittura di G. De Chirico, fu quello di far riscoprire il valore intimo delle cose, il loro mistero. E lo fece generando una pittura molto allusiva, interessata a presentare oggetti " belli " nella loro perfezione e nelle loro esatte proporzioni.
Con De Chirico si schierarono altri pittori, ognuno dei quali diede dell' ARTE METAFISICA una sua interpretazione.
Carlo Carrà fu più interessato agli aspetti plastici e volumetrici.
Giorgio Moranti eseguì delle " nature morte " di grande effetto intimista e contemplativo, ossia di valore quasi religioso.
DADAISMO e SURREALISMO
Fu un movimento artistico d'avanguardia che coinvolse pittura, musica, letteratura,
fotografia. La nascita del DADAISMO è identificata con l'apertura a Zurigo nel 1916, di uno spazio in cui si tenevano mostre d'arte russa e francese, danze, letture poetiche, canzoni, musiche africane nelle quali si erano riuniti molti intellettuali contrari alla guerra, provenienti da vari paesi.
L'arte Dada faceva derivare la creazione artistica dal caso, dall'imprevisto, dal gioco. Gli artisti non avevano infatti un programma e non volevano proporre nulla e anche il nome Dada non significa niente, volle solo essere un simbolo di protesta e di rivolta contro i massacri della guerra e contro quella società che l'aveva voluta e la giustificava.
Le tecniche fecero ricorso ai collages, agli assemblaggi di materiali poveri, alla scelta di oggetti di uso quotidiano ( sedie, sgabelli, scola bottiglie, ferri da stiro ).
Dada dalla svizzera si estese in Germania e in Francia e perfino negli Stati Uniti, ma durò pochi anni; esaurì la sua vitalità nel 1922.
In seguito molti dei principali protagonisti aderirono al SURREALISMO che ha avuto inizio a Parigi nel 1924. Il movimento nacque nel quadro culturale europeo seguente alla Prima guerra Mondiale, quando fra gli intellettuali era diffusa la sfiducia nella razionalità dell'uomo e nel progresso, che durante la guerra avevano condotto a distruzione e morte. Questo si basò sulla ricerca di espressioni artistiche che facessero emergere la parte più libera, più istintiva e autentica dell'uomo.
Le tecniche usate furono spesso nuove come il FROTTAGE,la DECALCOMANIA, il FOTOMONTAGGIO, il COLLAGE,il DRIPPING, l' ASSEMBLAGGIO di materiali.
JOAN MIRÓ
Nacque a Barcellona il 20 aprile 1883.
Inizia a frequentare la scuola elementare nel 1900 e segue i corsi di disegno del Sr. Civil. I suoi primi disegni risalgono al 1901 e sono ora conservati alla Fondazione Mirò di Barcellona.
Nel 1918 fa la sua prima mostra alla galleria Dalmau e nel 1930 negli Stati Uniti.
Dal 1933-37 esegue disegni-collages, pastelli,pastelli, pitture a tempera, rame e masonite. In questo periodo realizza le "pitture selvagge " e la serie dei " Mostri "presagio della tragedia della Seconda guerra Mondiale.
Nel 1940 inizia la serie delle " Costellazioni ".
Nel 1950 comincia a lavorare alla pittura murale per l' Harvard University e nel 1968
gli viene conferito un dottorato onorario.
Nel 1972 comincia i lavori sui tessuti che culminano in arazzi monumentali, di tipo sperimentale.
Nel 1979 viene nominato dottor honoris causa dall' Universita' di Barcellona.
Vari eventi e mostre celebrano il suo 90° compleanno. Mirò muore il 25 dicembre a Palma di Maiorca.
IL NOVECENTO. ARCHITETTURA
In questo periodo sorse in Germania nel 1919 un BAUHAUS, cioè una scuola del Costruire fondata da Walter Gropius. Si inventarono forme geometriche e funzionali che rispondessero adeguatamente all'uso cui erano destinati gli oggetti costruiti e gli edifici.
Nella 1a metà del Novecento operò negli Stati Uniti FRANK LLOYD WRIGHT iniziatore dell'architettura " ORGANICA ". Egli progetto edifici che si ponevano in dialogo con l'ambiente; fu un'architettura viva, libera da schemi preordinati. Progettò
un'abitazione unifamiliare, a contatto con il terreno, semplice ed a dimensione umana. Scelse di partire dal suo spazio interno per proiettarsi verso l'esterno.
Questo portò da un lato alla fluidità spaziale, evitando i frazionamenti interni. Wright avrebbe voluto costruire ogni casa su misura al proprietario e al paesaggio di inserimento.
Contemporaneamente in Francia, le CORBUSIER si applicò a studiare le sue "MACCHINE PER ABITARE ". Egli intendeva risolvere i gravi problemi della convivenza abitativa: la casa per tutti, il rispetto dell'ambiente esterno, l'eliminazione dei conflitti sociali, l'equilibrio tra costruzioni e costi.
SCULTURA
Anche la scultura, nel periodo dello scoppio delle due guerre mondiali, segue le correnti artistiche che meglio caratterizzano questo secolo. Gli scultori che riproposero l'arte mediante la manipolazione plastica dei volumi e delle forme tridimensionali furono BRANCUSI e GIACOMETTI. L'inglese H. MOORE cercò di rappresentare la struttura interiore di un corpo e delle linee che lo rendono vivo.
Molti e importanti furono gli scultori italiani del Novecento: ARTURO MARINI, MARINO MARINI,GIACOMO MANZU'.
PITTURA
Durante gli anni Trenta il fascismo creò una spaccatura tra gli artisti che lo appoggiavano e che seguivano l'arte del movimento " NOVECENTO " e il gruppo degli antifascisti che cercavano forme espressive diverse. Infatti in questo periodo 4 movimenti e correnti si oppongono : il gruppo " NOVECENTO " che riunisce artisti di provenienza diversa che esprimono uno stile unico: il rispetto della figuratività; l'opposizione " LA SCUOLA ROMANA ", il gruppo " CORRENTE " e il gruppo milanese "IL MILIONE " che si opposero all'arte ufficiale e troppo nazionalista.
ARTE TRADIZIONALE GIAPPONESE
Anticamente il Giappone attinse dalla Cina e dalla Corea arte e tecnologie. Assimilò il buddhismo che influenzò la letteratura e l'arte. Il Giappone antico era governato da un imperatore, con sede Kyoto, che per parecchi anni ebbe una notevole fioritura artistica: furono costruiti molti palazzi a vari piani e a pagoda, di cui alcuni sono ancora in piedi e restaurati.
Un particolare dell'architettura giapponese è costituito dai tetti con falda a vela (come una tenda). Negli edifici antichi i tetti sono costruiti con elementi di legno a incastro e sono ricoperti da piccole tegole smaltate.
Poi si svolse l'epoca Kamakura, la quale fu caratterizzata dalla supremazia di una classe guerriera. L'arte di quest'epoca si distingue per i magnifici ritratti di dignitari, dipinti su seta o modellati nella terracotta.
I volti e le espressioni dei personaggi furono resi con realismo e penetrazione psicologica dagli artisti, per lo più rimasti anonimi.
Più tardi l'arte si distingue per la produzione di ceramiche, porcellane, lacche e per la tessitura di stupende stoffe di seta usate per gli abiti di corte, per i costumi indossati dagli attori nelle rappresentazioni teatrali. Si sviluppò in modo particolare l'arte della xilografia. L'incisione a colori diventò l'emblema dell'arte giapponese, e, inoltre, i paesaggisti giapponesi ebbero una notevole influenza sugli impressionisti francesi.
La casa giapponese è una delle espressioni più originali della cultura di questo popolo. Essa presenta un'architettura semplice, ma molto funzionale ed elegante.
E' impostata sul modulo del TATAMI, una stuoia che ha le proporzioni di un uomo sdraiato. Tutto l'ambiente è costruito in legno e bambù ed è rapportato alla figura umana accoccolata.
Nella casa giapponese l'arredamento è ridotto al minimo: tavolini, casse,paraventi e qualche mobile molto basso. I giapponesi dormono sulle stuoie, avvolti in coperte imbottite.
All'esterno, una veranda permette di godere la vista del paesaggio e del giardino,talvolta molto piccolo ma sempre curatissimo. Nel giardino le pietre hanno importanza quanto le piante nel modellare lo spazio.
ARTE CONTEMPORANEA GIAPPONESE
L'arte contemporanea costituisce un'elegante fusione tra motivi ispiratori e tecniche locali e di importazione. Si formano movimenti che, pur essendo sensibili alle influenze occidentali, non rinnegano le fonti tradizionali d'ispirazione.
Forme artistiche occidentali venivano fatte conoscere in Giappone. Esposizioni diverse mettevano in contatto gli artisti locali con le opere degli Impressionisti e di altre moderne correnti pittoriche e plastiche. Solo un nazionalismo esasperato cambiò le forme astratte e surreali.
Nel frattempo artisti giapponesi si stabilivano in Europa e negli Stati Uniti, pervenendo , talvolta, a fondere l'ispirazione originaria con i modi occidentali di espressione artistica.
Dalla metà del secolo scorso, il Giappone subì l'influenza della cultura occidentale ed ebbe un ruolo importante nell'ambito dell'architettura.
Dal 1931-1936 fu realizzata la prima casa in cemento armato dell'architetto cecoslovacco-americano Antonin Raymond, con cui collaborarono due architetti giapponesi, Kunio Maekawa e Junzo Sakakura.
Sakakura costruì, inoltre, un'opera di grandissima importanza che ebbe un riconoscimento internazionale: IL PADIGLIONE DEL GIAPPONE nell'esposizione di Parigi, quasi reinterpretando la tradizionale casa da tè giapponese.
Le opere di Sakakura suscitarono soltanto critiche, mentre in occidente il suo lavoro ebbe grande successo.
La stessa situazione si presentò per Kenzo Tange quando, nel 1959, ricevette il Gran prix d'architecture et d'art da parte della rivista L'architecture d'aujourd'hui.
KENZO TANG è stato uno degli architetti più polemici. Le sue opere sono audaci e sofisticate come gli stadi gemelli progettati per le Olimpiadi di Tokyo del 1964.
Una delle ultime creazioni di Tange è il CENTRO CULTURALE NIQUINAN, edificio di grande violenza formale,in cui il cemento armato mostra la tormentata superficie esterna piena di lacerazioni e di complessità strutturali.
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