|
Appunti superiori |
|
Visite: 2103 | Gradito: | [ Picolo appunti ] |
Leggi anche appunti:LucrezioLucrezio Lucrezio vive tra il 98 e il 55 a.C. anche se tali date sono tuttora Il realismo espressionista in germaniaIL REALISMO ESPRESSIONISTA IN GERMANIA OTTO DIX Otto illustra con realismo FauvismoFAUVISMO NEL 1905 SI APRE A Parigi l'annuale "Salon d'autumne", |
Il Doriforo è l'opera più importante di Policleto e forse la più famosa scultura classica della Grecia creata nel 450 a.C..
Policleto era un bronzista di Argo vissuto durante il V° secolo ebbe come maestro Ageladas. Policleto si dedicò soprattutto alla lavorazione del bronzo, ma di tutte le sue opere abbiamo solamente copie eseguite da altri artisti durante il tardo periodo ellenistico o romano, soprattutto in marmo. Policleto non era solo uno scultore, ma anche un teorico dell'arte e scrisse il Kanon (Canone), trattato nel quale illustrava le regole per il proporzionamento ideale delle parti del corpo umano, vincolate tra loro da particolari rapporti dimensionali e di simmetria, basati a loro volta su precisi rapporti numerici ricavati dalla dottrina pitagorica. (Ad esempio la metà del corpo deve essere nell'attacco delle gambe, il piede deve essere 1/6 della lunghezza del corpo, la testa 1/8, la faccia 1/10).
Le parti in tensione si corrispondono alla gamba destra il braccio sinistro, alla gamba sinistra il braccio destro. Questa corrispondenza e detta chiasmo, infatti, nell'alfabeto greco la lettera maiuscola chi, si scrive X
Si può dire che con il Canone Policleto abbia reso il corpo umano un'architettura perfetta, in cui sono ugualmente presenti forza ed eleganza, che convergono nella rappresentazione dell'uomo 'perfettamente bello'.
Sull'opera sono sorte diverse questioni: potrebbe essere un eroe o una divinità, potrebbe trattarsi di una figura stante o in movimento. Tuttavia, se il Doriforo si identifica con il Canone di Policleto non rappresenta altri che sé stesso, un portatore di lancia ( dal greco dory lancia e pherein, portare), probabilmente l'eroe omerico Achille. Per quanto riguarda la sua presunta staticità, in realtà Policleto non intendeva rappresentare un'azione concreta, ma un corpo umano vivente in cui fosse evidente la tensione dei muscoli. Sono presenti tutti i canoni di bellezza che Policleto aveva redatto nel Kanon Possiamo notare l'evidenza della struttura a chiasmo e la testa spostata verso destra, mentre il busto è leggermente ruotante. Policleto ha calcolato le misure del Doriforo a partire dal sistema di misura detto feidonico, il cui piede dovrebbe essere di 32,688 cm e le proporzioni sono perfettamente rispettate. E' inoltre presente il chiasmo. L'effetto visivo prodotto dal Doriforo nelle quattro vedute principali è quello di un'immagine inseribile in un quadrato, il cui fascino deriva dalla perfetta resa della staticità e del movimento.
Il bilanciare l'asta appoggiata sulla spalla mentre il braccio pende in un'inerzia soltanto apparente, conferisce alla figura una sua vera vita, che non sta nell'essenza di modello che le si attribuisce per solito, ma trova la sua giustificazione nella funzione di atleta-soldato.
Ecco perché penso che il Doriforo appartenga alle grandi opere della maturità classica e perché meriti la fama che gli viene concessa. Segna una somma di esperienze delle quali l'arte non potrà più fare a meno. Policleto ha insegnato quello che già i contemporanei avevano visto, ma senza farne una dottrina e senza capire la portata universale che avrebbe avuto.
In precedenza la statua intera si trovava a Pompei, mentre il torso di marmo si trovava a Pourtales.
Attualmente la copia in marmo della statua intera si trova a Napoli, nel Museo Archeologico Nazionale, dove è presente anche una testa di bronzo; abbiamo un torso in basalto agli Uffizi e un torso in marmo del Palatino nello Staatliche Museen di Berlino.
Nei primi decenni del II secolo a.C. si sviluppa una cultura figurativa che ricorda forti tratti comuni che si riscontrano nei prodotti artigianali e artistici dell'Etruria, del Lazio e della Campania. Questa cultura nasce in Etruria, ma ben presto diventa l'espressione formale dell'ascesa politica e militare di Roma.
L'arringatore, infatti, non rispetta né le proporzioni del Kanon (testa molto piccola) né il chiasmo
L'arringatore, fra le altre opere, illustra assai bene tutta la parabola di questa manifestazione d'arte dai caratteri stilistici propri, che dalla ricerca assai efficace di una vigorosa volumetria ci porta fino alla definitiva affermazione di tradizioni elaborate a Roma, effetto della romanizzazione dell'Italia nel corso del I secolo a. C.
ARRINGATORE
Appunti su: confronto arringatore doriforo, |
|
Appunti Poesia | |
Tesine Film foto | |
Lezioni Pittura disegno | |