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Barocco (arte e architettura)
Definizione
Le origini della parola 'barocco' sono poco chiare. Potrebbe derivare dal portoghese barroco o dallo spagnolo barueco, che designava un genere di perla dalla forma irregolare. Verso la fine del XVIII secolo, tuttavia, il termine barocco, usato nell'accezione di 'bizzarro', 'stravagante' e 'grottesco', era ormai entrato nel vocabolario della critica per definire lo stile artistico del Seicento.
Il contesto e le ragioni di uno stile
Il XVII secolo segna la nascita della scienza moderna e vede la progressiva espansione dei primi imperi coloniali europei. Questi cambiamenti influenzarono non poco lo sviluppo delle arti, al pari di altri grandi eventi storici, quali la controriforma e il consolidamento degli stati nazionali attorno a grandi figure di monarchi come Luigi XIV di Francia.
Lo sfarzo, la volontà di stupire, il gusto per la sottigliezza e il paradosso convivono con esigenze di ordine, dando spesso vita a una drammatizzazione dei caratteri e dei soggetti. Il mondo è come un teatro nel quale l'individuo, consapevole che l'esistenza si fonda sulla evidenza di dimostrazioni razionali, vive tuttavia il dramma di percepire il proprio destino riposto nella imperscrutabile grazia divina.
Movimento, energia e tensione sono fra le caratteristiche principali dell'arte barocca; i forti contrasti di luce e ombra aumentano l'effetto drammatico di molti dipinti e sculture. Persino gli edifici barocchi, con muri curvi e le superfici adorne di elementi decorativi, contribuiscono a dare il senso del movimento. Nei dipinti e nelle sculture barocche vi è sempre un riferimento all'infinità dello spazio ed emerge nei pittori la ricerca costante di una maggiore spazialità e di una raffigurazione più realistica della prospettiva. Il realismo è infatti un'altra caratteristica che è parte integrante dell'arte barocca; le figure ritratte non sono stereotipi, bensì individui, ognuno con la propria personalità. Gli artisti di questo periodo erano affascinati dagli intimi meccanismi della mente e tentavano di ritrarre nelle caratteristiche fisiognomiche dei loro soggetti le passioni dell'anima. Un senso di intensa spiritualità è sempre presente, soprattutto nelle scene di estasi, di martirio o nelle apparizioni miracolose, soprattutto in artisti di paesi cattolici come l'Italia, la Spagna e la Francia. L'intensità, l'immediatezza, l'individualismo e la cura per il dettaglio dell'arte barocca, osservati nella resa della trama dell'abito e della fisionomia dei personaggi, ne fanno uno degli stili più coinvolgenti dell'arte occidentale.
Arte barocca in Italia
Le radici del barocco risalgono all'arte italiana del tardo XVI secolo. Come reazione al manierismo, caratterizzato dall'imitazione di temi e soggetti ripresi dalla tradizione e dall'inquieto tentativo del loro superamento attraverso l'enfatizzazione, spesso bizzarra, del difforme, dell'asimmetrico e dei contrasti cromatici, molti artisti furono animati da un desiderio di ritorno al naturalismo. La scuola che si sviluppò intorno ai Carracci ad esempio, tentò di liberare l'arte dalle sue complicazioni manieristiche tornando ai principi di chiarezza, monumentalità ed equilibrio propri dall'Alto Rinascimento. Annibale Carracci, affrescando il soffitto della galleria di palazzo Farnese (1597-1600) segnò un punto fondamentale nello sviluppo della maniera classica, o ideale, del barocco.
Per quanto riguarda la scultura, primo esempio di 'ritorno alla natura' è la Santa Cecilia di Stefano Maderno (1600, Santa Cecilia in Trastevere, Roma). Fu Gian Lorenzo Bernini, tuttavia, a dominare la scultura barocca a Roma: fra le sue prime sculture di gruppo, Il ratto di Proserpina (1621-1622) e Apollo e Dafne (1622-1624), entrambe nella Galleria Borghese di Roma, mostrano il virtuosismo dell'artista, capace di estrarre dal marmo effetti di realistica tensione drammatica, forti contrasti di chiaroscuro e illusione coloristica. La sua Estasi di santa Teresa (1645-1652, Cappella Cornaro, Santa Maria della Vittoria, Roma) è pervasa di profonda teatralità, segno distintivo del barocco. Artista prediletto dall'autorità papale, Bernini eseguì opere estremamente ambiziose in Vaticano. L'enorme baldacchino bronzeo (1624-1633) sorretto da quattro pilastri sull'altare maggiore della basilica di San Pietro e la Cattedra di San Pietro (1657-1666), danno prova, attraverso le straordinarie dimensioni e i materiali utilizzati, dello sfarzo e splendore artistico di cui la Chiesa cattolica si servì per contrastare le esigenze di rinnovamento religioso avanzate dalla Riforma
Autore della Fontana dei fiumi (1648-1651), in piazza Navona a Roma, Bernini fu anche un importante e autorevole architetto. Oltre al colonnato (iniziato nel 1656) che abbraccia la piazza San Pietro, progettò alcune chiese tra cui Sant'Andrea al Quirinale (1658-1670).
Fra i maggiori interpreti del primo barocco vi fu Carlo Maderno. Altri architetti della Roma barocca furono Francesco Borromini e, in misura minore, Carlo Rainaldi. La facciata elegantemente mossa di San Carlo alle Quattro Fontane a Roma di Borromini (costruita tra il 1638 e il 1641) con il suo andamento concavo e convesso ripreso all'interno della chiesa, è un perfetto esempio di barocco italiano.
Francesco Maria Richini (1583-1658), a Milano, e Baldassarre Longhena, a Venezia, progettarono chiese a pianta centrale. Al primo si deve la chiesa di San Giuseppe (iniziata nel 1607), mentre Santa Maria della Salute di Longhena (iniziata nel 1631) è notevole per le ricche decorazioni e il superbo ingresso che si affaccia sul Canal Grande. Particolarmente spettacolare è l'opera di Guarino Guarini a Torino: la sua Cappella della Santa Sindone (1667-1694, parzialmente danneggiata da un incendio nel 1997) si distingue per l'ardita e intricata geometria delle forme.
Barocco fiammingo
Il barocco fiammingo è dominato dalla brillante personalità di Pieter Paul Rubens. Lo stile pittorico degli anni giovanili si formò sull'esempio di Caravaggio, Carracci e Michelangelo. Lo stile maturo dell'artista, caratterizzato dalla grande ricchezza cromatica, dalle composizioni dinamiche e dalle voluttuose figure femminili, segnò l'apogeo della pittura barocca del Nord, di cui il celebre ciclo di 21 tele della Vita di Maria de' Medici (1621-1625, Louvre, Parigi) può essere considerato il compendio. Fra gli allievi di Rubens, quello di maggior talento fu Antonie van Dyck, autorevole pittore di corte e dell'aristocrazia, fra le cui opere si annovera il Ritratto di Carlo I in abito da caccia (1635 ca., museo del Louvre, Parigi). Jacob Jordaens e Adriaen Brouwer sono particolarmente noti per le realistiche scene di vita campestre, soggetto trattato anche da altri artisti fiamminghi quali David Teniers e l'olandese Adriaen van Ostade.
Gli scultori del barocco fiammingo traevano spesso ispirazione dall'arte italiana: così fu per lo stile di Artus Quellinus, il quale risente comunque della lezione di Rubens, mentre François Duquesnoy collaborò addirittura con Bernini a Roma. Il gusto italiano è altresì visibile nell'architettura fiamminga di cui un esempio è l'ex chiesa gesuita di San Carlo Borromeo (1615-1621, ora museo) ad Anversa.
Basilica di San Pietro, Roma Basilica vaticana, centro della cristianità, eretta a Roma sulla riva destra del Tevere; fa parte dello stato della Città del Vaticano. Tra le chiese cristiane, è la più grande per dimensioni e tra le più splendide per realizzazione architettonica.
Su un vasto sepolcreto pagano sorse dapprima la basilica di Costantino, che la tradizione, non senza fondamento, vuole edificata sulla sepoltura dell'apostolo Pietro. Terminata sotto l'imperatore Costante, la basilica originaria venne arricchita e abbellita nei due secoli successivi; sotto papa Damaso venne aggiunto il battistero. Intorno erano edifici minori e il mausoleo imperiale di Valentiniano II. Per tutto il Medioevo l'edificio sacro venne abbellito con mosaici e cicli pittorici in parte conservati, e venne ampliato soprattutto sotto Eugenio III e Niccolò III
Al termine della cattività avignonese Niccolò V (1447-1455) concepì l'idea di una prestigiosa sede papale, affidandone il progetto a Leon Battista Alberti, che propose, tra i molti interventi volti a edificare un unico grande complesso, la demolizione della vecchia basilica. Il disegno del nuovo edificio si deve a Bernardo Rossellino, che ampliò abside e transetto: di questi interventi, che la morte del pontefice interruppe, resta oggi in particolare la Cappella Niccolina, affrescata dal Beato Angelico
Invece di demolire, i papi successivi arricchirono: sotto Pio II si diede inizio alla Loggia della Benedizione, terminata sotto Alessandro VI. Fu Giulio II che chiese a Bramante il progetto per una nuova San Pietro, la cui prima pietra fu posta nel 1506. Il progetto bramantesco concepì un edificio a cupola centrale e a croce greca, secondo i moduli architettonici del tempo, ma già alla morte del grande architetto, nel 1514, Raffaello vi apportò modifiche, proponendo un impianto a croce latina.
Nella realizzazione della nuova basilica intervennero poi Antonio da Sangallo il Giovane e Michelangelo Buonarroti, che propose un nuovo progetto, anch'esso a pianta centrale, anch'esso interrotto dalla morte dell'artista, nel 1564, quando già tuttavia s'era edificato il transetto della cupola. Nel mezzo secolo di lavori, l'antico edificio sacro era aperto al culto e consentiva comunque lo svolgersi delle cerimonie religiose. Nei primi anni del XVII secolo la fabbrica di San Pietro, affidata al Vignola prima, a Pirro Ligorio poi, e infine a Giacomo Della Porta e Domenico Fontana (che realizzarono nel 1588-89 la cupola progettata da Michelangelo), subì un mutamento fondamentale: si abbandonò l'idea di un edificio a pianta centrale riprendendo la classica pianta basilicale con l'aggiunta di una navata realizzata da Carlo Maderno, cui si deve anche la facciata della chiesa.
Sotto il pontificato di Alessandro VII (1656-1667) Gian Lorenzo Bernini compose il geniale, grande abbraccio della piazza ellittica con il colonnato a portico che ha al centro l'obelisco eretto per volere di Sisto V nel 1586. Ed è sempre al Bernini che si devono il baldacchino a colonne tortili dell'altare maggiore e la scala regia, che dalla porta bronzea sale ai Palazzi Vaticani. Fra le opere d'arte che la basilica contiene, vi sono capolavori come la Pietà di Michelangelo, la cattedra di Pietro, i monumenti funebri dei papi Innocenzo III Urbano VIII e Clemente XIII, rispettivamente di Antonio Pollaiolo, di Bernini e di Antonio Canova
Manierismo Tendenza stilistica nell'arte, sviluppatasi tra il primo e l'ultimo decennio del XVI secolo, principalmente tra Roma, Mantova e Firenze, e rapidamente diffusasi in Italia e in Europa. Il Manierismo si distacca dall'equilibrio caratteristico dell'arte rinascimentale prediligendo piuttosto la complessità, la drammaticità, il movimento. È infatti caratterizzato da forme e figure allungate o modellate in modo fortemente plastico, assottigliate o ritorte; dall'amore per il bizzarro e l'inusuale, per le pose stravaganti; dalla predilezione per gli aspetti drammatici e inquietanti, talvolta a scapito di una resa realistica dello spazio; dalla preferenza per colori strani, a volte stridenti.
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