Palma nana L'unica palma che cresce
spontanea in Italia (e, a parte la poco conosciuta palma di Creta, anche in
Europa) è la palma nana. Giunse nel nostro paese circa 60 milioni di anni fa,
insieme a decine di altre specie di palme. Il grande raffreddamento del clima dell'ultimo milione di anni, con le grandi glaciazioni, ne provocò poi
l'estinzione. La palma nana però sopravvisse sulle più calde coste del
Nordafrica, e i suoi semi furono probabilmente riportati sulle nostre coste
dagli uccelli migratori.Oggi la palma nana vive su quasi tutte le coste del
Mediterraneo occidentale. In Italia si è stabilita lungo il litorale tirrenico,
dalla Liguria alla Sicilia, e in Sardegna. Un tempo doveva essere molto più
comune, come si deduce da alcuni passi di Cicerone e Virgilio sulla Sicilia,
oltre che di diversi viaggiatori del Settecento e dell'Ottocento. Vittima, come
buona parte della vegetazione mediterranea originaria, del fuoco, del pascolo e
dell'agricoltura, è divenuta purtroppo molto rara. La si può ancora trovare
sulla falesie e i dirupi aridi, oltre che del Circeo, dell'Uccellina, della
Maremma toscana, dell'Argentario, del Cilento dell'isola di Palmarola (che a
questa pianta deve probabilmente il suo nome), di Capo Passero e della Sardegna
occidentale. La palma nana si chiama così perché allo stato spontaneo cresce in
densi cespugli che non superano i due-tre metri di altezza. Se coltivata invece
può assumere un portamento eretto e raggiungere i sette-otto metri di altezza.
Per questo motivo, e per essere di facile coltivazione, è molto utilizzata come
pianta ornamentale nei giardini. E' anche longeva: una palma nana conservata
nell'Orto botanico di Padova è stata impiantata nel 1585, più di 400 anni fa.
Viene ancora chiamata 'Palma di Goethe' perché il grande poeta
tedesco si fermò ad ammirarla durante il suo famoso viaggio in Italia.