Istrice L'istrice, che molti
chiamano anche porcospino, non è in realtà un animale italiano. E' venuto nel
nostro paese dall'Africa settentrionale e occidentale, portato dai Romani che
ne avevano apprezzato le carni gustose, solo 2000 anni fa. Ma ci si è trovato benissimo, al punto che oggi è molto comune in tutte
le regioni ricche di boschi a clima mediterraneo, fino ai 1000 metri di
altitudine. Vederlo, però, non è facile, perché è attivo solo di notte e
trascorre le sue giornate in profonde tane sotterranee, in piccoli gruppi.
Secondo Roditore europeo per dimensioni, dopo il castoro, l'istrice è ben
conosciuto per i lunghi aculei dai caratteristici anelli bianchi e neri, grazie
ai quali si difende dai predatori. Si tratta di peli trasformati, concentrati
per lo più al centro del dorso, di lunghezza variabile tra i 12 e i 40
centimetri. Quando incappa in un predatore, l'istrice cerca di intimidirlo
gonfiando la criniera e gli aculei, volgendogli le spalle. Durante questa
operazione alcuni aculei possono staccarsi, o addirittura essere scagliati a
breve distanza in conseguenza delle intense contrazioni muscolari. Gli aculei,
pur non essendo velenosi, possono procurare ferite serie. L'istrice è un
animale vegetariano, che si nutre di radici, tuberi, frutta e corteccia
d'albero. D'inverno non cade in letargo, ma si limita ad assopirsi leggermente.
I piccoli nascono in primavera, e i loro aculei, morbidi alla nascita, si
induriscono nei primi giorni di vita.