LOBACEVSKIJ
E BOLYAI: una rivelazione inaccettabile
Degli altri due uomini cui spetta l'onore
di aver creato una geometria non euclidea, il primo fu il geniale Nikolaj Lobacevskij. Nato nel
1793 da una povera famiglia russa, studiò all'Università di Kazan e all'età di
ventitre anni vi ottenne una cattedra. Anche Lobacevskij fu attratto dal
problema dell'assioma delle parallele. Egli dichiarò di essere stato colpito
dal fatto che duemila anni di sforzi dei massimi matematici non erano riusciti
a produrre un assioma migliore. Così, come Saccheri e Gauss, costruì una nuova
geometria sulla base di un postulato delle parallele che contraddiceva quello
euclideo,ma i teoremi quasi incredibili cui giunse non lo scoraggiarono. Un
ragionamento logico la aveva condotto ad essi e un ragionamento logico era una
guida ineccepibile. Così anche Lobacevskij affermò la conclusione radicale ma
inevitabile: ci sono geometrie diverse da quella di Euclide e altrettanto
valide. L'uomo che condivide con Lobacevskij l'onore della scoperta e il
coraggio di aver pubblicato la sua opera sulla geometria non euclidea è l'ungherese
Janos Bolyai.
L'interesse relativo al postulato delle
parallele gli fu trasmesso dal padre Farkas, anch'egli matematico, che aveva
speso invano molti anni a lavorare su di esso.Così nel 1825, all'età di
ventitre anni,il giovane Bolyai vide improvvisamente la luce, dichiarando l'esistenza
di postulati contraddicenti quelli euclidei, i quali possono servire nondimeno
di base per nuove geometrie. Janos procedette a costruirne una. Sollecitato dal
padre, pubblicò la sua opera nel 1833 sotto forma di appendice al testo del
padre. Tuttavia, gli scienziati ed i filosofi dell'epoca salutarono non positivamente
la completa confutazione della filosofia dominante del tempo: le opere di
Lobacevskij e di Bolyai furono ignorate completamente. Inoltre neI 1847
Lobacevskij fu congedato dall'Università, nonostante i suoi brillanti
contributi e una devozione disinteressata al suo lavoro. Se Bolyai fosse stato
un professore, e non un ufficiale dell'esercito austriaco, avrebbe potuto
subire la stessa sorte.