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Appunti scientifiche |
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Leggi anche appunti:Le tre risposte filosofiche alla crisi dei fondamenti: logicismo, intuizionismo e formalismoLe tre risposte filosofiche alla crisi dei fondamenti: logicismo, intuizionismo Dante e la matematicaDANTE E LA MATEMATICA Dopo gli anni '90 del XIII secolo, Dante si dedica Lo studio di funzioniLO STUDIO DI FUNZIONI FUNZIONE : Una relazione fra due insiemi A |
Formule matematica
Geometria Analitica
La retta:
equazione cartesiana in forma
implicita:
» coeffciente angolare:
» termine noto:
Condizione di
parallelismo tra le due rette e
:
Condizione di
perpendicolarità tra le due rette e
:
equazione cartesiana in forma esplicita:
coefficiente angolare:
termine noto o intercetta:
equazione della retta passante per
due punti ,
:
equazione della retta passante per un
punto :
(fascio
di rette proprio)
condizione di parallelismo tra le due rette , :
condizione di perpendicolarità tra le
due rette ,
:
o
anche
angolo tra due rette ,
:
La circonferenza:
Definizione: la circonferenza è il luogo geometrico dei punti del piano equidistante da un punto fisso, detto centro.
equazione cartesiana:
» centro:
» raggio:
» condizione di realtà:
» equazione cartesiana:
coefficiente angolare della retta tangente in un suo punto di ascissa :
Trigonometria:
» Risoluzione dei triangoli rettangoli. |
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1° Teorema. ,
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2° Teorema. ,
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» Area di un triangolo qualsiasi. |
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L'area di un triangolo qualsiasi è uguale al semiprodotto delle misure di due suoi lati per il seno dell'angolo fra essi compreso.
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» Risoluzione dei triangoli qualsiasi. |
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Teorema dei seni (o di Eulero) In un triangolo qualunque è costante il rapporto tra la misura di un lato e il seno dell'angolo opposto:
Nota. La costante
è la misura del diametro della circonferenza circoscritta. |
Teorema del coseno (o di Carnot) In un triangolo qualsiasi il quadrato di un lato è uguale alla somma dei quadrati degli altri due diminuita del doppio prodotto di questi due lati per il coseno dell'angolo fra essi compreso:
Nota. Il teorema di Carnot generalizza il Teorema di Pitagora, a cui si riduce se si considera un triangolo rettangolo. |
Teorema delle proiezioni In un triangolo qualunque, la misura di un lato è uguale alla somma dei prodotti delle misure di ciascuno degli altri due per il coseno degli angoli che essi formano con il primo:
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IN PRATICA Per risolvere un triangolo qualsiasi devono essere noti tre elementi di cui almeno un lato. Dunque si possono presentare quattro casi: 1) due angoli e un lato
(il problema presenta una sola soluzione) |
» Proprietà ,
,
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» Calcolo dell'area
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» Lunghezza delle mediane , , |
» Teorema della mediana
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» Bisettrici ,
,
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» Teorema della bisettrice dell'angolo interno
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Teorema della bisettrice dell'angolo esterno: (se i segmenti esistono) |
Raggio della circonferenza circoscritta: , |
Raggio della circonferenza inscritta: ,
,
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Raggio delle circonferenze exinscritte: , , , , |
Altezze: , |
Teorema dei seni (o di Eulero) In un triangolo è costante
il rapporto tra la misura di un lato e il seno dell'angolo opposto: |
Teorema della corda In un triangolo il rapporto tra la
misura di un lato e il seno dell'angolo opposto è uguale al diametro della
circonferenza circoscritta: |
Teorema delle proiezioni: In un triangolo qualunque, la misura di un lato è uguale alla somma dei prodotti delle misure di ciascuno degli altri due per il coseno degli angoli che essi formano con il primo. , , |
Teorema del coseno (o di Carnot) In un triangolo il quadrato di un lato è uguale alla somma dei quadrati degli altri due diminuita del prodotto di questi due lati per il coseno dell'angolo fra essi compreso: , , . |
» Formule di Briggs: ,
,
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Teorema delle tangenti (o di Nepero) In un triangolo qualsiasi la somma di due lati sta alla loro differenza come la tangente della semisomma degli angoli opposti ai suddetti lati sta alla tangente della loro semidifferenza:
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Area del cerchio: Lunghezza dell'arco: Area del settore circolare: Area del semicerchio: Area del quadrante: Area della corona circolare: Area del segmento circolare: si trova come differenza fra l'area di un settore e l'area di un triangolo. |
LEGENDA Raggio = r
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Teorema della corda:
dove α è uno qualsiasi degli angoli alla circonferenza inscritti nell'arco maggiore AB . |
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Teorema delle corde: , ossia
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Teorema delle secanti: , ossia
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Calcolo Vettoriale.
Nozione di vettore Il concetto di vettore trova la sua origine nell'ambito della Fisica in quanto in essa la descrizione basata solo su grandezze elementari quali per esempio il tempo, la massa, la temperatura, il volume, si dimostra ben presto inadeguata alla rappresentazione degli oggetti e delle loro relazioni. Le grandezze fisiche si distinguono essenzialmente in due grandi classi. Quelle che risultano completamente definite quando se ne conosce la sola misura rientrano nella categoria delle grandezze scalari le altre richiedono di norma un maggior contenuto informativo e vengono rappresentate dalle grandezze vettoriali. Nella prima categoria rientrano grandezze come la lunghezza, l'area, il volume, il tempo, la temperatura, la pressione, il calore specifico, l'energia , e per queste è sufficiente fornire la loro grandezza relativamente ad una opportuna unità di misura: esempi tipici delle grandezze vettoriali sono invece lo spostamento, la velocità, l'accelerazione, la forza, l'impulso, . |
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Segmenti orientati e vettori. Scelta un'unità di misura, ad ogni segmento si può associare un numero reale non negativo AB. Sia AB la misura della lunghezza del segmento . Definiamo un segmento orientato come quel segmento di estremi A e B nel quale si sia assegnato un ordine e quindi si possa distinguere un punto iniziale ed uno finale. A tal fine si sceglie il simbolo convenendo di considerare A come il punto iniziale e B come quello finale. Graficamente ciò si esprime tramite una freccia che parte da A e giunge in B. Il simbolo individua
il segmento orientato di verso opposto ad e
si pone .
Nota che la misura della lunghezza di entrambi è ancora la medesima, AB
= BA, e risulta un numero positivo se ,
mentre è nulla se .
In tal caso il segmento orientato è
detto il segmento orientato nullo. |
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Definizioni. Un vettore nel piano (o nello spazio) è un ente geometrico caratterizzato da una direzione, un verso e un'intensità (modulo). Per denotare un vettore utilizziamo
il simbolo ,
mentre usiamo la notazione per
individuare i segmenti orientati rappresentativi del vettore. Per esempio, se
due vettori e
possiedono
la medesima direzione, verso e lunghezza allora sono rappresentativi dello
stesso vettore, e si può scrivere . Due vettori si dicono: equipollenti quando hanno la stessa direzione,
lo stesso verso e uguale modulo; I punti A e B si chiamano rispettivamente origine ed estremo del vettore. Se il punto A è fisso il vettore si dice applicato in A, se invece A è un qualunque punto della retta r, sostegno di , il vettore si dice applicato ad r. Se non è applicato si dice libero. |
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Dati due vettori e possiamo definire delle operazioni tra essi in modo da associare a ciascuna coppia un altro vettore. |
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Somma e differenza di vettori Regola del triangolo. Il vettore somma (o vettore risultante) di due vettori e si determina graficamente applicando nell'estremo di , mediante una traslazione, il vettore . Il vettore che unisce l'origine di con l'estremo di fornisce la somma . Regola del parallelogramma. Un altro metodo consiste nella regola del parallelogramma: il vettore risultante è rappresentato dalla diagonale del parallelogramma costruito per mezzo dei segmenti orientati rappresentativi dei due vettori e disposti in modo da avere l'origine in comune. Regola del poligono. Nel caso in cui i vettori siano numerosi si può utilizzare la regola del poligono (metodo punta e coda). Consiste nel traslare i diversi vettori in modo che l'origine di ognuno coincida con l'estremo del precedente. Il vettore risultante si ottiene quindi unendo l'origine del primo con l'estremo dell'ultimo. Proprietà:
Per determinare il vettore differenza basta sommare ad l'opposto di : . Osserviamo che per la differenza di vettori non vale la proprietà commutativa, infatti: . Utilizzando la regola del parallelogramma si può notare che la lunghezza della diagonale uscente dall'origine comune esprime la lunghezza di mentre la lunghezza dell'altra diagonale è pari alla lunghezza del vettore . |
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Moltiplicazione di un vettore per uno scalare Dato uno scalare a (numero reale) e un vettore è possibile definire una nuova operazione tale da associare a questi due un altro vettore. Se moltiplichiamo un numero reale per un vettore otteniamo un vettore che ha come modulo il prodotto , per direzione la stessa direzione di e come verso lo stesso di se , opposto a quello di se . Es. |
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Scomposizione di un vettore lungo due direzioni assegnate. Questo è il procedimento per cui
dato un vettore e
due rette r e s tra loro non parallele, è possibile trovare due
vettori disposti lungo r e s in modo che la loro somma sia . In accordo alla regola del parallelogramma per la somma di vettori, possiamo dunque scrivere che e concludere che i vettori e sono i vettori componenti di secondo le due rette assegnate r e s . |
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Componenti cartesiane di un vettore. Sappiamo che un sistema cartesiano ortogonale isometrico si ritiene assegnato quando, definiti due assi ortogonali, su questi si stabiliscono un'origine, un verso positivo e una unità di misura. In alternativa possiamo scegliere due versori ortogonali e : questi determinano due direzioni ortogonali, un verso positivo, e inoltre il segmento unitario rappresenta l'unità di misura. La coppia di versori costituisce una base per il riferimento cartesiano. Possiamo pertanto esprimere un qualsiasi vettore del piano nei termini delle sue componenti, ovvero come , e identificare la coppia di numeri come le componenti cartesiane di e i vettori e come i vettori componenti cartesiani di . Applicando il teorema di Pitagora al triangolo rettangolo OAC si può ricavare il modulo del vettore : . Se in un riferimento cartesiano i punti origine ed estremi di un vettore sono dati attraverso le loro coordinate cartesiane, e , le componenti del vettore nella base si ottengono dalla differenza delle corrispondenti coordinate dell'estremo B con quelle del punto iniziale A, ossia . Il modulo di si ottiene applicando il Teorema di Pitagora: . |
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Prodotto scalare di due vettori. Il prodotto scalare (o interno) di due vettori e , indicato con , è il prodotto dei moduli dei due vettori moltiplicato per il coseno dell'angolo da essi formato: . Osservazione: il prodotto scalare di due vettori è un numero. Geometricamente il prodotto scalare di due vettori è il prodotto del modulo del primo moltiplicato per il modulo della proiezione del secondo sul primo. Se i due vettori del piano sono
assegnati attraverso le loro componenti cartesiane, Osservazione: da questa definizione si deduce che il prodotto scalare di due vettori non nulli è nullo se e solo se i due vettori sono tra loro perpendicolari: . |
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Prodotto vettoriale di due vettori. Si definisce prodotto vettoriale (o esterno) di due vettori e , non nulli né paralleli, indicato con , il vettore che ha per direzione la perpendicolare al piano individuato da e , per modulo il prodotto dei moduli dei due vettori moltiplicato per il seno dell'angolo da essi formato e verso definito dalla regola del cavatappi: . Osservazioni: Area del parallelogramma ABCD = |
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Prodotto misto di tre vettori. Si definisce prodotto misto
di tre vettori ,
e
lo
scalare .
Proprietà: Area del parallelepipedo = ; il prodotto misto di tre vettori misura algebricamente il volume del parallelepipedo costruito sui tre vettori; Area del tetraedro = |
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Doppio prodotto vettoriale. Viene definito doppio prodotto vettoriale il vettore . Le parentesi sono indispensabili perché il doppio prodotto vettoriale non gode della proprietà associativa per cui: . |
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