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Appunti scientifiche |
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Cos'è e di che cosa si occupa
Nella notte dell'8 novembre 1895 Wilhelm Conrad Röentgen Professore di Fisica Sperimentale all'Università di Würzburg in Baviera scopri dei "raggi" di origine sconosciuta che per tale ragione chiamo X (la lettera X e utilizzata per indicare le grandezze incognite in fisica).
L'attraversamento dei tessuti da parte di queste radiazioni permette di impressionare speciali pellicole in grado di rendere una volta sviluppate e fissate il "plastico" del corpo attraversato. La prima radiografia che è apparsa al mondo scientifico è stata quella della mana della Sig.ra Röentgen.
La pellicola radiografica rappresenta di fatto una mappa delle densità attraversate dal fascio di radiazioni ed è per questo motivo che le ossa appaiono chiare in quanto assorbono quasi tutte le radiazioni mentre il polmone appare scuro perche la maggior parte delle radiazioni raggiungono la pellicola impressionandola.
Così nasce
La dose efficace
La dose efficace è utilizzata per stimare il rischio complessivo di effetti stocastici (tumori, leucemie, effetti ereditari); si misura in Sievert (Sv), e tiene conto del fatto che gli organi e i tessuti hanno diversa radiosensibilità e quindi diversa probabilità di sviluppare neoplasie.
Mediante la dose efficace si possono confrontare i rischi derivanti da indagini diverse ed anche da esposizioni non mediche come quelle lavorative e ambientali.
Procedura Rx |
Dose efficace (mSv) |
N. equivalente di radiografie toraciche |
Torace |
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Cranio |
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Colonna Dorsale |
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Colonna Lombare |
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Anca |
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Bacino |
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Addome |
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Esofago baritato |
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Urografia |
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Prime vie digestive |
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Clisma opaco |
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Per valutare l'impatto degli esami radiologici sul rischio di tumore nell'arco della vita è interessante mettere a confronto l'esposizione a diversi tipi di esame con l'esposizione equivalente alla radiazione di fonda naturale in termini di rischio tumorale.
Indagine |
Rischio aggiuntivo di tumore durante la vita per singolo esame |
Periodo di esposizione alle radiazioni naturali che comporta un rischio di pari entità |
Torace |
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3 giorni |
Cranio |
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11 giorni |
Anca |
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7 settimane |
Addome |
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4 mesi |
Colonna Lombare |
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7 mesi |
TC cranio |
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1 anno |
TC torace |
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3,6 anni |
TC addome/pelvi |
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4,5 anni |
Il rischio di tumori radio indotti deve essere messo a confronto con la probabilità di ammalarsi di tumori nell'arco della vita per ragioni generali.
In Italia l'incidenza annuale di tumori per cause generali e più di 4 casi ogni 1000 abitanti. Nel complesso la probabilità di ammalarsi di tumore nell'arco di vita e di circa 25-30%.
Tutti questi dati indicano comunque che all'esposizione alle radiazioni per uso medico e imputabile una percentuale di casi di tumori variabile dall'1 al 3 % di tutti quelli registrati nei paesi industrializzati. Dato questo che probabilmente è calcolato per difetto perché basato sui dati di esposizione degli anni novanta, sei volte inferiori a quelli odierni.
Nonostante quindi che il sottoporsi a esami radiologici comporti un rischio accertato di incorrere in tumori, ogni anno in Italia vengono eseguite più di 50 milioni di prestazioni radiologiche, cioè quasi una per ogni abitante.
Così anche negli Stati Uniti nel 2006 sono state eseguite 62 milioni di TAC di cui 2,7 milioni su bambini, un terzo dei quali non giustificate da necessità cliniche.
La crescita esponenziale delle richieste e del numero di esami sta creando problemi di:
disponibilità di risorse
liste di attesa
aumento di spesa sanitaria non controllabile
ma soprattutto
aumento delle esposizioni alle radiazioni per cause mediche che stanno superando complessivamente per la popolazione le cause di esposizione naturale
aumento conseguente dei rischi di effetti dannosi da radiazioni;
si sta assistendo quindi ha un forte abuso di queste immagini che in molti casi risultano inutili e quindi evitabili.
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