La luce nella
moderna teoria della radiazione elettromagnetica
La fisica
quantistica
Secondo la
moderna concezione, la luce è costituita dall'insieme delle onde
elettromagnetiche di frequenza tale da essere percepite dall'occhio umano: ma al
di fuori dell'intervallo delle radiazioni visibili in senso stretto (con
lunghezza d'onda compresa tra 7.600 · 10-8 e 3.800 · 10-8
cm dal rosso al violetto) vi sono ancora radiazioni dello stesso tipo quali
l'infrarosso, le microonde e le onde hertziane da una parte e l'ultravioletto,
i raggi X e i raggi y dall'altra. Per tutte le radiazioni, il fenomeno
dell'emissione è dovuto a una transizione della sorgente da uno stato con una
certa energia a un altro con energia inferiore: in particolare, se un atomo in
una condizione fisica cui è associata l'energia E1 passa a un'altra
cui compete l'energia E2 (minore di E1), viene emessa una
radiazione di frequenza v, tale che sia E1 E2= h ; possiamo anche dire che è emesso un
fotone di energia hv e che si propaga quindi un'onda di
frequenza v. Se n atomi della sorgente
compiono la transizione, vi saranno n fotoni
emessi e quindi sarà E = nhv l'energia
totale irraggiata: essa è cioè multipla del quanto fondamentale hv corrispondente a quella certa
frequenza. In modo analogo l'assorbimento della radiazione avviene per transizione
del ricevitore dall'energia E1all'energia E2 = hv E1. Il caso particolare
della luce è quello dei fotoni con frequenza nella regione del visibile; la
natura quantistica del meccanismo di transizione tra stati di diversa energia
permette di spiegare la legge di Kirchhoff che correla gli spettri di
assorbimento e di emissione di una determinata sostanza. Si noti infine che
nella teoria quantistica moderna, che in un certo senso ha riunito in sé
entrambe le tradizionali concezioni, corpuscolare e ondulatoria, il dualismo
onda-corpuscolo è una caratteristica essenziale e generale; a ogni particella
di impulso p è dunque associata
un'onda di lunghezza = h/p, così
come inversamente all'onda elettromagnetica è associato il fotone. Fenomeni
diversi metteranno poi in rilievo soprattutto l'aspetto corpuscolare, o
piuttosto quello ondulatorio: così l'interferenza o la diffrazione richiedono
in modo essenziale l'uso delle proprietà di onda, l'assorbimento o l'emissione
quello delle proprietà corpuscolari dei fotoni.