Gli utilizzi in campo medico terapeutico

Gli utilizzi in campo medico terapeutico

Le principali applicazioni di Radiofrequenze e Microonde in Terapia sono costituite da: Magnetoterapia e Ipertermia.

La magnetoterapia

La MAGNETOTERAPIA è una terapia che utilizza apparecchiature (tipo sole­noide) generanti campi magnetici a bassa intensità e a frequenza variabile al fine di attivare i naturali impulsi elettromagnetici del corpo e favorire la guarigione, ridurre i dolori e prevenire alcune malattie.

	Apparecchiatura per Magnetoterapia profonda

L'applicazione dei campi magnetici provoca nell'organismo effetti biologici diversi: agiscono a livello cellulare ripolarizzando le cellule e riequilibrando la permeabilità della membrana cellulare; migliorano le funzioni della cellu­la in seguito ad un maggior consumo di ossigeno; con una azione antiflogi­stica, antiedemigena e stimolante favoriscono la riparazione tessutale.

I campi magnetici agiscono per effetto di microcorrenti indotte (azione elettro-magnetica) e/o per azione magnetica diretta (azione magneto-mec­canica ):

- azione elettro-magnetica: le microcorrenti indotte provocano scambi ioni­ci a livello delle membrane tra l'ambiente interno (intra) ed esterno (extra) cellulare, aumentando l'utilizzo di ossigeno e ripristinando il potenziale di membrana.

- azione magnetico-meccanica: attraverso l'azione di polarizzazione e mi­grazione degli elementi cellulari e subcellulari mobili viene influenzata l'attività enzimatica e dei citocromi, la diffusione attraverso le membrane biologiche, la velocità di spostamento dei liquidi biologici nei vasi e negli spazi intercellulari.

Ipertermia

L'ipertermia trova molte applicazioni differenti nei diversi campi della medicina: in oncologia, in fisioterapia, in dermatologia estetica. A titolo di esempio viene spiegato il funzionamento dell'ipertermia tramite microonde, sapendo però che esistono varie tipologie diverse oltre ad essa:

le microonde essendo costituite da campi elettrici e magnetici variabili ad alta frequenza, quando attraversano un materiale producono solo delle oscillazioni di ampiezza molto piccola degli ioni, il cui moto causa, per attrito, il riscaldamento del materiale. Questo effetto termico è chiamato diatermia e viene utilizzato nei casi in cui sia utile produrre il riscaldamento in regioni limitate del corpo umano. Poiché queste radiazioni penetrano abbastanza profondamente nel corpo umano, si riesce a ottenere il riscaldamento di zone profonde senza che l'epidermide raggiunga temperature troppo elevate.

Ipertermia in oncologia

In oncologia, il termine ipertermia si riferisce al trattamento di neoplasie mediante il loro riscaldamento in un ambito da 41 e 45 °C con il calo­re somministrato con diverse modalità (per es. radiofrequenze, microonde, perfusione in circolazione extracorporea).

L'ipertermia è di per sé citotossica. Le curve di sopravvivenza delle popo­lazioni cellulare sottoposte a trattamento ipertermico sono simili a quelle ottenibili con la radioterapia.

Numerosi studi hanno dimostrato che l'esposizione alle elevate temperature (da 41 a 45 °C) è in grado di determinare la morte delle cellule tumorali in maniera temperatura-dipendente. Vi è un arresto lineare della crescita all'inizio dell'esposizione al calore (indicativo di un effetto sub-letale e reversibile), seguito da una fase espo­nenziale di morte cellulare.

Ipertermia e Radioterapia

L'ipertermia è più efficace se associata alla radioterapia (per approfondire vedi cap.3: "La radioterapia"). In quanto, mentre la radioterapia ha nel DNA il bersaglio fon­damentale, l'ipertermia vede oltre al DNA anche le membrane cellulari e il metabolismo come bersaglio preferenziale.

La radioterapia poi è meno efficace nella fase cellu­lare di sintesi del DNA ed e più efficace nella fase della mitosi (divisione cellulare) e nella fase precedente la mitosi.

L'ipertermia è invece efficace nelle fasi di sintesi del DNA, partico­larmente radioresistente. Inoltre l'ipertermia inibisce la riparazione dei danni "ri­parabili" indotti nel DNA dalle radiazioni ionizzanti ed è quindi un ottimo radiosensibilizzante.

La Radioterapia è più efficace nelle aree tumorali ben ossigenate. L'ipertermia e più efficace nelle aree ipoossigenate. In altre parole la combinazione simultanea o a breve distanza di tempo delle due modalità terapeutiche permette di raggiungere il risultato ottenibile con dosi più alte di radiazioni senza implicarne una maggiore tossicità.

Il vantaggio raggiunto viene definito TER (Thermal Enhancement Ratio) ed e il rapporto tra le risposte complete ottenute dopo radioterapia combinata a ipertermia (maggiori) e quelle ottenute dopo sola radioterapia (general­mente minori). Tale rapporto può arrivare in clinica sino a 1,5 rendendo l'ipertermia il più potente radiosensibilizzante.

Ipertermia e chemioterapia

Studi sperimentali hanno dimostrato che l'ipertermia e in grado di aumentare l'attività antitumorale di numerosi farmaci.

Questo aumento è valutato come rapporto tra l'ef­fetto citotossico di un determinato farmaco a livelli ipertermici di temperatura e l'effetto a temperatura normale.

I migliori effetti di chemosensibilizzazione termica per la maggior parte dei farmaci antitumorali si ot­tengono quando il calore e il farmaco vengono som­ministrati simultaneamente o con un breve interval­lo intercorrente, pur con alcune eccezioni.

E state osservato che l'ipertermia moderata  (<42 °C) e in grado di aumentare il flusso sanguigno tumora­le, per cui attraverso tale meccanismo si potrebbe contribuire ad incrementare il trasferimento dei farmaci al tessuto tumorale e quindi a migliorarne l'effetto terapeutico.

Ipertermia e fisioterapia

In medicina fisica e riabilitazione l'ipertermia rappresenta il meccanismo principe per la stimolazione dei processi riparatori dei tessuti tendinei e muscolari. L'ipertermia, infatti, attiva specifici dispositivi di difesa che inducono un incremento dell'apporto ematico locale dovuto sia all'aumento della portata del cuore che del diametro dei vasi sanguinei esposti al trattamento. Tale trattamento è indicato nelle lesioni muscolari, nelle tendiniti, tenosinoviti, artrosi, borsiti, e in tutte le complicanze muscolare e osteo-cartilaginee che traggono beneficio da un aumento del flusso del ematico locale.

Ipertermia in dermatologia estetica

Un applicazione relativamente recente nella Dermatologia estetica è il trattamento non invasivo tramite radiofrequenze della cute. Si può utilizzare un apparecchiatura, unitamente al raffreddamento cutaneo, che riscalda il derma fino alla fascia muscolare. Il trattamento induce una certa denaturazione del collagene con relativo compattamento. Allo stesso tempo viene indotto dal riscaldamento nei fibroblasti uno stimolo alla deposizione di nuovo collagene fisiologico. L'insieme di queste modifiche ha un impatto positivo graduale sull'aspetto estetico che prende il nome di ringiovanimento cutaneo. Il vantaggio è la non invasività rispetto alla tecnica con il laser.