Giuseppe Mercalli
Ottant'anni
fa, cioè nel 1914, moriva a Napoli il sacerdote, vulcanologo e studioso dei
terremoti Giuseppe Mercalli, che ha legato il suo nome alla famosa «scala
sismica» ancora oggi usata, accanto alla più recente Scala Richter. Aveva 64
anni (era nato a Milano nel 1850) e la sua morte fu causata da un incendio che
devastò il suo appartamento durante la notte. Mercalli fu allievo dell'abate
Antonio Stoppani, notissimo autore de «Il bel paese», e fu probabilmente quel
geniale sacerdote a trasmettergli la passione per le scienze. Dopo aver
conseguito la laurea in scienze naturali, infatti, Mercalli si dedicò
interamente alla geologia e in particolare allo studio dei terremoti. In
particolare, fu in cattedra presso le Università di Catania e di Napoli, e dal
1911 divenne direttore dell'Osservatorio astronomico napoletano. La «scala
Mercalli» non fu una sua invenzione, ma una riebolazione di altre scale
precedentemente in uso che propose nel 1902. Originariamente la «Scala
Mercalli» comprendeva dieci gradi, dalla «scossa strumentale» (1 grado) fino
alla «scossa disastrosissima» (10 grado). Dopo il terremoto di Messina del
1908, Mercalli aggiunse alla sua scala la «scossa catastrofica» (11 grado).
Ovviamente una scala di questo genere, basata empiricamente sugli effetti dei
sismi, deve essere continuamente aggiornata soprattutto tenendo conto
dell'evoluzione delle tecniche di costruzione. Oggi questa scala, nota come
«scala Mercalli- Cancani- Sieberg», è suddivisa in 12 gradi, l'ultimo dei quali
corrisponde alla «scossa ultracatastrofica» . Mercalli, su proposta del suo
maestro Stoppani, ha scritto il terzo volume dell'opera «Geologia d'Italia»
(edito da Vallardi), considerato «la prima sintesi scientifica dei fenomeni
endogeni del nostro paese». Nella redazione di questo volume, che ha come
titolo «Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia», Mercalli ebbe come prezioso
collaboratore Achille Ratti, un giovane sacerdote che più avanti negli anni,
nel 1922, sarebbe stato eletto pontefice. Achille Ratti (Papa Pio XI) ancora
oggi è ricordato come esperto alpinista e appassionato di scienza. Ma non tutti
sanno che il futuro pontefice scrisse per Mercalli il XII capitolo della sua
opera, «I terremoti storici italiani», un prezioso catalogo che descrive più di
mille sismi avvenuti fra il 1450 avanti Cristo e il 1881. Franco Gabici
Direttore del Planetario di Ravenna