FLUSSO DI ENERGIA
La prima legge
- La
termodinamica è la scienza che studia le trasformazioni dell'energia.
- La
prima legge afferma che l'energia può essere trasformata da una forma
all'altra, ma non può essere né creata né distrutta.
- In definitiva l'energia dei
prodotti della reazione + l'energia liberata dall'ambiente è
= all'energia iniziale
dei reagenti. L'energia totale di ogni sistema, più quella dell'ambiente
circostante, rimane quindi sempre costante.
- L'energia può essere accumulata
e poi trasformata in altre forme.
- Quando un organismo ossida i
carboidrati trasforma l'energia accumulata nei legami chimici in altre
forme.
- Una parte dell'energia utilizzata
viene convertita in calore e dissipata come tale.
- Il calore prodotto dai processi
metabolici degli animali è dissipato nell'aria o nell'acqua circostante.
- L'energia potenziale è la
quantità di calore che si libererebbe in seguito a combustione e il
rendimento della conversione di energia potenziale in energia dipende dal
tipo di sistema.
La seconda legge
- L'energia dissipata come calore
non è stata distrutta, è ancora presente ma non è più disponibile.
- La seconda legge afferma che in
tutte le trasformazioni e in tutti gli scambi energetici, se il sistema
non cede o non acquista energia, l'energia potenziale presente alla fine
sarà sempre minore dell'energia potenziale presente all'inizio.
- Il processo che presenta
un'energia potenziale minore di quella iniziale è un processo che
libera energia e viene detto esoergonico. Secondo la seconda legge
solamente le reazioni esoergoniche possono avvenire spontaneamente.
- Il processo in cui l'energia
potenziale, alla fine, è maggiore di quella iniziale è un processo
che richiede energia: esso viene detto endoergonico e perché possa
avvenire, richiede un apporto energetico maggiore della differenza di
energia tra prodotti e reagenti.
- Per determinare se la reazione
sia o no esoergonica usiamo il DH che indica la variazione di calore di
un sistema.
- In genere una reazione
esoergonica è anche esotermica cioè produce calore e ha DH negativo.
- La variazione dell'energia
potenziale è influenzata dall'entropia che fornisce la misura del
disordine o casualità di un sistema.
- La variazione complessiva di
energia è dunque determinata dalla variazione del contenuto termico del
sistema (DH), dalla variazione di entropia(DS). Questa variazione complessiva viene
chiamata variazione di energia libera ed è rappresentata con il
simbolo DG.
- La relazione tra DG, DH e DS è determinata dalla formula
DG = DH
- TDS
T = temperatura assoluta
I sistemi viventi e la seconda legge
- L'Universo è un
sistema chiuso, cioè né la materia né l'energia possono entrare o uscire
dal sistema. La materia e l'energia presenti nell'Universo al momento del
<<big bang>> costituiscono tutta la materia e l'energia che si
potrà mai avere.
- Dopo ogni
trasformazione e ogni scambio d'energia, l'Universo nel suo insieme ha
meno energia potenziale e più entropia di prima => si sta esaurendo.
- Nonostante
l'Universo sia un sistema chiuso, la Terra non lo è: essa riceve dal Sole
un apporto di energia di 13x1023 calorie l'anno. Gli organismi
fotosintetici sono degli specialisti nel catturare l'energia liberata dal
Sole.
- Questi
organismi utilizzano l'energia per organizzare molecole piccole e semplici
(acqua e anidride carbonica) in molecole più grosse e complesse
(zuccheri). In questo processo l'energia luminosa catturata è accumulata
nei legami chimici degli zuccheri e di altre molecole. Le cellule possono
trasformare questa energia accumulata in movimento, elettricità, luce e in
forme più utili di energia chimica.
- Gli organismi
la usano per creare e mantenere la complessa organizzazione delle
strutture e delle attività che costituiscono ciò che noi definiamo vita.
Reazioni di ossido-riduzione
- Gli elettroni possiedono differenti quantità di energia
potenziale, a seconda della loro distanza dal nucleo e a seconda
dell'attrazione del nucleo su di essi.
- Un apporto di energia fa passare un elettrone a un livello di
energia più alto, ma, senza aggiunta di energia, un elettrone rimarrà nel
livello energetico più basso a sua disposizione.
- Le reazioni chimiche sono essenzialmente trasformazioni di
energia, in cui l'energia accumulata nei legami chimici è trasferita ad
altri legami chimici. In tali trasferimenti gli elettroni passano da un
livello di energia a un altro. In molte reazioni gli elettroni passano da
un atomo o da una molecola a un altro atomo o molecola.
- Queste reazioni sono dette di ossido-riduzione.
- La perdita di un elettrone è detta ossidazione e si dice che l'atomo o la molecola che
perde l'elettrone si ossida.La perdita di elettroni è detta
ossidazione è perché l'ossigeno è molto spesso l'accettatore di elettroni.
- La riduzione è l'acquisto di un elettrone.
- Ossidazione e riduzione hanno sempre luogo contemporaneamente
perché un elettrone perduto dall'atomo ossidato è accettato da un altro
atomo.
- Le reazioni redox possono interessare un elettrone da solo:
il sodio perde un
elettrone e si ossida a Na+
il cloro accetta
un elettone e si riduce a Cl-
Spesso l'elettrone viaggia con un
protone, cioè come un atomo di idrogeno. In tali casi l'ossidazione consiste
nella rimozione degli
atomi d'idrogeno e la riduzione nell'accettazione di
questi atomi.
Nell'ossidazione
del glucosio la molecola di glucosio perde atomi di idrogeno e l'ossigeno li
accetta:
C6H12O6 + 6O2 6CO2 + 6H2O + energia
Gli elettroni passano a un livello
di energia più basso e si ha liberazione di energia.
Nel processo di fotosintesi,
invece, atomi di idrogeno sono trasferiti dall'acqua all'anidride carbonica,
riducendo in questo modo l'anidride carbonica per formare il glucosio.
6CO2 + 6H2O + energia C6H12O6 + 6O2
Gli elettroni passano a un livello
di energia più alto ed è necessario un apporto di energia per fare
avvenire la reazione.
Le reazioni che catturano energia
(fotosintesi) e le reazioni che liberano energia (glicolisi e respirazione)
sono reazioni di ossido-riduzione.
Tenendo conto anche dell'aumento
di entropia, pari a 13 kcal/mole, l'ossidazione completa di una mole di
glucosio libera 686 kilocalorie di energia libera. Se questa energia venisse
liberata tutta in una sola volta, gran parte di essa verrebbe dissipata come
calore con la conseguente poca utilità per la cellula e un 'elevata temperatura che porterebbe
conseguenze letali. I sistemi viventi hanno evoluto meccanismi capaci di
regolare le reazioni chimiche in modo che l'energia sia accumulata in legami
chimici particolari e liberata da essi in piccole quantità secondo le esigenze
della cellula.
Metabolismo
In ogni sistema vivente gli scambi
di energia avvengono attraverso migliaia di reazioni diverse; per metabolismo
s'intende la somma di tutte queste reazioni.
Esistono dei principi-guida
che ci conducono attraverso il labirinto del metabolismo:
tutte le reazioni chimiche che
hanno luogo in una cellula coinvolgono degli enzimi
i biochimici sono in grado di
raggruppare queste reazioni in una serie ordinata di tappe, chiamata
comunemente sequenza.
Ogni sequenza ha una funzione
specifica nella vita della cellula o dell'organismo.
Certe sequenze hanno molte tappe
in comune (sintesi di aminoacidi, basi azotate).
Altre sequenze, invece,convergono:
quella che porta alla demolizione dei grassi per ottenere energia va a
coincidere con quella che, per lo stesso scopo, demolisce il glucosio.
Molti sistemi viventi presentano
sequenze peculiari:
le cellule vegetali spendono molta
energia per costruire le proprie pareti cellulari, le cellule animali non
svolgono tale attività;
i globuli rossi sono specializzati
nella sintesi dell'emoglobina, il che non accade in nessun altra cellula del
corpo.
Ciò che sorprende è che gran parte
dei processi metabolici è straordinariamente simile: alcune sequenze come
quelle della glicolisi e della respirazione, sono praticamente universali e si
trovano in quasi tutti i sistemi viventi.
Nella cellula vengono sintetizzate
gran parte delle migliaia di molecole; il complesso delle reazioni chimiche
coinvolte nella sintesi è detto anabolismo.
Nelle cellule avviene
continuamente anche la demolizione delle molecole: questa attività è chiamata catabolismo
che ha due scopi:
fornisce l'energia per
l'anabolismo e per altre attività cellulari;
procura materiali grezzi per i
processi anabolici.
La maggior parte delle reazioni
chimiche avviene nelle singole cellule, in compartimenti che separano le
diverse sequenze chimiche le une dalle altre e consente alle varie reazioni di
aver luogo senza reciproche interferenze.
Enzimi
- La maggior parte delle reazioni chimiche richiede un apporto
iniziale di energia per poter prendere l'avvio e procedere alla giusta
velocità. Ciò vale anche per le reazioni esoergoniche quali l'ossidazione
del glucosio e la combustione di un gas naturale, il metano.
- L'energia somministrata aumenta l'energia cinetica delle molecole,
facendo si che un gran numero di esse si urtino con forza sufficiente a
rompere i legami chimici presenti nelle molecole. Questa energia che le
molecole devono acquistare è detta energia di attivazione.
- Una volta avviata, la reazione libera energia che viene trasferita
ad altre molecole di metano fino a che tutto si muove così rapidamente da
reagire quasi simultaneamente con forza esplosiva.
- L'energia di attivazione è di solito somministrata in laboratorio
sottoforma di calore; nelle cellule dove molte reazioni differenti
avvengono contemporaneamente, il calore influenzerebbe tutte queste
reazioni in modo indiscriminato spezzando i legami a idrogeno e avendo
altri effetti distruttivi sulla cellula.
- Le cellule hanno perciò aggirato tale problema utilizzando gli enzimi
proteine globulari specializzate come catalizzatore che è
una sostanza in grado di abbassare l'energia di attivazione necessaria a
una reazione chimica, formando un'associazione temporanea con le
molecole reagenti.Questa associazione avvicina tra loro le molecole
reagenti e può indebolire i legami chimici esistenti facilitando la
formazione di altri.
- In presenza di un catalizzatore, la maggior parte delle molecole
reagisce mediamente a bassa energia di attivazione e la reazione procede
più rapidamente di quanto farebbe in assenza del catalizzatore.
- Grazie agli enzimi le cellule sono in grado di portare a termine
reazioni chimiche a grande velocità e a temperature relativamente basse la
combinazione tra anidride carbonica e acqua:
CO2 + H2O H2CO3
acido
carbonico
può avvenire spontaneamente, come
accade negli oceani.
Nel corpo umano questa reazione è catalizzata da un enzima, l'anidrasi
carbonica.
Negli animali questa
reazione è fondamentale per trasferire l'anidride carbonica dalle cellule, dove
è prodotta, al sangue, che la trasporta ai polmoni.
Gli enzimi hanno la caratteristica di essere efficaci anche in
quantità molto piccole. Si conoscono attualmente almeno 2000 enzimi diversi.
Tipi differenti di cellule sono capaci di fabbricare tipi
differenti di enzimi; ma nessuna cellula contiene tutti gli enzimi conosciuti.
La molecola su cui agisce un enzima è detta substrato.
Struttura e funzione degli enzimi
Gli enzimi sono proteine globulari
complesse, formate da una o più catene polipeptidiche e aventi dimensioni
diversissime. Essi sono ripiegati in modo da formare sulla loro superficie una
depressione in cui si incastrano le molecole reagenti, cioè il substrato, e
dove avvengono le reazioni.Questa regione è detta sito attivo.
Alcuni aminoacidi possono essere:
- adiacenti tra loro già nella
struttura primaria
- si trovano spesso vicini per
gli intricati ripiegamenti della catena di aminoacidi che dà luogo alla
struttura terziaria
- in un enzima con struttura
quaternaria gli aminoacidi del sito attivo possono persino trovarsi su
catene polipeptidiche diverse.
Il
legame tra enzima e substrato modifica la conformazione dell'enzima, provocando
così una stretta associazione tra sito attivo e substrato che può deformare in
qualche modo le molecole reagenti e, quindi, facilitare ulteriormente la
reazione.
Cofattori dell'azione enzimatica
- L'attività catalitica di alcuni
enzimi sembra dipendere solo dalle interazioni fisico - chimiche tra gli
aminoacidi del sito attivo e del substrato. Molti enzimi, invece,
richiedono per funzionare altre sostanze non proteiche a basso peso
molecolare (cofattori).
- Alcuni enzimi usano come
cofattori certi ioni: lo ione magnesio (Mg2+) necessario nelle
reazioni che riguardano il trasferimento di un gruppo fosfato da una
molecola a un'altra.
- Altri enzimi possono utilizzare
come cofattori certe molecole organiche non proteiche (coenzimi)
che si legano all'enzima.
- Alcuni enzimi funzionano come
accettatori di elettroni nelle reazioni di ossido - riduzione, acquistando
elettroni e trasferendoli a un'altra molecola.
- Uno dei coenzimi più comuni è la
nicotinammide adenina dinucleotide (NAD); la base azotata nicotinammide
è presente in una vitamina . L'anello nicotinammidico è la
parte attiva del NAD, quella che accetta, e in seguito
rilascia, gli elettroni. In fase ossidata la molecola ha carica positiva
NAD + ; quando accetta due elettroni e un protone, si riduce a
NADH.
Regolazione
dell'attività enzimatica
- Ciascuna cellula è in grado di
regolare alle quantità e alle velocità ottimali la sintesi dei prodotti
necessari al suo benessere, evitando sprechi di energia. Questo controllo
dipende dalla regolazione dell'attività enzimatica.
- La concentrazione dell'enzima e
del substrato, insieme alla disponibilità dei cofattori, è il principale
fattore limitante dell'azione enzimatica.
- Gli enzimi hanno una struttura
labile e si degradano facilmente e allo scopo di avere a disposizione
concentrazioni ottimali di enzimi la cellula li produce solo nel momento
in cui sono necessari; gli enzimi che sono già presenti sono in forma
inattiva e possono essere attivati.
- 2 fattori fisici possono
influenzare questa attivazione la temperatura e il pH.
- La temperatura agisce fra i 35 e
i 40 °C valore oltre il quale le molecole enzimatiche perdono la loro
caratteristica struttura terziaria e vengono denaturate.
- Il pH cambia le cariche negative
e positive presenti sugli aminoacidi e di conseguenza la forza con cui
essi si attraggono o si respingono.
- l'interazione allosterica è un
meccanismo attraverso il quale è possibile attivare o disattivare un
enzima. Avviene tra enzimi che hanno almeno due siti di legame: uno attivo
e un altro che si adatta a una seconda molecola chiamata effettore
allosterico.
Tipi di
inibizione enzimatica
inibizione
competitiva: avviene
quando alcuni composti inibiscono l'attività enzimatica occupando
temporaneamente il sito attivo dell'enzima; è così chiamata perché il composto
regolatore e il substrato competono tra loro per legarsi al sito attivo.
Inibizione
non competitiva: l'inibitore
chimico si lega all'enzima in un sito
della molecola che non è il sito attivo.
Inibizione irreversibile: alcune sostanze inibiscono gli enzimi
o legandosi in maniera definitiva coi gruppi chiave funzionali del sito attivo o denaturando
completamente la proteina, che non può più ripristinare la sua struttura
terziaria.
Valuta
energetica della cellula ATP
Tutte le attività biosintetiche della
cellula, molti processi di trasporto e altre funzioni richiedono energia
la gran parte della quale il più delle volte è fornita da un unico composto: l'adenosina
trifosfato, o ATP.
L'ATP è formata da una base
azotata, l'adenina, da uno zucchero a cinque atomi di carbonio,il
ribosio, e da tre gruppi fosfato. Questi tre
gruppi con forti cariche negative sono legati tra loro covalentemente. I tre
gruppi fosfato legati tra loro sono anche caratteristici di altre molecole che
giocano ruoli analoghi a quello dell'ATP (guanosina trifosfato (GTP)).
Per far fronte al problema delle
reazioni endoergoniche (G positivo) le cellule ricorrono a delle reazioni
accoppiate, in cui le reazioni endoergoniche sono abbinate a reazioni
esoergoniche che forniscono un surplus di energia, rendendo il processo
globalmente esoergonico, in grado di procedere spontaneamente. La
molecola chela maggior parte delle volte fornisce l'energia per queste reazioni
accoppiate è l'ATP.
L'ATP libera energia quando viene
rimosso, per idrolisi, il terzo fosfato, formando ADP e un
gruppo fosfato:
ATP + H2O ADP + fosfato
Nel
corso della reazione vengono liberate circa 7 kilocalorie per mole di ATP.
Con la rimozione del secondo fosfato si forma AMP e viene liberata una
quantità di energia equivalente:
ADP + H2O AMP + fosfato
ATP in azione
Nelle cellule l'ATP è a volte
idrolizzato direttamente in ADP + +fosfato, liberando energia per le attività
cellulari. Es) l'idrolisi dell'ATP è un modo per produrre calorie in animali.
Gli enzimi che catalizzano l'idrolisi dell'ATP dono detti ATPasi.
Solitamente il gruppo fosfato terminale dell'ATP non è
semplicemente rimosso, bensì trasferito a un'altra molecola. L'aggiunta di un
gruppo fosfato è detta fosforilazione e gli enzimi che catalizzano tale
trasferimento sono detti chinasi.