Nuova fase di espansione economica: 1900-1914
Tra il 1900 ed il 1914 l'economia mondiale
conobbe una nuova fase espansiva favorita dalla crescita demografica, che diede
impulso alla domanda di beni di consumo, ed alla maggiore economicità e
velocità dei trasporti. Questa fase è caratterizzata dall'utilizzazione di
nuove fonti di energia (elettricità e petrolio), dallo sviluppo dell'industria
chimica e dell'acciaio e da una serie di innovazioni tecnologiche in molti
settori produttivi.
In questo quindicennio l'economia conobbe
trasformazioni radicali, in parte dovute agli effetti che la crisi del 1873/96
aveva prodotto nell'economia mondiale ed in parte dovute alla modalità dello
sviluppo stesso. Tale ripresa ebbe infatti come sfondo un sistema di Divisione Internazionale
del Lavoro in cui si erano modificati i flussi
di scambio fra Europa e Paesi colonizzati: da serbatoio di materie prime, le
colonie erano diventate territori dove investire capitali e vendere l'eccesso
di produzione delle industrie europee.
La ripresa economica ebbe inoltre come
protagonisti i grandi gruppi monopolistici che organizzavano enormi fabbriche e
complessi industriali di dimensioni addirittura inimmaginabili nel 1800, dove
il modo di lavorare cambiò radicalmente.
Fu riorganizzata la Divisione Internazionale
del Lavoro ed anche la divisione del lavoro all'interno di una stessa fabbrica:
fu il cosiddetto «TAYLORISMO», che consisteva nell'ottimizzazione dell'impiego
della forza-lavoro attraverso la scomposizione delle mansioni, teorizzata da
Frederick Taylor ed applicata dal magnate dell'auto
Henry Ford. Queste due organizzazioni
cambiarono il modo di vivere di tutta l'umanità e fornirono alcuni dei
caratteri salienti del mondo contemporaneo.