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Fattori di produzione
Il mercato del lavoro.
La domanda di lavoro è determinata dalla produttività marginale nella produzione dell'output nazionale. Con il passare del tempo la curva della domanda di lavoro si sposta verso l'alto e verso l'esterno grazie all'accumulazione di capitale, al progresso tecnologico e ai miglioramenti della qualità del lavoro.
L'offerta di lavoro è caratterizzata da tre elementi chiave: le ore lavorative, la partecipazione della forza lavoro e l'immigrazione.
Il prezzo del lavoro è stabilito dal salario, che comprende tutti i pagamenti che compensano i lavoratori per il tempo e l'impegno dedicati alla produzione di beni e servizi. Questi pagamenti includono non solo i salari in senso stretto, cioè i guadagni calcolati di solito su base oraria, giornaliera, settimanale, mensile o produttiva degli operai o degli impiegati, ma anche gli stipendi dei professionisti e dei dirigenti; i premi aggiunti e le indennità; le retribuzioni per il lavoro notturno o festivo, o che comunque eccede quantitativamente o qualitativamente quanto concordato; i compensi per le prestazioni professionali; infine, quella parte del reddito dei proprietari di un'attività che remunera il tempo a essa dedicato, il salario cosiddetto di direzione, che non va confuso con il profitto.
In condizione di concorrenza perfetta i salari tendono a posizionarsi al livello in cui i datori di lavoro trovano più economico assumere l'ultimo lavoratore in cerca di occupazione, definito il "lavoratore marginale". Per la legge dei rendimenti decrescenti, si suppone che ogni lavoratore addizionale dia un contributo decrescente alla produzione e la crescita delle forze di lavoro comprime i salari. Se i salari superassero il livello di piena occupazione, parte delle forze di lavoro si troverebbe infatti disoccupata; se i salari scendessero al di sotto di tale livello, la domanda dei datori di lavoro spingerebbe invece i salari nuovamente verso l'alto.
Terra e rendita.
La rendita è il rendimento di fattori produttivi fissi come la terra.
La caratteristica propria della terra è che la sua quantità è fissa e conseguentemente insensibile al prezzo. La curva di offerta della terra è completamente anelastica, poiché l'offerta di terra è fissa. Se la rendita superasse il prezzo di equilibrio, la quantità di terra richiesta da tutte le imprese sarebbe inferiore a quella offerta; alcuni proprietari non riuscirebbero ad affittare la loro terra e sarebbero costretti a offrirla a prezzi inferiori e quindi la rendita diminuirebbe. Analogamente, la rendita non potrebbe rimanere al lungo sotto il punto di equilibrio: le offerte delle imprese insoddisfatte farebbero infatti risalire il prezzo del fattore al livello di equilibrio. Il mercato è in equilibrio solo al prezzo concorrenziale, dove la quantità totale di terra richiesta e esattamente uguale all'offerta fissa.
Capitale e interesse.
Con il termine capitale s'intende un insieme di beni ottenuto attraverso l'attività produttiva e destinato a sua volta alla produzione di altri beni. In questa seconda accezione, del "capitale" fanno parte gli immobili, gli impianti, le scorte di magazzino e le materie prime, le attrezzature e gli utensili, gli animali da allevamento e da lavoro. I rendimenti monetari annui del capitale sono detti affitti. Se si dividono i rendimenti netti per il valore monetario del capitale, che genera gli affitti, si ottiene il tasso di rendimento del capitale. Il capitale è fornito dai risparmiatori, che danno in prestito fondi e possiedono attività finanziarie. Il rendimento monetario di queste attività è il tasso d'interesse che si misura in percentuale annua. I beni capitali e le attività finanziarie generano un flusso di reddito nel tempo: questo flusso può essere trasformato in valore attuale, cioè il valore odierno del flusso di reddito. I profitti sono un elemento di reddito residuo, pari ai ricavi totali meno i costi totali. I profitti contengono rendimenti impliciti, il premio per i rischi sopportati e i profitti per l'innovazione.
In un sistema economico concorrenziale senza rischi o inflazione il tasso di rendimento concorrenziale del capitale è uguale al tasso di interesse del mercato. Il tasso di interesse di mercato ha due funzioni: limita l'offerta scarsa di beni capitali della società agli utilizzi che presentano i tassi di rendimenti più elevati e induce gli individui a sacrificare il consumo presente al fine di incrementare lo stock di capitale.
Il punto di equilibrio nel lungo periodo dello stock di capitale si ha nel punto in cui il valore delle attività finanziarie che gli individui desiderano offrire nel lungo periodo corrisponde esattamente alla quantità di capitale che le imprese richiedono per la produzione.
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