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La domanda è la quantità di merce che i consumatori desiderano e sono effettivamente in grado di acquistare ad un determinato prezzo e in una determinata unità di tempo. L'offerta è la quantità di un bene o di un servizio che i produttori sono disposti a cedere ad un determinato prezzo e in una determinata unità di tempo.
Un errore comune di chi si avvicina per la prima volta allo studio dell'economia, è quello di confondere lo spostamento di una curva con lo spostamento lungo una curva. Ad esempio, lo spostamento della curva di domanda verso destra denota un aumento della domanda; uno spostamento verso destra lungo la curva di domanda denota invece un aumento della quantità domandata. Riassumendo:
aumento della domanda = spostamento dell'intera curva di domanda verso destra
aumento della quantità domandata = spostamento verso destra lungo la curva di domanda.
L'introduzione di un'imposta sposterà l'equilibrio tra domanda ed offerta. Il fatto che siano i compratori oppure i venditori a sostenere in definitiva l'onere dell'imposta dipenderà dalle elasticità relative della domanda e dell'offerta. In generale, un'imposta si sposta in avanti gravando sui consumatori se la domanda è anelastica rispetto all'offerta, mentre si sposta all'indietro gravando sui produttori se l'offerta è relativamente più anelastica della domanda.
L'equilibrio del prezzo di mercato si realizza a quel prezzo e a quella quantità in corrispondenza dei quali le forze agenti nel mercato si bilanciano. In corrispondenza di tale prezzo e di tale quantità, la quantità che gli acquirenti sono disposti ad acquistare è esattamente uguale alla quantità che di venditori sono disposti a vendere: il prezzo o la quantità non presentano alcuna tendenza a variare (salvo che qualcosa non sposti le curve di domanda o d'offerta).
Marshall e Walras non sono gli inventori dell'equilibrio economico ma sono stati i primi a dare a tale concetto una veste rigorosa. Vediamo quindi le differenze fra i due economisti. Anzitutto mentre Walras concepiva un sistema di mercati interdipendenti tali che ogni variazione di uno di esso si ripercuoteva necessariamente sugli altri, Marshall parte dal presupposto che occorre adottare il principio del ceteris paribus (=a parità di tutte le altre condizioni). Vi è anche una profonda differenza fra i due autori nel modo in cui trattano il riequilibrio del mercato: Walras sosteneva che quantità domandate ed offerte dipendono dai prezzi (metodo dei "prezzi gridati a caso"), mentre per Marshall sono i prezzi di domanda e di offerta a dipendere dalle quantità del bene. Ma la differenza fra le due impostazioni non si limita alla meccanica del processo di riequilibrio ma anche alla concezione stessa degli operatori economici: in Walras sono dei "ricevitori di prezzi", che si limitano ad adeguarsi alle variazioni in un processo governato dal banditore; in Marshall vi è un raffronto fra le aspettative degli operatori e l'andamento del mercato.
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