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Il ruolo economico dello Stato
Nelle moderne economie lo Stato assume un'enorme varietà di ruoli per porre rimedio alle imperfezioni del mercato. In un'economia di mercato lo Stato esercita tre funzioni economiche fondamentali:
Incrementare l'efficienza
Promuovere l'equità
Favorire la stabilità e la crescita economica
I tre casi più comuni di inefficienza di mercato sono: la concorrenza imperfetta (si verifica quando un acquirente o un venditore può influire sul prezzo di un bene), le esternalità (si hanno quando imprese o individui impongono costi o benefici ad altri soggetti al di fuori delle relazioni di mercato), i beni pubblici (sono prodotti per i quali il costo sostenuto per estendere il servizio a un individuo supplementare è zero ed è impossibile impedire agli individui di farne uso).
I mercati non producono necessariamente una distribuzione equa del reddito, anzi è possibile che essi determinino una sperequazione inaccettabile del reddito e del consumo; quando si verificano situazioni di questo genere, lo Stato può ridistribuire i redditi generati da salari, rendite, interessi e dividendi del mercato. Gli Stati moderni utilizzano l'imposizione fiscale per incrementare le entrate necessarie per effettuare i trasferimenti o per i programmi di supporto del reddito, che creano una rete di sicurezza finanziaria per i più bisognosi.
Le politiche macroeconomiche per la stabilizzazione e la crescita economica comprendono le politiche fiscali (relative all'imposizione fiscale e alla spesa) e le politiche monetarie (che influenzano i tassi di interesse e la situazione del credito).
Lo Stato per influenzare l'attività economica privata, si serve dei seguenti strumenti:
Le imposte, che riducendo il reddito privato, limitano le spese dei privati e forniscono risorse per la spesa pubblica. Il sistema fiscale ha inoltre la funzione di scoraggiare alcune attività tassandole maggiormente e di incoraggiare altri settori tassandoli di meno.
Le spese, che inducono le imprese o i lavoratori a produrre determinati beni o servizi e i trasferimenti che sostengono i redditi dei meno abbienti.
Le regolamentazioni che spingono gli individui a eseguire o evitare certe attività economiche.
Reddito e ricchezza.
Il reddito si riferisce alle entrate totali incassate da un individuo o una famiglia in un determinato periodo di tempo (solitamente un anno), ed è costituito da redditi da lavoro, redditi da capitale, e trasferimenti pubblici.
La teoria della distribuzione del reddito analizza la ripartizione del denaro e di qualsiasi altra forma di reddito derivante dalla produzione di beni o servizi nell'ambito di un'economia. La retribuzione dei fattori produttivi viene suddivisa in:
Terra Rendita
Capitale Interesse
Lavoro Salario
Organizzazione (del lavoro) Profitto
Il reddito personale è uguale al reddito di mercato più i trasferimenti pubblici. Il reddito di mercato è costituito in gran parte da salari e stipendi e in piccola parte dalla proprietà, mentre la categoria principale dei trasferimenti pubblici è costituita dalle pensioni di vecchiaia.
La ricchezza è costituita dal valore monetario netto delle attività possedute in un determinato momento. La ricchezza include i beni tangibili e le attività finanziarie.
Mentre la ricchezza è una accumulo, un fondo esistente in un dato momento, il reddito è un flusso di beni e servizi in un dato periodo di tempo.
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