|
Appunti scientifiche |
|
Visite: 1486 | Gradito: | [ Picolo appunti ] |
Leggi anche appunti:Il calcolo dell'elettronegatività secondo PaulingIl calcolo dell'elettronegatività secondo Pauling L'energia di legame può essere 2a legge di Gay-Lussac2a legge di Gay-Lussac (relazione tra P e T a V costante) Analogamente Dopo il conflitto atomicDOPO IL CONFLITTO ATOMIC 1 LA MORTE PER RADIAZIONI TOCCA L'AMBIENTE SCIENTIFICO: |
Alla base della genetica formale c'è il concetto di gene, fattore ereditario legato ad una particolare caratteristica morfologica o fisiologica dell'individuo, detta carattere. Da un punto di vista molecolare il gene è il tratto di DNA che controlla la manifestazione di un carattere, in genere codificando per una particolare proteina. I geni sono contenuti nei cromosomi. Un cromosoma può essere visto come un'ordinata successione di geni. A causa di mutazioni avvenute durante il processo evolutivo di una specie, un gene può presentarsi con delle forme varianti, dette forme alleliche o alleli (dal greco allelos = l'uno o l'altro. alternativo). Ad esempio il gene che controlla la comparsa sui globuli rossi umani del marcatore per il sistema AB0 esiste in tre varianti alleliche (IA, IB, i). IA che codifica per il marcatore A, IB che codifica per il marcatore B, i che non codifica per alcun marcatore (0, zero).
Negli organismi diploidi, le cui cellule contengono due serie di cromosomi omologhi (2n), ciascun gene è portato sia dall'omologo materno che dall'omologo paterno. In altre parole, anche se in natura un carattere presenta più di due forme alleliche (come accade per i 3 alleli del sistema AB0) in un particolare individuo diploide il carattere si presenta sempre con due alleli che occupano la medesima posizione (locus) nei due cromosomi omologhi.
Ovviamente i due alleli che controllano un particolare carattere in un individuo potranno essere uguali o diversi. Ad esempio per il carattere AB0 un individuo potrà presentare le seguenti combinazioni alleliche IAIA, IBIB, ii, IAIB, IAi, IBi.
Un individuo i cui due alleli per la determinazione di un carattere sono uguali si dice omozigote per quel carattere.
Un individuo i cui due alleli per la determinazione di un carattere sono diversi si dice eterozigote per quel carattere.
La particolare combinazione di alleli che controlla un carattere si definisce genotipo.
Ogni genotipo genera una manifestazione osservabile di un carattere che si definisce fenotipo.
Nella genetica formale l'espressione di un gene è il modo in cui il genotipo si traduce nel fenotipo, determinando un carattere.
Nel caso di omozigosi (due alleli uguali) il fenotipo non può che riflettere l'unica informazione esistente nel genotipo.
Nel caso di eterozigosi invece il genotipo può manifestarsi con fenotipi differenti a seconda del tipo di interazione che si produce tra i due alleli diversi. In particolare si possono presentare tre tipi di relazione: dominanza completa, dominanza incompleta e codominanza.
Genotipo |
Fenotipo (gruppo sanguigno) |
IA IA (omozigote dominante) |
A |
IB IB (omozigote dominante) |
B |
i i (omozigote recessivo) |
|
IA IB (eterozigote) |
AB |
IA i (eterozigote) |
A |
IB i (eterozigote) |
B |
Le leggi della genetica classica traggono origine dai risultati di incroci. In genere gli incroci non si interrompono alla prima generazione, ma gli individui ottenuti vengono incrociati per più generazioni.
Gli individui iniziali, i genitori, costituiscono la generazione parentale o generazione P.
I figli vanno a formare la prima generazione filiale o generazione F1.
I nipoti vanno a formare la seconda generazione filiale o generazione F2 e così via.
Appunti su: |
|
Appunti Geografia | |
Tesine Ingegneria tecnico | |
Lezioni Biologia | |