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Le palpebre
Le palpebre sono lamine fibro-muscolari, rivestite esternamente da cute, ed internamente dalla congiuntiva, superiore ed inferiore.
Funzioni: difesa meccanica del bulbo, distribuzione delle lacrime sulla superficie corneale, partecipazione alla limitazione della quantità di luce che penetra nell'occhio, estetica.
Sono formate da:
Innervazione
Vascolarizzazione
Blefaropatie
Blefaropatie congenite
a) miogena: sempice oassociata a blefarofimosi
b) neurogena sincinetica: S.Marcus Gunn; innervazione paradossa del terzo nervo cranico
Tutte le blefarepatie congenite, ad eccezione dell'epicanto e dell'epiblefaron, che possono autoridursi con l'età, possono richiedere chirurgia correttiva o ricostruttiva.
Blefaropatie acquisite infiammatorie
Dermatite da ZHV
ZHV: virus neurotropo che rimane latente nel ganglio del trigemino e che in condizioni di immunosoppressione, si slatentizza causando una infezione che interessa, più spesso, i territori cutanei di distribuzione della prima branca del trigemino (palpebra superiore, fronte, cuoio capelluto).
Caratteristiche sintomatologiche:
Unilaterale
Violenta emicrania
Iperemia cutanea in metà fronte
Vescicole disposte a grappolo
Cicatrici indelebili
Complicanze piu' frequenti : cheratocongiuntivite e iridociclite. Possono essere interessati il n. ottico e i m. axtra-oculari
Terapia : Acicloviran, per via locale e generale, analgesici e Vit. Complesso B.
Orzaiolo esterno
Piccolo ascesso causato dall'infezione stafilococcica acuta di un follicolo ciliare e della ghiandola di Zeis o di Moll associata.
Orzaiolo interno
Piccolo ascesso causato da un'infezione stafilococcica acuta di una o più ghiandole di Meibomio.
Calazio
Infiammazione lipogranulomatosa cronica secondaria a ritenzione di sebo, causata da un'ostruzione del dotto escretore di una ghiandola di meibomio. Lesione solida, rotondeggiante, indolore, a crescita lenta, situata a livello tarsale. Spesso associato a difetti refrattivi non corretti.
Per tutte le precedenti patologie è necessaria una terapia antibiotica o l'asportazione chirurgica
Anomalie della dinamica palpebrale
1) Entropion
Involutivo o senile
Cicatriziale
Congenito
Spastico acuto
2) Ectropion
Involutivo o senile
Cicatriziale
Congenito
Paralitico
Entropion
È un'inversione, ovvero un rovesciamento verso l'interno, del margine palpebrale. Ciò causa lo sfregamento delle ciglia sulla cornea, che determina erosioni dolorose dell'epitelio corneale. Talvolta si può giungere alla formazione di vere e proprie ulcere.
Ectropion
È un'eversione del margine palpebrale, spesso associata ad eversione del puntino lacrimale, con conseguente epifora e congiuntivite cronica. Casi di lunga durata possono causare ipertrofia e cheratinizzazione congiuntivale, condizioni tutte che amplificherebbero l'ectropion stesso. Si distingue un ectropion di:
1 grado : semplice allontanamento del bordo palpebrale
2 grado : quando è messa a nudo la congiuntiva tarsale
3 grado : quando l'eversione della palpebra è totale
Terapia dell'entropion
1) Infiltrazione sottocutanea della tossina botulinica
2) Blefaroplastica
Terapia dell'ectropion
L'obiettivo è quello di prevenire una cheratopatia da lagoftalmo. La terapia varia a seconda della durata della paralisi:
1) Nei casi temporanei:
a) Instillazione di lacrime artificiali
b) Applicazione di pomate oftalmiche e chiusura delle palpebre con un cerotto, durante il sonno.
2) Casi permanenti:
a) Tarsorraffia: sutura del margine palpebrale superiore con quello inferiore a livello del canto esterno. Soddisfacente, ma poco estetico.
b) Cantoplastica
c) blefaroplastica
Ptosi palpebrale
È caratterizzata dall'incapacità, parziale o totale, di innalzare la palpebra superiore, che si presenta abbassata, oltre il livello normale, che in posizione primaria di sguardo, nel bambino è a livello limbare, mentre nell'adulto è 2mm al di sotto del limbus. Può essere:
Unilaterale: si valuta osservando l'occhio controlaterale
Bilaterale: si misura la quantita' di cornea, in mm, ricoperta dalla palpebra, e poi si sottrae 2mm
Esistono 3 gradi di ptosi:
Media: 3mm
Grave: magg. di 4mm
Pseudoptosi: dovuta ad un bulbo piccolo (microftalmo, tisi bulbare ad una retrazione palpebrale controlaterale.
Classificazione della ptosi:
1)Neurogena: si ha un difetto, congenito o acquisito dell' innervazione dell'elevatore della palpebra
a) Paralisi del terzo n. cranico
b) S. di Horner
c) Sincinetica
- S. Di Marcus Gunn
- Innervazione paradossa del terzo n. cranico
2) Aponeurotica: si ha un difetto dell'aponeurosi dell'elevatore, che può consistere in una deiescenza, in una disinserzione localizzata, oppure in uno stiramento generalizzato.
a) Involutiva o senile
b) Postoperatoria
c) Blefarocalasi
3) Meccanica
a) Peso eccessivo: per edema, tumore o dermatocalasi.
b) Cicatrizzazione congiuntivale
4) Miogena: causata da un deficit del muscolo elevatore della palpebra, o ad un difetto a livello della giunzione neuromuscolare
a) Congenita: in cui si ha una distrofia dell' elevatore. Può essere semplice, o blefarofimosi
b) Acquisita: le più importanti cause includono, la myastenia gravis, la distrofia miotonica, la miopatia oculare, e la distrofia muscolare oculo-faringea.
Terapia
È importante valutare la funzione del m. elevatore (buona 9-15mm), che comporta la colaborazione del pz.
- dopo i 3-4aa (nelle p. congenite)
- immediatamente (se c'è rischio di ambliopia)
Funzione elevatore:
Blefaropatie tumorali
Tumori benigni:
Tumori maligni:
Terapia dei tumori palpebrali maligni:
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