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"L'e-government per un federalismo efficiente: una visione condivisa, una realizzazione cooperativa" è il documento di riferimento che descrive obiettivi, azioni e modalità di realizzazione relative alla fase di attuazione dell'e-government per le Regioni e gli Enti locali che segue l'avvio dei progetti selezionati in base all'avviso del 4 aprile 2002.
La prima fase di attuazione dell'e-government nelle Regioni e negli Enti locali
La prima fase di attuazione dell'e-government nelle Regioni e negli Enti locali si è sviluppata, tra ottobre 2001 ed aprile 2003, secondo tre linee di azione tra loro fortemente interrelate:
la promozione di progetti di e-government presso le Regioni e gli Enti locali volti allo sviluppo di servizi infrastrutturali (principalmente Regioni e Province) e di servizi finali per cittadini e imprese (principalmente comuni e comunità montane);
la definizione di un comune quadro di riferimento tecnico, organizzativo e metodologico per la realizzazione dei progetti di e-government;
la creazione, articolata su tutto il territorio nazionale, di centri regionali di competenza (CRC) per l'e-government, costituiti in collaborazione con Regioni ed Enti locali, ed aventi come principale obiettivo il sostegno alle Regioni ed agli Enti locali alla preparazione ed alla realizzazione di progetti di e-government.
1) I progetti di e-government
La prima linea di azione si è realizzata mediante l'emissione di un Avviso per il cofinanziamento di progetti di e-government presentati da Regioni ed Enti locali. Sono stati presentati circa 400 progetti e ne sono stati finanziati 134, per una valore complessivo di circa 500 mila euro ed un cofinanziamento pari a circa 120 mila euro. Di tali progetti circa 40 hanno come obiettivo la realizzazione di servizi infrastrutturali nelle Regioni e nelle Province, e circa 94 hanno come obiettivo la realizzazione di servizi on-line per cittadini e imprese.
I progetti che hanno come oggetto la realizzazione di servizi coprono circa la totalità dei servizi indicati come prioritari nell'avviso in risposta al quale sono stati presentati. I servizi infrastrutturali, a loro volta, coprono tutte le tipologie di servizi infrastrutturali, da quelli relativi ai servizi di trasporto, a quelli relativi ai servizi di interoperabilità, di cooperazione applicativa, di sicurezza ed autenticazione e di accesso ai servizi tramite carte digitali.
Una delle caratteristiche fortemente sollecitata dall'avviso di e-government è stata la presentazione dei progetti non da parte di singole amministrazioni, ma da insiemi di amministrazioni che partecipavano alla realizzazione dei progetti anche semplicemente per il riuso dei risultati di essi. Tale requisito ha consentito forme estese di cooperazione sia orizzontale (tra comuni, tra province etc.) sia verticale tra i diversi livelli amministrativi, ed ha favorito una estesa partecipazione ai progetti.
Partecipano infatti ai progetti di attuazione tutte le Regioni, tutte le Province, 240 Comunità Montane e circa 3400 Comuni. Poiché però non tutte le amministrazioni sono coinvolte in tutti i progetti, ne deriva la parzialità nella realizzazione dell'e-government nei diversi territori, e la non partecipazione di un numero ancora significativo di comuni, per lo più di piccole dimensioni.
2) Il quadro di riferimento
La definizione di un comune quadro di riferimento tecnico, organizzativo e metodologico ha prodotto i documenti che sono stati forniti come allegati tecnici alla presentazione dei progetti, ed ha quindi orientato i progetti verso architetture e requisiti tecnici ed organizzativi comuni. Tale quadro di riferimento, definito sulla base di un lavoro comune svolto con i rappresentanti di Regioni, Province, Comuni e Comunità Montane, ha rispecchiato lo "stato dell'arte" delle tecnologie e dei processi di cooperazione quale era definito alla fine del 2001.
Tale stato dell'arte ha subito rilevanti sviluppi sia in base agli sviluppi delle tecnologie, sia in base alla crescente consapevolezza delle reciproche implicazioni tra attuazione dell'e-government e riorganizzazione dello stato in senso federale, sia in base ai contenuti tecnologici dei progetti presentati e cofinanziati, che costituiscono un patrimonio di soluzioni e di architetture tecnologiche di significativa qualità e rilevanza.
Deriva anche da queste considerazioni l'utilità e la necessità di aggiornare il quadro tecnologico ed organizzativo di riferimento preliminarmente allo sviluppo della seconda fase di attuazione dell'e-government, per favorire una maggiore e più stringente convergenza delle soluzioni. E' anche a tale scopo che è stato elaborato e prodotto il documento "L'e-government per un federalismo efficiente: una visione condivisa, una realizzazione cooperativa" ed è in corso il suo sviluppo in specifici gruppi tecnici di lavoro.
3) I CRC
La creazione dei centri regionali di competenza (CRC) ha prodotto la costituzione di tali organismi in quasi tutte le Regioni italiane. Essi sono costituiti da risorse messe a disposizione dal MIT e da personale delle amministrazioni regionali e locali. La loro attività, nel corso della prima fase di attuazione dell'e-government è stata rivolta in primo luogo alla loro costituzione e trasformazione in strutture effettivamente operative, in secondo luogo, ed in misura diversa in relazione alla maturità dei processi di e-government in ogni territorio regionale, allo svolgimento di attività di comunicazione, osservatorio e assistenza alle amministrazioni che hanno partecipato alla preparazione ed all'avviamento dei progetti di e-government.
E' possibile considerare i CRC come una rete diffusa sul territorio nazionale, in grado di contribuire a sostenere i processi di innovazione relativi all'e-government ed alla società dell'informazione, e funzionante mediante forti modalità di cooperazione orizzontale.
Le linee di azione della seconda fase di attuazione dell'e-government
La seconda fase dell'e-government ha come prerequisito la definizione di una visione strategica comune tra stato, Regioni ed Enti locali, che è contenuta nel documento "L'e-government per un federalismo efficiente: una visione condivisa, una realizzazione cooperativa".
Per garantire la condivisione attiva degli Enti locali ai progetti previsti dagli Accordi di Programma Quadro (APQ), verrà promossa una adeguata attività di comunicazione e di coinvolgimento preliminare alla sottoscrizione dell'accordo. A tal fine è necessaria la costituzione, ove non già costituiti, di tavoli permanenti di concertazione tra le Regioni e le diverse tipologie di Enti locali e/o delle loro rappresentanze.
La seconda fase di attuazione dell'e-government ha come obiettivo principale l'allargamento alla maggior parte delle amministrazioni locali dei processi di innovazione già avviati, sia per ciò che riguarda la realizzazione dei servizi per cittadini e imprese, sia per ciò che riguarda la realizzazione di servizi infrastrutturali in tutti i territori regionali.
Essa prevede anche la realizzazione di servizi on-line per promuovere la cittadinanza digitale e specifiche misure per l'inclusione dei piccoli comuni, per la promozione dell'utilizzo dei servizi on-line e per la formazione e l'assistenza agli Enti locali.
Essa prevede pertanto la realizzazione di cinque linee di azione, illustrate nei capitoli seguenti:
1. Lo sviluppo dei servizi infrastrutturali locali (SPC)
2. Diffusione territoriale dei servizi per cittadini ed imprese
3. L'inclusione dei comuni piccoli nell'attuazione dell' e-government
4. L'avviamento di progetti per lo sviluppo della cittadinanza digitale (e-democracy)
5. La promozione dell'utilizzo dei nuovi servizi presso cittadini e imprese
Lo sviluppo dei servizi infrastrutturali
locali e SPC
Obiettivo: conseguire, in tutti i territori regionali, la disponibilità di servizi infrastrutturali adeguati. Per servizi infrastrutturali si intendono tutti quei servizi che una amministrazione regionale o provinciale rende disponibili per gli Enti locali del suo territorio di riferimento, e la cui disponibilità è necessaria per la realizzazione dei progetti di e-government finalizzati alla erogazione di servizi finali.
Sono tali ad esempio i servizi delle reti regionali e/o territoriali e le strutture per la loro gestione, i servizi di gestione delle carte di servizi a livello regionale, i servizi per l'interoperabilità dei protocolli e della gestione documentale.
Nell'ambito di tali servizi emergono due necessità fondamentali: la prima riguarda la copertura territoriale di tutto il Paese, la seconda l'adeguamento dei servizi infrastrutturali in corso di attuazione presso le Regioni e le Province alle indicazioni che emergono dal tavolo tecnico che sta definendo le specifiche del Sistema Pubblico di Connettività.
In ambito di infrastrutture, il "riuso" delle soluzioni si presenta come condivisione dei servizi infrastrutturali tra più territori, cioè sostanzialmente come ampliamento dell'utenza di tali servizi.
Diffusione territoriale dei servizi per
cittadini ed imprese
Non si ritiene conveniente, nella seconda fase di attuazione, promuovere la realizzazione di nuovi progetti di e-government mediante nuovi bandi. I progetti di e-government attualmente cofinanziati prevedono infatti la realizzazione di tutti i servizi prioritari che erano stati indicati come riferimento. La realizzazione in corso però non coinvolge tutte le amministrazioni in modo omogeneo, non include molti piccoli e medi comuni.
Figura 1: Copertura territoriale dei servizi prioritari ai cittadini (Numero di Comuni sul totale)
Figura 2: Copertura territoriale dei servizi prioritari alle imprese (Numero di Comuni sul totale)
Obiettivo: l'allargamento alla maggior parte delle amministrazioni locali dei servizi per cittadini e imprese in corso di realizzazione con i progetti di e-government.
Tutti i progetti avviati, ed in misura maggiore quelli più rilevanti economicamente, prevedono la partecipazione di numerose amministrazioni, molte delle quali riutilizzano soluzioni e applicazioni prodotte da altre amministrazioni. Ci si propone di valorizzare queste modalità di riuso delle soluzioni, estendendole ad altre amministrazioni, realizzando così significative economie di scala e promuovendo una standardizzazione delle soluzioni su tutto il territorio nazionale.
L'inclusione dei piccoli comuni
nell'attuazione dell'e-government
Obiettivo: l'avvio di esplicite attività di sostegno verso i piccoli comuni, per garantirne la partecipazione piena ai processi di innovazione dell'e-government.
I comuni con meno di 5000 abitanti (definiti "piccoli comuni") sono oggi 5.836, ed in essi risiedono più di 10 milioni di abitanti. La linea di azione, per essere efficace, deve però ampliare il suo raggio di intervento e coinvolgere comuni con popolazione fino a 20.000 abitanti ("comuni medio-piccoli"). Questa scelta deriva dal fatto che molte delle condizioni di debolezza organizzativa e di scarsità di risorse destinabili all'innovazione sono comuni anche a comuni di dimensione più ampia, e che il coinvolgimento di comuni più grandi può dare maggiore solidità ai processi di raggruppamento tra amministrazioni che sono alla base di questa linea di azione.
Tre sono, tra gli altri, gli elementi di criticità per i comuni piccoli e medio-piccoli:
L'impossibilità di ottenere economie di scala nella realizzazione dei processi innovativi.
La mancanza delle competenze adeguate a sostenere l'innovazione.
La carenza in termini di infrastrutture tecnologiche.
Partecipazione al 1° avviso da parte dei comuni con meno di 5.000 abitanti
A fronte di tali criticità, che rischiano di allontanare le amministrazioni più piccole dall'attuazione dell'e-government, aggravando i fenomeni negativi dalla marginalità territoriale, alcune realizzazioni di eccellenza, localizzate proprio in comuni di piccole dimensioni, mostrano la straordinaria utilità della partecipazione ai processi di e-government, non soltanto per garantire uguali condizioni di servizio a tutti i cittadini, quale che sia la loro residenza, ma per promuovere, proprio attraverso l'e-government, l'inclusione delle piccole amministrazioni nelle opportunità di sviluppo fornite dalle tecnologie ICT.
La linea di azione prevede di favorire la cooperazione e l'associazione dei comuni "piccoli" e "medio-piccoli", coerentemente con quanto sta avvenendo in altri settori, al fine di costituire Centri di servizio territoriali (CST). Tali strutture di servizio sovra-comunali avranno il compito di avviare i processi di e-government, garantendone la gestione e fornendo alle amministrazioni partecipanti le risorse umane e tecnologiche necessarie.
Particolarmente rilevante sarà il ruolo che le Regioni, le Province e le Comunità montane svolgeranno nella promozione e nella realizzazione dei CST tra gli Enti locali del loro territorio di riferimento.
L'avviamento di progetti per lo sviluppo
della cittadinanza digitale (e-democracy)
Obiettivo: promuovere progetti di utilizzo delle tecnologie ICT come strumento per promuovere la partecipazione dei cittadini alla vita delle amministrazioni pubbliche ed alle loro decisioni. In un contesto di evoluzione critica del rapporto tra cittadini e amministrazioni pubbliche, le ICT possono infatti rafforzare processi di partecipazione già operanti, o creare l'opportunità per realizzarne di nuovi.
In particolare si concentrerà l'attenzione sui processi di decisione pubblica, con l'obiettivo di migliorarne l'efficacia, l'efficienza, e la condivisione da parte degli attori coinvolti. La crescita di complessità dei sistemi amministrati aumenta infatti la complessità delle decisioni pubbliche e la necessità di coinvolgere le competenze e le esperienze diffuse nella società.
Destinatari dei processi di partecipazione saranno quindi non solo i singoli cittadini, nella loro veste di titolari di diritti di cittadinanza, ma anche le associazioni e i soggetti sociali, culturali e produttivi coinvolti nelle decisioni pubbliche.
I progetti dovranno prevedere analisi del contesto organizzativo, sociale e culturale nel quale si colloca il progetto, l'utilizzo di tecnologie adeguate in termini di affidabilità ed accessibilità, la promozione della partecipazione attiva dei cittadini, la garanzia del coinvolgimento effettivo dei decisori pubblici, la valutazione dei risultati del processo di partecipazione.
La promozione dell'utilizzo dei nuovi
servizi presso cittadini e imprese
Obiettivo: la promozione dell'uso dei nuovi servizi presso cittadini e imprese. La realizzazione di servizi on-line è condizione necessaria ma non sufficiente per l'utilizzo degli stessi. E' necessario infatti spostare fasce consistenti di utenza dall'uso tradizionale dei servizi all'uso dei servizi mediante le nuove modalità di erogazione.
A tale scopo ogni amministrazione dovrà prevedere sul proprio territorio una efficace azione di comunicazione verso la propria utenza. Tali attività di comunicazione faranno riferimento a formati, strumenti e risorse di comunicazione definite per l'insieme dei progetti di e-government, con l'obiettivo di comunicare non solo la disponibilità di un nuovo servizio, ma l'attuazione di un vasto programma di innovazione realizzato congiuntamente da tutte le amministrazioni.
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