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Leggi anche appunti:Tra comunismo e democrazia: varianti concettuali della transizioneTRA COMUNISMO E DEMOCRAZIA: VARIANTI CONCETTUALI DELLA TRANSIZIONE La nuova Democrazia, giustizia e libertÀPer nostra fortuna, viviamo in un Paese libero, democratico, repubblicano, la cui MachiavelliMachiavelli Tra gli autori più importanti e più chiesti in sede di esame. Contesto |
La ricerca di vecchi e nuovi orientamenti trovò espressione in numerose controversie artistico-letterarie, molto meno nelle grandi ideologie. Le posizione di queste ultime erano già preformate e la loro ricettività limitata e sporadica.
Ci fu grande sperimentazione nell'arte in tutte le sue espressioni, che aveva ben poco a che fare con lo scontro ideologico. La preoccupazione di questo era di ritrovare un nuovo fondamentalismo religioso dopo le tante relativizzazioni.
Scheler era convinto dell'esistenza di strutture di valore nella società umana, accostandosi talvolta alla dottrina sociale cattolica, egli discusse sulla relativizzazione e affermazione dogmatica dei valori.
Kelsen e Radbruch sostennero una concezione relativistica secono la quale le istituzioni politiche potevano essere interpretate quasi ad arbitrio. Questo relativismo di valori espone la Repubblica di Weimar all'attacco sferrato dai suoi nemici in nome dei valori. La democrazia quindi poteva essere abbattuta con i suoi stessi mezzi pseudodemocratici e pseudolegali quando si lascia ai suoi nemici il monopolio edlla produzione dei valori. La stessa vulnerabilità ce l'hanno il liberalismo e la socialdemocrazia.
Si ebbero tentativi di colmare ricorrendo a idealismo neokantiano (Nelson), socialismo cristiano di sinistra (Tillich), ma rimasero confinati. Fu il cattolicesimo ad essere capace di contrapporre una dottrina sociale e politica densa di valori al vuoto dei valori politici. In Italia, Germania e Austria il cattolicesimo diede via libera agli autoritarismi.
Le posizioni al di sopra o intermeie rispetto alle ideologie non contribuirono a sostenere una concezione democratica. Tuttavia il campo cattolico mostrò una capacità di resistenza superiore.
Le idee del liberalismo e del socialismo furono represse e alla fine degli anni Quaranta solo Inghilterra, Francia, Scandinavia e Svizzera rimanevano Stati "aperti"
La Conferenza di Monaco del 1938 fu una capitolazione dell'Occidente giustificata con la salvaguardia della pace; era una vera e propria decadenza morale dell'Europa.
La profonda delusione causata dalla persecuzione attuata dall'Unione Sovietica nella guerra civile spagnola, e dal patto con Hitler, costrinse le ultime democrazie d'Europa a entrare nella nuova guerra mondiale isolate e impreparate.
Quell'antifascismo era una decisione ideale, e la Russia stalinista non poteva essere un'alternativa al fascismo. Tuttavia l'idea del comunismo non ha affatto sofferto a causa della prassi.
L'equivoco degli anni Trenta fu quello di combattrere il fascismo andando a braccetto tuttavia con pacifismo, comunismo e critica spietata alla democrazia.
Lenin aveva collocato al centro della politica sovietica l'idea della pace; ma questo alla fine finì per legittimare l'Unione Sovietica come ultimo e grande impero coloniale del mondo che conservava tutti gli acquisti imperiali del XIX.
La rivoluzione di Ottobre come unica "rivoluzione sociale" complessiva del secolo offriva un grande modello storico, che disponeva di tutte le spiegazioni: la guerra e il fascismo non erano altro che la conseguenza della dinamica del capitalismo e dell'industria di guerra.
Fascismo e nazionalsocialismo erano sorti e dominavano al centro dell'Europa, nella propria civiltà e sotto le sue condizioni.
La giovane Unione Sovietica incarnava idealisticamente il polo opposto alla sensibilità decadente dell'Occidente dalla quale si sperava i fuggire.
Conversione al comunismo di Orwell Auden in Inghilterra, Steinbeck, Sinclari, Dos Passos negli USA, Barbuss, Romain, Malraux in Francia, Brecht e Seghers in Germania. Sono alcuni di coloro che passarono dallo scetticismo e critica sociale degli anni '20 all'engagemente positivo dei '30. Ciò che metteva le ali ai loro piei non era l'organizzazione comunista, ma l'attrazione per il nuovo e la repulsione per il fascismo (definizione: pseudo-proletarismo).
Con la tattica dei fronti popolari, i comunisti cercavano di assoggettare all'influenza comunista le correnti liberal-borghesi, socialdemocratiche e rivoluzionarie dell'antifascismo. Spesso quello degli intellettuali era una fuga e un salto dalla disperazione intellettuale alla consolazione fideistica.
Non era un comunismo come "scienza", ma una religione sostitutiva che poteva chiedere persino il sacrificium intellectus.
Persino dopo la delusione alla fine dei '30, restarono legati al ricordo della tensione intellettuale e alla disciplina spirituale del periodo comunista-marxista.
Lukacz e Korsch rimasero nell'ambito del leninismo. Gramsci: comunismo resistenziale; eurocomunismo (anni '70). Fondamentalmente era concezione totalitaria del comunismo nel senso della volonté générale.
I progetti socialisti
di pianificazione statale erano popolari tanto negli ambienti di destra che di
sinistra. Gli intellettuali, fedeli alla teoria marxista el fascismo come
emanazione pura e semplice el capitalismo, sottovalutavano la maggiore
efficienza del dirigismo economico e sociale del Terzo Reich di Hitler,
meravigliandosic he le "masse" non si ribellassero affatto fino alla fine del
regime.
La spiegazione marxista che il nazionalsocialismo si spiega solo con la guerra
è insufficiente.
Il volto del
socialismo tedesco nazista era l'idea di un ordinamento autoritario dello Stato
e il mito della comunità etnico-nazionale; in Russia era un misto di tradizione
dispotica e di mito marxista-leninista. Persino la teoria di Keynes potà
apparire come l'attestazione liberale delle dittature.
L'eliminazione della disoccupazione nelle dittature era un argomento
convincente; l'esperienza comunista venne a occupare un posto nel "paradiso dei
lavoratori", come contro-utopia dei mali originati dal capitalismo.
L'anticomunismo fu svalutato dalla sua commistione con un anticomunismo ideologico della destra radicale.
C'è voluta l'irreggimentazione stalinista dell'Europa orientale dopo il 1945 per aprire gli occhi a molti. Dalla metà degli anni '60 è iniziata a sinistra un'operazione sistematica per trasformare il concetto di totalitarismo in tabù. Ci fu forte reviviscenza dell''ccusa di anticomunismo come tentativo "fascista". L'anticomunismo non era "qualitativamente" equiparabile all'antifascismo. Eppure essi hanno le loro radici nelle convinzioni umanistiche e liberali dell'Occidente, e non possono essere concepiti semplicemente come poli opposti; sono omogenei in linea di principio (concetto di "antitotalitario").
Negli anni '30 fa la apparizione l'esistenzialismo (Sartre). Una sorta di suggerimento a coloro che non si appagavano del processo di adattamento degli ideologi e che volevano riscoprire il problema del valore alle "radici dell'essere" nella dimensione dell'individuo esposto allo scorrere inesorabile del tempo. Il linguaggio di Heidegger è a volte un soliloquio per iniziati (è quasi una filosofia alla moda). Insomma dietro il pessimismo del nulla la speranza metafisica dell'essere.
La mancanza di orientamento dell'uomo moderno in un mondo "senza Dio" provoca prima la disperazione l'assoluta solitudine dell'individuo; dopo di questo la riscoperta che l'uomo tuttavia esiste con la coscienza e la capacità di dare un valore al mondo, malagrado la sua "assurda" mancanza di senso (Camus). Quindi concepiva la ragione non più come qualcosa di dato, bensì come invenzione dell'uomo per la razionalizzazione della realtà. Questa filosofia andava contro ogni ideologia collettivistica. Successivamente è finita essa stessa nell'ingranaggio della politicizzazione.
La libertà dell'uomo
viene per lo meno negativamente ricostituita; ora si trattava di riscoprire la
persona in un mondo spersonalizzato dopo che quello razionale era stato
sepolto.
Gli anni Trenta furono età di grandi illusioni e delusioni; soltanto negli
ambienti dell'esilio e della resistenza fu posto durante la guerra un robusto
pilastro per dare un nuovo ordine alla politica e ai suoi valori. Soltanto col
secondo dopoguerra lo stato d'animo fatto di illusioni e cinismo politico cede
a un richiamo dei valori fondamentali della civiltà occidentale: ricostruzione
e ordine sulla base della libertà, della giustizia sociale, della dignità umana.
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