I nuovi stati del '700
Nel corso del '700 emersero 3 nuovi Stati che
furono guidati da un prudente riformismo.
La Russia di Pietro il Grande e Caterina II
era divenuta più potente a spese della Svezia, della Turchia e della Polonia.
Caterina II procedette ad una politica riformista, ma fu fermata
dall'arretratezza del Paese e dei grandi signori che impedirono la soppressione
della servitù della gleba. Ciò portò, nel 1773, ad una grande rivolta di
contadini e di servi capeggiati dal cosacco Pugacëv : dopo 2 anni di resistenza
la rivolta fu sconfitta.
L'altro Stato è la Prussia; anche qui la
servitù dei contadini fu lasciata intatta dai piani di riforma. Sotto Federico
II il Grande i processi di modernizzazione dello Stato e della società
raggiunsero risultati significativi: riorganizzò le finanze dello Stato, favorì
le università, potenziò l'esercito (il militarismo divenne il tratto dominante
dello Stato prussiano), favorì l'agricoltura.
Il terzo Stato fu il ducato di Savoia che ebbe
cospicui ingrandimenti territoriali e fu il primo Stato italiano a procedere
con le riforme; in proposito è da ricordare la riforma degli organi governativi
riorganizzati nelle tre Segreterie degli Interni, degli Esteri e della Guerra;
emanò un nuovo codice, fece la riforma fiscale che mirava ad una più equa
distribuzione delle tasse, potenziò l'esercito. Il ducato di Savoia fu, però,
anche il primo Stato a temere i pericoli eversivi di tali riforme.