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Hegel


Hegel Vita. Nacque nel 1770 a Stoccarda, seguì i corsi di filosofia
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Nel mondo contemporaneo assume rilevanza sempre maggio­re il problema della produzione e del consumo di energia, soprattutto in relazione al preoccupante degrado delle condi­zioni ambientali. E necessario dare adeguata ed urgente solu­zione a tale problema, onde evitare il pericolo sempre incom­bente sulla stessa sopravvivenza del genere umano.

Quale contributo possiamo dare noi tutti per ridurre in termini accettabili l'attuale, irrazionale consumo di energia?




ANALISI DELLA TRACCIA

Il nucleo centrale dell'argomento proposto è costituito dal rapporto tra il crescente consumo di energia, che rappresenta l'aspetto forse più evidente dei paesi industrializzati, e le preoc­cupanti conseguenze di tale fenomeno sulle condizioni di vita delle collettività umane.

Il problema è, ovviamente, collegato con l'aumento pro­gressivo del bisogno di energia e con la inarrestabile ricerca di nuove fonti energetiche.

Lo svolgimento può avere, pertanto, inizio con un breve excursus storico sui modi di produzione e di sfruttamento dell'energia da parte dei nostri progenitori.

Ciò servirà ad evidenziare in quale misura il problema presentato dal tema, anziché essere risolto, è andato aggravan­dosi nel tempo.

Il fenomeno dell'inquinamento ambientale, che già assun­se proporzioni allarmanti con l'irrazionale consumo di carbon fossile e di petrolio, costituisce oggi un problema la cui soluzio­ne non può essere procrastinata.

La scoperta dell'energia nucleare non è servita a risolver­lo. Un nuovo e più inquietante pericolo incombe sull'umanità il disastro ecologico determinato dalla radioattività..

Sono ancora vivi nella memoria collettiva i momenti dram­matici vissuti all'epoca dell'esplosione della centrale atomica di Cernobyl, le cui terribili conseguenze saranno avvertite per molto tempo ancora. Ma l'immane strage non è servita a interrompé~re la spirale di morte.

È stato di recente lanciato dai mass-media un allarme sul rischi 6 enorme che corriamo noi tutti a causa degli inefficienti sistemi di sicurezza di molti reattori nucleari attualmente in funzione nei paesi dell'Est e, soprattutto, in Bulgaria ed in Cecoslovacchia. È possibile disattivare tali impianti o, almeno, renderli meno pericolosi?

Il problema è molto complesso: l'economia di molti paesi dipende quasi totalmente dalla produzione di energia nucleare e la modernizzazione degli impianti esistenti richiede enormi spese che le nazioni povere non sono in grado di sostenere.

Cosa resta da fare a noi cittadini in tale drammatica situazione?

Dobbiamo, innanzitutto, far sentire la nostra voce affinché abbia fine la folle corsa alla costruzione di centrali nucleari e pretendere con forza la immediata disattivazione, a qualunque costo, dei reattori che potrebbero esplodere da un momento all'altro.

Ma è nostro dovere, comunque, limitare il più possibile il consumo di energia, anche a costo di rinunciare a molti degli agi a cui ci ha abituati il progresso scientifico e tecnologico.




SCHEMA DI SVOLGIMENTO



L'uomo primitivo e le prime forme di energia.


Le importanti svolte nella storia della produzione di ener­gia: le prime macchine a vapore e lo sfruttamento delle riserve di carbone e di petrolio.


I nuovi e più gravi problemi determinati dalla produzione di energia atomica.


Alle frontiere della scienza: la fusione dell'atomo e lo sfrut­tamento dell'energia solare-

La salvaguardia dell'equilibrio ambientale, condizione ne­cessaria alla sopravvivenza dell'umanità.




Il primo problema che i nostri lontani antenati dovettero affrontare fu, molto probabilmente, la ricerca dei modi più opportu­ni e convenienti per adattarsi al loro ambiente di vita o per modificare l'ambiente medesimo e renderlo adeguato, il più possibile, alle proprie esigenze.

Per produrre i primi strumenti necessari alla difesa, alla caccia, alla pesca, all'agricoltura, i primi uomini dovettero fare affidamento solo sulla forza dei loro muscoli. La forza muscolare fu quasi certamente la prima forma di energia di cui l'uomo dovette servirsi. Ben presto la scoperta del fuoco permise all'uo­mo primitivo di sfruttare l'energia racchiusa nel legno per riscal­darsi a per forgiare arnesi ed utensili metallici.

Successivamente, anche gli animali addomesticati divennero fonti di energia, specie quando l'invenzione della ruota ne rese possibile l'utilizzazione per il trasporto di materiali. L'energia uma­na ed animale poté essere meglio sfruttata allorché, già nel mondo greco, divenne praticamente applicabile il principio della leva.


Ma una svolta decisiva nella storia della produzione di ener­gia si ebbe solo verso la fine del Settecento, quando si scoprì il modo di utilizzare la forza del vapore acqueo. Le prime macchine a vapore servirono dapprima per estrarre dai pozzi, mediante un ingegnoso sistema di pompe, l'acqua necessaria all'irrigazione, ma furono ben presto utilizzate nel campo della produzione indu­striale e nel settore dei trasporti.

È questa l'epoca del carbon fossile a cui seguirà, nel tempo, l'epoca del petrolio e dei gas naturali e, infine, l'epoca dell'elettri­cità e dell'energia nucleare.

Tutta l'energia che oggi viene utilizzata proviene, se si esclude quella prodotta dalla fissione dell'atomo e dalle centrali idroelettri­che, dai combustibili contenenti carbonio; si tratta di una forma di energia altamente inquinante per le sostanze tossiche che vengo­no immesse, senza sosta ed in misura crescente, nell'atmosfera, rendendo, molto spesso, irrespirabile l'aria delle nostre città.

È da considerare, inoltre, che il consumo sempre maggiore di tali combustibili pone il problema dell'esaurimento progressivo delle riserve esistenti nel nostro pianeta.


D'altra parte, il bisogno di energia aumenta in progressione geometrica: il nostro modo di vivere dipende sempre più dalle forme di energia utilizzabili. La temporanea sospensione nell'ero­gazione di energia elettrica può provocare, come è già avvenuto, gravissimi inconvenienti: la vita delle grandi città viene addirittura paralizzata; le attività umane, anche quelle di importanza vitale, subiscono interruzioni, che procurano danni assai gravi ai singoli e alla collettività.

La ricerca di nuove fonti di energia diventa sempre più pressante. Negli ultimi decenni è andata progressivamente au­mentando la produzione di energia nucleare. Ma tale forma di energia, se contribuisce a risolvere alcuni problemi, ne crea degli altri di maggiore gravità, I reattori nucleari, oltre ad essere assai pericolosi per la possibilità di disastrose esplosioni, producono sostanze radioattive, il cui smaltimento costituisce un problema di difficile soluzione. Il sotterramento ditali sostanze o il loro affonda­mento nelle profondità marine non ci libera dal pericolo, che si accresce enormemente allorché persone di pochi scrupoli trova­no meno dispendioso il deposito di rifiuti nucleari nelle cosiddette «discariche» abusive, alcune delle quali sono state recentemente scoperte nei dintorni di Napoli.

Come è noto, si tratta di sostanze dagli effetti devastanti e praticamente irreversibili sia a livello umano, per le alterazioni genetiche che provocano, sia a livello ambientale.


La scienza del nostro tempo è alla ricerca di fonti di energia pulita, nella consapevolezza che la sopravvivenza del genere umano dipenda dagli esiti ditale ricerca.

Vengono sempre più frequentemente sperimentati sistemi complessi per lo sfruttamento dell'energia termica solare e per la produzione di energia mediante procedimenti di fusione, anziché di fissione, dell'atomo.

La scienza apre all'umanità nuovi orizzonti. In un futuro non molto lontano si potrà cominciare a sfruttare razionalmente e su larga scala l'energia solare che è pressoché illimitata, come quella delle altre stelle. Si può prevedere che satelliti artificiali, posti in orbita ad adeguata distanza dal sole, potranno generare elettricità sfruttando l'energia solare, convertire l'energia elettrica in microonde e trasmettere fasci di queste microonde ad un'an­tenna situata sulla Terra, dove potranno essere riconvertite in elettricità.


In attesa che ciò avvenga appare assolutamente necessario fermare la folle corsa dell'umanità verso la sua autodistruzione. Ciascuno di noi deve avvertire il preciso dovere di utilizzare tutti gli accorgimenti che la tecnologia più avanzata pone a nostra dispo­sizione per ridurre l'inquinamento prodotto dal gasolio e dagli idrocarburi in genere; dobbiamo evitare di disperdere nell'ambien­te involucri o sostanze non bio-degradabili e, soprattutto, limitare il consumo di energia.

Nella nostra coscienza dovrà fermamente radicarsi la volontà di proteggere l'ambiente; ciascuno di noi dovrà recare il suo personale contributo alla riduzione dell'inquinamento.

Ogni cittadino dovrà sentirsi moralmente obbligato a parteci­pare allo sforzo comune per ridurre drasticamente il consumo di combustibili.

Dobbiamo renderci conto che risparmiare energia significa guadagnare in benessere.



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