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Tesina Balene Fuori Luogo




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Tesina Balene Fuori Luogo


Introduzione:


Cercando tra le mie passioni una base intorno alla quale costruire ed argomentare questo mio elaborato,ho trovato nell'ambito del mondo dei grandi animali marini una specie che mi ha stupito per la ricchezza di interesse che nel corso dei secoli ha saputo attrarre su di sé: la Balena.

Appartenente ai mari di tutto il mondo, Mediterraneo compreso,oltre ad essere il mostro per la mitologia greca, arca per Giona e costellazione equatoriale, raccoglie nella sua mole storie e geografie distanti e differenti, antichi miti e racconti del presente, elementi di realtà e immaginazione.

L' immagine della balena assume molto frequentemente un connotato negativo. Probabilmente il fatto che viva in un elemento naturale che non ci appartiene,il mare, fa scattare nell'essere umano il timore che essa sia fonte di pericolo.

Le prime leggende riguardanti questo animale risalgono alla civiltà babilonese,la quale rappresentava la balena come il mostro Tiamat,il caos primordiale. Successivamente le vennero attributi svariati nomi e caratteristiche fisiche,rendendola così un vero e proprio mostro degli abissi.

Venne identificata tra gli esseri mostruosi : dalla fiera generata il quinto giorno della Creazione da Dio,per governare gli oceani ma poi temuto per la sua potenza: il Leviatano, alla figura della Balena - isola ,detta anche Zaratan, rievocata da ecclesiastici, poeti e zoologi del IX secolo.



Nel passato: connotazione mitica dell'animale


Leggenda dello Zaratan, o Balena - isola,risalente alla mitologia germanica e anglosassone.

Figura che ricompare in :

"Le mille e una notte": Sinbad la incontra nel suo primo viaggio;

"Il libro degli animali",dello zoologo arabo Al-Jahiz, IX secolo;

"Le Meraviglie della Creazione", del cosmografo persiano Al Qazwini;

"Navigatio Sancti Brendani", mito irlandese di San Brendano;

"Orlando Furioso",Ariosto : Astolfo finisce nel ventre di una balena-isola;


La leggenda del Leviatano riemerge in :

Il libro di Giona: il suo testo parla del profeta biblico inghiottito da un mostro paragonato ad una balena. Probabilmente però si riferiva al mostro primordiale (simbolo del caos) citato nel libro di Giobbe : il Leviatano.


Più recentemente la balena viene utilizzata come immagine simbolica per rappresentare il passaggio dal periodo infantile a quello adulto di ogni individuo: a riguardo sono di spiccata rilevanza l'episodio biblico di Giona,inghiottito dalla balena dopo essere scappato dalla Volontà di Dio e rigurgitato sulla costa solo quando il profeta ebbe capito il grave errore commesso;



la storia di Pinocchio, inizialmente narrata con la figura del pesce-cane dallo scrittore italiano Carlo Collodi (1826-1890) e successivamente rivista dall'azienda di animazione Walt Disney con quella della balena, che riprende l'insegnamento biblico citato precedentemente;




Nel 1993 anche la cinematografia recente riprende il concetto simbolico con il film Jona che visse nella Balena,del regista Roberto Faenza che racconta le disavventure di un bambino nell'orrore dei campi di sterminio nazisti, ai quali sopravvive ma in cui perde padre e madre. In questo contesto Giona si trasforma nell'incarnazione dell'intero popolo ebraico, costretto a restare "nel ventre della balena", cioè in un mondo ostile che cerca di opprimerlo o addirittura di distruggerlo, ma, con tenacia e forza d'animo, riuscirà ad essere "vomitato" dal mostro e a tornare alla vita.



La tradizione del mostro marino che inghiotte il bambino risale a riti di popolazioni antiche: in Australia si era soliti allestire cavità nella terra,sul davanti della quale veniva sistemato un tronco d'albero che raffigurava le fauci; nell'ex Nuova Guinea tedesca invece per la circoncisione veniva costruita una casa speciale: doveva rappresentare il mostro Barlum che inghiotte i bambini. La tribù Jabim poneva una palma come trave superiore,le cui radici e foglie dovevano richiamare i capelli del mostro e un graticcio di foglie di cocco dipinto a macchie al posto dell'ingresso della capanna simulava invece le fauci. La capanna andava via via sempre più stretta e bassa,riproponendo così la forma del mostro,fino ad arrivare alla coda. Anche l'interno richiamava il ventre del mostro: nella capanna risuonava l'eco della voce di Barlum.


Nell'età contemporanea l'idea della balena come spietato assassino rimane: il romanzo che meglio espone questo pensiero è Moby Dick, dello scrittore americano Herman Melville (1851).

Qui l'imponente capodoglio bianco incarna la figura del Leviatano,poiché per le sue immense dimensioni e la spaventosa forza è, secondo l'autore, la specie che meglio richiama l'immagine mitica.

Anche l'economista Thomas Hobbes si avvale di questa figura biblica per rappresentare la forza dello stato autoritario.

In Italia un' altra situazione viene raffigurata con una balena: il partito della Democrazia Cristiana.

I richiami a balene non si fermano solo al mondo terreno,tra politica e letteratura, ma anche alla sfera celeste con la Costellazione della Balena,posta nell'emisfero australe, che viene collegata al mito greco di Andromeda.











DIRITTO

"Leviathan"



Leviathan is not only the Biblical sea monster referred to in the Testament, but also the title of an economical book. The author of Leviathan is Thomas Hobbes and the outrageous animal represents the power of the State.





The natural law philosopher Thomas Hobbes lived during some of the most tumultuous times in European history (consequently, it should be no surprise that his theories were thoroughly pessimistic regarding human nature).

Born near Malmesbury, the early death of his father brought young Thomas Hobbes under the care of his wealthy uncle. At the age of fourteen, he entered Magdalen College, Oxford, and took his B.A. five years later. After his first tour of Europe in 1610, he made the acquaintance of Francis Bacon. However, he only became converted to the scientific outlook in the 1630s, after being seduced by Euclid's Geometry and hobnobbing with European scientists during a tour of the continent.

Hobbes was particularly entranced by Galileo's reverse vision of dynamics.

After meeting Galileo in 1636, Hobbes sought to apply this idea to a comprehensive social philosophy. He envisioned this in three parts. In the first part, of Body, he would relate the general laws of motion; in the second, of Man, he would show how humans can be considered bodies in motion (motivated by sensations, desires, appetites, etc.) and how they are impacted by external motions; in the third part, of the Citizen, he would give the results of these dynamic human interactions on the body politic.

In 1642, Hobbes's De Cive came out, a more detailed and formal analysis of the third part of his scheme. Seeing that it had little impact in England, Hobbes set out writing a new treatise which would explain his theory in a more down-to-earth manner. The result was Leviathan (1651).






Leviathan (1651) was clearly Hobbes's masterpiece. In it, Hobbes set out his doctrine of the foundation of societies and legitimate governments.

Leviathan was written during the English Civil War; much of the book is occupied with demonstrating the necessity of a strong central authority to avoid the evil of discord and civil war.

Hobbes postulates what life would be like without government, a condition which he calls the state of nature. In that state, each person would have a right, or license, to everything in the world. This inevitably leads to conflict, a war of all against all (bellum omnium contra omnes), and thus lives that are 'solitary, poor, nasty, brutish, and short' (XIII).

But war is not in man's best interest. According to Hobbes, man has a self-interested and materialistic desire to end war :

'the passions that incline men to peace are fear of death, desire of such things as are necessary to commodious living, and a hope by their industry to obtain them'

(XIII, 14).


He forms peaceful societies by entering into a social contract.

According to Hobbes, society is a population beneath an authority, to whom all individuals in that society covenant just enough of their natural right for the authority to be able to ensure internal peace and a common defence. This sovereign, whether monarchy, aristocracy or democracy (though Hobbes prefers monarchy), should be a Leviathan, an absolute authority.

Law, for Hobbes, is the enforcement of contracts.

Hobbes' Leviathan state is still authoritative in matters of aggression, one man waging war on another or any matters pertaining to the cohesiveness of the state. It should say nothing about what any man does otherwise; so long as one man does not harm another, the sovereign should keep its hands off him.

In actuality, however, the extent to which this sovereign may exercise this authority is conditioned by the sovereign's obligations to natural law. Although the sovereign has no legislative obligations, it is more beneficial for him to abide by those laws which prescribe peace for security (the laws of nature). Thus this conditions the authority of the sovereign with a prudential morality, or, more accurately, a moral obligation. A sovereign also maintains equality within the state, since the common people would be 'washed out' in the glare of their sovereign; Hobbes compares this 'washing out' of the common people in their sovereign's presence to the fading of the stars in the presence of the sun.

In essence, Hobbes' political doctrine is 'do no harm.'

In chapter XV, 35, reads:


'Do not that to another, which thou wouldst not have done to thyself.'


In Leviathan, Hobbes explicitly states that the sovereign has authority to assert power over matters of faith and doctrine, and that if he does not do so, he invites discord. Hobbes presents his own religious theory, but states that he would defer to the will of the sovereign as to whether his theory was acceptable.

Thomas Hobbes also touched upon the sovereign's ability to tax in Leviathan, although he is not as widely cited for his economic theories as he is for his political theories. Hobbes said:

'Equal justice includes the equal imposition of taxes. The equality of taxes doesn't depend on equality of wealth, but on the equality of the debt that every man owes to the commonwealth for his defence.'

Put simply, Hobbes believed that taxes were necessary to support the military and that the military was necessary to enforce the rule of law. Thus, Hobbes saw taxes only as a necessary support of the rule of law.


With the citation of the philosopher Hobbes we can see the beast Leviathan is connected not to the god's power but to the power of an authoritarian state.

This Leviathan has the power with a positive connotation: under his laws people can live in safety.







Bibliography:

Appunti e fotocopie fornite dalla professoressa K. Parker;

https://it.wikipedia.org;

https://publicliterature.org;

https://oregonstate.edu.

English literature

Moby Dick



One of the most popular image of whales can be found in a notorious American novel, written in 1851 by Herman Melville: Moby Dick.

Melville's career faded after the publication of the book and he was actually considered a failure when he passed away in 1891. Fortunately, his work has been widely recognized since then and Melville has taken his place amongst the literary giants.




Moby-Dick recounts the adventures of the narrator Ishmael as he sails on the whaling ship Pequot under the command of Captain Ahab. Ishmael soon learns that Ahab seeks one specific whale, Moby Dick ,which destroyed Ahab's boat and bit off his leg.

The very mentioned Leviathan is incarnate in the Sperm Whale, because of is the best animal to represent the mythological figure. He has an exceptional strength and a "cruel intelligence".

This Leviathan has a negative description: he is seen as the terrible whale that haunts Ahab. He's like a spirit: Moby Dick is always present but appears only in the last three chapters, in which the book gives account of the chase.

Moby Dick is a Sperm Whale with a white hump and his temperament is told in several legends. Only few whalers have seen the White Whale but everybody know he has the gift of ubiquity and immortality. He has an unusually intelligence, resorting to many clever stratagems to defeat Ahab and crew that a normal whale would never be capable of. He also seems to be capable of using his injuries to great advantage, as initially foretold when he slices Ahab's leg off with his lower jaw; later on, during the first day of the chase, he wedges the same jaw into Ahab's whaleboat to trap it, gently shakes it to terrify the crew, then snaps the boat in half and dumps Ahab into the water (before swimming in circles around the captain in order to cut him off from his crewmates.) On the second day, he allows Ahab and his men to strike him with their harpoons during a head-on charge; he then swims around wildly to entangle the harpoons before yanking Ahab towards him in order to cut him up with the harpoons embedded in his flesh.

In the chapter about his description, Melville shows the whale as :

. a Sperm Whale of uncommon magnitude and malignity. Moby Dick was ubiquitous. he had actually been encountered in opposite latitudes at one and the same instant of time.was immortal (for immortality is but ubiquity in time). it was not so much his uncommon bulk that so much distinguished him from other Sperm Whale. Nor was it his unwonted magnitude, nor his remarkable hue, nor yet his deformed lower jaw, that so much invested the whale with natural terror, as that unexampled, intelligent malignity. his treacherous retreats struck more of dismay than perhaps aught else. when swimming before his exulting pursuers, with every apparent symptom of alarm, he had several times been known to turn around suddenly, and, bearing down upon them, either stave their boats to splinters, or drive them back in consternation to their ship."

(Chapter XLI, Moby Dick)


The Ahab's hate towards Moby Dick born when the whale bit off his leg. After that the Captain feels a desire of revenge. His hate soon becomes an identification of all his physical and psychological problems in Moby Dick.


".He piled upon the whale's white hump the sum of all the general rage and hate felt by his whole race from Adam down."


"He was intent on an audacious, immitigable, and supernatural revenge. Here, then, was this grey- headed, ungodly old man, chasing with curses a Job's whale round the world, at the head of a crew, too, chiefly made up of mongrel renegades, and castaways, and cannibals - morally enfeebled also, by the incompetence of mere unaided virtue or right- mindedness.the invulnerable jollity of indifference and recklessness. the pervading mediocrity.Such a crew, so officered, seemed specially picked and packed by some infernal fatality to help him to his monomaniac revenge. at times his hate seemed almost theirs, the White Whale as much their insufferable foe as his.how to their unconscious understandings, also, in some dim, unsuspected way, Moby Dick might have seemed the gliding great demon of the seas of life.I (Ishmael) gave myself up to the abandonment of the time and the place; but while yet all a-rush to encounter the whale, could see naught in that brute but the deadliest ill"

(Chapter XLI, Moby Dick)

Moby Dick represents the primordial cruelty, the pre-existent forces of chaos. Some interpreters suggest that Leviathan is a symbol of mankind in opposition to God.

In Psalm 74:13-14 it says 'it was You who drove back the sea with Your might, who smashed the heads of the monsters in the waters; it was You who crushed the heads of Leviathan, who left him as food for the creatures of the wilderness."

(Genesis 1:2)


Also his whiteness is a symbol of something that could be cruel or spectral.

White could be associated with horror, in spite of it is associated with something good, venerable or sublime.

The elusive quality of the color it is, which causes the thought of whiteness, when divorced from more kindly associations, and coupled with any object terrible in itself, to heighten that terror to the furthest bounds.


".Nor, in some things, does the common, hereditary experience of all mankind fail to bear witness to the supernaturalism of this hue. It cannot well be doubted, that the one visible quality in the aspect of the dead which most appals the gazer, is the marble pallor lingering there. Nor even in our superstitions do we fail to throw the same snowy mantle round our phantoms; all ghosts rising in a milk-white fog."


"Is it that by its indefiniteness it shadows forth the heartless voids and immensities of the universe, and thus stabs us from behind with the thought of annihilation. Or is it, that as in essence whiteness is not so much a color as the visible absence of color, and at the same time the concrete of all colors. we shrink?."

(Chapter XLII, The whiteness of the whale)


At the end, Ahab makes the capture of the Whale as his existential object.

Unfortunately he doesn't know that the death of Moby Dick will mark also the Captain's death. Ahab will die entangled with the rope of his harpoon on the hump of the White Whale. This death is the final representation of them inseparability.


Oh, lonely death on lonely life! Oh, now I feel my topmost greatness lies in my topmost grief. from all your furthest bounds, pour ye now in, ye bold billows of my whole foregone life, and top this one piled comber of my death! Towards thee I roll, thou all-destroying but unconquering whale; to the last I grapple with thee; from hell's heart I stab at thee; for hate's sake I spit my last breath at thee. the stricken whale flew forward; with igniting velocity the line ran through the groove; - ran foul. Ahab stooped to clear it; he did clear it; but the flying turn caught him round the neck, and voicelessly he was shot out of the boat, ere the crew knew he was gone. Next instant he disappeared in its depths."

(Chapter CXXXV, The chase-third day)













Bibliography:

Moby Dick o la Balena ,Herman Melville,ed. Gli Adelphi,traduzione di Cesare Pavese,2007;

www.priceton.edu/~batke/moby/ ;

http//wikipedia.sapere.alice.it;

www.equilibriarte.org

STORIA

La Balena Bianca : dalla fondazione alla

disgregazione.


La balena che assunse maggior fama nazionale fu sicuramente molto particolare. Non la si deve infatti cercare tra le onde del Mediterraneo e nemmeno in libri di narrazione. La si trova nella memoria del popolo italiano,come partito politico,al governo del paese dal 1948 al 1994: la Democrazia Cristiana.

Venne apostrofata Balena Bianca con allusione alle sue dimensioni,alla forza della sua presa sulla società e sullo Stato,oltre che al colore che ne distingueva la collocazione nell'arcobaleno politico del paese.

Nel grande corpo della Balena Bianca si ritrovò un concentrato di movimenti vari:

Degasperiani, poi Politica popolare: era il gruppo di politici, prevalentemente provenienti dall'ex PPI, più vicino ad Alcide De Gasperi. Ne facevano parte Mario Scelba, Umberto Tupini, Maria Cingolani Guidi, Raffaele e Maria Jervolino, Pietro Campilli, Giuseppe Spataro, Salvatore Aldisio, Bernardo Mattarella ed il giovane Giulio Andreotti;

Vespa o vespisti: area di destra nel periodo degasperiano, formata da ex PPI moderati, come Stefano Jacini, ed elementi vicini ai ceti agrari meridionali e a Confindustria. Leader della corrente era Carmine De Martino. Assunsero tale nome dal luogo di fondazione, il Vespa Club di Roma;

Politica sociale o gronchiani: eredi della sinistra dell'ex PPI, il leader era Giovanni Gronchi. Ne facevano parte Giuseppe Rapelli, Piero Malvestiti, Domenico Ravaioli, Achille Grandi e Fernando Tambroni. La corrente andò esaurendosi nel corso degli anni '50 e gli esponenti s'indirizzarono verso le altre tendenze interne;

Cronache sociali o dossettiani: Fu fondata dall'omonima rivista, nell'estate 1946 e durata sino all'estate 1951. Leader era Giuseppe Dossetti, che in seguito avrebbe lasciato la politica per la vita monastica. Ne erano esponenti molti membri dell'Assemblea costituente, come Amintore Fanfani e Giorgio La Pira, più intellettuali cattolici quali Giuseppe Lazzati e Achille Ardigò. Poiché molti suoi militanti erano docenti universitari, prevalentemente all'Università Cattolica di Milano, era detta anche la corrente dei professorini.



Il partito fu fondato da Alcide De Gasperi nell'ottobre 1942 assieme ad esponenti,come Giovanni Gronchi,del disciolto Partito Popolare Italiano (PPI), del Movimento Guelfo d'Azione e ad intellettuali provenienti dalle organizzazioni cattoliche, come l'Azione Cattolica (tra i quali Aldo Moro e Giulio Andreotti) e la Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI).

Esponenti democristiani hanno fatto parte di tutti i governi italiani dal 1944 al 1994, esprimendo quasi sempre il presidente del consiglio dei ministri. La DC è stata sempre il primo partito nelle consultazioni politiche nazionali, ad eccezione delle Elezioni europee del 1984 in cui fu superata dal Partito Comunista Italiano.

Il partito inizialmente visse una vita clandestina fino al 1943. Successivamente partecipò nelle zone occupate dalla Resistenza con proprie forze, radunate in Brigate. Ogni partito del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) aveva una propria squadra, normalmente Brigate di corrispondente colore politico. Le forze facenti riferimento alla Democrazia Cristiana furono seconde solo alle forze del Partito Comunista. Ebbero vari nomi a seconda del territorio in cui operarono: nell'Emilia e nella bassa Lombardia si chiamarono Fiamme Verdi, in altre regioni Brigate del popolo, oppure Brigate Osoppo, od anche altri nomi a seconda della località.

Le formazioni di orientamento cattolico ebbero in genere un atteggiamento maturo e prudente, sia nei confronti della popolazione, che cercarono di trattare umanamente e cercarono di non esporre inutilmente, che nei confronti degli avversari, evitando provocazioni che potessero portare a rappresaglie sulla popolazione, sia nei confronti delle formazioni partigiane di diverso orientamento politico, cercando di collaborare, nonostante momenti difficili e in alcuni casi anche scontri, apportando un contributo di equilibrio. Durante la guerra si vennero a creare delle tensioni tra partigiani cattolici e socialisti,che raggiunsero casi particolarmente gravi sul confine orientale. Continuarono e si accentuarono progressivamente nel dopoguerra, sfociando spesso in fatti di sangue. La prima parte della resistenza aveva risolto il dualismo tra le due parti in guerra, ma aveva lasciato irrisolto il nodo dello status dell'Italia, una volta liberata dalla occupazione straniera: democrazia e libertà o dittatura comunista ? Si doveva quindi decidere chi avrebbe colto i frutti della vittoria. Nel giugno 1945, Ferruccio Parri,leader del partito d'Azione e capo della resistenza del Nord, divenne presidente del consiglio grazie al fatto che la Democrazia Cristiana e i Socialisti di Nenni avevano trovato nella sua figura un terreno di compromesso. Nell'immediato dopoguerra quindi la DC partecipò al Governo Parri. Quest'ultimo nel dicembre 1945 dovette cedere il campo a De Gasperi in quanto ormai risultava incapace di far fronte ai problemi presenti in Italia. Il fondatore della Democrazia cristiana governò garantendo da subito maggiore stabilità e ordine, chiudendo la stagione della Resistenza. Dopo aver rassicurato in tal modo le componenti più conservatrici della società italiana,De Gasperi affrontò il problema istituzionale.





Gli ambienti conservatori imposero che le elezioni amministrative si tenessero prima del referendum e dell'elezione dell'Assemblea costituente, ed ottennero con l'appoggio degli Alleati che la Costituente non avesse carattere e funzioni di parlamento,come invece chiedeva la sinistra. Le elezioni amministrative consentirono per la prima volta di contare il peso elettorale dei partiti e stabilirono così che democristiani,socialisti e comunisti erano i più forti. Nonostante il fatto che l'elettorato potenziale,soprattutto nel sud,inclinava verso la monarchia, e la Chiesa si schierava in genere con la dinastia nel timore che "repubblica" significasse "comunismo"; il referendum del 2 giugno 1946 vide vincere la repubblica. Enrico De Nicola, capo dell'attuale governo, fece stilare la Carta Costituzionale ( la quale entrò in vigore il 1 gennaio 1948) che fece si che l'Italia venisse proclamata una Repubblica Parlamentare. Nell'Assemblea Costituente, la DC partecipò alla stesura, impegnandosi ad evitare un ritorno al passato fascista e contemporaneamente, ad evitare una strada marxista per la società italiana, pur collaborando con i comunisti ed i socialisti. Infatti la DC riuscì, quale partito di maggioranza relativa, a dialogare con tutti gli altri partiti dell'arco costituzionale, assicurando così al Paese una Carta Costituzionale ampiamente condivisa.


Con il Governo De Gasperi IV (31 maggio 1947) la Democrazia Cristiana scelse una strada diversa: si ebbe una contrapposizione tra partiti democratici e partiti di matrice marxista-leninista, con conseguente esclusione dei comunisti e dei socialisti dal governo, ponendo fine all'unità nazionale. Alla rottura si giunse dopo un lungo periodo di difficile coabitazione. La guerra esterna per la liberazione aveva tenuto assieme culture assai differenti. Vi era un gruppo di partiti politici filo-occidentali ed un gruppo di partiti politici che guardavano ad est, al modello sovietico. La rottura era inevitabile ed avvenne nel 1947.

Elementi che accelerarono la rottura furono inoltre i frequenti atti di terrorismo, tendenti a rafforzare una delle parti politiche in lotta. Dalla fine della guerra alle elezioni del 1948 furono molte migliaia le persone assassinate, talvolta aderenti al regime sconfitto, talvolta anche ex-membri della Resistenza, ma di orientamento politico a favore della democrazia,ed ecclesiastici, visti come propagandisti della Democrazia Cristiana. Inoltre gli Stati Uniti premevano per l'estromissione delle forze di sinistra al governo. Fu così che per elezioni del '48, Chiesa e USA intervennero nella campagna elettorale a favore della DC. Il governo americano concesse ampi aiuti alimentari all'Italia e minacciarono di toglierli in caso ci fosse stata la vittoria delle sinistre. Si assisté quindi alla vittoria schiacciante della DC,che ottenne il 48.5% dei suffragi, assicurando così la nascita di un governo di centro e l'ancoraggio dell'Italia al Patto Atlantico ed alla futura Comunità Economica Europea. Iniziava il 'centrismo', un sistema di alleanze tra la Democrazia Cristiana (DC), il Partito Socialista dei Lavoratori Italiani (PSDI), il Partito Repubblicano Italiano (PRI), il Partito Liberale Italiano (PLI), e l'affermazione della così detta conventio ad excludendum, estesa fino all'inizio anni '60 a comunisti e socialisti e fascisti, e successivamente limitata ai soli comunisti e fascisti. Il risultato delle elezioni del 1948 stabilizzò la democrazia in Italia.

Fu questo il periodo dei governi guidati da Alcide De Gasperi. I primi anni furono caratterizzati da continue crisi di governo: la prima dovuta all'attentato di Palmiro Togliatti,segretario del Partito comunista,la seconda data da una discussione riguardo l'entrata dell'Italia nella NATO,la terza durante la guerra in Korea che vide uno scontro tra le forze di centro (filo-americane) contro quelle di sinistra. Le forze di centro si sentirono uno stato in guerra e decisero di emanare le leggi eccezionali. Nello stesso periodo venne approvato un nuovo sistema elettorale(maggioritario) che venne definito legge truffa poiché sembrava precludesse all'instaurazione di un nuovo regime totalitario. Alle elezioni,per una manciata di voti la legge non passò ed a De Gasperi si diede la responsabilità di questa sconfitta,che segnerà la fine della sua lunga carriera (un anno prima della sua morte) e il tramonto di quella coalizione di centro che resse l'Italia nella prima legislatura della Repubblica. Da quel momento la DC ,il maggior partito italiano, si mosse tra incertezze e oscillazioni,con passi in avanti e indietro, o verso l'incontro con una parte della sinistra ritenendo indifferibile una stagione nuova, di moderato riformismo. Più avanti concorreranno a determinare la direzione di quel processo prima di tutto fattori internazionali (destalinizzazione attuata da Kruscev), poi interni (ascesa di papa Giovanni XXIII che si dedicherà più ai compiti evangelici e pastorali piuttosto che a quelli ideologici). Nel 1953 ci furono nuove elezioni che videro nuovamente vincere la DC,la quale però rispetto alle elezioni del '48 perse molti consensi. Questo dimostrava che l'Italia si stava trasformando, in operaia. La DC si divise in due schieramenti: quello riformista,capeggiato da Fanfani, e la parte conservatrice che tese sempre più a destra,costituita dai nostalgici del fascismo e condotta da Pella. Inizialmente prevalsero i conservatori ma dal '59 si vide un'apertura del governo verso la parte più riformista. Nel 1962 si ebbe il primo governo di centro sinistra presieduto da Fanfani. Il partito rafforzò la sua organizzazione, cercò di occupare lo Stato e distribuire le risorse in modo da risultare più indipendente dalla Chiesa, collegandosi all'industria statale. Durante questo periodo si vide un vero e proprio atto di riformismo per l'Italia. Dopo la più grande riforma agraria per il Mezzogiorno ,avvenuta nel 1950,che prevedeva la redistribuzione delle terre ai contadini, fu attuata l'estensione mutualistica e pensionistica a tutti i lavoratori, in precedenza limitata ai soli lavoratori dipendenti. (coltivatori diretti, mezzadri, poi artigiani). Fu inoltre proseguita una intensa opera di costruzione di case popolari (INA-Casa) e l'Italia venne pervasa da un'importante ammodernamento tecnologico,grazie soprattutto agli aiuti del piano Marshall. Iniziò così il periodo definito del miracolo,che si estese durante gli anni Sessanta.

Il governo di Fanfani sul finire della legislatura ebbe l'appoggio esterno del PSI. Introdusse la programmazione economica per una più equa distribuzione dei beni e attuarono progetti di riformismo. Vennero istituite le Regioni, nazionalizzata l'industria elettrica, istituita la scuola media unica obbligatoria, portato l'obbligo scolastico a 14 anni e venne fondato lo statuto dei lavoratori. Con posizioni differenziate fu varata la legge sul divorzio. Si susseguirono i governi Giovanni Leone, Mariano Rumor I , Mariano Rumor II, Emilio Colombo e Giulio Andreotti. Nel 1975 venne istituita la cassa integrazione. Questo fu un periodo di profondi cambiamenti sociali: nacquero il movimento studentesco e quello operaio, vennero istituite le USL e chiusi i manicomi.

Ma ricominciarono anche le azioni terroriste, lenite da molti anni. Scoppiò così il fenomeno del terrorismo.

Si susseguirono i governi Governo Andreotti III, Governo Andreotti IV, Governo Andreotti V. Il progressivo allontanamento del PCI dalle direttive dell'Unione Sovietica permisero alla Democrazia Cristiana di sperimentare la sua collaborazione. Si giunse ad un compromesso tra la DC,il PCI e il PSI,la cosiddetta solidarietà nazionale. Si trattava di riprodurre la grande alleanza antifascista stretta durante la Resistenza costituendo un fortilizio democratico contro l'azione delle forze reazionarie. Il terrorismo in quel momento colpì il fautore di tale collaborazione: la mattina del 16 marzo 1978 le Brigate Rosse rapirono Aldo Moro e uccisero i 5 uomini della sua scorta. Lo stesso giorno era prevista la fiducia al governo monocolore di Solidarietà Nazionale, costituito da Giulio Andreotti, per il quale il PCI assicurava l'appoggio esterno. Proprio quel giorno venne quindi a compimento la strategia detta del compromesso storico perseguita da Moro stesso e da Enrico Berlinguer. Lo statista democristiano fu ucciso il successivo 9 maggio dopo 55 giorni di prigionia. Aldo Moro scrisse, durante la prigione, delle lettere a vari politici italiani, implorando che si intavolassero trattative con i suoi rapitori, ma, nonostante la richiesta di aiuto, il governo non trattò con i terroristi.




Il compromesso storico non ebbe lunga durata, la collaborazione tra DC e PCI resse solo un anno. Fu così varato,nell'agosto del 1976,un governo Andreotti che si reggeva sull'astensione di PCI e PSI. La fine della solidarietà nazionale e la marginalizzazione del PCI fecero emergere la figura di Bettino Craxi,che nello stesso anno assunse la guida del partito socialista.

La nuova legislatura cominciò col Governo Cossiga I, seguito dal Governo Cossiga II, dal Governo Forlani, dal Governo Spadolini I (il primo Presidente del Consiglio della Repubblica non appartenente alla Democrazia Cristiana),dal Governo Spadolini II, dal Governo Fanfani V.

Nel frattempo il presidente del partito socialista,per rilanciare il ruolo del suo partito ed arrestare l'emorragia di consensi,intendeva portare il PSI al governo con una nuova alleanza con la DC. Fu così che la IX legislatura iniziò col Governo Craxi I, seguito dal Governo Craxi II e dal Governo Fanfani VI.

La X legislatura partì col Governo Goria, seguito dal Governo De Mita, dal Governo Andreotti VI, e dal Governo Andreotti VII. Durante i governi Goria e De Mita i rapporti con gli alleati, specialmente col PSI, peggiorarono. Si creò un aspro conflitto tra Craxi e Ciriaco De Mita (Segretario del partito e capo del governo), che porterà alla caduta di De Mita dalla segreteria DC (sostituito da Forlani) e dal governo (gli succederà Andreotti). Il 16 aprile 1988, decennale dell'assassinio di Aldo Moro, il senatore democristiano e consigliere venne ucciso dalle BR, nella sua casa di Forlì, per le riforme istituzionali Roberto Ruffilli, proprio pochi giorni dopo la nascita del nuovo governo presieduto da De Mita e che Ruffilli stesso aveva contribuito a creare. Dal 1989 in poi si creò la famosa alleanza che la stampa definirà il 'CAF' (Craxi-Andreotti-Forlani), che prevedeva un rapporto più stretto tra DC e PSI. Alcuni definirono questa coalizione "dittatoriale" o "imperialista".



Infatti non vennero a mancare affari illegali nella politica e altrettanti maneggi,espedienti e grandi imbrogli nella finanza. Alle elezioni politiche del 1992 la DC raccolse il 29,7% (il suo minimo storico) e anche gli altri partiti del Pentapartito furono penalizzati. Nello stesso anno scoppiò lo scandalo di Tangentopoli,l'azione del gruppo di magistrati milanesi,raccolti intorno al procuratore capo Francesco Saverio Borrelli,fece emergere la profonda degenerazione clientelare del sistema politico. Attraverso inchieste giudiziarie l'opinione pubblica venne a conoscenza di un' intreccio tra partiti di governo,amministratori e imprenditori,finalizzato per intascare tangenti pe i primi (da qui il termine Tangentopoli),usate per finanziare la sempre più costosa macchina organizzativa dei pentapartiti o per accrescere patrimoni personali,e per ottenere commesse pubbliche per questi ultimi. Dopo oltre cinquant'anni di attività, dopo la crisi dovuta all'inchiesta giudiziaria denominata Mani pulite, il 18 gennaio il partito (guidato da Mino Martinazzoli) deliberò il mutamento di nome riprendendo quello del partito fondato da Sturzo nel Partito Popolare Italiano (PPI). All'interno del PPI confluì dunque gran parte della tradizione politico-culturale della Democrazia cristiana. Il partito, mostrava ad esempio una chiara linea 'di centro che guarda a sinistra' ed era sostanzialmente spaccato in tre correnti: una sinistra (Amintore Fanfani Gerardo Bianco Nicola Mancino Beniamino Andreatta), un centro (Mino Martinazzoli Pierluigi Castagnetti Sergio Mattarella Rosa Russo Iervolino Giulio Andreotti) ed una destra (Rocco Buttiglione Roberto Formigoni Sergio D'Antoni Emilio Colombo

In concomitanza si avviò un ampio dibattito sulla riforma delle istituzioni e prese corpo un movimento referendario volto a ottenere la riforma della legge elettorale. Nell' aprile1993 un referendum abrogò a larga maggioranza il sistema elettorale proporzionale,che in seguito fece cambiare la legge elettorale in senso uninominale e maggioritario. Presto tutti i partiti nati nel dopoguerra scomparvero,compresa la DC,la quale si divise in numerose formazioni che si richiamavano direttamente ad essa,o parteciparono alla fondazione di Forza Italia,oppure si riconobbero nei movimenti autonomisti confluiti nelle Lega. Circa dieci ore prima che si sciogliesse la Democrazia Cristiana, alcuni esponenti provenienti soprattutto dalla Destra forlaniano-dorotea, favorevoli all'entrata nella coalizione di centro-destra con Forza Italia, Alleanza nazionale e Lega Nord, diedero invece vita al Centro Cristiano Democratico (CCD), guidato da Pier Ferdinando Casini e Clemente Mastella. Altra scissione dalla Democrazia cristiana fu provocata dalla frangia cattolico-sociale raccolta attorno ad Ermanno Gorrieri, che fondendosi con la pattuglia di socialisti-cristiani di Pierre Carniti, diede vita al Movimento Cristiano Sociale,fondando successivamente i Democratici di Sinistra nel 1998. La DC si vide così divisa in tre tronconi: il PPI che mantenne la collocazione centrista, il CCD collocato nel centrodestra ed i CS posizionati a sinistra. Mariotto Segni e Leoluca Orlando, deputati DC ed araldi di una moralizzazione del sistema politico, diedero invece vita rispettivamente a due movimenti politici: i Popolari per le Riforme, poi transitati in Alleanza Democratica ed evolutisi nel movimento centrista Patto Segni, e La Rete, movimento di centrosinistra. Successivamente anche il PPI, in seguito alla necessità di schierarsi imposta dal nuovo sistema elettorale bipolare, finì col dividersi: Rocco Buttiglione, insieme con una buona parte dell'ala destra del Ppi, fondò il movimento dei Cristiani Democratici Uniti (CDU), a cui spettavano il simbolo della DC e il settimanale La Discussione; il resto del partito elesse invece quale leader Gerardo Bianco, che contava anche sul sostegno della maggioranza del consiglio nazionale, conservò invece il nome di Partito Popolare Italiano e il quotidiano Il Popolo. Finì così l'unità politica dei cattolici italiani.
















Bibliografia:

A. De Bernardi, Tempi dell'Europa Tempi del Mondo, Ed. B.Mondadori,2004;

www.cronologia.leonardo.it;

https://it.wikipedia.org;

Enciclopedia Rizzoli Larousse,1999.

SCIENZE NATURALI

La costellazione della Balena.

Se dobbiamo cercare delle balene,non necessariamente ci dobbiamo concentrare negli oceani della Terra.

Una balena molto più singolare si trova sopra le nostre teste,fissata sul blu profondo del cielo.

È la Costellazione della Balena.

La Balena (in latino Cetus) è una costellazione del cielo australe, posta in una regione fitta di costellazioni relative all'acqua, come l'Acquario, i Pesci ed Eridano. Si può osservare nei mesi autunnali e invernali. È la quarta costellazione in quanto a dimensioni, e ciò si addice a un tale creatura, ma nessuna delle sue stelle è particolarmente brillante.



La stella più importante di questa costellazione è Mira, ο Ceti, la prima stella variabile scoperta,ovvero una stella la cui luminosità non è costante, ma cambia nel tempo. La variazione di questo tipo di stelle può essere piccola, grande, regolare, irregolare o perfino distruttiva a seconda del tipo di stella variabile. La maggior parte delle stelle hanno una luminosità quasi costante. Il nostro Sole è un buon esempio di stella che non ha praticamente alcuna variazione misurabile. Molte stelle sono invece variabili, e si dividono in due categorie principali: variabili intrinseche ed estrinseche. Mira appartiene al primo gruppo,ossia a quelle stelle la cui luminosità varia effettivamente, cioè la stella stessa diventa più o meno luminosa. È una stella rossa gigante le cui variazioni di brillantezza derivano da cambiamenti di dimensioni. Lungo un periodo di 331,65 giorni Mira varia dalla magnitudine 2,0 (tra le più luminose del cielo e facilmente visibile ad occhio nudo) fino a 10.1 (visibile solo con un telescopio), e ritorna quindi al massimo. Venne scoperta nel da parte dell'astronomo olandese David Fabricius, ma la natura ciclica dei suoi cambiamenti non fu riconosciuta fino al . Questa riconoscimento diede una scossa al dogma dell'immutabilità dei cieli, il quale sarebbe presto caduto con la rivoluzione copernicana. Il nome le fu dato dall'astronomo polacco Johannes Hevelius nel , quando era l'unica stella variabile conosciuta. Mira in latino significa «la stupefacente», in considerazione della sua brillantezza variabile.

Tra le altre stelle nella costellazione ci sono la stella α, Menkar ,il cui nome deriva dall'arabo «narici», poco indicato dato che questa stella è situata sulla mascella della bestia ;e la stella β, Deneb Kaitos, la più brillante della costellazione quando Mira non è al massimo e il cui nome di origine islamica il cui significato è 'la coda della balena'. τ Ceti è la 17esima stella più vicina al Sole; ancora più vicina è Luyten 726-8, sesta, ma non risulta visibile ad occhio nudo. ζ (zeta) Baten Kaitos,è sempre di origine araba, il nome significa 'la pancia della balena'.

L'eclittica,l'intersezione del piano d'orbita terrestre con la sfera celeste,passa molto vicina a questa costellazione, e perciò alcuni pianeti possono entrarvi brevemente.

La Balena si trova distante dal piano galattico, e perciò sono visibili molte galassie, non oscurate dalla polvere della Via Lattea. Di queste, la più luminosa è M77, una galassia spirale di nona magnitudine vicino a δ Ceti.
Altre galassie sono visibili a sud, sul confine con lo
Scultore

È presente una nebulosa planetaria, NGC 246,nota anche col nome di Nebulosa Teschio, piuttosto estesa e brillante, isolata e perciò facile da trovare;il disco è irregolare e mostra le tracce di una struttura ad anello; la stella centrale è di dodicesima magnitudine e il diametro reale della nebulosa che ha creato è di circa 6 anni-luce. La parte occidentale della nebulosa è notevolmente più luminosa. La distanza dal Sole è stimata sui 2100 anni-luce




Il nome della costellazione è stato dato dagli antichi Greci,i quali vedevano in questo asterismo Ceto, il mostro marino apparso nel celebre mito di Andromeda, la bella principessa incatenata alla roccia in sacrificio al dio del mare Nettuno. Ceto, richiamato dal tridente di Poseidone aveva iniziato a distruggere le coste dell'Etiopia,un'opera destinata a concludersi solo dopo il sacrificio della giovane. Mentre Andromeda ed i suoi genitori attendevano che il mostro marino compisse la sua missione,intervenne l'eroe Perseo,riuscendo ad avere la meglio sulla bestia,in diversi modi,a seconda delle leggende.

Varie sono state le rappresentazioni del mostro marino: un drago-pesce,una semplice balena, un serpente di mare coperto di scaglie avvinte in enormi spire, ma anche una creatura ibrida per metà marina e metà terrestre con le zampe anteriori protese in avanti.

Secondo un altro mito ellenico Ceto rappresentava l'animale inviato da Nettuno a devastare le terre di Laomedonte,re di Troia, che dopo aver chiesto aiuto al dio del mare per erigere le mura della città, non lo aveva ricompensato. Fu allora obbligato a dare in pasto al mostro marino la figlia Esione, che fu poi salvata da Ercole.

Nella mitologia greca poi Ceto era anche la figlia di Ponto (il Mare) e di Gea (la terra). Andata in sposa al fratello Forco, fu madre di tutta una genia di terribili creature, tra i quali vari mostri marini, le Gorgoni, Echidna ed il drago che custodiva il giardino delle Esperidi.

Anche in Medio Oriente questa costellazione ha connotazioni marine e richiama l'Epica della Creazione Babilonese, dove il dio del cielo Marduk volava su un cavallo bianco per uccidere il mostro marino Tiamat, che rappresentava il caos primordiale.
















Bibliografia:

www.osservatorioacquaviva.it;

https://it.wikipedia.org;

Enciclopedia Rizzoli Larousse;

I. Neviani- C.Pignocchino Feyles,Geografia generale,ed. SEI,2004.

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