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Sogno di libertà - tesina




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Sogno di libertà














".You may say I'm not a dreamer,

But I'm not the only one,

I hope some day you'll join us,

And the world will live as one."


John Lennon, Imagine        







'Vorrei essere libero,libero come un uomo

Come un uomo che ha bisogno di spaziare

Con la propria fantasia.

Giorgio Gaber, La Libertà




"We shall live in peace,

We shall live in peace,

We shall live in peace some day.

Oh, deep my heart, I do believe,

We shall overcome some day."


Pete Seeger, We shall overcome










Martin Luther King premio Nobel per la pace 1964

Martin Luther King Jr. (Atlanta, 15   gennaio 1929 - Memphis, 4 aprile 1968) è stato un politico,attivista e pastore protestante battista, leader dei diritti civili e simpatizzante marxista. È stato il più giovane Premio Nobel per la pace della storia, riconoscimento conferitogli nel all'età, quindi, di soli trentacinque anni.Il suo nome viene accostato per la sua attività di pacifista a quello di Gandhi, il leader del pacifismo della cui opera King è stato un appassionato studioso. Furono gli avvenimenti,il suo profondo senso di giustizia e la consapevolezza della considerazione dei diritti dei neri americani a farlo diventare uno dei principali leader storici per la pace e i diritti umani. Ispiratosi a Gandhi e al metodo non violento guidò le popolazioni nere d'America nella lotta per i loro diritti portandole alla vittoria. La sua vicenda ebbe inizio nel quando Rosa Parks,una sarta nera di Montgomery,fu protagonista per essersi rifiutata di cedere il posto su un autobus di linea ad un bianco.

King,dalla sua chiesa,organizzò un'azione di boicottaggio degli autobus da parte di tutti i neri della cittadina. La lotta durò 382 giorni e si concluse con l'abolizione della segregazione sui mezzi pubblici negli States. I neri d'America scoprirono di avere un leader capace di accogliere e dare forma alle loro istanze di liberà e parità di diritti. Capo riconosciuto del movimento per i diritti civili,nel gennaio 1957 organizzò la Southern Christian Leadership e lo Student Non Violent Coordinating Committee,due organismi che coordinarono in tutti gli stati la lotta nonviolenta dei neri. Il movimento affrontò battaglie durissime contro la segregazione nelle scuole,nelle fabbriche,nella società. Si battè a fondo per la parità elettorale,riconosciuta per legge ma negata di fatto,affrontò di giorno la violenza dei bianchi e della loro polizia nelle piazze e di notte gli omicidi dei fanatici del Ku Klux Klan.

Il 1963 fu l'anno della vittoria:i neri marciarono su Washington davanti al Lincoln Memorial in 200.000 e king pronunciò il suo discorso più famoso:"I Have A Dream".

Esso sottintendeva la spasmodica attesa che egli coltivava, assieme a molte altre persone, perché ogni uomo venisse riconosciuto uguale ad ogni altro, con gli stessi diritti e le stesse prerogative, proprio negli anni in cui - per dirla con le parole di Bob Dylan - i tempi stavano cambiando e solo il vento poteva portare una risposta. Martin, molte volte fu soggetto ad aggressioni e ad offese molto gravi.

Qualche giorno dopo la legge per l'uguaglianza dei diritti civili fu approvata dal governo americano. L'anno successivo King ricevette il premio Nobel per la pace(1964)

Poco dopo aver denunciato l'aggressione americana al Vietnam fu ucciso dai razzisti a colpi d'arma da fuoco si trovava assieme alla moglie Coretta Scott King su un balcone del Lorraine Motel di Memphis, poco prima di andare ad una cena. Il suo assassino, James Earl Ray dapprima confessò l'omicidio ma in seguito ritrattò. Gli atti dell'indagine sull'assassinio di Martin Luther King Jr. sono stati secretati fino al 2020 dall'amministrazione americana.Era il 4 aprile 1968 e Martin Luther King aveva 39 anni.

Nel Quarto Stato, iniziato nel e terminato nel , è evidente che Pellizza non intendeva rappresentare esclusivamente una scena, sia pure molto importante, della vita sociale del proprio tempo, vale a dire un momento di sciopero e di protesta. Vi compaiono, infatti, delle figure che avanzano verso la piena luce, mentre sullo sfondo campeggia un tramonto: è chiara l'allegoria sociale del popolo che avanza verso un futuro radioso, lasciandosi alle spalle l'età dell'oppressione. Il tema era già stato trattato più volte e continuamente rielaborato da Pellizza, a partire dal 1891, con Ambasciatori della fame, attraverso Fiumana, completata nel 1896, e il bozzetto preparatorio del Quarto stato del 1898, Il cammino dei lavoratori, secondo il titolo inizialmente prescelto, ed era andato ampliandosi ed approfondendosi durante questo percorso, di pari passo con l'evoluzione artistica del soggetto.
La ricerca formale presente nella tela è di altissima qualità: la composizione è perfettamente calibrata e la massa avanzante non è inerte, ma i gesti delle mani, dei piedi e il gioco delle ombre movimentano la sua rappresentazione producendo un'ondulazione.  Le linee rette ed ondulate si equilibrano suggerendo l'avanzare lento, calmo e pacato ma ineluttabile di una nuova classe,forte della sicurezza che le deriva dalla consapevolezza del proprio ruolo storico.

(.)I say to you today, my friends.And so even though we face the difficulties of today and tomorrow, I still have a dream. It is a dream deeply rooted in the American dream.

I have a dream that one day this nation will rise up and live out the true meaning of its creed: 'We hold these truths to be self-evident, that all men are created equal.'I have a dream that one day on the red hills of Georgia, the sons of former slaves and the sons of former slave owners will be able to sit down together at the table of brotherhood.

I have a dream that one day even the state of Mississippi, a state sweltering with the heat of injustice, sweltering with the heat of oppression, will be transformed into an oasis of freedom and justice.

I have a dream that my four little children will one day live in a nation where they will not be judged by the color of their skin but by the content of their character.

I have a dream today!

I have a dream that one day, down in Alabama, with its vicious racists, with its governor having his lips dripping with the words of 'interposition' and 'nullification' -- one day right there in Alabama little black boys and black girls will be able to join hands with little white boys and white girls as sisters and brothers.

I have a dream today

I have a dream that one day every valley shall be exalted, and every hill and mountain shall be made low, the rough places will be made plain, and the crooked places will be made straight; 'and the glory of the Lord shall be revealed and all flesh shall see it together.'

This is our hope, and this is the faith that I go back to the South with.With this faith, we will be able to hew out of the mountain of despair a stone of hope. With this faith, we will be able to transform the jangling

discords of our nation into a beautiful symphony of brotherhood. With this faith, we will be able to work together, to pray together, to struggle together, to go to jail together, to stand up for freedom together, knowing that we will be free one day.

And this will be the day -- this will be the day when all of God's children will be able to sing with new meaning:

My country 'tis of thee, sweet land of liberty, of thee I sing.

Land where my fathers died, land of the Pilgrim's pride,

From every mountainside, let freedom ring!

And if America is to be a great nation, this must become true.

And so let freedom ring from the prodigious hilltops of New Hampshire

Let freedom ring from the mighty mountains of New York

Let freedom ring from the heightening Alleghenies of Pennsylvania

Let freedom ring from the snow-capped Rockies of Colorado.

Let freedom ring from the curvaceous slopes of California

But not only that:

Let freedom ring from Stone Mountain of Georgia

Let freedom ring from Lookout Mountain of Tennessee

Let freedom ring from every hill and molehill of Mississippi

From every mountainside, let freedom ring

And when this happens, when we allow freedom ring, when we let it ring from every village and every hamlet, from every state and every city, we will be able to speed up that day when all of God's children, black men and white men, Jews and Gentiles, Protestants and Catholics, will be able to join hands and sing in the words of the old Negro spiritual.

Free at last! Free at last

e perciò amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di oggi e di domani, io ho sempre davanti a me un sogno. E' un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali. Io ho davanti a me un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza. Io ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell'arroganza dell'ingiustizia, colmo dell'arroganza dell'oppressione, si trasformerà in un'oasi di libertà e giustizia.

Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere.
Ho davanti a me un sogno, oggi!

Io ho davanti a me un sogno, che un giorno ogni valle sarà esaltata, ogni collina e ogni montagna saranno umiliate, i luoghi scabri saranno fatti piani e i luoghi tortuosi raddrizzati e la gloria del Signore si mostrerà e tutti gli essere viventi, insieme, la vedranno. E' questa la nostra speranza. Questa è la fede con la quale io mi avvio verso
il Sud

Con questa
fede saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza.

Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme, di lottare insieme, di andare insieme in carcere, di difendere

insieme la libertà, sapendo che un giorno saremo liberi. Quello sarà il giorno in cui tutti i figli di Dio sapranno cantare con significati nuovi: paese mio, di te, dolce terra di libertà, di te io canto; terra dove morirono i miei padri, terra orgoglio del pellegrino, da ogni pendice di montagna risuoni la libertà; e se l'America vuole essere una grande nazione possa questo accadere.

Risuoni quindi la libertà dalle poderose montagne dello stato di New York. Risuoni la libertà negli alti Allegheny della Pennsylvania Risuoni la libertà dalle Montagne Rocciose del Colorado, imbiancate di neve Risuoni la libertà dai dolci pendii della California. Ma non soltanto Risuoni la libertà dalla Stone Mountain della Georgia Risuoni la libertà dalla Lookout Mountain del Tennessee Risuoni la libertà da ogni monte e monticello del Mississippi. Da ogni pendice risuoni la libertà

E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni città, acceleriamo anche quel giorno in cui tutti
i figli di Dio neri e bianchi, ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le mani e cantare con le parole del vecchio spiritual: 'Liberi finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente

Questo era il sogno di Martin Luther King: un grande sogno, capace di muovere le montagne. Ma in ognuno di noi c'è un piccolo o grande sogno da coltivare, da accogliere, da inseguire. Forse davvero, come diceva Shakespeare, noi esseri umani siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni. Perciò nutriamo i nostri sogni, non soffochiamoli in nome del conformismo o della nostra pigrizia. Nutriamo i nostri sogni e i sogni dei nostri figli perché solo così saremo vivi











Nato a Torino in una famiglia ebraica il 31 luglio , la sua infanzia fu turbata da alcune incomprensioni con il padre Cesare, dovute ad una notevole differenza di età e ad un differente carattere


Nel si iscrive al liceo classico 'Massimo d'Azeglio' di Torino

Nel si diploma e si iscrive al corso di laurea in chimica presso l'Università di Torino. Nel novembre del entrano in vigore, anche in Italia, le leggi razziali, che introducono gravi discriminazioni ai danni dei sudditi italiani che il regime considerava 'di razza ebraica'. Le leggi razziali precludono l'accesso allo studio universitario agli ebrei, ma concedono di terminare gli studi a quelli che lo hanno già intrapreso. Levi è in regola con gli esami, ma, a causa delle leggi razziali, ha difficoltà a trovare un relatore per la sua tesi; si laurea comunque nel a pieni voti e lode, con una tesi in fisica. Il diploma di laurea riporta la precisazione «di razza ebraica». In quel periodo suo padre si ammala di tumore. Le conseguenti difficoltà economiche, e le leggi razziali rendono affannosa la ricerca di un impiego. Viene assunto in maniera semi illegale in un'impresa che lo incarica di trovare un metodo economicamente conveniente per estrarre le tracce di nichel contenute nel materiale di scarto di una cava d'amianto. A questo periodo risalgono i primi esperimenti letterari, due brevi racconti pubblicati molti anni dopo all'interno del romanzo 'Il sistema periodico

Nel 1942 si trasferisce a Milano avendo trovato un impiego migliore presso una fabbrica svizzera di medicinali. Qui Levi assieme ad alcuni amici viene in contatto con ambienti antifascisti militanti ed entra nel Partito d'Azione clandestino. Nel 1943 si inserisce in un nucleo partigiano operante in Val d'Aosta. Poco dopo, nel dicembre 1943, viene arrestato dalla milizia fascista nel villaggio di Amay sul versante verso Saint-Vincent. 22 febbraio 1944, Levi ed altri 650 ebrei, vengono stipati su un treno merci (oltre 50 individui per vagone) e destinati al campo di concentramento di Auschwitz in Polonia. Levi (registrato col numero ) rimase in questo Lager per undici mesi, fino alla liberazione da parte dell'armata rossa. Fu uno dei venti sopravvissuti fra i 650 che erano arrivati con lui al campo. Levi attribuisce la sua sopravvivenza a una serie di incontri e coincidenze fortunate. Innanzitutto, leggendo pubblicazioni scientifiche durante i suoi studi, ha appreso un tedesco elementare. Poi incontra Lorenzo Perrone, un civile





occupato come muratore, che, esponendosi a un grande rischio personale, gli fa avere regolarmente del cibo. In un secondo momento, a causa della

scarsezza di mano d'opera dovuta allo sforzo bellico viene impiegato alla Buna, una fabbrica per la produzione di gomma sintetica di proprietà del colosso chimico tedesco I.G. Farben. Infine, nel gennaio del 1945, immediatamente prima della liberazione del campo da parte dell'armata russa, si ammala di scarlattina e viene ricoverato nel 'Ka-be' (l'infermeria del campo) scampando così fortunosamente alla marcia di evacuazione da Auschwitz marcia della morte). L'esperienza nel campo di concentramento lo ha profondamente sconvolto fisicamente e psicologicamente. Giunto a Torino si riprende fisicamente e riallaccia i contatti con i familiari e gli amici superstiti dell'olocausto. Non trovando impiego si sposta a Milano dove viene assunto da una fabbrica di vernici. Mosso dalla prorompente necessità di testimoniare l'incubo vissuto nel Lager, si getta febbrilmente nella scrittura di un romanzo testimonianza sulla sua esperienza ad Auschwitz, verrà intitolato Se questo è un uomo. In questo periodo conosce e si innamora di Lucia Morpurgo che diventerà sua moglie.

Nel termina il manoscritto ma molti editori, tra cui Einaudi, lo rifiutano. Viene pubblicato da un piccolo editore, De Silva

Nel , a una mostra della deportazione a Torino, incontra un riscontro di pubblico straordinario e

ripropone Se questo è un uomo ad Einaudi che decide di pubblicarlo. Questa nuova edizione incontra un successo immediato. Nel decide di andare in pensione e di dedicarsi a tempo pieno alla sua attività di scrittore. Nello stesso anno esce la raccolta di racconti Il sistema periodico, in cui episodi autobiografici e racconti di fantasia vengono associati ciascuno ad un elemento chimico.

Nel pubblica La chiave a stella. Questo romanzo, concepito durante i suoi numerosi soggiorni lavorativi,rappresenta un omaggio al lavoro creativo

Nel saggio I sommersi e i salvati (1986) torna per l'ultima volta sul tema dell'olocausto. Levi cerca di analizzare con distacco la sua esperienza, chiedendosi perché le persone si siano comportate in quel modo ad Auschwitz e perché alcuni sono sopravvissuti e altri no.L'11 aprile del 1987 Primo Levi muore cadendo dalla tromba delle scale della sua casa di Torino, dando adito al sospetto che si trattasse di un suicidio. Questa ipotesi è avvalorata dalla difficile situazione personale di Levi che si era fatto carico della madre e della suocera malate. Il suicidio di Levi rimane comunque un'ipotesi contestata da molti, poiché lo scrittore non aveva dimostrato in alcun modo l'intenzione di uccidersi e anzi aveva dei piani in corso e per l'immediato futuro.



Lo Stile dello scrittore

Lo stile letterario di Primo Levi, come emerge dalle sue maggiori opere, è uno stile di stampo realista-descrittivo. Si tratta infatti di una narrazione asciutta, sintetica ed esauriente quanto basta per comprendere i sentimenti e lo sfondo sociale dell'ambientazione dell'opera. Stile che ben si adatta al vasto pubblico a cui Levi intende rivolgersi, in special modo se si tratta di una tematica di estrema importanza come quella della prigionia del lager.

SE QUESTO E' UN UOMO

Se questo è un uomo è un romanzo di testimonianza, o in altre parole, un romanzo autobiografico di Primo Levi scritto tra il dicembre ed il gennaio . Rappresenta una testimonianza intensa e toccante dell'esperienza dell'autore nel campo di concentramento di Auschwitz. Il testo viene scritto non per vendetta, ma come testimonianza di un avvenimento storico che sa di tragico. Lo stesso Levi dice testualmente che il libro «è nato fin dai giorni di lager per il bisogno irrinunciabile di raccontare agli altri, di fare gli altri partecipi» ed è scritto per soddisfare questo bisogno. Il romanzo, durante la sua genesi, fu comunque oggetto di rielaborazione.

Al primo impulso da parte di Levi, quello di testimoniare l'accaduto, seguì un secondo, mirato ad elaborare l'esperienza vissuta, il che avvenne grazie ai tentativi, da parte dell'autore, di spiegare in qualche modo l'incredibile verità dei lager nazisti.

Si incontrano ripetutamente, durante l'esposizione dei fatti, dei riferimenti alla Divina Commedia: il soggiorno in un lager viene in qualche modo visto come viaggio nell'oltretomba, in un mondo dal quale si crede di non poter più uscire, similmente a quanto accade nell'Inferno dantesco. Ad esempio il lazzaretto, detto Ka-Be, viene paragonato al limbo, un mondo escluso dalle categorie del bene e del male e, in un certo senso, un momento di tregua durante l'avventura del lager nazista.Oppure, il capitolo Il canto di Ulisse è ispirato al ventieseiesimo canto dell'inferno, in cui viene narrata la vicenda umana di Ulisse, guidato - come Dante e come Levi - dalla sete di sapere: Primo cerca di ricordarsi le terzine dantesche e di raccontarle e tradurle ad un suo compagno di prigionia.

Neanche alla fine della guerra, dopo lo sbarco in Normandia e la gigantesca controoffensiva sovietica in Russia si sviluppa tra i prigionieri qualcosa di assimilabile ad una speranza: i fronti alleati sono infatti lontanissimi, mentre la necessità di risolvere gli impellenti problemi della sopravvivenza quotidiana è ancora fortemente attuale


Art. 3.

"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."


Siamo di fatto tutti liberi in questo Nostro Bel Paese e la nostra libertà personale non può essere negata per nessuna ragione al mondo ed ogni uomo è obbligato a far rispettale la propria libertà di pensiero,parola o scrittura nel momento in cui essa stessa è negata da chi non ha appreso a pieno il significato di questa parola.


La libertà in senso più ampio è anche la facoltà dell'uomo di agire e di pensare in piena autonomia, è la condizione di chi può agire secondo le proprie scelte, in certi casi grazie ad un potere specifico riconosciutogli dalla legge.










La trama

Il dramma di Euripide è fortemente concentrato intorno alla protagonista.

La tragedia si apre con un lungo sfogo della Nutrice, angosciata e piena di oscuri presentimenti per lo stato fisico e mentale della padrona. L'eroe, infatti, l'ha ripudiata per convolare a nuove nozze con Glauce, la figlia di Creonte, sovrano del paese.Di persona, Creonte comunica i suoi ordini a Medea e le concede, però, di rimanere ancora un giorno a Corinto, vinto dalle sue suppliche e ignaro dei rischi che corre. Giasone e Medea si scontrano con estrema violenza verbale: invano la donna ricorda all'eroe di averlo aiutato a impadronirsi nella Colchide del vello d'oro, di aver fatto uccidere Pelia.

Giasone è disposto solo a procurare alla 'barbara' da lui civilizzata un tetto nell'esilio e del denaro.Ora si sente in grado di prendersi la vendetta. Fingerà di rappacificarsi con Giasone, invierà i suoi bambini con doni nuziali a Glauce per implorarne la protezione almeno per se stessi. I doni,

imbevuti di veleno, causeranno la morte della principessa e di suo padre, e morte Medea riserva anche alle sue creature. Dopo un nuovo incontro, in un falso clima di distensione, tra la donna e l'eroe (alla riconciliazione vengono chiamati ad assistere i figli) il Pedagogo riferisce che i regali sono stati consegnati e l'esilio per i piccoli revocato.Un nunzio riferisce i particolari raccapriccianti della fine di Glauce e Creonte, vittime delle inestinguibili

fiamme scaturite dai doni nuziali. Medea esulta e passa alla seconda parte del suo piano: dall'interno della reggia le grida dei suoi figli indicano che il crimine si va compiendo. Accorso per salvare i bambini dalle rappresaglie dei Corinzi, Giasone apprende l'ulteriore delitto di Medea. Mentre tenta di abbattere la porta della reggia,in alto, sul carro del Sole, gli appare Medea che ha con sé i cadaveri dei bambini e rovescia ancora sull'eroe parole di condanna e di odio. A Giasone non resta che invocare Zeus a testimone delle efferatezze di Medea e maledire il proprio destino.





Medea e Giasone: la diversa concezione della giustizia e del matrimonio.

Giasone è un eroe, ha intrapreso la pericolosissima missione di sottrarre il vello d'oro al drago guardiano e di portarlo in patria; nell'arduo compito è stato aiutato da Medea, una maga bella e potente che ha portato con sé in Grecia e sposata.

In Giasone si specchia la concezione greca dell'uomo, ma soprattutto del matrimonio e dei doveri verso la moglie.

Quando,infatti, Giasone torna in patria, a Corinto, e riceve la dovuta gloria, per lui si aprono nuovi sbocchi sociali la cui importanza.

Giasone non esita un istante, dato che ne ha l'opportunità, a chiedere in moglie la figlia del sovrano della città, Creonte, e quindi a cercare di portarsi più in alto nella scala sociale anche a spese del suo precedente matrimonio con Medea.

La psicologia di Giasone è quella di un perfetto uomo greco che fa il suo interesse politico ed economico, lasciando tranquillamente in secondo piano non tanto la famiglia, quanto la prima moglie.

Medea esprimendo tutta l'ira per il tradimento subito, mette in luce tutta la sua diversa concezione della giustizia e la consapevolezza che il comportamento di suo marito non potrà essere che ingiusto nei suoi confronti.

A lei si contrappone la "saggezza greca" di Giasone che non capisce tanta ira e tanto odio, e parla dei grandi favori e vantaggi

che lei ha ricevuto da lui. E proprio questo è un punto importante del dialogo tra i due: Medea si ritiene offesa e tradita dal comportamento di Giasone e si sente in credito verso di lui per averlo aiutato nella sua impresa. Al contrario, Giasone non si sente in debito verso Medea, anzi, l'ha portata in Grecia, ne ha fatto una cittadina, le ha dato fama e gloria. La scala dei valori dei due personaggi è completamente diversa: ne è una ulteriore

conferma la differente concezione del matrimonio e della vita coniugale.

Medea, non essendo greca non è disposta a tollerare di essere solo una concubina ai voleri di Giasone, e si sente tradita, in quanto i favori che gli ha reso nella conquista del vello d'oro non le sembrano degni di tale sgarbo.

Medea ha abbandonato i suoi parenti e la sua terra per seguire Giasone, e adesso il suo mondo crolla, ritrovandosi sola, in terra straniera, relegata a una funzione sociale che non le va per niente bene e che non riesce ad accettare e a capire. Probabilmente una qualsiasi altra donna greca avrebbe accettato tranquillamente il fatto di diventare una concubina del marito, ma in Medea non ci sono i presupposti culturali per tale sottomissione, e la sua reazione è al contrario forte e violenta, tale da provocare un'altra serie di incomprensioni da parte del marito che non afferra l'idea di una così

dura ribellione di una donna al volere maschile.



Il ruolo della donna

Il ruolo della donna nella società di allora è un argomento di particolare rilevanza.In Grecia a seconda delle diverse regioni, il ruolo delle donne veniva concepito diversamente.

A Sparta erano educate allo stesso modo degli uomini, per cui avevano già una posizione elevata nella società; nella casa occupavano il posto principale, amministravano gli averi ed erano incaricate della prima educazione dei figli.Ad Atene invece le donne venivano chiuse fin dalla giovane età nel gineceo, per loro era vietato uscire in pubblico, quindi la loro istruzione era misera e incompleta.

Il monologo di Medea che si svolge dal verso 230, mostra quanto fosse migliore la condizione dell'uomo che viveva una vita libera e svariata.

La donna poteva chiedere all'Arconte la facoltà di abbandonare il marito, ma doveva presentare personalmente la domanda motivata, comunque l'opinione pubblica la condannava quasi sempre.

L'importanza di avere una patria

Mentre Giasone parla della fama, importante per la vita umana, e dell'importanza dell'essere greco, Medea teme di non avere più patria, e a quel tempo era molto importante avere una patria, perché si viveva in un mondo profondamente ostile all'uomo, dove la primaria fonte di difesa dalla natura ma anche dagli altri uomini era la formazione di una società autosufficiente in cui tutti i cittadini erano organizzati e avevano come unico scopo la tutela reciproca. Colui che in un mondo come questoera escluso dalla polis era un senza-patria.Medea teme di rimanere sola in terra straniera, con l'ostilità di suo marito da un lato e quella della famiglia che ha abbandonato dall'altro: una donna sola non avrebbe mai potuto avere un posto nella società greca.

La storia di Medea esprime un argomento d'attualità nell'Atene degli anni di

Euripide.Pericle, nel 451- 450 propone una legge, che viene approvata, in base alla quale il diritto di cittadinanza è limitato a coloro che siano nati da entrambi i genitori greci.

In Atene, molti, a causa dei commerci per mare, e dell'afflusso di stranieri in città, erano i matrimoni misti e il divorzio, in quell'occasione, parve agli uomini, la soluzione più ovvia, al fine di procurarsi dei successori che fossero riconosciuti legittimi dallo Stato. Quindi, come Giasone, chi divorziava non lo faceva per motivi personali, ma per un preciso calcolo: per poter allevare i figli come cittadini ateniesi.

Ecco che, allora, nella Medea di Euripide si possono leggere anche i riflessi di un problema sociale e politico molto ben presente agli spettatori dell'epoca.










Mohandas Karamchand Gandhi apparteneva a una casta nobile cui veniva trasmesso il senso di superiorità sui Paria,classe infima dell'India.Sin da ragazzo divenne consapevole di questa ingiustizia.Diventato avvocato,si trasferì in Sud America,dove si rese conto della misera situazione dei settemila Kulis,suoi connazionali,che -in quel paese-non avevano alcun diritto.Iniziò a esortare i Kulis a una rivoluzione nonviolenta Nel 1914,in Sud Africa vennero abrogate le leggi sugli immigrati di origine indiana.Gandhi ritornò nel 1915 in India e viaggiò in tutte le provincie del suo Paese per conoscere i problemi della sua gente dopo anni di assenza:desiderava costruire una concreta unità di Indù,Musulmani,Bramini e Paria.Nel 1920 esortò gli indiani a non comprare stoffe inglese,ma a tesserle da soli con il tradizionale arcolaio,che divenne il simbolo dell'anelata libertà del Paese.

Nel 1930 promosse la cosiddetta Marcia del Sale,una forma nonviolenta di boicottaggio del monopolio inglese.I poliziotti arrestarono gli obiettori e in poche ore le prigioni furono piene dei seguaci del Mahatma.Anche Gandhi fu arrestato.Ma la rivolta si allargò e gli inglesi diedero ordine all'esercito di sparare sulla folla.Numerosi ufficiali si rifiutarono di obbedire e molti giornalisti inglesi si schierarono con gli obiettori.Ciononostante,Gandhi venne condannato a sei anni di carcere





In prigione iniziò uno sciopero della fame perché i Paria non fossero più considerate persone impure,riuscendo nel suo intento.Le leggi vennero modificate.Infine nel 1945,il governo laburista inglese proclamò l'indipendenza dell'India

Ma all'innaugurazione del primo Parlamento Indiano Ganghi non è presente:si trova a Calcutta,dove la situazione tra Indù e Musulmani si era deteriorata al punto che le due comunità si stavano scontrando con le armi.Gandhi ricorse per l'ultima volta al digiuno dimostrativo:tra le due parti si arrivò ad un accordo.Un fanatico Indù,Nathuram Godse,che considerava indegno il patto con i Musulmani,sparò tre colpi contro Gandhi e lo uccise.Era il 30 gennaio 1948








Il marxismo è una dottrina politica e una teoria sociale basata sul pensiero attribuito a Karl Marx, filosofo tedesco del XIX secolo, oltre che economista, giornalista e rivoluzionario.

Marx sviluppò una critica scientifica e rivoluzionaria della società moderna. Egli raccolse questa critica nella sua opera fondamentale: Il Capitale.

IL MOVIMENTO MARXISTA

Il movimento socialista nasce e si sviluppa parallelamente alla Rivoluzione industriale, vale a dire dal XIX secolo Il socialismo è caratterizzato dalla messa in discussione del principio di proprietà, conseguentemente al rifiuto dell'individualismo liberale, ed è quindi portatore di un radicale mutamento della società; così il rapporto politico-sociale affermato dalla Rivoluzione Francese viene a trovarsi ribaltato, nel senso che ora è il sociale l'area di discussione.

Il secolo liberale aveva creato la sua antitesi: mentre il liberalismo, spazzando via la società rigida e chiusa tipica del medioevo, era il regime della libertà politica e del potere economico della borghesia, il socialismo si rivolgeva alle classi sfruttate, proletariato e contadini, promettendo loro un mondo in cui fosse abolito il potere dell'uomo sull'uomo; in questo senso la radice delle ingiustizie sociali era identificata appunto nel capitalismo.

Il materialismo storico

Come tanti altri filosofi dell'ottocento, Karl Marx s'interessò di storiografia, delineando una personale concezione della storia che per la sua originalità prende il nome specifico di 'materialismo storico'. Esso è la scienza della storia che, ponendo fine ad ogni tipo di filosofia finalista, ne ricerca le oggettive caratteristiche materiali




Il socialismo marxista

Il termine 'comunismo' comparve attorno agli anni '30 del XIX secolo inizialmente come sinonimo di 'socialismo', in seguito per indicare maggiore radicalità e lo specifico carattere collettivistico delle teorie proposte. Perse nuovamente significato nella seconda metà dell'ottocento, per essere poi ripreso da Lenin per distinguere il socialismo rivoluzionario da quello riformista. Con questo termine si usa oggi indicare le teorie socialiste del filosofo tedesco Karl Marx, capace di compiere un'analisi del capitalismo e proporre un cammino per superarlo. Marx nacque il 5 maggio 1818 in Renania; tra i suoi testi fondamentali troviamo L'Ideologia Tedesca (1845), il Manifesto del Partito Comunista (1848), Il Capitale (1867). In tutte queste opere è fondamentale la collaborazione dell'amico e filosofo Friedrich Engels. Marx svolse inoltre un ruolo attivo nell'organizzazione del movimento operaio, partecipando alla Prima Internazionale del 1864, scontrandosi in particolar modo con gli anarchici e proponendo una collaborazione internazionale del proletariato

Il processo storico

Il filosofo tedesco inizia con il considerare la produzione dei mezzi di sussistenza attività fondamentale dell'uomo, nonché prima azione storica specificamente umana. Sulla base di questa attività ne individua altre tre: la creazione e la soddisfazione di nuovi bisogni, la riproduzione (quindi la famiglia) ed infine la cooperazione fra più individui. Sorge solo ora la coscienza: al contrario di tanti altri, Marx non delinea la coscienza come presupposto dell'uomo, seppur riconoscendogli un ruolo fondamentale nella vita, ma come prodotto sociale che si sviluppa in relazione all'evoluzione dei mezzi di produzione e a tutto quello che esse comportano, in una parola alle forze produttive.







Questa separazione fra coscienza e condizioni materiali dà luogo all''ideologia', l'ideologia svolge un ruolo essenziale, siccome corrisponde all'esigenza delle classi dominanti in un dato periodo storico di presentarsi come classe universale, portatrice quindi di valori universali espressi appunto nell'ideologia. Essa è ogni forma di rappresentazione teorica inconsapevole della propria condizione storico-materiale; le idee sono quindi separate dalle proprie radici storiche e universalizzate. Il materialismo storico si presenta come fortemente anti-ideologico; tutta la dottrina socialista marxista è definita dal suo autore non ideologica, poiché vuole mantenere le proprie radici realistiche e storiche.


La dialettica storica

In chiave marxista la storia procede quindi a partire dalla sfera economica-sociale. Essa è mossa da un processo dialettico, da una contraddizione che genera un conflitto tra forze produttive e rapporti di produzione. Questi ultimi sono l'insieme dei rapporti in cui gli uomini entrano durante l'attività della produzione (rapporti sociali, di proprietà, giuridici, .); l'insieme di questi rapporti costituisce la struttura, base reale sulla quale si eleva una sovrastruttura, ovvero tutte le altre espressioni umane, culturali, istituzionali, .Il conflitto tra questi elementi porta al superamento dei vari momenti storici e l'approdo a nuove civiltà, caratterizzate da altri metodi di produzione e da un'altra opposizione dialettica. Questa si manifesta nella lotta di classe tra classe sfruttante e classe sfruttata.

La società comunista

Coerentemente con la sua visione non meccanicistica della realtà e la sua volontà di non formulare un'ideologia che preveda il futuro, il filosofo tedesco non teorizza esplicitamente le caratteristiche della futura società comunista, ma dà soltanto indicazioni sulla fase di transizione verso essa e la delinea come ipotesi. Egli sostiene che 'il comunismo non è uno stato di cose che deve essere instaurato, ma un movimento reale che abolisce lo stato di cose presente'.Innanzitutto Marx definisce l'importanza della rivoluzione del proletariato: se il capitalismo cadesse solo perché contraddittorio la storia si risolverebbe in un processo meccanicista



Invece il proletariato deve prendere coscienza della sua forza e, attraverso una rivoluzione violenta, deve abbattere il sistema corrente.

Con la caduta della borghesia, andranno ad estinguersi tutte le sue espressioni, quindi lo Stato, la cultura e la morale borghesi, e le religioni.

Ma prima della nuova società ci sarà un periodo di passaggio durante il quale la classe rivoluzionaria si sostituirà semplicemente a quella capitalista, edificando la dittatura del proletariato, ancora caratterizzata dal dualismo di classe. Durante questo periodo andranno smantellati tutti i residui del precedente sistema, e infine, con la collettivizzazione dei mezzi di produzione e l'abolizione della proprietà privata, si avrà il comunismo autentico, e spariranno allora feticismo e alienazione, gli individui non saranno più asserviti ad un lavoro diviso e potranno realizzare uno 'sviluppo omnilaterale', accrescendo insieme le forze produttive sociali. Allora ci sarà il ritorno dell'uomo alla sua realtà sociale

"vendi un pesce ad un uomo,mangerà per un giorno,insegna all'uomo come si pesca,rovinera un'ottima occasione d'affari"





Nel 1985 l'Europa si rimette in cammino con nuova volontà di progredire. E' riformato il Trattato di Roma con la firma dell'Atto Unico Europeo che entrerà poi in vigore nel 1987; tale atto pone le basi per una maggiore integrazione fra i paesi della Comunità per un passaggio:

  • dal mercato comune al mercato unico: l'Europa non deve essere più divisa in tanti e distinti mercati nazionali, ma deve divenire un solo mercato con libera circolazione delle merci, dei lavoratori e dei capitali (libera circolazione dei fattori e impiego degli stessi là dove questo è più conveniente). Per i paesi aderenti, vendere fuori dei propri confini, ma dentro la comunità, è vendere in un mercato interno, e non più vera e propria esportazione;
  • per nuovi e più importanti poteri alla Comunità con conseguente ulteriore restringimento delle sovranità nazionali
  • per nuove e più efficienti regole di decisione degli organi comunitari, onde impedire, come più volte erano successe in passato, che il veto di un paese impedisca alla Comunità di progredire.

La firma dell'atto unico ha rimesso in moto l'Europa che nel giro di qualche anno arriva a darsi:

  • una nuova politica agricola, con tagli agli aiuti in materia di prezzi in caso di sfondamento dei tetti di produzione (ogni paese nella produzione di latte, carne, grano, zucchero, vino etc., ha delle quote massime che non deve oltrepassare, pena il pagamento di multe salate);
  • arriva l'aumento delle risorse del bilancio comunitario (che passa dall'1% all'1,2% del Pil della CEE)




  • arriva il raddoppio dei fondi strutturali, cioè dei fondi a favore delle aree più povere e sottosviluppate (infatti, l'economia dell'Europa per funzionare bene ha bisogno che le economie dei diversi paesi membri marcino alla stessa velocità)
  • nell'88 a Hannover l'Europa dei dodici resuscita la vecchia sfida dell'Unione economica - monetaria, affidando l'incarico ad un comitato, sotto la guida del presidente della Commissione europea Jacques Delors, di elaborare un apposito progetto per passare all'unione economica e monetaria.
















Lingue classiche:...............La Medea di Euripide

Storia:......................Martin Luther King e

Mahatma Gandhi

Filosofia:....................Il Marxismo

Italiano:.....................Primo Levi

Inglese:........"I Have a Dream"-"Ho Davanti a Me un

Sogno" discorso di Martin Luther King al

Lincoln Memorial

Francese:.........Frammento de "Le Chercheur D'or" di Jean-

Marie Gustave Le Clézio

Geografia:...................Atto Unico Europeo

Diritto:...............Articolo 3 della Costituzione Italiana

Arte:......................Il Quarto Stato
















Questo è un tema che al giorno d'oggi non sembra comune a tutti gli uomini.Basti pensare alla recente situazione del Tibet,Paese oppresso dalla mano conquistatrice della Cina.Quei monaci chiedono solo giustizia nei loro confronti,di poter essere liberi affermare le proprie idee e di far capire al mondo qual è la vera situazione che si presenta dietro le quinte del governo cinese.Ho scelto questo tema perché vorrei far capire che questa non è una parola che deve essere dimenticata ma che deve essere sempre rafforzata e temprata come l'acciaio delle armature medioevali,forte ed indistruttibile affinché l'uomo non si dimentichi che è UOMO,e che grazie alla propria ragione ha tagliato traguardi nella sua storia che erano impensabili.Ha creato spazi dove la gente può gridare ogni suo pensiero e non aver paura di eventuali ritorsioni nei suoi confronti.Siamo diventati grandi quando abbiamo capito che ognuno di noi è nato per soffrire e per piangere,per godere e gioire e che NESSUNOmai più DOVRA' TOGLIERCI questo nostro diritto;il diritto di esprimere i nostri sentimenti,di urlare,piangere,ridere,professare il proprio credo.Guardiamo allora il mondo con occhi diversi,torniamo bambini cosicché tutto possa ricominciare da capo senza doverci di nuovo pentire delle notre azioni.







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