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INDUISMO
L'Induismo è una tra le più grandi religioni del mondo ed è la religione tradizionale dell'India, praticata da oltre 700 milioni di fedeli.
Con il termine 'induismo' si indica normalmente il percorso
religioso degli indiani fin dalle origini, che risalgono intorno al
FONDAMENTI DELLA DOTTRINA
La base dell'insegnamento induista consiste nel rispettare un insieme di semplici regole di comportamento per avere una vita rispettosa, a questo si deve aggiungere l'amore verso tutte le creature, la generosità e l'indifferenza per ciò che è apparenza (immagine).
Alcuni punti fondamentali di questa religione sono:
v SAMSARA (il ciclo della rinascita/reincarnazione) - Alla morte, ogni creatura rinasce in un altro corpo: vegetale, animale, o umano. Ne deriva che gli Induisti tendono a manifestare un grande rispetto per ogni tipo di essere vivente (ad esempio, molti di essi sono vegetariani). Ogni uomo è destinato a reincarnarsi in un essere di qualità superiore o inferiore secondo i meriti accumulati nell'esistenza attraverso le azioni eseguite (vedi:karma). Lo scorrere delle esistenze, ovvero la successione delle rinascite, è visto dagli Induisti come un dramma che cercano di superare con l'aiuto di determinate tecniche, come lo yoga e la meditazione.
v KAMA (desiderio) - Il desiderio di un amore non ancora posseduto. Secondo l'Induismo il desiderio dell'uomo spinge a compiere determinate azioni ed uno agisce in base a ciò che desidera (l'uomo è ciò che agisce).
v KARMA ('azione'): In base al concetto della reincarnazione la condizione in cui un individuo nasce nella vita successiva dipende dalle AZIONI che ha compiuto in quella precedente, quindi ogni azione che l'individuo compie nella vita attuale avrà delle ripercussioni nelle reincarnazioni delle sue vite future. L'azione può essere buona o cattiva e quindi reincarnarsi in una casta inferiore o superiore. Solo chi è veramente saggio e totalmente puro si libera dalla legge del Karma e ritorna all'Assoluto per non fare più ritorno al mondo nel ciclo del samsara.
v MAYA (illusione): per disgrazia l'uomo si lascia sedurre dal maya - mondo dell'illusione che confonde la mente dell'uomo. L'uomo riuscirà a raggiungere la salvezza solo quando spezzerà i fili che lo legano al maya.
v MOSKA ("liberazione"): liberarsi dal concetto di attaccamento alla realtà materiale e alle sbagliate concezioni della vita.
v CASTE: divisione della società induista in gruppi sociali dette "caste":
Una convinzione induista è quella di credere che una divinità soprannaturale possa intervenire direttamente ed attivamente nella vita e nella storia degli uomini incarnandosi in esseri umani detti avatara (discesa), alcuni di questi sono: Krishna, Buddha, Gandhi.
IL SISTEMA DELLE CASTE
L'induismo è noto per la rigida divisione della società in classi (caste o "varna") alle quali si appartiene per nascita senza alcuna possibilità di sfuggire alle severe norme di una concezione gerarchica.
Un ruolo di assoluta preminenza è attribuito infatti ai membri delle tre caste superiori, quelle dei sacerdoti (brahmani), dei guerrieri (ksatriya) e dei produttori o lavoratori qualificati (vaisya), La vita di coloro che appartengono alle caste più elevate, è scandita da sacrifici destinati a costituire la personalità dell'individuo. Una totale sottomissione a queste tre caste principali deve essere attuata da chi appartiene alle caste inferiori, da quelle considerate servili (sudra) fino a quelle, disprezzate come impure, degli 'intoccabili', i 'paria' (nella tradizione occidentale). Questi ultimi, in India, sono definiti candala, termine riferito propriamente a chi si trovi nella condizione di 'fuori casta' perché nato dall'unione illecita fra una donna di casta brahmanica (sacerdoti) e un uomo di casta servile.
Formalmente abolito dalla costituzione dell'India moderna (1947), il sistema delle caste continua comunque a rappresentare per la tradizione indù l'ambito privilegiato per la realizzazione dell'ordine sociale e di conseguenza dell'ordine cosmico.
Oltre i doveri di virtù specifici di ogni casta ve ne sono alcuni comuni a tutti gli uomini: la non-violenza, cioè non danneggiare nessun essere vivente, il dominio di sé; la
sincerità; l'osservanza delle prescrizioni rituali. Solo così si può raggiungere il dharma, la legge morale, l'ordine sociale e cosmico.
GLI DEI E IL CULTO
L'induismo è una religione politeistica (più dei) caratterizzata dalla molteplicità delle figure divine, ma anche dal fatto che i fedeli si distinguono per la loro devozione a un Dio particolare. Gli induisti credono nella reincarnazione e nel fatto che solo chi onora gli dei e si comporta con carità verso gli altri uomini raggiunge la pace eterna. Infatti gli induisti credono che gli dei, in cambio di preghiere e di sacrifici, facciano dono agli uomini del sukhavati, il paradiso di felicità.
Gli dei sono adorati in templi a volte stupendi immersi nella giungla, i fedeli si rivolgono preferibilmente a una delle divinità principali del pantheon indiano: Brama, Shiva e Vishnu.
Brahama
Il dio creatore dell'universo, regolatore della legge del karma
Shiva
Il dio che dissolve tutto, distruttore e, nello stesso tempo, rigeneratore del mondo, colui che "concede" la morte, ma anche la vita.
Vishnu
Il dio che conserva il mondo, si manifesta attraverso un'incarnazione per riportare l'ordine fra gli uomini, minacciati dall'instabilità.
Attualmente gli Induisti sono la terza comunità religiosa della terra, dopo i cristiani e gli islamici, rappresentando il 13% circa della popolazione mondiale; la quasi totalità degli Induisti (99%) vive nell'Asia meridionale, particolarmente in India. A seguito di emigrazioni, l'induismo si è diffuso in gran parte dell'Asia, con presenze anche in Cina, mentre in Europa è conosciuto più per la diffusione di movimenti, come Hare-Krishna, o quelli di meditazione trascendetale.
FONTI
www.geocites.com
https://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Religioni/RELIGIONI.html
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