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Pollo sultano




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Pollo sultano



Porprhirio porphirio porphirio Linnaeus

GRUIFORMI-RALLIDI


ETIMOLOGIA porphiro = porpora, per il colore viola intenso del piumaggio


DIMENSIONI


CARATTERISTICHE rassomiglianza nel complesso ad un grosso pollo un po' tozzo (da cui il nome comune italiano); è un grosso uccello acquatico dal piumaggio blu-porpora brillante, leggermente più scuro sul dorso s sulle ali, che sono arrotondate e di lunghezza media; coda conica cortissima; robusto occhio rosso vivo; lunghe zampe anch'esse rosse, con lunghissime dita; sottocoda bianco.


HABITAT E RIPRODUZIONE: zone paludose ricche di canneti, stagni costieri. Animale assai raro ed in via di estinzione, ma presente costantemente in alcune zone della Sardegna. Ha abitudini crepuscolari ed è di difficile studio ed individuazione. Stanziale in Sardegna: nido con 2-5 uova sul terreno vicino all'acqua, o su piante acquatiche.


PROTEZIONE specie particolarmente protetta (legge regionale n. 32/ 1978): raro ma in leggero aumento negli  areali sardi.


CLASSE: UCCELLI

ORDINE: GRUIFORMI

FAMIGLIA: OTIDIDI

GENERE: OTIS (TETRAX)






Storno comune



Sturnus vulgarius vulgarius Linnaeus

PASSERIFORMI- STURNIDI 



ETIMOLOGIA sturnus = nome latino degli storni; vugaris= volgare, comune, per indicare la specie che vive abitualmente durante migrazione.


DIMENSIONI: 21


CARATTERISTICHE: uccello di piccola taglia con corta coda cuneiforme e lungo becco giallastro appena ricurvo;ali triangolari di medie dimensioni, ben evidenti in volo; d'estate il piumaggio è nerastro, con riflessi verdi e porpora iridescenti, d'inverno nero con tipica picchiettatura bianca; occhio rosso cupo con sottilissimo anello oculare più chiaro; sottili zampe rossastre


HABITT E RIPRODUZIONE aperta campagna in zone pianeggianti e collinose basse, ma anche in parchi e giardini. Sono uccelli gregari e si spostano in grossi stormi durante le migrazioni.Frequentano la Sardegna, ma non vi nidificano: nido con 5-7 uova costruito entro fessure di alberi o di edifici nelle regioni di riproduzione.


PROTEZIONE: specie cacciabile: numerosissimi durante le migrazioni.


CLASSE: UCCELLI

ORDINE: PASSERIFORMI

FAMIGLIA: STURNIDI

GENERE: STURNUS







Riccio


Erinaceus europea italicus Barrett-Hamilton

INSETTIVORI-ERINACEIDI



ETIMOLOGIA: erinaceus= nome latino del riccio; europaeus= europeo, proprio dell' Europa; italicus =italiano, riferito alla sottospecie.


DIMENSIONI: lunghezza testa-coda cm 2431


CARATTERISTICHE: varietà del riccio europeo (Erinaceus europaeus Linnaeus), leggermente più piccolo di esso; corpo tozzo e corto; zampe robuste non molto lunghe, con cinque dita corte, munite di unghie molto grandi; testa breve, con muso terminante in un gruppo appuntito (da cui il nome di porcospino con cui comunemente viene chiamato); coda corta e grossa; testa e parti inferiori ricoperte di aculei spinosi (che non sono altro che peli trasformati): il colore di essi è giallastro chiaro, con larga banda bruna scura; colore del marmo giallo sporco.

HABITAT E RIPRODUZIOE: terreni secchi tra macchie e siepi, raramente nei boschi d' alto fusto, in tutta la Sardegna. Quando si sente in pericolo si appallottola, offrendo al nemico gli aculei del dorso. Di abitudini quasi esclusivamente crepuscolari. I ricchi si accoppiano in primavera- estate (fino a luglio). La gravidanza dura 5-6 settimane, i parti avvengono tra maggio e settembre: neonati in numero di 3-8 per parto.


PROTEZIONE: specie protetta (legge regionale n. 32/1978): per effetto di tale legge è in costante aumento. Purtroppo frequenta, di notte, le stravedi tutta l'isola per cibarsi degli insetti uccisi dalle auto, e in tal modo viene spesso investito a sua volta.


CLASSE: MAMMIFERI

ORDINE: INSETTIVORI

FAMIGLIA: ERINACEIDI

GENRE: Erinaceus







Lepre



Lepus capensis mediterraneus Wagner,

LAGOMORFI-LEPORID



ETIMOLOGIA:lepus= dal nome latino dei Leopardi; capensis= del Capo di Buona Speranza, località per la quale fu descritta la prima volta; mediterraneus= delle regioni che si affacciano sul


DIMENSIONI:48-68 cm compresa la coda.


CARATTERISTICHE:roditore duplici dentato (Lagomorfo): i due incisivi superiori sono doppi (portano dietro altri due incisivi più corti e più sottili); testa non tanto grande, un po' allungata e ben distinta dal tronco, lungo e slanciato; occhi grandi, con pupilla rotonda; orecchie molto lunghe, orlate di nero; coda corta ; arti anteriori sottili e molto più corti dei posteriori, che sono robusti e ben sviluppati (ciò permette l'andatura a salti dell'animale); 5 dita con unghie piatte nelle zampe anteriori e 4 nelle posteriori; 6 mammelle; manto color fulvo, con forte mescolanza di nero a macchie grosse (molto più grosse di quelle del coniglio selvatico, cui molto si rassomiglia); parte superiore della coda nerastra, inferiore bianca.


HYABITAT E RIPRODUZIONE: terreni in genere pianeggianti con macchia mediterranea;anche nei vigneti, in tutta la Sardegna. Non scava tane sul terreno, si acquatta in piccoli avvallamenti (cucce) tra i cespugli. È in forte diminuzione per l'alterazione dell'habitat, la caccia eccessiva e la competizione col coniglio selvatico, che una volta era presente solo nella parte più meridionale dell'isola e che si è diffuso rapidamente in tutta la Sardegna negli ultimi 40-50 anni. Accoppiamento per quasi tutto l'anno, ma soprattutto tra febbraio ed ottobre: la gravidanza dura 42-44 giorni; la maggior parte delle nascite avviene in maggio-giugno: vengono partoriti 1-2 piccoli soltanto.


PROTEZIONE: specie cacciabile (legge regionale n. 32/1978): in forte diminuzione soprattutto per la triste piaga degli incidenti estivi, che hanno ridotto il suo habitat, per caccia ed il bracconaggio.


CLASSE: MAMMIFERI

ORDINE: LOGOMORFI

FAMIGLIA: LEPORDI

GENERE: Lepus, Oryctolagus



Quercino sardo



Eliomys quercinus sardus Barett-Hamiton

RODITORE-GLIRIDI



ETIMOLOGIA: eliomys= letteralmente: topo solare, forse per i suoi di vita non proprio crepuscolari; quercinus= della quercia, per l'habitat dell' animale; sardus=di Sardegna, riferito alla sottospecie.


DIMENSIONI: testa-corpo 115-142 mm; coda 105-119.


CARATTERISTICHE: varietà sardo-corsa del quercino (Eliomys quercinus quercinus Linnaeus) e di minori dimensioni: è un roditore simplicidentato, arboricolo, con caratteristica macchia (la cosiddetta mascherina) di colore scuro sugli occhi; testa grande, rotondeggiante, con muso poco appuntito; occhi grandi; orecchie ovali molto ampie; tronco grosso, leggermente allungato; coda lunga quanto il tronco e ricoperto di peli, con apice nero a forma di pennello; arti anteriori con 5, fornite di corte unghie; mammelle in numero di 8; colore del manto grigio giallastro superiormente, inferiormente crema o biancastro; coda nera nella parte superiore ed inferiore bianca.


HABITAT E RIPRODUZIONE:di abitudini serali e notturne, arboricolo, è abbastanza comune in tutta la Sardegna. Predilige soprattutto le zone alberate, anche in città, boschi, giardini, frutteti. L'accoppiamento avviene in aprile maggio; la durata della gravidanza è di 23 giorni; in maggio-giugno nascono i piccoli, in numero di 1-7 (più spesso 3-4).


PROTEZIONE: specie protetta (legge regionale n. 32/1978):comune ed abbastanza numerosa.


CLASSE: MAMMIFERI

ORDINE: RODITORI

FAMIGLIA: GLIRIDI

GENERI: Elyomis, Gils









Volpe sarda



Vulpes vulpes ichnusae Miler

CARNIVORI-CANINI



ETIMOLOGIA: vulpes dal nome latino di questa specie; ichnusae= della Sardegna, per la regione della sottospecie.


DIMENSIONI: lunghezza testa-corpo 59-64 cm, coda 28-34 cm.


CARATTERISTICHE: sottospecie sarda della volpe rossa europea (Vulpes vulpes vulpes Linnaeus), più piccola di essa; testa triangolare con muso appuntito e lungo; orecchie abbastanza grandi ed a punta; occhi grandi, con pupilla ellittica orizzontale; tronco allungato e snello; arti non tanto lunghi, ma un po' sottili, forniti di dita con robuste unghie; coda molto grossa e lunga più di un terzo della lunghezza totale dell'animale; colorazione della pelliccia bruno-rossastra o fulvo-giallastra superiormente, con sfumature grigiastre per la presenza di peli neri e bianchi; parti inferiori biancastre; coda bruna con sfumature grigiastre.

La varietà descritta sarebbe la più diffusa dell'isola, in quanto, secondo alcuni Autori, sarebbe presente anche la varietà Vulpes vulpes crucigera Bechein, propria dell'Europa centro-meridionale, con dimensioni maggiori della V. ichnusae e con colorazione della pelliccia fulvo rossastro brillante, senza le sfumature grigiastre.


HABITAT E RIPRODUZIONE: terreni piuttosto aridi, con macchia mediterranea alta, in tutta la Sardegna. Tane in anfratti, rocce, sotto i cespugli ecc. Di abitudini crepuscolari. L'accoppiamento avviene a gennaio-marzo e la gravidanza dura circa 2 mesi; i piccoli, in numero di 3-8 (fino a 12) vengono partoriti ad aprile-maggio.


PROTEZIONE specie cacciabile (legge regionale n. 32/1978):abbastanza comune e numerosa. Ritenuta erroneamente assai dannosa, è spesso oggetto di vere stragi da parte dei cacciatori, spesso con assurdi e anacronistici " permessi speciali " anche al di fuori dei periodi di caccia.


CLASSE: MAMMIFERI

ORDINE: CARNIVORI

SOTTORDINE: FISSIPEDI

FAMIGLIA: CANIDI

GENERE: Vulpes




Gatto selvatico



Felis lybica sarda Lataste

CARNIVORI-FELIDI



ETIMOLOGIA: felis= felide, riferito alle specie di alcuni mammiferi carnivori, i cosiddetti felini; libica= della Libia, del Nord Africa, per l'affinità con la specie di quelle contrade; sarda=dela Sardegna, riferito alla sottospecie.


DIMENSIONI: testa-corpo 47-61 cm, coda 26-34 cm.


CARATTERISTICHE:varietà sardo-corsa del gatto selvatico del Nord Africa (Felis lybica lybica Forester): grosso gatto selvatico di forma simile al domestico (gatto soriano), ma più forte e di maggiori dimensioni; testa rotondeggiante; muso corto e poco appuntito; occhi grandi; orecchie lunghe e diritte, con piccoli ciuffi auricolari (che consentono di distinguerlo dal gatto domestico o in selvatico con relativa facilità); collo corto e distinto dal capo; tronco abbastanza lungo e slanciato; arti ben sviluppati, con 4 dita munite di acute unghie retrattili; la coda è lunga e grossa, con apice arrotondato: misura un più di un terzo della lunghezza totale dell'animale; colore del manto superiormente grigio-giallasto, con striature scure sul dorso; coda con anelli ed apice neri (altro carattere distintivo).


HABITAT E RIPRODUZIONE: terreni boscosi con aree aperte e cespugliate di tutta la Sardegna.In forte diminuzione per alterazione dell'habitat naturale. Di abitudini notturne; tana tra le rocce, nell'incavo degli alberi, tra i cespugli ecc.accoppiamento a febbraio-marzo; la gravidanza dura 8-9 settimane; i piccoli nascono ad aprile-maggio.


PROTEZIONE: specie particolarmente protetta (legge regionale n. 32/1978): poco comune ed attualmente in costante diminuzione.


CLASSE: MAMMIFERI

ORDINE: CARNIVORI

SOTTORDINE: FISSIPEDI

FAMIGLIA: FELIDI

GENERE:Felis






Cervo sardo



Cervus elaphnus corsicanus Erxleben

UNGULATI-ARTIODATTILI-RUMINANTI



ETIMOLOGIA: cervus= dal nome latino dell'animale; elaphnus= nome greco del cervo; corsicanus=della Corsica, perhè descritto la prima volta per regione.


CARATTERISTICHE: varietà sardo-corsa del cervo rosso europeo (Cervus elaphus elaphus Linnaeus) e leggermente più piccolo più snello di esso: testadi medie dimensioni; muso allungato, tronco all'apice; occhi grandi; orecchie ovali molto grandi e diritte;maschio con corna ossee caduche, sottili e ramificate, fissate sull'osso frontale (la femmina ne completamente priva): le corna vengono rinnovate ogni anno, cadono e rispuntano, nei primi anni di vita, con un ramoin più; collo grosso e lungo; tronco robusto; arti lunghi e snelli, muniti di due grosse dita provviste di robusti zoccoli (altre due dita laterali sono rudimentali); coda corta e grossa; mammelle in numero di 4; pelliccia con peli abbastanza lunghi e spessi; manto bruno scuro con parti inferiori più chiare; il cosi detto disco codale,zona bianca nella parte posteriore delle cosce.


HABITAT E RIPRODUZIONE: boscaglia e macchia mediterranea alta. A   reali limitati nella parte meridionale della Provincia di Cagliari (Monti di Capoterra e dei Sette Fratelli) e nell'Iglesiente. I cervi si accoppiano in settembre-ottobre e la gravidanza dura 33-34 settimane. I piccoli (in genere 1 e raramente 2) nascono tra maggio e giugno.


PROTEZIONE: specie particolarmente protetta (legge regionale n. 32/1978): rara e localizzata, in leggero aumento per la protezione offerta dalle foreste demaniali e dal Parco WWF di M. Arcosu, ma purtroppo sottoposta al bracconaggio.


CLASSE: MAMMIFERI

SUPERIORDINE: UNGULATI

ORDINE: ARTIODATTILI

SOTTORDINE: RUMINANTI

FAMIGLIA: CERVIDI

GENERI: Cervus, Dama






Foca monaca



Monachus monachus

CARNIVORI-PINNIPEDI



ETIMOLOGIA: monachus= per il colore della pelliccia, che ricorda l'abito bicolore di alcuni ordini religiosi; albiventer= dal ventre bianco, per il colore chiaro dell'addome.


DIMENSIONI: fino a 2,30-2,80 m, peso 300-320 kg.


CARATTERISTICHE: l'unica specie di foca presente nel Mediterraneo e nel Mar Nero; corpo grosso ed affusolato; testa rotonda con muso corto ed arrotondato; occhi grandi e un po' sporgenti; collo corto e grosso; tronco molto lungo; arti anteriori corti, pinniformi, con cinque dita munite di piccole unghie; arti posteriori rivolti costantemente all'indietro, a forma di pinna biloba; coda brevissima non evidente; pelliccia corta e lucida; presenza sul muso e sulle sopracciglia di lunghe vibrisse; colore del dorso grigio scuro più o meno uniforme; ventre chiaro, bianco-giallastro (il colore del manto, come già detto, ricorda l'abito bicolore di alcuni ordini di monaci, da cui il nome comune e scientifico).


HABITAT E RIPRODUZIONE: isolotti e caverne invase dall'alta marea. In Sardegna è pressoché estinto. Si può osservare qualche raro esemplare nel Golfo di Orosei e nell'isola di Tavolata. A terra sono molto lente e si trascinano strisciando con il ventre; in acqua invece sono velocissime per la spinta che viene loro impressa dalle pinne. Accoppiamento durante i mesi caldi dell'estate. La gravidanza dura 11 mesi: la nascita di un solo piccolo avverrà all'inizio dell'estate dell'anno successivo, su piccole spiagge riparate; l'eccessiva pressione antropica, esercitata nei mesi di giugno-luglio sulle coste del Golfo di Orosei, può provocare anche difficoltà nel parto di questi Mammiferi, per cui aumentano le possibilità di aborto, le foche si sgravano in grotta con l'estremo disagio e facilmente si verifica la morte prematura del neonato. Quest'ultimo viene chiamato dalle popolazioni locali 'vitellino', così come le foche adulte son dette 'buoi marini'.


PROTEZIONE: specie particolarmente protetta (legge 32/1978): rarissima, quasi estinta. La foca comunque ancora presente, come dimostrano i vari, recenti avvistamenti (estate 1989).


CLASSE: MAMMIFERI

ORDINE: CARNIVORI

SOTTORDINE: PINNIPEDI

FAMIGLIA: FOCIDI

GENERE: Monachus



Cinghiale sardo



Sus scrofa meridionalis

UNGULATI-ARTIODATTILI-SUINIFORMI



ETIMOLOGIA: sus= nome latino di maiali e cinghiali; scrofa= altro nome latino dell'animale; meridionalis= meridionale, per la regione della sottospecie.


DIMENSIONI: 100-120 cm di lunghezza, coda compresa.


CARATTERISTICHE: varietà sardo corsa del cinghiale europeo (Sus scrofa scrofa Linnaeus) e molto più piccolo di esso: peso massimo di vecchi maschi, 70-80 Kg rispetto ai 120-130 dell'altro;testa molto grande, allungata anteriormente e terminante con un potente grugno; canini (zanne) molto sviluppate e molto più grandi nel sesso maschile; occhi piccoli; grandi orecchie diritte; collo corto, poco distinto dalla testa; tronco grosso ed allungato, anteriormente più largo; zampe snelle. Non eccessivamente lunghe; 4 dita per arto, munite di robusti zoccoli (le 2 centrali poggiano per terra, le laterali rimangono sollevate); coda corta e abbastanza sottile, terminante con un ciuffo di setole; 12 mammelle; corpo ricoperto di setole, che lungo la linea dorsale mediana formano come un breve cerniera; colore del manto bruno nerastro, con leggere strisce biancastre; i piccoli sono molto più chiari, con strisce longitudinali scure.


HABITAT E RIPRODUZIONE: in tutta la Sardegna, in boschi folti con sottobosco e fra la macchia mediterranea; in alcune regioni dell'isola sono divenuti troppo numerosi e spesso invadono i campi coltivati ed i giardini; hanno generalmente abitudini notturne. Accoppiamento invernale: la gravidanza dura 16-20 settimane; i piccoli, 3-4 (fino a 12) nascono ad aprile-maggio.


PROTEZIONE: specie cacciabile (legge n. 32/1978): comune ed abbondante, ma con forte variabilità da un anno all'altro.


CLASSE: MAMMIFERI

SUPERORDEINE: UNGULATI

ORDINE: ARTIODATTILI

SOTTORDINE: SUIFORMI

FAMIGLIA: SUINI

GENERE: Sus






Cavallino della Giara



Equus caballus

UNGULATI-PERISSODATTILI-EQUIDI



ETIMOLOGIA: equus= nome latino della specie; caballus= altro nome latino di questo animale.


DIMENSIONI: altezza al garrese: 120 cm circa.


CARATTERISTICHE: da tenere in grande considerazione, essendo il rappresentante di una razza che in passato era diffusa in tutta la Sardegna. È piccolo e snello, con criniera molto lunga. Manto color bruno scuro. È opinione comune che sia diretto discendente dei cavalli arabi portati in Sardegna dai Punici.


HABITAT: è relegato, in grossi branchi, nell'altopiano della Giara di Gestori, dove vive allo stato brado. Ogni anno in alcuni comuni della Giara (Genoni, Tulli) viene effettuata la marchiatura dei cavallini, che appartengono a privati e che la Regione Sarda si propone di proteggere, perché non siano più oggetto di commercio. A tale scopo svariate coppie sono state trasportate in alcune zone delle foreste demaniali regionali, dove si sono ben acclimatate.


PROTEZIONE: non è prevista alcuna protezione, anche se la Regione Sarda ha provveduto indirettamente, trasportando un buon numero di questi animali in varie località delle foreste demaniali. Attualmente si occupa della salvaguardia della purezza della razza l'Istituto per l'Incremento Ippico di Ozieri,


CLASSE: MAMMIFERI

SUPERORDINE: UNGULATI

ORDINE: PERISSODATTILI

FAMIGLIA: EQUINI

GENERE:Equus









Asinello bianco



Equus asinus var. Albina

UNGULATI-PERSSODATTILI-EQUNI



ETIMOLOGIA: equus= nome latino degli equini; asinus= nome latino della specie.


DIMENSIONI: altezza al garrese: 90-100 cm circa


CARATTERISTICHE: anche se non si tratta di un animale del tutto selvatico, è da tenere in grande considerazione per la sua rarità. È piccolo ed il bianco del suo manto è dovuto ad una mutazione di colore, trasmessasi successivamente nel tempo e conservata per l'isolamento a cui sono stati sottoposti questi animali.


HABITAT: allo stato brado nell'isola dell'Asinara Qualche coppia è stata introdotta nell'isola maggiore, in zone circoscritte delle foreste demaniali regionali.


PROTEZIONE: non esiste una legge regionale che preveda una protezione per questa varietà: la Regione relega un certo numero di animali all'Asinara e in alcuni siti protetti delle foreste demaniali, dove è vietata la caccia e la sua cattura.


CLASSE: MAMMIFERI

SUPERORDIINE: UNGULATI

ORDINE: PERISSODATTILI

FAMIGLIA: EQUIDI

GENERE: Equus














Anguilla



Anguilla anguilla

ANGUILLIFORMI-ANGUILLIDI



ETIOLOGIA anguilla= nome latino della specie


DIMENSIONI: fino ad un metro.


CARATTERISTICHE: corpo sepertiforme, con le sole piccole pinne pettorali (le ventrali sono mancanti); testa leggermente schiacciata, con bocca grande provvista di prominenza mandibolare; denti piccoli e conici; occhio grande; la pinna dorsale è lunga e unica; occupa tutto il dorso, proseguendo fino all'apice della coda e da questo centralmente fino all'apertura anale: la coda così conformata è del tipo difiocerco; la specie in questionesi può presentare con due differenti livree: superiormente di color grigio scuro con ventre bianco, oppure giallo-verde con ventre giallastro; pelle viscida con piccolissime scaglie inserite molto profondamente (non vengono percepite al tatto.


HABITAT: tutti i corsi d'acqua e laghi artificiali della Sardegna in compagnia di carpe, tinche trote e persici. Le piccole anguille (dette ceche) dal mare da adulte, per la riproduzione. È in forte diminuzione, per la presenza lungo i fiumi degli sbarramenti per gli invasi artificiali, che impediscono la risalita degli avannotti.


CLASSE:

ORDINE

FAMIGLIA

GENERE













Trota sarda



Salmo trutta macrostigma

SALMONIFORMI-SALMONIDI



ETIMOLOGIA: salmo= nome latino per indicare i salmonidi; trutta= nome latino dell'animale; macrostigma= con grosse macchie, per la presenza di grandi macchie nere sul corpo dell'animale.


DIMENSIONI: fino a 40-50 cm (raramente, in esemplari molto vecchi).


CARATTERISTICHE: trota di ruscello, ormai rarissima, caratterizzata da un corpo massiccio ed un po' allungato; testa grande con muso arrotondato; bocca, con prominenza mascellare, munita di denti acuti; occhio grande; squame cicloidi disposte in tutto il corpo; pinna dorsale in posizione mediana, come in tutti i Salmonidi, con 3 raggi spiniformi e 8-11raggi molli, seguita posteriormente da una piccola pinna adiposa; pinne ventrali piccole; pinne pettorali quasiin posizione giugulare; pinna codale, preceduta da un groso penducolo, leggermente bifida con lobi arrotondati. Dorso con grandi macchie scure (da cui l'appellativo del nome scientifico della sottospecie in questione: macrostigma); colore di fondo grigio argenteo con piccole macchie rosse (che tuttavia possono mancare) disposte al di sotto della linea laterale; una evidente macchia scura dietro l'occhio la fa immediatamente distinguere da altre specie o varietà di trote.


HABITAT: piccoli corsi d'acqua di montagna, rara e localizzata solamente nelle zone più selvagge ed incontaminate. Una volta era presente lungo tutto il corso dei fiumi e si poteva riscontrare abbondantemente anche alle foci. Nell'isola è segnata per alcuni ruscelli d'alta montagna, in zone impervie, da sola o in co,pagnia della trota fario (Salmo trutta trutta ) o della Trotta iridea (Salmo gairdneri), immesse da svariato tempo per ripopolare i fiumi sardi e con le quali è in competizione. È carnivora e si nutre di larve di insetti e di altri invertebrati.


CLASSE: OSTEITTI

SOTTOCLASSE TELEOSTEI

ORDINE: SALMONIFORMI

FAMIGLIA: SALMONIDI

GENERE: Salmo







Carpa selvatica e a

Specchi



Cyprinus carpio

SALMONIFORMI-CIPRINIDI



ETIMOLOGIA: cyprinus= nome latino con cui si indicano le carpe ed i Ciprinidi; carpio= altro nome latino della specie; specularis= a specchi, per la presenza di grosse squame sui fianchi.


DIMENSIONI: fino ad 80-100 cm.


CARATTERISTICHE: massiccio pesce d'acqua dolce; testa triangolare con muso poco appuntito; bocca terminale provvista di denti molariformi, accompagnata da due paia di corti barbigli; occhio relativamente grande; preopercolo ed opercolo lisci; pinna dorsale molto lunga, con 17-22 raggi (il primo spiniforme e dentellato); pinna anale di medie dimensioni; pinna pettorali, quasi giugulari, arrotondate come le pinne ventrali. La forma selvatica è meno comune ed è ricoperta da squame piccole e tutte uguali, mentre la varietà 'a specchi' è caratterizzata dalla presenza lungo i fianchi di grandi squame ctenoidi, disposte su più file e lucide, tanto da sembrare dei piccoli specchi, che danno così il nome alla sottospecie; colore generalmente bronzeo più scuro sul dorso, con ventre chiaro giallastro.


HABITAT: stata introdotta insieme con la tinca e con i persico negli invasi artificiali sardi. La varietà a specchi è la più comune ed è presente in tutta la Sardegna, la forma selvatica solo nell'Oristanese. È specie onnivora e si adatta facilmente a tutti gli habitat ed all'allevamento.


CLASSE: OSTEITTI

SOTTOCLASSE: TELEOSTEI

ORDINE: CIPRINIFORMI

FAMIGLIA: CIPRINIDI

GENERI: Cyprinus, Tinca







Muggini: cefalo, calamita, dorato bosega



Mugil cephalus, Liza ramanda, Liza aurata, Chelon labrosus

PERCIFOPMI-MUGILIDI



ETIMLOGIA: mugil= nome latino dei muggini; cephalus= testa, per la grossezza del capo; liza= dal nome spagnolo-portoghese di questi pesci; ramanda= ramata, per il colore del capo; aurata= dolorata, per delle macchie dorate sulla testa; chelon= nome greco di un muggine; labrosus= labbruto, per le grosse labbra.


DIMENSIONI: 70, 50, 45 e 60 cm ripettivamente.


CARATTERISTICHE: forme slanciate e fusiformi, lateralmente compresse; il corpo è ricoperto di squame cicloidi; testa più o meno appiatita; occhio con palpebra adiposa più o meno sviluppata; bocca piccola e terminale, con denti acuti; preopercolo lisci; linea laterale assente; due pinne dorsali distanziate, la prima con 4 raggi spiniformi e la seconda con un solo raggio duro e 8-9 raggi molli; pinna anale simmetrica e delle stesse dimensioni della seconda dorsale; pettorali e ventrali di taglia media; codale grande e bioba, con lobi acuti Colore del dorso brunastro con riflessi bluastri; strie longitudinali azzurognoli sui fianchi argentati; ventre bianco.


HABITAT: stagni salmastri costieri, lagune con forti variazioni di salinità, foci di fiumi di tutta la Sardegna. La riproduzione avviene in mare e gli avannotti migrano negli stagni e all'imboccatura dei fiumi, dove si accrescono. Da adulti vivono spostandosi tra le due zone d'acqua. Sono carnivori e si nutrono di altri piccoli pesci e di invertebrati vari, non disdegnando anche prodotti di rifiuto che giungono in mare attraverso i fiumi o le fogne.


CLASSE: OSTEITTI

SOTTOCLASSE: TELEOSTEI

ORDINE: PERCIFORMI

FAMIGLIA: MUGILIDI

GENERI: Mugil, Liza, Chelon



Gattuccio



Scyliorhinus canicula SQUALIFORMI-SCILLIORINIDI



ETIMOLOGIA: scyliorhinus= dal naso di pescecane, per la forma del muso; canicula= cagnolino, per le piccole dimensioni in rapporto a quelle dei pescecani più grossi.


DIMENSIONI: fino ad 80 cm.


CARATTERISTICHE: corpo allungato ed idrodinamico; capo leggermenteschiacciato con muso arrotondato; occhio grande ed ovale; spiracolo disposto subito dietro dell'occhio; bocca anteriore e ventrale larga e molto arcuata, con denti aguzzi disposti su più file; corpo ricoperto di squame placidi; 5 paia di fessure branchiali sulla regione del collo; 2 pinne dorsali piccole, senza raggi spiniformi, e disposti molto all'indietro; pinna anale piccola; pettorali un po' grandi ed arrotondate, poste subito dietro le fessure branchiali; ventrali triangolari: dalla presenza dei cosiddetti monopoli, porzioni interne di queste pinne trasformate in organi copulatori di forma cilindrica, possiamo distinguere immediatamente i maschi, che li possiedono, dalle femmine che ne sono prive; pinna codale eterocerca, con lobo ventrale quasi assente. Colore grigio rossastro, con macchiette brune e bianche distribuite soprattutto nel dorso, che si presenta leggermente più scuro; ventre chiaro senza macchie.


HABITAT: fondali sabbiosi e rocciosi delle coste della Sardegna. È carnivoro e si ciba di vari pesci ed invertebrati. È specie ovipara: l' uovo è ricoperto di un guscio corneo sacciforrrrme, provvisto di cirri


CLASSE: CONDROITTI

ORDINE: SQUALIFORMI

FAMIGLIA: SCILLIORINIDI

GENERE: Scyliorhinus










Gabbiano comune



Larus ridibundus ridibundus

CARADRIFORMI-LARIDI-LARINI



ETIMOLOGIA: larus= nome latino dei gabbiani; ridibundus= che ride, a causa del caratteristico verso.


DIMENSIONI: 35-38cm


CARATTERISTICHE: piccolo gabbiano; adulto con piumaggio generale biancastro e testa con cappuccio nero in primavera-estate; nel periodo invernale perde quasi tutto il nero della testa e rimangono solamente piccole macchie attorno agli occhi; occhio scuro con anello oculare giallo; ali lunghe e molto appuntite, grigio chiare, con bordo delle primarie nero; coda media, squadrata; becco rosso chiaro d'estate e rosso scuro d'inverno, con punta ricurva nera; zampe rossastre palmate.


HABITAT E RIPRODUZIONE: lagune e stagni di zone costiere. Per nutrirsi si inoltra nell'entroterra fino alla discariche urbane. Migratore, nidifica in Sardegna: 2-3 uova deposte tra i cespugli negli stagni o tra le rocce delle scogliere.


PROTEZIONE: specie protetta (legge regionale n. 32/1978): abbastanza frequentemente.


CLASSE: UCCELLI

ORDINE: LARIFORMI:

FAMIGLIA: LARIDI

SOTTOFAMIGLIA: LARINI

GENERE: Larus












Sardina



Sardina pilihardus Walbaum

TELEOSTEI-CLUPEIFORMI-CLUPEIDI



ETIMOLOGIA: sardina= dal nome comune latino dell'animale; pilchardus= dal nome inglese della specie: pilchard.


DIMENSIONI: fino a 27 cm


CARATTERISTICHE: corpo fusiforme ricoperto di grosse squame cicloidi; linea laterale assente; bocca terminale obliqua con palpebra adiposa ben sviluppata; preopercolo ed opercolo lisci. Pinne con soli raggi molli: pinna dorsale piccola, disposta a metà del dorso; pinne pettorali e ventrali molto piccole, a margini leggermente arrotondati; pinna codale biforcuta, con lobi divaricati a punte smussate. Colore del dorso verde azzurro con riflessi bronzei, verde grigio argento.


HABITAT: pelagica, vive in grossi branchi e si avvicina alla coste in periodo riproduttivo. È planctofaga.


CLASSE: OSTEITTI

SOTTOCLASSE: TELEOSTEI

ORDINE: CLUPRIFORMI

FAMIGLIA: CUPEIDI

GENERI: Alosa, Sardina















Pesce di San Pietro



Zeus faber

ZEIFORMI-ZEIDI



ETIMOLOGIA: zeus= nome grecodel dio Giove, perché il pesce gli fu sacro; faber= creatore, riferito a Giove stesso.


DIMENSIONI fino a 60 cm


CARATTERISTICHE: corpo ovare, molto alto ed assai compresso; tasta grande con occhio enorme; bocca ampia protrudibile, con denti piccoli ed acuti; spine di forma varia disposte sulla faccia; preopercolo dentellato, opercolo munito di grosse spine; fila di placche ossee disposte sulla linea laterale ben evidente; pinna dorsale boloba, la porzione anteriore della quale è munita di 9-11 robusti raggi spiniformi, sormontati da lunghi filamenti, mentre la porzione posteriore porta 21-25 raggi molli, alla base dei quali sono disposte 6-8 piastre spinose; pinna anale biloba, composta di 4 grossi raggi spiniformie di 20-23 raggi molli, disposti in simmetria con la porzione posteriore della dorsale: alla base di questi raggi molli sono disposte 7-8 piastre spinose come quelle della dorsale; codale molto lunga e quasi tronca; pinne pettorali piccole, ventrali molto grandi, disposte assai anteriormente, in regione giugulare. Colore grigio-giallastro, dorsalmente più scuro; caratteristica macchia nera rotondeggiante circondata da un alone chiaro (tale macchia sarebbe l'impronta della moneta che, secondo la leggenda, S. Pietro trovò nella bocca di questo pesce per poter pagare la tassa imposta dai romani agli ebrei).


HABITAT: fondi fangosi e sabbiosi dei mari di Sardegna e del Mediterraneo. È carnivori e si nutre di pesci, molluschi e crostacei.


CLASSE: OSTEITTI

SOTTOCLASSE: TELEOSTEI

ORDINE: ZEIFORMI

FAMIGLIA: ZEIDI

GENERE: Zeus








Triglia di scoglio






Mullus surmulentus

PERCIFORMI-MULLIDI



ETIMOLOGIA: mullus= nome latino delle triglie; surmulentus= che striscia sul fondo, bentonico.


DIMENSIONI: fino a 40 cm.


CARATTERISTICHE: pesce un po' allungato alto, caratterizzato dal profilo superiore della testa molto obliquo; presenza di due barbigli molto lunghi al di sotto della mandibola; occhi molto vicini al profilo superiore; bocca con denti caniniformi; corpo ricoperto di grandi scaglie ctenoidi; due pinne dorsali: la prima con soli raggi spiniformi (6-7) e la seconda con un solo raggio duro e 8-9 raggi molli; pinne pettorali e ventrali piccole le seconde sono disposte leggermente appuntiti. Colore generale bruno rossastro; banda longitudinale rosso-arancio sui fianchi; la prima dorsale presena due fasce colorate, la superiore bruna e l'inferiore grigia.


HABITAT: fondi rocciosi più o meno distanziati dalla riva. È specie carnivora e si nutre di invertebrati vari.


CLASSE:OSTEITTI

SOTTOCLASSE: TELEOSTEI

ORDINE: PERCIFORMI

FAMIGLIA: MULLIDI

GENERE: Mullus








Tracina



Trachinus draco

PERCIFORMI-TRACHINIDI



ETIMOLOGIA: trachinus= istituto, crestato, per i raggi spinosi della pinna dorsale; draco=drago, perché sollevando la pinna dorsale rassomiglia al dragone della leggenda.


DIMENSIONI: fino a 40 cm.


CARATTERISTICHE: forma piuttosto allungata e compressa; testa con muso breve, bocca molto grande con denti acuti; occhio grande e sporgente; opercolo con spina velenifera; pinna dorsale lunghissima e biloba, con parte anteriore munita i 5-7 raggi spiniformi veleniferi e parte posteriore con 29-32 raggi molli; pinna anale molto lunga e simmetrica al lobo posteriore della dorsale; pinna pettorali larghe e lunghe; ventrali molto corte e disposte in posizione giugulare, anteriormente alle pettorali.Colore del corpo grigio chiaro, con strie oblique azzurrine; dorso verdastro; macchia nera sulla parte anteriore della pinna dorsale; piccole macchie brune sulla testa.


HABITAT: fondi sabbiosi, dove si sotterrano lasciando sporgere gli occhi e la pinna dorsale con i raggi spinosi. La puntura è molto dolorosa ed il veleno inoculato è di tipo ofidico.


CLASSE: OSTEITTI

SOTTOCLASSE: TELEOSTEI

ORDINE: PERCIFORMI

FAMIGLIA: TRACHINIDI

GENERE: Trachinus













Fenicottero rosa



Phoenicopterus ruber roseus

CICINIFORMI-FENICOTTERDI



ETIMOLOGIA: phoenicopterus= dalle ali rosse, per il colore delle stesse; ruber= rosso; roseus= roseo (riferito alla sottospecie)


DIMENSIONI: 112 cm X 141 di apertura alare.


CARATTERISTICHE: alto e slanciato trampoliere color rosa pallido; grandi ali lunghe ed appuntite, rosso cremisi con le remiganti nere; collo eccezionalmente lungo come le zampe, entrambi rosa; il piede ha quattro dita, di cui tre lunghe rivolte in avanti e palmate; becco grosso ed uncinato (roseo alla base e nero all'apice), conformato in modo da poter frugare fra la melma per la cattura dei piccoli animali di cui si nutre; occhio giallo con anello oculare rosso.


HABITAT E RIPRODUZIONE: in grandi colonie negli stagni e paludi costiere; spesso anche nei laghi artificiali dell'entroterra. In Sardegna vive in colonie di numerosi individui nello stagno di Molentargius (presso Cagliari) e negli stagni dell'Oristanese; individui isolati sono spesso visibili comunque in tutti gli stagni costieri della nostra isola e nei laghi artificiali. È migratore ed ha effettuato (purtroppo inutilmente) tentativi di nidificazione in Sardegna (a Molentargius): la femmina depone un slo uovo su un cono di fango secco, costruito sulle rive degli stagni


CLASSE: UCCELLI

ORDINE: CICONIFORI

FAMIGLIA: CICONIDI, FENICOTTERIDI

GENERI: Cicoria, Phonicopterus












Tonno



Thunnus thynnnus

PERCIFORME-TUNNIDI



ETIMOLOGIA: thunnus= dal nome latino di questa specie ; thynnus= nome dell'animale riferito da svariati autori greci e latini.


DIMENSIIONI: può raggiungere i 3 metri di lunghezza ed eccezionalmente più di 6 quintali di peso.


CARATTERISTICHE: è uno dei pesci ossei più grandi che esistano; corpo lungo ed affusolato, relativamente più alto delle precedenti specie affini considerato (sgombro e palamita), idrodinamico, con piccole squame cicloidi presenti in tutto il corpo; testa abbastanza frande con bocca ampia, mandibola prominente, piccoli denti conici; occhio non tanto grande; preopercoli ed opercoli lisci; corsaletto presente, con margini posteriori sinuosi; due pinne dorsali contigue, la prima più lunga, con 12-15 raggi spiniformi, la seconda corta, più alta che lunga, con 14-16 raggi molli; l'anale è simmetrica e delle stese dimensioni della seconda dorsale; sul penducolo codale sono presenti, dorsalmente, 8-10 pinnule e, centralmente, 7-9: il penducolo è sottile e carenato e sorregge una pinna codale molto grande, con lobi stretti ed acuti (a semina); pinne ventrali poco più avanti delle pettorali: entrambe di medie dimensioni, e seconde più lunghe delle prime. Colore dell'animale: il dorso blu scuro, quasi nero, i fianchi ed il ventre grigio chiaro, grigie le pinne e gialle con margine nero le pinnule.


HABITAT: è presente nel Mediterraneo e nell'Atlantico e si avvicina alle coste della Sardegna durante gli spostamenti (migrazioni) che questa specie compie durante il periodo riproduttivo. Viene catturato in vari modi (ami, palamiti, reti mobili, ecc), ma il metodo più efficace consisteva (e consiste ancora in pochissime località della Sardegna e della Sicilia) nella pesca con impianti di reti fisse, le cosiddette tonnare, al cui interno penetrano i tonni che,finiti nella camera della morte, vengono catturati ed uccisi nella barbara seppur suggestiva mattazza: la rete che forma la camera viene sollevata dai tonnarotti (i pescatori) ed i grosso pesci, una volta in superfice, vengono arpionati e caricati nelle barche che circondano la rete, mentre il mare si tinge di rosso per il sangue perso dai pesci.



CLASSE: OSTEITTI

SOTTOCLASSE: TELEOSTEI

ORDINE: PERCIFORMI

FAMIGLIE: SGOMBRIDI, TUNNIDI

GENERE: Scomber, Thunnus



Geotritone sardo



Sono presenti 4 specie: a) Geotritone di Gené = speleomantes genei; b) Geotritone odoroso= Speleomantes imperialis; c) Geotritone di Monte Albo= Speleomantes flavus; d) Geotritone del Supramonte = Speleomantis.



DIMENSIONI: fino a 14,5 cm


ETIMOLOGIA: speleomantes= dal greco, letteralmente: indivino delle grotte, per l' habitat particolaredi grandezza.; flavus= giallastro, per il colore dell'abito; questa specie; genei= in onore dello studioso Gené ; imperialis= imperiale, per la taglia, la grandezza.


CARATTERISTICHE: le quattro specie ora isolate, erano riunite fino q poco tempo fa in una sola specie: Hydromantes genei con 4 razze diverse. Urodelo cavernicolo caratteristico della Sardegna, edemico; testa un po' grossa, leggermente schiacciata, più larga che lunga; muso arrotondato; occhi grandi e prominenti; bocca larga con lingua rotonda abbastanza estroflessibile; corpo non tanto lungo; lunga coda subcilindrica; arti subeguali, gli anteriori con 4 dita e i posteriori con 5 (questi ultimi legati da una bassa palmatura): le dita sono tronche e distalmente dilatate a ventosa, per aderire a superfici verticali molto lisce; dorsalmente di color grigio più o meno scuro, bianco sporco ventralmente; nessun dimorfismo sessuale; respira solo attraverso alla pelle, come tutti i pletodonti, avendo i polmoni atrofici.


HABITAT E RIPRODUZIONE: grotte molto umide e spaccature della roccia nei rilievi sel Sulcis-Iglesiente, nel Gerrei, del Sarcidano, del Monte Albo di Lula e del Supramonte di Orgosolo ed Oliena. Non va mai all'acqua e depone le uova tra la sabbia umida delle grotte. Il periodo riproduttivo è quello primaverile: non si hanno stadi di metamorfosi (animali a sviluppo diretto).


PROTEZIONE: non è prevista alcuna protezione legale, la specie andrebbe invece protetta per il pericolo di una forte diminuzione a causa del prelievo a scopo collezionistico.


CLASSE: ANFIBI

ORDINE: URODELI

FAMIGLIA: PLETODONTIDI

GENERE: Speleomantes






Discoglosso sardo



Discoggossus sardus

ANURI-DISCOGLOSSIDI



ETIMOLOGIA: discoglossus= per la lingua di forma discodale caratteristico di questa specie; sardus= della Sardegna, per la regione tipica.


DIMENSIONI: lunghezza massima 7 cm


CARATTERISTICHE: Anuro tipico della Sardegna (e della Corsica); testa subtriangolare, più larga che lunga; muso leggermente appuntito; occhi grandi ed assai sporgenti, con pupilla cuoriforme; lingua discoidale poco allungabile; corpo non distinto dal capo, snello ed abbastanza slanciato soprattutto nel maschio; arti anteriori corti con 5 dita brevi, arti posteriori ben sviluppati con 5 dita molto lunghe da una palmatura; pelle lucida e lisci, ricoperta di numerose cellule mucipari che la rendono viscida al tatto; maschioni periodo riproduttivo con calli nuziali molto ben sviluppati nelle dita degli arti anteriori; colorazione verde chiara con macchie verdastre più scure, caratteristica macchia triangolare gialla sul dorso; leggero dimorfismo sessuale: il maschio è più piccolo e più snello della femmina.


HABITAT E RIPRODUZIONE: zone umide varie sia di pianura che di collina bassa ed alta, in tuta la Sardegna. Va all'acqua solo in periodo riproduttivo per l'accoppiamento. Abitudini cresulari e notturne. La deposizione delle uova avviene da febbraio a maggio. La metamorfosi dura poco più di un mese.


PROTEZIONE: non è prevista alcuna protezione per questa specie edemica: la popolazione è poco numerosa a diffusa in tutto l'areale sardo, ma meno frequente che in passato; i modi di vita riservati rendono la specie poco vulnerabile, anche se si dovrebbe garantire la protezione dei piccoli corsi d'acqua, dove va a riprodursi.


CLASSE: ANFIBI

ORDINE: ANURI

FAMIGLIA: DISCOLOSSIDI

GENERE: Discoglossus







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