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L'esposizione dei dati




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L'esposizione dei dati



La fase dell'esposizione dei dati si concretizza princi­palmente con l'esposizione dei dati in rappresentazioni grafiche.

Si utilizzano quest'ultime in quanto rappresentano senza dubbio uno dei mezzi più efficaci per rendere immediati i dati statistici raccolti e quindi anche per permettere una maggiore divulgazione.

Naturalmente si hanno vari tipi di rappresentazioni grafiche che però possono essere raggruppate in due categorie:


a)    diagrammi

b)    cartogrammi



Diagrammi


I diagrammi sono rappresentazioni grafiche che utilizza­no figure geometriche (linee, aree, ecc.). Esistono varie specie di diagrammi:


a)    il diagramma cartesiano

b)    il diagramma a coordinate polari

c)    il diagramma a settori circolari

d)    l'istogramma

e)    volumigramma

f)      ideogramma.







a)     I1 diagramma cartesiano utilizza un sistema di coor­dinate cartesiane ortogonale, dove sull'asse delle ascisse (x) si riportano i valori delle modalità e sull'asse delle ordinate (y) si riportano le frequen­ze od intensità corrispondenti. Ad ogni coppia di detti valori corrispondono quindi dei punti, per cui unendo quest'ultimi si ottiene una linea che renderà l'idea dell'andamento del fenome­no.           

Vediamone un esempio:

Esempio teorico

Modalità del carattere

Frequenze

xl


x2


x3


x4




















Se i dati da rappresentare assumono variazioni note­voli, tanto che sarebbe difficile riportarle sul diagramma che dovrebbe assumere notevoli dimensioni, si ricorre a trasformare i valori nei relativi lo­garitmi decimali (log 10 = 1, log   100 = 2 ecc.). .

I1 procedimento si può usare solo per l'asse delle ascisse o solo per quello delle ordinate o per en­trambi.

Si hanno in questo caso i diagrammi cartesiani orto­gonali a scala logaritmica



b)     I diagrammi a coordinate polari sono delle rappresen­tazioni grafiche che utilizzano le coordinate polari. Questo metodo si adotta soprattutto per rappresentare le mutabili statistiche nelle quali le modalità si ripetono periodicamente. Si fissa un punto 0 chiamato origine delle coordinate polari e una semiretta di origine 0 detta asse po­lare. Ogni punto del piano può essere definito da due coordinate: il raggio vettore (distanza tra P e 0) e l'ampiezza dell'angolo a. Al raggio vettore si associano le frequenze, mentre all'ampiezza dell'angolo si associa il numero delle modalità. Es.: se le modalità sono i mesi dell'anno, si divide l'angolo in 12 parti. Gli estremi dei raggi vettori si possono infine unire con delle linee rette o tratteggiate ottenendo così delle figure chiuse.



Vediamo un esempio pratico.

I1 grafico che segue evidenzia, utilizzando un dia­gramma a coordinate polari, il numero delle abitazio­ni costruite in Italia nel 1966, distinto per mese.


Giugno



























c)     I diagrammi a settori circolari utilizzano un angolo giro, (che si fa uguale all'intero fenomeno) che viene diviso in 'spicchi' in proporzione alle fre­quenze relative a ciascuna modalità. Vediamo anche in questo caso un esempio pratico che evidenzia come spendono e quanto sono ricche le fami­glie in Italia.








Quante sono ricche

La ricchezza delle famiglie; dati lordi parzialmente stimati in



Altre attività 17,1



















Fonte:Relazione del Governatore della Banca d'Italia




Come spendono

I consumi delle famiglie, valori in percentuale









d)     Gli istogrammi sono delle rappresentazioni grafiche che utilizzano rettangoli le cui aree sono proporzionali alle frequenze delle modalità . Essi sono particolarmente adatti a rappresentare fenomeni i cui caratteri possono raggrupparsi in classi di ampiezza e per rappresentare le serie sta­tistiche. Se le classi hanno la stessa ampiezza le altezze saranno proporzionali alle frequenze.

Vediamone un esempio.


Le entrate Le spese

Bilancio di competenza= (valori in miliardi di lire) Bilancio di competenza= (valori in miliardi di lire)










Fonte: Istat


e)     I volumigrammi sono rappresentazioni grafiche che utilizzano figure a tre dimensioni (prismi, paralle­lepipedi, ecc.). Vediamone un esempio nelle figure seguenti.


IL TUBO CONGELATO








La domanda mondiale di tubi di acciaio ristagna ormai da 5 anni: anche il 1986 non è positivo.











f)      Gli ideogrammi sono delle rappresentazioni grafiche che utilizzano figure reali per tradurre in maniera visiva il fenomeno considerato .La diversa grandezza delle figure dovrebbe rappresentare l'intensità del fenomeno, ma le figure mal si adattano a rappresentare con esattezza le frequenze . Queste rappresentazioni hanno soprattutto uno scopo divulgativo. Vediamone un esempio.







Cartogrammi



I cartogrammi sono rappresentazioni grafiche che uti­lizzano carte topografiche, geografiche, ecc., per tradurre fenomeni statistici.

Sono utilizzati per rappresentare le serie territoriali.


Le carte utilizzate vengono colorate o tratteggiate secondo 1'intensità del fenomeno. In margine al carto­gramma si può riportare la scala usata (si veda l'esem­pio di seguito riportato) oppure si può inserire una figura geometrica (diagrammi) che indichi 1'intensità. Si ha in quest'ultimo caso un cartodiaqramma



Vediamo un esempio.

























Cartogramma del prodotto lordo interno per abitante delle regioni italiane nel 1977.


La varietà delle rappresentazioni grafiche non si esaurisce con gli esempi fin qui riportati, in quanto esistono poi dei tipi che usano contemporaneamente più sistemi di rappresentazioni.

Ultimamente anzi si sta verificando una ricerca per il grafico più elaborato, più colorato, ecc.. perché la funzione principale rimane sempre quella di avere una efficacia immediata sull'osservatore. Tuttavia il tutto può portare ad errori ed imprecisioni e quindi ad errate interpretazioni.


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