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IL MONTE BIANCO
Il Monte Bianco rappresenta il culmine di un massiccio che divide la valle di Chamonix (Francia) dalla valle di Courmayeur (Italia) e nello stesso tempo è lo spartiacque fra il bacino del Po e quello del Rodano.
Per la maggior parte della sua lunghezza, questo poderoso massiccio fa da confine fra l'Italia e la Francia; però le sue pendici orientali giungono in territorio svizzero.
Il massiccio del Monte Bianco ha la forma più o meno di un'ellisse; fino ad un'altezza di 2500 metri i suoi versanti sono profondamente erosi dall'azione dei ghiacciai; è formato da una roccia granitica chiamata protògino, attorno alla quale affiorano rocce scistose di epoca recente. Fra i 2500 e i 3800 metri il massiccio si presenta rotto in mille pezzi su cui emergono alti picchi rocciosi tutti frastagliati, ciò è dovuto anzitutto all'azione del clima e precisamente al gelo che rompe e sgretola il granito delle rocce. Al di sopra dei 4000 metri tutte le cime, compresa quella più alta che costituisce il vero e proprio Monte Bianco, sono costituite da cupole tondeggianti, larghe, coperte costantemente, e quindi spianate, da una calotta di ghiaccio e neve. Sul versante italiano il massiccio scende ripidissimo invece sul versante francese scende più dolcemente.
Le dimensioni del massiccio sono impressionanti:
area: 650 chilometri quadrati;
perimetro: 125 chilometri;
lunghezza: fra gli 8 e i 15 chilometri.
La vetta più alta raggiunge i 4810 metri (l'altitudine varia dai 4807 ai 4810 metri).
Nel massiccio le precipitazioni sono abbondanti (mm 2000 di media annua) soprattutto nella parte francese. Il limite delle nevi perenni si trova a circa 2800 metri.
Il gruppo del Monte Bianco, a causa delle sue elevate altitudini, non ha valichi transitabili; perciò si costruì un sottopassaggio che prese il nome di traforo del Monte Bianco, ed è stato costruito in 6 anni e inaugurato il 16 luglio 1965.
Il traforo è lungo 12 Km, la larghezza della strada è di m. 7, due corsie di m. 3,50, l'ingresso in Italia è a quota 1381m, mentre sul versante di Chamonix si trova a quota 1207.
Dal 1975, tutto il traffico del tunnel viene controllato e seguito mediante un sistema di telecamere situate ogni 300 metri e funzionanti 24 ore su 24. In caso di incidente o incendio sono subito in grado di individuarlo e mobilitare i soccorsi, è sufficiente che un utente faccia una chiamata di emergenza o stacchi un estintore dal suo supporto e automaticamente una telecamera si muove per inquadrarlo e seguirlo allo scopo di individuare nel più breve tempo possibile il tipo di problema che va nascendo. Gli estintori sono dislocati in numero di quattro ogni trecento metri.
Nonostante tutte queste norme di sicurezza si è verificato un grandissimo incidente, infatti è scoppiato un enorme incendio il 24-03-1999; le vittime sono state più di 70 e sono riusciti ad entrare nel tunnel dopo una settimana.
Il presidente di AUTOSTRADE Sig. Valori ha comunicato che era previsto per il 14 dicembre 1999 il via definitivo da parte del Comitato per la Sicurezza per la ricostruzione del traforo; a tale proposito Valori ha fatto notare che su circa 300 miliardi di lire di investimenti solo poco più del 15% sarà destinato alla riparazione dei danni, mentre la parte più cospicua sarà utilizzata per nuovi impianti di sicurezza, con tutti i più moderni ritrovati tecnologici.
Il presidente di autostrade ha poi confermato che le società del gruppo, Traforo del Monte Bianco e RAV, porteranno a compimento gli investimenti già previsti nella valle d'Aosta con il complemento dell'autostrada e con la realizzazione dell'ampliamento funzionale e ambientale tra questa e l'imbocco del traforo, con particolare attenzione alle problematiche della tutela e ripristino ambientale.
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