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L'EPISTOLARIO
Composto da 247 lettere in 9 libri più un decimo nel quale ci sono delle lettere (73 inviate, 48 di risposta) scritte a Traiano, quando Plinio era governatore in Bitinia. Solo apparentemente sono state scritte di getto. Le lettere di Cicerone erano molto immediate, in quelle di Plinio vi è la scelta dei termini, l'uso di figure retoriche, l'uso di formule di cortesia e una continua revisione. Secondo l'autore sarebbero state scritte in una successione non cronologica, ma casuale. Non è esattamente così: i libri sono stato composti in ordine cronologico ma non le lettere, le quali seguono la varietas per non annoiare il lettore.
Differenze con le lettere di Cicerone:
le lettere di Cicerone raccontano di un ventennio della sua vita e di tutti gli avvenimenti gravi che sono accaduti; sembrano lettere autobiografiche. Quelle di Plinio sono rivolte ad un pubblico colto.
Cicerone nelle sue lettere tratta tanti temi (usa più temi anche per una sola lettera), ne approfitta per dare consigli e per fare delle confidenze. Plinio, al contrario, fa comparire un solo tema per ogni lettera; non rende noioso l'argomento, interessa il lettore utilizzando anche argomenti comuni, il suo scopo infatti è proprio riuscire a interessare il lettore.
Le lettere di Plinio sono importanti perché attraverso esse si possono capire le mode, la mentalità del tempo e soprattutto la personalità di Plinio. Tra tutti i temi che tratta quello che gli piace di più è il tema della natura, anche se gli studiosi dicono che è un tipo di natura che l'autore osserva dalla finestra della sua villa. Le lettere importanti: Lettera 8 dell'ottavo libro: l'autore la indirizza all'amico Romano. In essa parla della fonte del Clitumno (Umbria) che viene cantata anche da Virgilio e Carducci; in un'altra Plinio racconta all'amico Tacito l'episodio dell'eruzione del Vesuvio (79 d.C.) in cui era morto lo zio. Ancora oggi la lettera sembra un "reportage". Trova la sua dimensione di scrittore, da consigli e gli piace farlo. Traspare il suo carattere, è gentile, generoso con gli amici, ma molto superficiale, è consapevole dei suoi pregi e appena può, se ne vanta, organizza banchetti per i poveri e letture in pubblico, loda i defunti (Marziale compreso). E' soddisfatto di essere un poeta e gli dispiace il fatto che non lo apprezzino in molti. 10° libro: è molto importante dal punto di vista storico, sono presenti le 73 lettere scritte a Traiano e le 48 risposte che ne ricevette. Appare il suo carattere: un uomo attento nello svolgere il proprio dovere (governatore della Bitinia). Dalle sue descrizioni abbiamo il ritratto di un epoca delle province Romane. Gli scrittori dicono che Plinio sia uno scrittore molto insistente. Tra le varie lettere è molto importante la n°96 in cui Plinio chiede a Traiano come debba comportarsi con i Cristiani (è la più antica testimonianza pagana nei confronti dei cristiani, è il primo documento ufficiale sui rapporti tra cristianesimo e impero). Chiede se deve perseguitarli sempre o solo quando commettono reati e poi gli spiega come si è comportato con loro. Da una attenta descrizione dei riti praticati dai cristiani: sulle abitudini che avevano di trovarsi tutti insieme in un determinato giorno della settimana per pregare, sull'abitudine di incontrarsi per mangiare insieme.. Secondo Plinio queste credenze sovvertivano l'ordine che era fondato sulla ricchezza, sul potere e sulla gerarchia sociale. I cristiani invece si rifiutavano di lodare il principe e morivano pur di non farlo. Plinio è ostile, condanna i cristiani perché dice che mancano di moderazione, non cambiano idea e per lui sono eccessivi. Il cristianesimo evidentemente si stava talmente diffondendo da sembrare una minaccia per l'impero. L'apposizione di Traiano: egli è quasi tollerante, dice di non andare a cercare i cristiani se essi non vengono accusati direttamente ma solo anonimamente, dice di concedere la grazia a chi si ravvede. Se invece i cristiani vengono denunciati regolarmente allora bisogna fare il processo. Plinio è il primo scrittore che perseguita i cristiani e parla per primo di cristianesimo come problema per i pagani. E' stato famoso nel rinascimento per il suo modo di scrivere la natura e la vita. I rinascimentali avevano la passione per l'arte. Nell'800 diviene famoso perché aveva descritto con abbondanza di particolari il primo secolo dell'impero, tuttavia egli non è un grande scrittore.
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